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"Buongiorno cari!"disse entrando dalla porta principale.

Come risposta ricevette un 'Giorno' da tutti loro,beh poveri alle 8 di mattina non é facile allenarsi.

"Sisi,vi voglio bene anch'io."disse sedendosi ed afferrando un succo di frutta.

"Buongiorno a te!"le rispose Simone ancora mezzo assonnato dandole un bacio a stampo.

"Cucciolii."disse Stefano.

"Pure di prima mattina mi devi urtare i nervi,Sturaro."

"Tanto lo so che mi ami."

"Fai la persona seria."

"Okay scusa!"rispose alzando le mani in segno di resa.

"Ma la peste dove l'hai lasciata?"chiese Juan.

"Ti manca eh?"chiese ridendo Federica.

"É a casa Marchisio,Leonardo l'ha invitata a giocare lì."rispose.

"È giá uno sciupafemmine!"rise Gigi.

"Direi di si.."Rispose Claudio sorridendo.

"Oh sono geloso della mia fidanzata!"rispose Paulo.

"Ma dormi tu!"lo rimproveró Simone.

Paulo gli gettó un pezzo di pane.

"Questo non lo dovevi fare,Bruno!"disse serio.

"Ops.."rise mettendosi a correre.

"Ti prendo lo stesso!"lo rincorse Simone.

"Ma tutta quest'energia a quest'ora di mattina chi gliela passa?"disse un Leonardo abbastanza assonnato.

"Loro non sono vecchietti come te,Leo."rispose la campana facendo ridere tutti.

"Pff."

"Nonno Leo,aw."fece Stefano.

"Juá,la devi smettere di passargli la roba colombiana.É troppo forte per lui."rise Federica.

"Che stronza!"

In quel momento squilló il cellulare di Federica che fece rispondere Simone,come al solito.

"Pronto?"

"Tesoro mio!"La voce di Luigi,il padre di Federica rimbombó nelle casse.

Simone senza dire niente passó il cellulare a Federica.

"Suocero geloso?"chiese con un ghigno Stefano.

"Molto."finí Simone.

Federica chiuse la chiamata.

"Allora?"

"Domani viene a trovarmi."rispose Federica sorridente.

"E Zaza va in biancooo."urló Paulo battendo le mani.

Federica trattenne una risata,appoggiandosi sulla sua spalla.

"Dai,te lo presento domani."disse pizzicandogli una guancia.

"Papi,questo é il mio amico Simone."imitó la voce il numero 7.

Federica scoppió a ridere.

"No,hai sbagliato."lo rimproveró.

"Papi,questo é il mio ragazzo,Simone."lo corresse.

"Simone Luigi,Luigi Simone"

Simone sorrise spontaneamente.

"Mi ammazza!"rispose.

"Sempre lo dovrai affrontare.."iniziò Stefano.

"Quando andrai al palazzo a chiedere la mano della tua regina,in sella ad un cavallo bianco,con la tua calzamaglia azzurra..."disse fantasticando.

"No,Juan,stavolta davvero.Basta con la roba colombiana."disse seria scoppiando a ridere.

"Simone con la calzamaglia..."scoppiarono a ridere tutti tenendosi la pancia.

"Fede,puoi venire un attimo?"Chiese Pavel affacciandosi dalla porta.

"Arrivo subito."rispose cordialmente.

"Topi curiosi,io vado a lavorare..un bacio!"disse mandando un bacio volante ed alzandosi dal tavolo velocemente afferrando la borsa.

Raggiunse il suo ufficio dove l'aspettava seduto Pavel.

"Eccomi,dimmi tutto."sorrise sedendosi.

"Fede ti devo lasciare un incarico importante."iniziò il discorso.

Federica annuí come a volergli dire di continuare.

"Tra qualche ora arriva il Milan in trasferta,per la partita di domani.
Dovresti attendere qualche calciatore o delegato della societá che venga a ritirare il programma per la cena di domani sera di entrambe le societá."Finì il suo discorso passandosi una mano tra i capelli chiarissimi.

"Certo,mi preoccupo di tutto io,tranquillo."affermó sorridente la bruna.

"Grazie Fede,mi hai salvato!"la ringraziò dandole un bacio in testa.

"Ma figurati!"sorrise.

Pavel uscí in fretta dall'ufficio di Federica.

Lei invece rimase per le ore seguenti ad occuparsi di documenti legali,prenotazioni,appuntamenti e via dicendo.

Guardó l'orologio che segnava le 11:00 e scese al bar per una bibita in attesa che qualcuno della societá rossonera si facesse vivo.

"Buongiorno antó..posso avere un caffè a nocciola ed un'acqua naturale?"chiese gentile appoggiandosi al bancone con le braccia.

"Arrivano subito!"affermó allegro il signore sulla sessantina con i baffi bianchi.

Antonio le servì il caffé,lo ringrazió poi prese la sua bottiglina d'acqua e salì in ufficio.

Si guardó allo specchio,il semplice vestito nero che le arrivava sopra le ginocchia le calzava a pennello,gli stivaletti bassi anch'essi neri e la giacca di pelle del medesimo colore rendevano tutto l'outfit più giovanile.

I capelli erano lasciati sempre sciolti,ma naturali,con delle leggere onde alla fine ed il trucco era poco marcato,eyeliner,mascara e rossetto pieno.

Si sedette e prese la cartellina con i fogli da consegnare e dopo qualche minuto sentì bussare alla porta,alzandosi.

"Avanti."disse sorridente.

"É permesso?"chiese il capitano dei rossoneri affacciandosi dalla porta semi aperta.

"Certo,vieni Riccá non farti pregare!"disse ridendo.

Riccardo rise entrando.

"Come stai Fede?Tutto bene?"chiese.

"Bene grazie,a te?"rispose sorridendo.

"Bene bene."sorrise.

Da dietro Riccardo spuntó un altro ragazzo.

Era alto,con un fisico atletico e dedusse che doveva essere un calciatore.

Aveva i capelli castani e tanti tatuaggi sul braccio.

Proprio come il suo Simone,pensó.

Il ragazzo incatenó i suoi occhi con quelli della bruna,che Federica notò essere molto profondi e di un marrone abbastanza chiaro.

Sorrise,e si,aveva un bel sorriso.

"Piacere,Alessio,Alessio Romagnoli."disse porgendole la mano sorridendole.

"Federica,piacere."ricambió il sorriso stringendogli la mano che lui portó alle labbra baciandone il dorso.

"Piacere mio."affermó sollevando lo sguardo dalla mano della bruna per incatenarlo nei suoi occhi verdi.

Federica,sorrise spontaneamente.

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Tan tan taaaaaan.

Vel'ho detto che con me,troppa tranquillità non puó esserci...

Un bacionee😙.

Mi reina🌟\Zaza S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora