Michael si alzò lentamente dal letto. Voleva controllare se, effettivamente, Zack se ne stesse andando. Lo seguì con lo sguardo e, una volta presa la porta d'uscita, Zack sparì dalla sua vista.
Allora Michael scese le scale e si affacciò a una delle tante finestre che illuminavano la villa. Vedeva la figura scusa e barcollante del ragazzo che si allontanava lentamente. Sperava che quella fosse sul serio la fine dei loro problemi, ma non poteva starne certo. Zack, in teoria, doveva essersi trasferito subito dopo essersi lasciato con Andy, invece era ancora là.
Zack se ne andò, uscì dal grande cancello che era rimasto aperto ancora dall'arrivo del modello quella mattina.
Erano solo le 8.30. Era passata mezz'ora, la mezz'ora più lunga di tutta la sua vita.
Mai come in quel momento aveva temuto per la sua vita e per quella del compagno, il quale lo stava aspettando affacciato dalla scala.
Appena i loro occhi si incrociarono, Michael poté notare il panico ancora evidente nell'espressione del timido biondo. Timido, ma eroe. Era solo grazie alle sue parole se potevano definirsi ancora vivi. Non capiva quale potere potesse avere quel ragazzino, sta di fatto che colpiva nel segno. Il cuore di chiunque gli parlasse veniva conquistato al volo.
Michael sorrise come per rassicurarlo, ma sulle labbra di Andreas non uscì altro che una lieve curva forzata.
Michael premette il pulsante nel quadro elettrico e il grande cancello iniziò a chiudersi in tutta la sua maestosità. Nel frattempo lui salì nuovamente le scale. I due ragazzi si abbandonarono ad un abbraccio consolatorio. Forse era finita veramente. Non una parola, niente. Solo lunghi sospiri di sollievo.
Ad un tratto, però, Andy ricordò un piccolo particolare: il bambino.
Non era pronto ad accogliere un bambino. La sua storia con Michael aveva avuto troppi disguidi. Troppe lontananze.
Il fatto dell'imbarazzo che si era creato al loro primo incontro, il viaggio a Parigi, la madre di Michael...a proposito...Andy si domandò cosa fosse passato per la mente di Joannie. Prima omofoba, poi amante della loro relazione. Prima desiderosa solo di denaro, poi gentile. Perché? Non può essere solo se stessa? Ma chi è la vera lei? Andy iniziò a pensarci mentre era ancora avvolto nelle braccia del fidanzato che non sospettava niente dei suoi ragionamenti.
Il viaggio a Parigi... Le interviste, i commenti, i continui nascondigli, quella maledetta volta in cui Michael si era permesso di entrare in un sexy shop, tutti quei segreti, Zack...
Era troppo. E tutto era successo nel giro di pochi mesi...adesso non poteva di certo immaginare una vita con un'altra persona che di certo lo avrebbe sempre tenuti distante dal suo amore. E poi come l'avrebbe presa quella povera creatura nel ritrovarsi con due padri?
Chi avrebbe preferito Michael? La sua relazione o il bambino?
Andy iniziò a credere che, magari, Michael si sarebbe potuto innamorare di una ragazza pur di rendere felice il bimbo. E lui? Sarebbe tornato ad essere uno sguattero?
Gli occhi iniziarono a pizzicare, forse per egoismo, forse per vera tristezza e paura.
Andy si staccò di scatto dal corpo del modello urlando un secco "no".
I loro sguardi si incrociarono. Uno interrogativo e l'altro malinconico.Michael:" cosa no, amore?"
Andreas:" eh? Niente."
Michael:" sembri spaventato. Che succede?"
Andreas:" ho detto che non ho niente"Il biondo si pentì all'istante del tono usato, ma Michael ne rimase ferito. Che aveva fatto di male per meritarsi quelle parole?
Michael:" ok. Preparo qualcosa da mangiare allora. Ho fame."
Parlò con un tono freddo, senza alcuna emozione, forse con un leggero pizzico di rabbia misto a dolore.
Si allontanò di un paio di passi da Andy quando il biondo gli afferrò il polso, bloccandolo.Andreas:" scusa, non volevo"
Affermò Andy appena lo sguardo del moro fu nuovamente fisso su di lui.
Michael:" fa niente.."
Andreas:" no, ti prego ascoltami. Scusa è che...ho paura di dirti ciò a cui stavo pensando. Ho davvero paura."
Michael:" non devi avere paura di niente con me."
Andreas:" Michael... Non ti piacerebbe...per favore, lasciami stare. Te lo chiedo per favore"
Michael:" come posso lasciare stare se hai tirato in ballo metà del discorso? Adesso me lo dici"
Andreas:" Michael... Io...io non sono pronto ad avere un bambino nella nostra vita. Abbiamo vissuto tanti momenti insieme, ma lontani. Siamo sempre stati inseparabili ma separati.
Abbiamo affrontato troppi momenti di solitudine e nostalgia. E io voglio viverti. Voglio viverti e voglio averti. Voglio sentirti mio. Solo mio. Voglio guardarmi allo specchio e sorridere perché finalmente sento che qualcosa mi appartiene nella stessa misura in cui io appartengo a lei. Vorrei partire, andare distante, lontano da qui.
Vorrei abbandonare la mia vita per crearmene una nuova solo con te. Solo io e te.
Ma so che non posso chiederti questo. Non posso essere così egoista. Non posso arrivare a dirti di lasciare quel bambino. Credo che chiunque desidererebbe avere un padre come te, ma come prenderebbe il fatto di avere due padri? Come si sentirebbe senza madre?
Michael, non è facile, cerca di capire. E poi siamo così giovani! Un giorno magari saremo veramente pronti.
A te è stato affidato quel bambino come punizione per aver mentito a delle brutte persone. Quel bambino per te potrebbe sempre significare un brutto periodo della tua vita. Lo so, ti sei innamorato del suo sguardo...ma cos'hai provato tu? Eri veramente pronto? O l'hai inizialmente preso come un macigno sullo stomaco?
Mi hai detto che ha qualche problema di salute. E se dovesse non farcela? Cosa faresti?
Michael, non arrabbiarti, ti prego...ma io non sono pronto e non so se mi sto facendo capire. Io ti amo e voglio vederti felice.
Mi sento così egoista..."
Michael:" Andy... Capisco. Capisco ma non so cosa fare. Ormai il figlio è mio e questo significa abbandonarlo. L'ho visto una sola volta ma il suo sguardo mi ha toccato nel profondo e mi sono sentito veramente a disagio.
Nemmeno io sono pronto ad avere un bambino. Gli pago le cure mediche perché so come si spendono i soldi e per il resto se ne occupano i dottori...se me portassero qua non saprei da dove iniziare...ma ormai è mio figlio...non so davvero cosa fare. Ormai lo sento come una parte di me. Mi capisci? Anche se non ho mai avuto niente a che fare con lui, sento che comunque devo assumermi le mie responsabilità."
Andreas:" capisco. E mi sento uno schifo. Un egoista."
Michael:" Andy...prenderei l'aereo ora io per andarmene. Prenderei te e partirei. Non darei più notizie. Partiti per un'isola deserta solo io e te lontani dal mondo. E al potremo vivere la nostra vita insieme. Io non ti lascerei mai...sai cosa facciamo? Andiamo a vedere se sta bene. Voglio che tu lo conosca e vedremo se ti farà lo stesso effetto che ha fatto a me. Vuoi?"
Andreas:" d'accordo"Michael sorrise e il biondo ringraziò il cielo. Quel modello apparentemente superficiale ed arrogante aveva un cuore d'oro, davvero.
Si scambiarono un leggero bacio, poi Michael si diresse verso la cucina per preparare qualcosa per la colazione mente Andy uscì verso la dependance per vestirsi.Oggi mantengo la mia promessa, quindi eccovi il capitolo.
Dovete sapere che non mi funziona bene il telefono e tante volte i voti e i commenti non vengono fuori anche se ci sono.
Ma adesso ho appena visto i risultati del capitolo di ieri: 31☆ e 13 commenti...davvero grazie.Detto questo...cosa succederà con il caro bambino? Cosa vorreste voi?
Fatemelo sapere e a 20☆ e 10 commenti riceverete la risposta.
Bacioni.
MIKANDYLOVER❤
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The Whole World Is Bringing Me Down
De TodoLa mente umana è forse il complesso maggiore al mondo. Non si può prevedere, agisce secondo istinti che non possono essere studiati. Essa è la peggiore arma che una persona possa usare su se stesso e sugli altri. Essa fa immaginare, fa sognare, fa p...