19 febbraio

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Caro diario...
Il mio cuore non sta più nel petto. Sono agitato e non sto più nella pelle. Voglio capire chi sia questa persona misteriosa che ultimamente occupa i miei giorni distraendomi dalla noia e dalla depressione più totale.
Sono seduto al tavolo da una buona mezz'ora ma tutto ciò che vedo attorno a me è un insieme di gente anziana che si muove lentamente.
Ogni tanto ecco che al chiosco si avvicina una madre con il proprio figlio tenuto per mano. Ecco che pranzano insieme magari per soddisfare un capriccio del piccolo o perché hanno impegni e vogliono mangiare qualcosa al volo.
Sorrido nel godere della felicità altrui, ma ammetto a me stesso che non mi dispiacerebbe affatto assaporare la vera gioia nel poter essere libero di scegliere la mia vita.
In fin dei conti, i miei arti sono sempre stati incatenati da quei fili invisibili si egoismo che mia madre era solita a muovere per giostrare una vita che lei desiderava per se stessa, non per il figlio che tanto diceva di amare.
Se mi avesse amato non avrebbe mai permesso tutto questo, anche perché di figli ne ha altri....perché loro sono stati liberi di scegliere? Cos'ho io in meno a loro?
Mi perdo nei miei pensieri quando il mio vecchio amico, nonché padrone del chiosco, si avvicina a me con un pezzo di carta in mano.

Peter:" ciao Michael... Da quanto tempo"
Michael:" già."
Peter:" come stai? Dopo quello che è succe..."
Michael:" sto bene. Il passato è passato. Adesso vivo il presente e mi progetto il futuro. Andrà come dovrà andare."
Peter:" va bene. Ti porto qualcosa?"
Michael:" no, grazie. Sto solo aspettando una persona che mi ha dato appuntamento qui. Casomai mangiamo insieme dopo."
Peter:" non vorrei deluderti, ma credo che questa persona non voglia vederti. Tieni"

Mi porge il foglio di carta che teneva in mano.
Lo apro e leggo. Ti pareva.

Pensavi davvero che avessi voluto incontrarti? Ok che ti amo, ma ho una reputazione...e farmi vedere con te mi rovinerebbe.
Mi dispiace, ma preferisco aiutarti in incognito...credimi, so quello che faccio.
Ricordati che ti amo, Michael.

Gettai il foglio a terra in preda alla rabbia ed alla delusione.
Vaffanculo, vatti a fidare di certa gente...no. Basta. Questa persona ha il mio indirizzo mail? Se mi causa problemi lo cambio...ma deve dimenticarmi.
Andy ormai deve diventare un ricordo come tutti gli altri, anche se sarà molto difficile...molto.
Mi alzo infuriato e comincio a camminare con la vista annebbiata dalle lacrime che scorrono poi lungo la mia guancia, dettate dallo sfogo del mio nervosismo.
Cammino spedito, voglio arrivare a casa prima possibile.
Non mi guardo intorno. Non faccio caso alle persone che urto mentre le spingo via dato che si fermano in mezzo alla strada a fissare il vuoto.
C'è qualcosa di più odioso? Si, questa situazione di vita peggio della morte.
Ad un tratto una persona mi tocca la spalla e sento un rumore, come dei libri cadere.
Mi volto e vedo un ragazzo chinato mentre li raccoglie in silenzio.

Michael:" scusami, non ti avevo visto"
???:" beh, finché pensi ad altro e non a dove metti i piedi è ovvio che non vedi la gente."

Parla senza voltarsi, intento a raccogliere tutti i fogli sparsi per l'asfalto.
Mentre mi sto chinando per aiutarlo mi ferma imponendomi di lasciarlo fare in pace.
Ad un tratto i suoi occhi incrociano i miei e mi sento svenire.
Quegli occhi perfetti.
Quello sguardo marino.
Andy.
Ma...

Michael:" Andy... Ma che hai fatto?"
Andreas:" che ho fatto"  

Cerca di nascondersi. Cerca di andarsene ma lo fermo.
Non posso lasciarlo andare via così. So che l'ho fatto soffrire, ma lui mi ha aiutato un giorno e adesso voglio ricambiare. Quando mi ricapiterà di rivederlo?
Passo il pollice sulla sua guancia arrossata e gonfia e lo sento trasalire. Mi mancava questo contatto. Dio quanto mi mancava sentire la sua pelle vellutata sulle mie mani.
Chi lo ha ridotto così?

Michael:" chi ti ha fatto questo? Chi ha osato toccare il tuo viso e ridurlo così? Come ci si può permettere di fare una cosa simile?"
Andreas:" non è stato nessuno. Ho...ho iniziato un corso...sì, un corso di box e ho preso qualche botta...ma ne ho date tante anche io"
Michael:" se non ti conoscessi direi che sei un pessimo bugiardo...figurati adesso che ti conosco cosa mi viene da pensare...Andy... Chi ti ha fatto questo?"
Andreas:" nessuno. Te l'ho già detto."
Michael:" lo ami veramente...sono felice che tu abbia trovato l'uomo giusto per te. Vedo che adesso frequenti l'Università. Sono fiero di te. Ma non potrò mai dimenticarti accanto a me. Questo no...ne sono sicuro. Guardo avanti ma non dimentico il passato...anche se non ti ho dato niente di ciò che ti saresti meritato. Ho sbagliato, lo so...ma non ha senso nemmeno scusarsi...ormai il danno è fatto. Posso solo andare avanti ed essere un uomo migliore nella speranza che l'amore della mia vita cambi opinione su di me. Anche se questo comporterebbe un rischio per lui. Perché abbandonare una vita serena con Zack per uno come me...vero?
Zack ti renderà felice."

Guardo il suo sguardo perso nel nulla e vorrei fermare il tempo per sempre in questo momento.
Non reagisce...sembra in trance...lo sapevo. E la sua reazione conferma ulteriormente la mia tesi.

Andreas:" lasciami andare, Michael. Viviamo il resto della nostra vita...ma non insieme."

Inizia a correre mentre io non faccio nemmeno in tempo a muovere un muscolo. Quelle parole. Quelle ultime parole erano tali e quali nella lettera che gli ho scritto.
L'ha letta! L'ha letta e Zack lo ha scoperto. Maledetto bastardo, lo ha conciato in questo modo per una lettera che tanto Andy avrebbe sicuramente gettato!
Oppure Andy ha reagito in modo strano a quelle mie parole?
Inosservate non gli sono rimaste, dato che me le ha citate pochi istanti fa...
Non lo so...so solo che da quando sono tornato a casa dopo quel breve incontro perfetto non faccio che pensare ad altro.
Ed infatti eccomi ancora steso sul mio letto a rompermi il cervello con questo chiodo fisso.
Possibile che mi riduca così? Quanto amo questo ragazzo? E quanto sono disposto ad amarlo?
Non mangio, non dormo...e se lo faccio ho gli incubi...
Voglio parlare con lui...

Ed il mio cervello non fa neanche in tempo ad elaborare un pensiero che il mio telefono squilla. È lui.
Cosa?

Andreas:" possiamo incontrarci? Ho bisogno di parlarti."
Michael:" certo. Dimmi dove e a che ora."
Andreas:" ora. Guarda la porta finestra."

Mi volto. Era lì. Riattacca mentre io mi alzo guardando attentamente il pavimento per evitare di trovare cose strane...non è il mio solito incubo, vero?





Ciao!
Di cosa parleranno i mikandy? O è tutto un incubo?
Chi è questo indirizzo mail misterioso? Si farà sentire ancora?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo se arriviamo a 15☆ entro domani.
Spero vi sia piaciuto.
Baci.
MILANDYLOVER

The Whole World Is Bringing Me DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora