Capitolo terzo

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Mi sveglia il suono del bip del messaggio sul cellulare: "Buongiorno Nick! Ancora sotto shock?"

Sorrido di gioia e penso a quante volte sarei voluto tornare agli inizi. All'inizio di una storia, di una conoscenza, di un amore o di un'amicizia, solo per cancellare o riparare a un errore o a un'offesa recata o solo per ritrovare quella timidezza con cui uno si approcciava, arrossendo. Ritornare all'inizio per togliere quell'impressione spiacevole che gli altri hanno di noi, perché non abbiamo saputo esprimerci e siamo stati male interpretati. O solo per avere il coraggio di troncare da subito un rapporto, perché abbiamo capito che quella, per noi, è la persona sbagliata.

Di Robb non avevo ancora capito le sue intenzioni. C'è ancora scritto sulla mia lavagnetta: Appurare.

E sentendomi come Madame de Tourvel che risponde al suo amabile seduttore Valmont, gli scrivo: "Non confondermi con le altre, amabile e affascinante twenty!"(1)

E, poi, via per le strade di Napoli, dove prendere l'autobus, è sempre una gioia. Come cantare, Alleluia, a capo di un coro di suore carmelitane scalze, agitandosi alla Stevie Wonder. Appena entri, istintivamente ti porti la sciarpa al naso per lo sgradevole cattivo odore, 'o sbluff (suono onomatopeico di quando fuoriesce una puzzetta, fa "Sbluff"), e improvvisamente vedi una signora, con sguardo schifato, mettersi la borsa davanti serrandoci un braccio sopra; l'anziano portarsi la mano sul sedere tastandone il contenuto della tasca posteriore. Mentre io, con fare leggiadro e con un gesto super effeminato con la mano, faccio svolazzare, sul lato destro, i miei fulgidi capelli, per chiarire ai passeggeri che sono molto diva e mi ritrovo per caso a prendere un bus, poiché ho litigato con il mio autista e m'ha rimast 'a ppere! Io lo licenzio!

Fortunatamente, trovo un posto nella sezione a quattro, di fronte a me, c'è un ragazzo di colore, poco più che ventenne. "Bonissimo", come direbbe una mia ex amica, che a ogni ragazzo che si è fatto o come raccontava lei, non ha mai detto: "era 'o cesso!" ma sempre, "Guarda Nicola era un ragazzo bonissimo!" 

Il ventennedicolorebonissimo mi guarda insistentemente, mentre io fantastico su di lui, e penso: Si sarà lavato?

Quando lui, all'improvviso, caccia la lingua passandosela sulle labbra, e si apre le gambe portandosi una mano all'inguine. Il mio imbarazzo, misto al mio crescendo fervore erotico, mi fa agitare sulla sedia, e guardo fuori dal finestrino, per evitare gli sguardi fissi del bonissimo. Avrà da poco lasciato il sole a strisce e vuole "rifocillarsi" subito con una creatura fiabesca come me, e, immolandomi per la causa, concederò tutta me stessa, quando vedo che lui, si strofina insieme il pollice, indice e medio della mano destra, il tipico segno per specificare il denaro, e poi spiegandole tutte indicando il numero tre. A questi gesti, io morta, il mio sogno da crocerossina erotica per un ex carcerato è andato in fumo, con pochi gesti di adescamento, già mi aveva fatto innamorare e con altri, infranto il mio sogno, purtroppo lui era solo un marchettaro! Fosse 'na vota ca' facesse 'na culata e ascesse 'o sole! (2)

Affranto, scendo dall'autobus.

Note:

1 - Twenty (venti) è un'altra parola gergale tra amici, e sta a significare più cose. Nella Smorfia napoletana la decina del 20 ha parecchi numeri con queste interpretazioni: 22 'o Pazzo (Il pazzo); 23 'o Scemo (lo scemo); 26 Nanninella (Anna), qui intesa come Nanninella a scema ; 27 'o Cantero (L'orinale); 29 'o Pate d''e Ccriature (Il padre dei bimbi - pene). Twenty racchiude il tutto.

2 - Facessi il bucato e uscisse il sole. Un rammarico per chi non riesce ad avere fortuna, in ogni cosa che fa o gli succede.


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