#8

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-Ascoltami!- Benjamin esclamò ad alta voce.
Mi girai spazientita. -Ti ho gia ascoltato!-
-Ma non perdonato.-
-Non... Non c'è niente da perdonare! Non c'è proprio niente! Voglio solo che mi lasci in pace.-
-Perché, Sophia?- Chiese lui asciugandomi una guancia, anche se stava piovendo a dirotto. Si era accorto che stavo piangendo.
-Non voglio soffrire.- Rivelai sottovoce.
Lui abbassò lo sguardo sulla pozzanghera che ci stava inzuppando le scarpe.
-Il non mantenere le promesse è una cosa normale, Benji, non è quello che mi ha dato fastidio. È il fatto che tu non abbia mantenuto la promessa, perché io, a te, mi ci sono affezionata in pochissimo tempo. È stata colpa del tuo essere così dolce, del tuo modo di farmi anche arrabbiare, del fatto che in pochi giorni mi hai capita come una persona ci avrebbe messo settimane. E per colpa di tutto questo io ho litigato con la mia migliore amica. Non so perché le abbia tenuto nascosto di noi due. È che pensavo che...-
-Sei gelosa.- Intervenne lui guardandomi negli occhi.
-No, tutto meno che questo.-
Le sue labbra si aprirono in un sorriso. -Sei gelosa! Sei gelosa!- Mi canzonò ridendo.
-Mascolo, no! T'ho detto di no!-
Cominciai a corrergli dietro, sotto la pioggia, mentre lui scappava continuando ad urlare che ero gelosa.

Stavo correndo quando presi in pieno una pozzanghera e scivolai.
Ma non cadde a terra.
Ad accogliermi arrivarono le sue braccia calde nonostante la pioggia vi scivolasse sopra. Sorrise di nuovo. -Gelosa e pure combinaguai.-
-Non sono gelosa.- Ripetei per l'ennesima volta.
-Sì, sì, come vuoi.- Disse liquidando la conversazione con un gesto della mano.
Alzò gli occhi per vedere il cielo ingombro di nuvole, alzando un braccio per proteggere il viso dalla pioggia.
Era bellissimo. Non parlavo degli occhi, dei suoi capelli, del suo viso angelico. In quel momento esprimeva felicità e me la gettava addosso. Era bellissimo.
Le gocce di pioggia gli bagnavano il viso facendo sì che sembrasse che stesse piangendo come me, e la maglietta e i jeans erano fradici, esattamente come i miei. La pioggia che cadeva faceva sì che sembrasse che due ali d'acqua partissero dalla sua schiena.
Sembrava un angelo mandato sulla terra apposta per me.
Un angelo che aveva saputo capirmi solo suonando e senza nemmeno conoscermi, che era riuscito ad essere la causa sia delle mie lacrime che della loro fine, causa sia del mio sorriso che della mia rabbia, sia del mio sentirmi protetta che del mio sentirmi esposta.
Il suo schiocco di dita mi riportò sulla Terra.
-Odio la pioggia.- Disse.
-Andiamo, è bellissima.-
-No, non è vero. Ti impedisce di uscire.-
-Vorrei ricordarti che adesso sei fuori e sta pure piovendo.- Risi.
-Ah... Ehm... Okay.- Sorrise mostrando i denti perfetti.
-Che facciamo?- Chiese ancora.
-Siamo fradici, andiamo a casa e cambiamoci.- Dissi indicandoci.
-Perché ti poni tutti questi problemi? Non pensare alle conseguenze. Fanno quasi sempre schifo, ma almeno non avrai rimpianti e a cinquant'anni quando ricorderai che una volta sei andata in giro correndo sotto la pioggia con un pazzo con cui avevi appena litigato, riderai.
Perdona ma lascia andare, ridi tanto, lascia perdere le persone che sai che non ti meritano, ridi in faccia agli idioti, a quelli che ti fanno credere che non sei abbastanza, se vuoi corri, scherza, ridi anche se tutti piangono, fregatene delle figure di merda che farai perché tutta questa gente viene e se ne va, nessuno potrà mai restare per sempre. Non tornare se non ne vale la pena, cambia solo per te stessa ma non per gli altri.
Sii libera.
Vivi la tua vita come meglio credi perché è il più bel regalo che ti sia mai stato fatto e non permettere che gli idioti te la rovinino.-
Sorrisi, un sorriso che di così sinceri non ne avevo mai fatti, lo presi per mano e corsi sotto la pioggia con lui.

Sfrecciammo in mezzo alla gente sotto agli ombrelli che ci riservava solo occhiate stranite, ma non le guardai.
Non mi importava, non più.
Erano solo sfondo, pubblico, comparse.
Corremmo fino a non avere più fiato, e il temporale infuriava ancora.
-La sai una cosa?- Dissi mentre i lampi illuminavano il cielo, rendendo la luce lattiginosa. -Non m'importa se quella foto di noi due è finita su internet. Dirò a Martina che mi dispiace e lei deciderà il resto, ma non mi farò abbattere.-
Lui fece un sorriso gigante e non so... Sarà stata l'euforia del momento, ma lui mi prese di slancio tra le sue braccia, ed io lo strinsi di più, un po' come fanno i bambini con il loro palloncino quando hanno paura di perderlo.
-Adesso però andiamo davvero a cambiarci.- Disse lui guardandosi la maglietta fradicia.
Ridendo e tenendoci sottobraccio, andammo nel suo appartamento. Non era molto grande, ma accogliente, con le pareti chiare e delle grandi finestre che davano sulla città.
-Vai pure a farti una doccia.- Disse lui togliendosi le scarpe. Dopo che ebbi finito, lui prese il mio posto. Ero ancora avvolta in due asciugamani, aspettando che i miei vestiti si asciugassero. Mi avvicinai alla finestra che mi permetteva di vedere quasi tutta la città, dato che l'appartamento non era in pieno centro.
Tutte quelle case, i palazzi, non mi piacevano. Mi era sempre sembrato che mi rinchiudessero in una scatola senza via d'uscita. Modena non mi è mai piaciuta molto come città. Ogni cosa mi sapeva di vecchio, tutto aveva qualcosa da raccontare, ma io invece volevo solo una nuova vita in un posto in cui nessuno avrebbe potuto raccontare qualcosa a me. Volevo scordare tutti i brutti ricordi legati alla scuola, a casa mia...

I miei pensieri furono interrotti da Benji già vestito che mi appoggiò una mano su una spalla nuda. Non mi ero accorta del fatto che lui fosse già uscito dal bagno.
-Tieni, indossa questi.- Mi consegnò una felpa e un paio di leggings. Con aria interrogativa li guardai e lui si giustificò alzando le mani. -La mia migliore amica non sapeva tenere le cose a casa sua! Tre volte ogni due notti veniva qua perché litigava con il suo ragazzo e portava con sé le valigie con i vestiti e i trucchi che erano più grandi di lei. Non so se mi spiego.-
Mi misi a ridere prima di chiudermi in bagno e vestirmi. La sua felpa mi fece scottare la pelle all'istante. Intuii che era sua solo sentendone il profumo (e anche dal fatto che mi arrivava fin sopra alle ginocchia, ma dettagli.)
Quando uscii, lui era sul divano e stava facendo zapping. Mi sederti accanto a lui.
-Cosa guardi?-
-Mah, non c'è niente.- Disse alzandosi. Andò a controllare se aveva qualche Dvd, ma aveva solo quelli della Disney.
-Che palle! Sapevo che dovevo buttare via tutti 'sti Dvd, sono inutili!-
-Cosa hai detto? HAI OSATO INSULTARE LA DISNEY? Adesso per chiedere scusa a Walt ci guarderemo Il re leone.-
Lui mise (controvoglia) il Dvd richiesto da me ed io mi misi comoda sotto le coperte guardando il cartone. Quando il papà di Simba muore però, puntualmente, cominciai a piangere, almeno fino a che Benji si mise a farmi il solletico per farmi ridere.
-HAHAHAHAHAHA basta ti prego!- Lo pregai ridendo come una deficiente. Lui si bloccò e smettemmo di ridere insieme.

Ora si sentivano solo i nostri respiri.

Notai che lui era finito addosso a me, era troppo vicino.

Quegli occhi mi confondevano e facevano si che io non ragionassi più, per questo dopo un po' mi persi a guardarli senza che me ne importasse più di nulla. Mia madre che probabilmente mi stava aspettando a casa arrabbiata, il mio litigio con Martina, quell'arrogante di Giorgia, John, i ricordi di mio padre e quelli di mio fratello. Lasciai che se ne andarono lontano da me.

-Sai che potrei baciarti, adesso, e tu non potresti opporti?- Mormorò piano.
Annuii continuando a guardare i suoi occhi che però puntavano sulle mie labbra.
Voleva davvero baciarmi?
-L'hai detto tu di non pensare alle conseguenze.- Gli sussurrai, ricordandoglielo.
Lui fece un mezzo sorriso alzando una mano per accarezzarmi una guancia e disegnarci sopra dei cerchi immaginari.
Spostai anche io gli occhi sulle sue labbra.
Volevo baciarlo.
Sentire quel piercing tra le mie labbra.
Sentire le sue labbra che si muovevano a tempo con le mie, creando una musica bella come quelle che creava lui.

secret / benjamin mascoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora