28 febbraio

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Caro diario...
Penso e ripenso al suo discorso di due giorni fa. Ti chiederai di chi sto parlando...beh, sempre della stessa persona. Sempre del biondo dagli occhi azzurri e profondi che mi ruba il cuore ogni volta che soltanto oso pensare a lui.
Dire che è stato strano è dir poco. Quella notte l'abbiamo passata assieme a dormire uno a fianco all'altro. Era stanco, direi sfinito dopo tutte quelle lacrime versate durante il suo discorso. Si addormentò senza rendersene conto. Ed in quel momento cosa potevo fare io? Chiamare Zack e firmare la mia condanna a morte perché il suo ragazzo era in compagnia di un ex che ha rovinato la vita ad entrambi? No, grazie. Preferisco prendere la coperta e coprirlo. L'aria fredda lo stava facendo tremare. Mi stendo al suo fianco, infreddolito. Non mi interessava niente del forte vento che soffiava sui nostri corpi. Avrei scaldato entrambi con il fuoco che imperversava nel mio cuore.
Lo abbracciai stringendolo forte al mio corpo ed in quel momento vidi i lineamenti del suo viso mentre si scioglievano delicatamente. Un sorriso si stese sulle sue labbra perfette e mi sentii felice. Forse nessuno gli potrebbe dare mai la metà dell'amore che io provo per lui, sebbene non sia stato in grado di dimostrarlo. Baciai la sua fronte e chiusi gli occhi.
Quella notte sognai le sue parole...

Andreas:" Michael... Michael io non so come dirtelo. Insomma...quella notte...quella notte nella quale Zack mi chiese di stare con lui io dubitai. Ero scettico perché comunque io continuavo ad amarti dopotutto. Speravo in cuor mio che tutto ciò che Zack mi disse su di te fosse solo una candid camera per mettere alla prova i miei sentimenti nei tuoi confronti.
Non so come, ma mi resi conto che quello non era un incubo, era la realtà. Una realtà che faceva veramente male. Una realtà che ti donava mille pugnalate al cuore ogni secondo che trascorreva...una realtà troppo difficile da affrontare con il sorriso.
Mi abbandonai a lui con l'intenzione di vivere una vita normale e serena. Ma sapevo benissimo che "normale" e "serena" significavano "monotonia"...eppure non ho voluto rischiare.
Quella sera ti vidi seduto sulla spiaggia, ma imponevo a me stesso che quello non eri tu. Era una persona qualunque che portava le tue fisionomie solo perché ero troppo scosso da te per poter pensare ad altro in quel momento. Ma la mattina seguente, quando sentii al telegiornale la notizia del tuo tentato suicidio, mi sarei gettato da una finestra a causa dei sensi di colpa.
Eppure Zack continuava a ripetere che era ciò che ti meritavi visto tutto ciò che hai fatto nel corso della tua vita. Te lo meritavi per aver usato l'amore di coloro che venivano da te.
Meritavi tutto. Meritavi vendetta.
Ma le sue parole dimostravano che lui non ti aveva mai amato. Ciò che ami non lo dimenticherai mai. E infatti ogni giorno che passavo tra le braccia di quell'uomo, senza poter avere tue notizie, desideravo soltanto di aprire gli occhi e ritrovarti dinnanzi a me. Lui sapeva che io ti amavo ancora nonostante a lui dicessi di no.
Ed è per questo che ogni qualvolta pensava che mi mancassi lui mi puniva. Mi ha violentato molte volte ma non mi ha mai lasciato andare via. Sapeva che, se solo fossi uscito da casa sua, mi sarei rifugiato o da te o da mamma.
E comunque mi avrebbe trovato all'Università. Non volevo danni. Allora ho preferito lasciarti andare per la tua via e stare con lui.
Ma è arrivata la tua lettera e lui mi ha preso a pugni. Pensava ti avessi contattato...e se mi trova adesso con te ci ammazza entrambi...ho paura perché io sento ancora di amarti. Ma al mondo dicono sia meglio essere temuti che amati...perché chi ti ama ti prende in giro, chi ti teme ti rispetta. Ecco perché lui si fa temere. Vuole rispetto. Non so perché lo pretenda da me, non so perché proprio io...ma così stanno le cose purtroppo. E io vorrei solo fuggire"

The Whole World Is Bringing Me DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora