Capitolo 18: Uniti da una stretta di mano.

633 70 26
                                    

Capitolo 18

"Uniti da una stretta di mano"

Era sera, su per giù erano le sette.
Avevamo lasciato Anna in ospedale insieme ai suoi genitori e ci eravamo diretti a casa mia.
Piero guardava fuori dalla finestra, Gianluca era seduto sul divano con lo sguardo fisso davanti a sé ed io ero in cucina, seduto su una sedia che guardavo fisso il pavimento.
Nessuno fiatava.
Nessuno piangeva.
Nessuno riusciva a concepire quello che era successo.
I nostri occhi erano stanchi e gonfi dalle troppe lacrime versate le ore prima.
Le mani di Gianluca erano fasciate dai troppi pugni che aveva tirato al muro di quel benedetto ospedale.
Doveva essere un giorno di festa perché era uscito il nostro libro, ma si era trasformato in un incubo che ci porteremo dietro per tutta la vita.
Mille erano le domande che ci stavamo ponendo e mille erano le risposte che non riuscivamo a dare.
Sentimmo il campanello suonare, tutti e tre ci girammo verso la porta e poi ci guardammo.
Mi alzai dalla sedia e andai ad aprire, era Michele.

<<Ciao ragazzi>> disse con tono triste entrando in casa.
Lo salutammo con lo stesso tono e lui andò a sedersi sul divano.
<<Ragazzi, venite a sedervi, ho bisogno di parlarvi>> disse Michele guardando me e Piero.
Lo raggiungemmo sul divano, a testa bassa.
<<Non ci sono parole per quello che è successo. Io è come se avessi perso una figlia e, nonostante fossi preparato, sono distrutto quanto voi, ragazzi. Non pensavo succedesse così presto, anzi, speravo che i dottori avessero sbagliato diagnosi ma, ahimè, non è stato così. Ragazzi, è arrivato il momento di farvi vedere una cosa>> si alzò dal divano, mise un dvd nel lettore e accese la tv.
Ci ritrovammo Anna, con i suoi occhioni color nocciola che guardavano fissi la telecamera.
Aveva un colorito roseo, vivo, era così bella.
A quell'immagine sentii un brivido percorrermi per tutto il corpo e inesorabilmente le lacrime iniziarono a scendere.
<<Ragazzi, è dura, lo so. Vi prego, ascoltate, lei l'ha fatto apposta per voi>> disse Michele per poi far partire il video.

<<Ciao ragazzuoli! Se state guardando questo video, vuol dire che io non sono più con voi.
Ho appena scoperto di avere un tumore maligno al pancreas e che mi resta al massimo un anno di vita.
Avevamo tanti progetti in serbo: il tour italiano, il disco nuovo, il libro, il tour mondiale.
Non so cosa realizzeremo insieme o meno, ma spero di andarmene alla fine di tutti questi progetti.
Se non fosse così, vi chiedo di non smettere. Di non smettere di cantare, di sognare e di mandare avanti il gruppo, anche senza di me.
Non voglio che la mia morte influenzi questi sei anni insieme. So che starete piangendo come delle femminucce (rise), ma dovete essere forti perché io vi guarderò da lassù e farò sempre il tifo per voi.
Quindi da domani, vi rialzate e continuate la nostra avventura, in tre e portandomi per sempre nel vostro cuore.
Vi prego, non annullate niente; non annullate interviste, concerti o qualsiasi altra cosa avevamo programmato, sono io a chiedervelo e sono io ad obbligarvi di non farlo, anche se non ci sono più, posso sempre incazzarmi dall'aldilà, attenti! (rise).
Adesso, voglio fare la seria e dirvi che siete stati i migliori compagni di avventura e che non potevo desiderare di meglio.
Mi mancherete davvero tanto, mi mancheranno le nostre risate, i nostri momenti di follia, i nostri momenti dolci e anche le nostre litigate.
Piero, anche nell'aldilà penserò che tu sia autoritario e ogni tanto verrò nei tuoi sogni a dirtelo (rise). 
Piero, grazie di tutto, tu sai a cosa mi riferisco.
Gianluca, Gianluchino mio. Come farò senza di te? Senza i nostri pettegolezzi e senza il tuo ciuffo ribelle.
Gian, non so che intenzioni hai con Martina, anche perché state insieme da poco, anche se non so se quando morirò starete ancora insieme o meno, comunque se la ami e se tieni veramente a lei, fregatene di ciò che dice la gente e pensa solo alla tua felicità.
E sii forte, mi raccomando.
Ignazio, amore mio. So già che ti lascerò e già mi vien da piangere perché non potrò viverti appieno in quest'ultimo anno. Ho preso questa decisione perché sapevo che non avresti avuto futuro con me e non volevo farti perdere tempo, spero che mi perdonerai.
Mi hai fatto vivere tre mesi indimenticabili, mi hai amata in maniera incondizionata e mi hai fatto completamente perdere la testa.
Sono sicura di amarti e sono sicura che non smetterò mai di farlo, anche da lassù. (le scese qualche lacrima).
E adesso mi rivolgo ai nostri fan, che subiranno improvvisamente questa perdita.
Non smettete di seguire "Il Volo", anche se saranno solo in tre, avranno una cretina in meno, niente di che (rise), ma saranno comunque un pieno di energia e di emozione.
Siete i fan migliori del mondo e non smetterò mai di ringraziarvi del vostro sostegno e del vostro amore nei nostri confronti.
Grazie di tutto.
Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicini e che hanno reso possibile questo mio sogno.
Grazie di cuore a tutti.

Piero, Gianluca e Ignazio, vi voglio bene e ve lo vorrò per sempre (ci mandò un bacio).
Ciao ragazzi>>

Eravamo in lacrime, tutti e quattro.
Vederla parlare, ridere, piangere, emozionarsi, ci ha fatto un certo effetto.
Per un attimo, sembrava ancora con noi.

<<Questo è il video>> disse Michele alzandosi e togliendo il dvd.
<<Io non riesco ad andare avanti senza di lei>> disse Piero singhiozzando.
<<Ragazzi, sono sincero, anch'io non volevo andare avanti, il dolore era troppo forte per farlo, ma lei ha insistito davvero tanto e le ho promesso che "Il Volo" non avrebbe mollato>>
<<E noi non molleremo!>> disse con tono deciso Gianluca <<Noi non lo faremo, andremo avanti per lei, solo per lei>>
<<Solo per lei, ragazzi>> disse Michele dandomi una pacca sulla spalla.
<<Ho bisogno di restare solo>> dissi alzandomi dal divano.
<<Ignazio>> disse Gianluca bloccandomi il polso, mi voltai verso di lui <<Se hai bisogno, chiama>> disse con tono dolce.
Annuii e poi andai in camera, mi sdraiai sul letto e sentii la porta di casa chiudersi, ero solo.
Ero solo, abbandonato tra i miei pensieri e il mio dolore, mentre nella mia mente era impressa l'immagine di Anna distesa sul quel letto, senza vita.
Non riuscivo più a immaginarmela felice, spensierata e viva, nonostante pochi minuti prima avessi visto quel dannato video dove la ritraeva più bella che mai.
Diceva di non mollare e andare avanti senza di lei, ma come potevo se lei era la mia unica ragione di vita?
Se lei era il mio punto di riferimento sopra al palco e non?
Se lei era la donna che amavo più di me stesso?
Come potevo vivere senza di lei?
Non potevo. Non volevo.
La mia vita senza di lei non aveva senso e per questo che volevo raggiungerla, in qualsiasi posto si trovasse, volevo porre fine alla mia vita per poter ricongiungermi con lei. Mi alzai dal letto e aprii nervoso tutti i cassetti cercando qualche cosa di affilato, sembravo un drogato che cercava disperato la sua dose di eroina; urlavo, piangevo, dicevo ad alta voce che volevo uccidermi, fino a che la porta della camera si spalancò ed entrò Gianluca, che mi bloccò le mani dietro la schiena cercando di farmi calmare.

<<Sapevo che avresti reagito in questo modo>> mi sussurrò all'orecchio.
<<Voglio andare da Anna, lasciami stare!>> urlai piangendo.
<<Igna, calmati, ti prego>> disse Piero abbracciandomi.
<<Anna!!! Anna!!!>> continuavo ad urlare <<Dov'è la mia Annerì? Dov'è?>>
<<Anna è qui con noi e sono sicuro che non è felice dei tuoi comportamenti>> disse Piero <<Adesso calmati e cerca di ragionare>>
 <<E' colpa mia, è solo colpa mia se è morta!>>
<<Igna, ma cosa stai dicendo?!>> chiese Piero.
<<Se solo le avessi fatto più domande, se solo le fossi stato più vicino, avrei potuto salvarla>>
<<Ignazio, aveva un tumore maligno, sarebbe morta comunque>> disse Michele.
<<Non è vero!>> urlai.
<<Igna, basta. Non puoi farci niente adesso, calmati>> disse Piero.
Mi fecero sedere sul letto, mentre continuavo a singhiozzare e Michele mi portò un bicchiere d'acqua.<<Ti sei calmato?>> mi chiese Gian, annuii <<Forse è meglio se per un po' ci stia qualcuno con te>><<Sto bene da solo>> risposi.
<<Avevi intenzione di suicidarti, quindi non stai bene da solo>>
<<Non sono affari vostri>>
<<Non voglio perdere anche te, chiaro?>> disse Gian prendendomi per il colletto.
<<Ce la faremo, dobbiamo farcela. Dobbiamo essere più forti e più uniti di prima, ragazzi>> disse Piero abbracciandoci <<Perché la nostra vita è stata sempre una stretta di mano>>
Unimmo le nostre mani e un piccolo sorriso apparve sui nostri volti.
Avevo vicino a me delle persone fantastiche e dovevo reagire per loro.
Sarebbe stato difficile e complicato, perché sarei ricaduto quotidianamente nel ricordo di Anna, ma dovevo farcela, per loro e per lei, perché lei voleva vedermi solo felice.

____________________________________________________________

Ragazze, vi annuncio che il prossimo sarà l'ultimo capitolo della storia.
Nel frattempo, lasciate i commenti a questo.
Un bacione :*

Un amore straordinario || Il Volo || Ignazio BoschettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora