Trentadue.

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Il pomeriggio seguente,era una bella giornata a Vinovo,c'era un bel sole e finalmente si avvertiva un leggero tepore.

Erano tutti riuniti in sala,con i vari giochi di societá,la playstation o semplicemente c'era chi si riposava o chi parlava in gruppo.

"Che bello,siete tornati insieme allora?"chiese Pavel felice.

"Si."rispose Federica sorridente.

"Non cantare vittoria,mon amour."la stuzzicó Amelie.

"Punto uno,non só cantare,punto due mon amour ci chiami qualcun'altro."disse Federica stizzita.

Simone le appoggió una mano sulla spalla.

"Non saprai cantare,peró Alessio dice che urli bene,uhm."

Simone serró la mascella.

"Prima cosa,non mettere in mezzo Alessio."inizió gesticolando la Campana alzandosi dal divano.

"Almeno lo dice solo Alessio,di te lo dice mezza squadra."rispose a tono Simone.

"Lo dici anche tu."gli fece l'occhiolino lei.

"Sei l'aria,soré."disse Federica incrociando le braccia.

"É inutile che parli,sei una bambina e troia,per giunta."disse Amelie.

"Ma troia ci sarai tu."la difese Paulo alzandosi e mettendosi al lato di Federica.

"Non le dar retta,Paulí."disse facendolo sedere.

"Troia."disse Amelie.

Federica non la sopportava piú ed uscí dalla stanza in fretta,sbattendo la porta.

"Ma vaffanculo!"urló dando un calcio.

Simone la seguì e le prese il polso attirandola a sé,poi le prese i fianchi avvicinando i loro visi.

Federica gli legó le braccia al collo e Simone soffió sulle sue labbra.

"Non darle retta."disse in un sussurro.

"Non la reggo Simó."disse lei.

"Amo solo te."disse ed uní le loro labbra.

"Stasera ti porto a cena."disse tra un bacio e l'altro,prendendola in braccio.

Federica legó le gambe attorno al suo bacino.

"Dove mi porti?"chiese sorridendo sulle sue labbra.

"Sorpresa."disse aprendo la porta dell'ufficio di Federica e chiudendola alle sue spalle con ancora Federica in braccio.

Avanzó e le attaccó la schiena al muro,continuandola a baciare.

Federica gli accarezzava i muscoli contratti della schiena,tracciandone i contorni con le dita.

Simone prese a sbottonarle i bottoni della camicia bianca che indossava,poi le accarezzó i fianchi ed il bacino.

Federica ebbe i brividi lungo tutta la schiena a quel tocco,le mani fredde di lui a contatto con la pelle calda di lei erano un qualcosa di insipiegabile.

Simone scese a baciarle il collo,ma Federica lo bloccó e gli sfiló la maglia,lasciandolo a torso nudo,mise i piedi a terra e spinse Simone verso la scrivania,baciandolo.

Simone si appoggiò al bordo della scrivania chinandosi leggermente verso Federica che prese a torturagli il collo e lui attiró il suo bacino al suo tenendogli il fondoschiena.

"SIMONEE."urló Paulo entrando di colpo e bloccandosi subito dopo.

Lanció un urlo e si coprí gli occhi con le mani.

Mi reina🌟\Zaza S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora