6. Paper Heart

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- Harry! - strillò con una voce che mi trapanò i timpani Louis Tomlinson. Mi portai una manosull'orecchio dolorante e fissai malamente i due ragazzi. - Harry Styles! - strillò nuovamente il suo amico. - Non puoi chiamare ogni singola ragazza che incontri Micetta! La prossima volta che lo fai chiamerò Anne! Ragazzo avvisato, mezzo salvato. - lo minacciò.Passai lo sguardo da Styles a Tomlinson e viceversa. Mi chiesi chi fosse il più squilibrato tra i due, ma poi ci ripensai, forse era meglio non saperlo. Li fissai per qualche istante non sapendo cosa dire, anche se non servì, visto che furono loro ad intavolare la conversazione.

- Tu sei Christine, giusto? La ragazza di Ashton. - chiese Louis incuriosito. Feci spallucce per prendere un po' di tempo.

- Io ed Ashton non siamo esattamente fidanzati. - risposi, pentendomi quasi subito della mia risposta. Non mi piaceva parlare con persone sconosciute dei fatti miei, figuriamoci se poi avevano quell'espressione di voler sapere tutto di tutti stampata in faccia. Non mi sarei mai abituata a quei nuovi amici di Ashton.

- Oh... - fece quasi imbarazzato Louis. - Ashton ci ha detto che lo eravate. Ci ha anche minacciato dicendoci che non dovevamo osare flirtare con te. - e lanciò un'occhiata molto eloquente al suo amico lì accanto che alzò gli occhi al cielo e sbuffò seccato.

- Smettila, Louis. Non stavo flirtando con la presunta ragazza di Ashton. L'ho solo chiamata come la chiamano tutti. - bofonchiò.

Inarcai un sopracciglio sospettosa. Lanciai uno sguardo ai ragazzi che conoscevo mezzi addormentati lì attorno. - Chi è che mi chiama Micetta, scusatemi? - volli sapere dai due.

- Tutti loro. - rispose con un alzata di spalle, Harry, indicando con un gesto vago della mano in direzione di Ash, Mike, Luke e Cal.

Cacciai uno sbuffo contrariato, ma poi l'affetto che provavo verso di loro ebbe la meglio. Era quasi impossibile provare della rabbia nei loro confronti, ero troppo felice di essere lì con i miei migliori amici, gli unici ragazzi che non mi avevano abbandonata nonostante sapessero quello che avevo fatto.

- Ad un certo punto abbiamo pensato che stessero parlando di un gatto vero. - disse Louis sfoggiando un sorriso divertito. Arrossii leggermente portandomi un ciuffo ribelle dietro l'orecchio.

- Spero proprio che non vi abbiano raccontato perché mi chiamano così. - borbottai. - Potrei morire di vergogna così. -

I due si scambiarono uno sguardo complice che diceva tutto, ma dissentirono scuotendo la testa.

***

Parlare con Harry e Louis durante il viaggio mi aiutò a far passare il dolore alla testa e quando arrivammo a destinazione tutti sembravano ancora mezzi addormentati. Avevamo tutta la giornata davanti, ma non sapevo quanto di quel tempo avrei avuto a disposizione con Ashton.

- Andiamo a farci un giro? - mi chiese Kayla sbadigliando. Per quanto avesse dormito sembrava stremata, quasi avrei scommesso che si sarebbe riaddormentata all'istante se avesse avuto a disposizione un cuscino ed un letto e se non ci fosse stato tutto quel casino. Chi diavolo stava urlando? La guardai con occhio critico, ma non feci in tempo a darle una risposta che Ashton ci interruppe.

- Posso rubartela un secondo? - domandò alla rossa sorridendo euforico. Le grida sembravano aver dato una nuova vitalità a tutti i ragazzi e allo staff che si muoveva caotico attorno a noi per preparare il concerto. Ero impressionata dalla loro organizzazione.

- Anche due, basta che torni dicendo che ora sei il suo ragazzo. - replicò lanciandogli un'occhiata eloquente. Ash rispose con una risata fragorosa e mi trascinò via in un posto più appartato all'interno dell'edificio immenso alle nostre spalle. Mi fece strada nell'intrico di corridoi in cui da sola mi sarei sicuramente persa.

69 Things That You Love About Me || Ashton Irwin #WATTYS2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora