Capitolo diciannovesimo COME IN UNO SPECCHIO

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Salve amici,

Vorrei condividere con voi la gioia di essere stato selezionato tra migliaia di persone e aver vinto i The Wattys 2016. E festeggiò inserendo un nuovo piccolo capitolo.... Li chiamo capitoli, ma in realtà non lo sono...  Spero che riusciate sempre a seguirmi e io cercherò di scrivere di più e finire in breve tempo questo mio racconto....    Ancora grazie!   Nicola

...E vorresti essere forte oppure vorresti essere morto 

Perché così fa troppo, troppo male, no così non può continuare Hai bisogno di un rifugio, di rifugio da te stesso Ma guardati come sei messo, ti sta crollando il mondo addosso Sembri così perso, come un cucciolo sull'autostrada E sei così spaventato che ormai ci hai quasi rinunciato Lo so ti senti solo A volte così solo Anch'io mi son sentito Solo come te...  (1)

«È diverso...» riprese a parlare Robb.  

«Il solo farmi vedere in giro con te, potrebbe spiegare molte cose. Ti rendi conto con chi sto?»

Lo guardai schifato. Avrei voluto vomitargli in faccia tante parole, ma la divissima biondainme prese il sopravvento e con il suo sguardo di sfida, si alzò e scappò. Fortunato non sia prevalsa la vrenzolainme (2), gli ho risparmiato 'na sputazzata 'nfaccia.

Robb mi rincorse fuori dal locale, mi si pose davanti, allungò le braccia e mi tirò a sé in un abbraccio forte e vigoroso, e la sua vibrante morsa stordì i miei sensi, quasi a cedergli e perdonarlo.

«Scusami. Mi sono espresso male. Intendevo dire altro.»

Mi divincolai tranquillamente e risposi con tono acido: «Ho capito benissimo. Per te sono un rifiuto sociale.»

«Credimi, mi sono espresso male.»

«Cambiando gli addendi, il risultato non cambia.» risposi con sorrisetto sarcastico.

«Hai sempre la battuta pronta e parli sempre per frasi fatte.»

«Ahah...» risi spazientito e con tutto il mio astio dissi: «Vaffanculo!»

«Con te stasera non ne azzecco una. La tua arroganza e la tua sicurezza m'innervosiscono. Devi assolutamente perdonarmi. Pagherei per essere come te!» e a queste ultime parole, Robb iniziò a piangere. Ho sempre saputo che, se un uomo piange, ti fotte.

E fu così. 

Fu una lunga notte, quella delle confessioni e dei segreti. Delle paure e delle intense emotività. Delle angosce e delle lacrime asciugate. Dei desideri repressi e dei rimpianti.

E dell'avere avuto difficoltà di accettarsi come omosessuale a causa della sempre più evidente ostilità sociale che denigra, sminuisce. La situazione più stressante è, da sempre, quella con i suoi familiari. Un padre padrone e una madre fervente cattolica che considerano l'eterosessualità, l'essere maschi e fecondi, l'unico modo di vivere e di essere. Tutto ciò l'ha reso vulnerabile e incapace di riconoscere con naturalezza il proprio orientamento sessuale. Un disagio che l'ha portato più volte a brutti pensieri e sentimenti contrastanti.

Quando scesi dall'auto, Robb abbassò il finestrino e timidamente disse: «Inutile spiegarti che, conoscendo te, ho voluto forzare il coraggio...» Abbassò gli occhi, e, con riservato pudore, continuò. «Mi sono detto che non potevo perderti. Tu mi piaci troppo...»

«...e, già ti ho detto una volta che, forse, e dico forse, io mi sto innamorando di te.»

Ingranò la marcia e andò via. Ed io rimasi, in piedi a guardare l'auto allontanarsi, incredulo, emozionato e felice di quella sua dichiarazione. O me steva piglianno pe' culo?

...Ci allontaniamo dalla gente per paura di essere sinceri

Per non mostrar le nostre debolezze nemmeno agli amici più veri

Se ti senti troppo vecchio, troppo vecchio stanco e consumato

Guarda a me come in uno specchio anch'io ci sono stato

Da solo tu puoi farcela ma credimi non puoi farcela da solo

Anche tu hai bisogno degli altri e forse gli altri hanno bisogno di te

E non sarai più solo...

1) Come in Uno Specchio ( Finardi, Cosma, Finardi) – Brano contenuto nell'album Il Vento di Elora (1989).

Questa è in assoluto la canzone che avrei sempre voluto scrivere, ma che non sono mai stato in grado di fare. Echi di Fossati per uno dei testi più belli degli ultimi 30 anni. Il nostro peggiore nemico è dentro a noi stessi e non possiamo vincerlo da soli, abbiamo bisogno di confrontarci continuamente.   L'album si chiude con la recita della preghiera laica "The Portage Philosophy" di Richard Beauvais, un inno alla condivisione, delle proprie gioie, per aiutare gli altri a raggiungerne una propria, e dei propri difetti per poterne uscire con l'aiuto degli altri. (Marco Tedeschi)

2) Vrenzola - Indica una donna (ma anche ad un uomo: vrinzolo) sciatta e malvestita, una stracciona, e per estensione una donna volgare nei modi e nel parlare. L'etimologia può ricollegarsi a "Brindolo, brendolo, brenciolo" (brandello) derivante dal latino "bràndeum" che significa pezzo di drappo, di tela. Oggi il termine "vrenzola" viene usato anche per indicare donne, e soprattutto ragazze, dall'abbigliamento "trash" (anche se spesso superfirmato) e dai modi e il linguaggio sguaiato. (fonte: http://vongolablog.myblog.it/)


L'amore al primo stadioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora