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Torino.

Simone era emozionato,teso,felice,triste,aveva un miscuglio di emozioni dentro.

Era seduto sul divano,con quella busta gialla in una mano,ed il cellulare nell'altra.

Era un po' in pensiero perché Federica non rispondeva dalla sera precedente ai messaggi.

Aprì la busta ed inizió a leggere,arrivó infondo alla pagina,fece un forte respiro ed aprí gli occhi.

Negativo.

Non era lui,il padre.

Un sorriso spontaneo gli uscí sul viso,felice.

Aveva risolto tanti,troppi problemi tra lui e Federica,finalmente.

La chiamó,ma non rispose.

Due,tre,cinque,dieci volte sempre con lo stesso esito.

Chiamó Sophia,e nulla,anche lei non rispose.

Guardó l'orario che segnava le 10:00.

'Staranno dormendo,ancora.'pensó e con lo stesso peso sul cuore prese il borsone e si avvió a Vinovo per l'ultimo allenamento prima della partenza per Napoli.

Napoli.

Federica si sveglió grazie alla poca luce che filtrava dalle tapparelle chiuse della stanza.

Le faceva male tutto il corpo,i tagli le bruciavano,i polsi erano lividi ed aveva la bocca secca,gli occhi rossi come non mai.

"Ma buongiorno,mia regina."

Quella voce,la odiava profondamente.

Era giá un giorno che era lí ed il suo corpo,la sua mente non lo reggevano giá piú.

"Per te sono,Federica."sputó acida fancendo una faccia schifata.

"Vedo che hai ancora forza eh?"la spronó.

"Sono Napoletana,da noi si dice:'O Napulitan se fá sicc ma nun mor'."disse.

Il quel momento sentí un calore nel petto,quando ricordava la sue radici,la sua cittá si sentiva piú forte.

"Ma che donna dai forti valori che abbiamo qui."rise leggermente.

"Almeno in questa stanza qualcuno li ha i valori."disse.

"Stai giocando col fuoco,piccola.."la avvertí avvicinandosi al suo orecchio.

"Che fai,me lo dici il nome o devo continuare a punirti?"disse con il solito tono odioso.

"Mai."rispose.

"Mh bene,se é questo che vuoi."disse.

"Hai un bel corpo sai?Il tuo ragazzo é proprio fortunato."le sussurró all'orecchio mettendole una mano sul fianco.

"Non lo nominare."disse a denti stretti.

"Stai tranquilla,ora voglio divertirmi un po' con te.."ammiccó sedendosi a cavalcioni su di lei e baciandole il collo.

Non erano le labbra di Simone,non era Simone.

'Dove sei amore mio?'pensó a bassa voce.

Erano baci avidi,lasciava morsi dolorosi che lasciavano i lividi ed i segni dei denti sul suo collo,portó una mano in avanti,toccandole il petto.

"Ti piace?"chiese col fiato corto al suo orecchio mentre Federica respirava profondamente e si mordeva il labbro per tenere duro,per essere forte,per non cedere.

"Fai solo schifo."rispose.

"Risposta sbagliata."rispose e due secondi dopo sentí di nuovo lo stesso freddo metallico tracciare una linea dalla base del petto,allo stomaco.

Mi reina🌟\Zaza S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora