26 febbraio

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Caro diario...
Non posso ancora definirmi felice, ma posso ammettere che sto facendo dei passi avanti. Da quando ho dato ascolto al mio cuore e ho incontrati Andy fuori dall'Università, ho ottenuto una specie di fiducia da parte sua che mi mancava.
Stavo per andarmene, non per rabbia. Volevo semplicemente lasciargli un po' di spazio per pensare a se stesso, a ciò che sente dentro il suo petto per poi prendere una decisione nei miei confronti. Speravo tanto che, nel giro di pochi giorni, mi scrivesse per un incontro soltanto tra noi due, nessun altro, niente altro.
E invece... Invece non ho fatto nemmeno in tempo ad allontanarmi che la sua voce mi richiama indietro.
Nel voltarmi lo trovai con il capo chino e gli occhi al suolo. Sapevo benissimo che mi nascondeva qualcosa di terribile, qualcosa che avevo già intuito dal momento in cui mi parlò della lettera ricevuta. Sapevo che Zack lo picchiava per gelosia. Conosco Zack. Ma Andy a quanto pare non sa ancora niente di lui.
Quando venne a casa mia, Zack mi confidò di essersi allontanato da tempo da una compagnia di amici che lo rendeva il ragazzo che desiderava tornare ad essere. Abbandonando quella bella compagnia per motivi che non ha spiegato, ha iniziato a frequentare cattiva gente per non sentirsi solo, per dare un'immagine "importante" di sé. Ed allora ha iniziato ad essere come loro per potersi sentire accettato. Fumo, alcool, qualche volta girava anche droga...e la violenza fisica sulla gente. Sembra fin troppo classico come cambiamento. Diventare qualcuno che non sei solo per paura di dichiarare la tua vera personalità.
È incredibile come agisca la paura nella nostra mente. Annebbia qualsiasi concetto presente, fa fare cose che non ti aspetteresti mai da te stesso, oppure... Oppure cambia la vita in meglio, chi lo sa.
Sta di fatto che Zack a me non l'aveva raccontata giusta. Sta di fatto che non voleva affatto cambiare, anzi. La figura, la maschera che si era creato doveva essere ampliata e resa internazionale. Tutte le belle cose, che lui riteneva ormai "tempo perso", del passato dovevano essere rimpiazzate con un'immagine importante di sé.
Ma come puoi presentarti al mondo come fidanzato di un modello se non sai nemmeno rivelare il tuo orientamento a coloro che chiami amici? L'avevo capito benissimo...e non sono uno che si fa ingannare...perciò iniziai ad usarlo in modo tale da fargli capire che una brutta azione ne comporta altre a catena. Solo così sarebbe potuto tornare nei suoi passi. È vero. Quello che disse ad Andy era tutto vero. Le stesse cose fatte con Zack le ripetei con tanti altri ragazzi, e per ultimo Andy. È vero che abbandonai Zack, ma solo per dargli da intendere che con i suoi atteggiamenti si sarebbe ritrovato solo. Ma il suo orgoglio gli impedì nuovamente di fare marcia indietro e tornare ciò che era prima...e adesso lui sta usando il mio ragazzo per vendicare ciò che io ho fatto a lui. Andy non lo sa, o forse lo sa e ha paura. Spero solo che voglia parlarmi di questo suo terrore...perché giusto qualche minuto fa mi ha chiesto di potermi incontrare in una biblioteca dove nessuno potrebbe venire a disturbare la nostra quiete.
Infatti eccomi ad uscire vestito semplicemente, con nel cuore la speranza di potermi riguadagnare la sua fiducia.
Varco la soglia della porta e l'aria fredda di fine febbraio si scontra con il mio volto mentre respiro a pieni polmoni un profumo insolito. Non so da dove venga, ma mi sembra di riconoscerlo. Sembra il profumo, ovviamente da donna, che usava mia sorella tempo indietro. Ma che centra mia sorella con tutto questo? Bo, forse ho solo un'illusione perché mi manca la mia famiglia...vorrei che quel giorno mi avessero lasciato spiegare le mie motivazioni. Sanno che non faccio mai niente per caso...ma se ne sono andati via subito. Pazienza...spero solo stiano bene tutti.
Mi incammino verso la biblioteca che dista circa dieci minuti da casa e mi guardo attorno.
È strano. Oggi non c'è nessuno che cammina per le strade di questa città desolata. Forse perché il cielo è nuvoloso, forse perché fa freddo. O magari semplicemente non ne hanno voglia.
Non lo so ma mi piace pensare a cosa passa per la mente delle persone in determinati momenti. Se fossi stato qualcun altro come avrei reagito a questa condizione di vita? O se qualcun altro fosse stato nei miei panni cosa avrebbe fatto di diverso da ciò che ho sempre fatto io?
Mi perdo nella confusione che si cela nella mia mente mentre ascolto il mio cuore che passo passo inizia a battere sempre più forte. I cocci si stanno ricomponendo e spero che un giorno, presto o tardi, esso ritorni ad essere più forte e grande di prima.
Arrivato alla biblioteca non vedo il ciuffo biondo del mio "ragazzo", dunque mi siedo su una delle sedie riposte sotto un lungo tavolo in legno di ciliegio. Prima, però, prendo un libro a caso, senza leggerne il titolo, e lo comincio giusto per trascorrere il tempo.
Mi perdo nelle parole complicate di quel volume mentre di concetti, sinceramente, capisco ben poco. Alzo lo sguardo un momento e noto che sono passate ben tre ore da quando sono arrivato e ho letto quasi metà volume. Mi stupisco della mia capacità di concentrazione, ma mi sale l'ansia. Dov'è finito Andy? Perché non c'è?
Mi alzo di scatto, in preda al panico, e noto che il biondo è seduto poco più in là e mi fissa sorridente.
Tiro un sospiro di sollievo e ricambio il sorriso mentre lui si alza e mi si avvicina. Il mio cuore sta per uscire dal petto.

Michael:" da quanto sei qui?"
Andreas:" sono arrivato poco dopo l'orario stabilito. Solitamente sei sempre in ritardo, non avrei mai immaginato di trovarti già qui. Poi ho continuato a fissarti e per poco non scoppiavo a ridere. Sei buffo quando leggi, sembravi quasi realmente interessato a...aspetta, vediamo...Harry Potter"
Michael:" Harry Potter? Magia? Ecco perché non ci capivo niente?"

Scoppiamo in una risata fragorosa venendo rimproverati dalla bibliotecaria a causa del nostro baccano.
Abbassiamo il tono do voce e ci approssimiamo verso l'uscita.
Lui non voleva parlarmi qui, vero? Boh.
Non mi parla e cammina spedito verso un luogo che non avevo mai visto...mentre ci avvicinavamo, però, riconobbi l'ambiente. Non ci credo...ricorda la strada?

Andreas:" allora? Sai dove siamo?"
Michael:" eccome. Il nostro rifugio segreto. Come dimenticare."

Sorrise mentre entrammo. Le chiavi erano sempre state sotto lo zerbino e nessuno l'ha mai scoperto. Rido.
Appena chiusi la porta e mi voltai verso di lui, mi ritrovai il suo viso a pochi millimetri dal mio.
La voglia di baciarlo crebbe dentro di me in un baleno, ma mi trattenni.
Si sedette e mi attese con uno sguardo. Lo seguii mentre lui fissava il mio corpo muoversi.

Michael:" perché siamo qui? Perché conosci la strada?"
Andreas:" perché ci sono venuto tante volte. Mi ricordava te senza doverti vedere. Mi rifugiavo qui quando stavo male...volevo ricordare dei bei momenti passati con te. Perché io quei momenti non li potrò mai dimenticare."
Michael:" ma...in che senso stavi male?"

Mi finsi stupito mentre lui abbassò nuovamente lo sguardo a terra.

Avanti Andy... So cosa vuoi dirmi...aprimi il tuo cuore...



Ciao ragazzi!
Allora, ecco il nuovo capitolo che spero tanto vi piaccia.
Commentate per farmelo sapere e fate arrivare il capitolo a 15☆ entro domani per avere presto l'aggiornamento.
Bacioni.
MIKANDYLOVER

The Whole World Is Bringing Me DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora