47.

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"Stasera pizza a casa della lady!"urló Domenico ascoltando alcuni suoi compagni di squadra esultare.

"Restate a dormire?"chiese Federica ridacchiando.

"Con te?"ammiccó Emanuele un sorriso.

"Ma come siamo spiritosii.."commentó con un falso sorriso Simone,attorcigliando un braccio attorno ai fianchi di Federica.

"Io ho chiesto."fece l'occhiolino Emanuele sorridendo.

"Non devi chiedere."rispose secco Simone.

"Okay okay noi andiamo,vi lasciamo sistemare.
Avvisatemi quando state arrivando a casa,un bacio."disse spingendo Simone fuori dalla porta e chiudendola alle sue spalle.

Gli prese la mano ed inizió a camminare,fino a che il numero 7 non si fermó facendo voltare Federica che lo guardava interrogativo.

"Che c'é?"chiese.

"No vabbeh,se non hai finito di flirtare con quel coglione del tuo ex puoi anche rimanere,eh!"sbottó acido indicando la porta.

In realta moriva dalla gelosia.

Federica alzó gli occhi al cielo e si voltó continuando a camminare.

"Chi tace acconsente!"aggiunse l'attaccante standole al passo.

"Allora ammetti che ti piace ancora!"disse gesticolando.

"Ma ti senti quando parli?"stavolta fú Federica a fermarsi.

"Ceh io,boh."continuó alzando le spalle e sorpassandolo.

"Se mi piaceva giá stavo facendo di tutto per conquistarlo,fidati."continuó fredda.

In realtá era solo incazzata,come poteva pensare certe cose?Santo Simone.

"Ma non devi fare nulla infatti,é giá pazzo di te."ribatté il numero 7 stringendo il pugno.

"E tu di lui."aggiunse sistemandosi la felpa.

"Sai che é?per oggi mi hai giá scocciata."disse portandosi i capelli indietro.

"Stai tranquilla che stasera non ci sono,cosí puoi fare quello che vuoi col tuo difensore."disse aprendo le braccia,fermandosi e guardandola.

Federica scosse la testa con un sorriso amaro.

"Non ci sei perché vai a puttane?"sputó acida continuando a camminare.

"Meglio che non ci sei,giá non ti sopporto piú per oggi."confessó entrando nel suo ufficio.

"Vaffanculo."gli uró chiudendo la porta.

Federica sapeva che parlava in preda alla gelosia,ma certe cose non doveva dirle.

Innervosita inizió il suo pomeriggio di lavoro,che si conclude cinque intense ed interminabili ore dopo.

"Io sto andando,te che fai?"chiese il numero 7 affacciandosi alla porta.

"Arrivo."rispose fredda.

Spense il computer,infilò la giacca e prese borsa e cellulare oltrepassando Simone.

Il breve traggitto in macchina fú silenzioso e teso.

'Due stronzi orgogliosi',pensó Simone.

'Sto stronzo manco scusa mi chiede!'pensava,invece Federica.

Dopo svariati minuti,Simone fermó la macchina davanti casa di Federica.

"Che fai,rimani?"chiese Federica voltandosi a guardarlo negli occhi.

Mi reina🌟\Zaza S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora