13 - Come farei senza di te?

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Toccai il letto distrutto sia mentalmente che fisicamente. Avevo combattuto tutto il pomeriggio a telefono con i giornalisti, con i miei genitori, mia sorella, i ragazzi. Avevo cercato di consolare Arianna triste per la reazione di sua madre.
Ero incazzato. Perchè quel brutto presentimento ce l'avevo da un pò e lo sapevo che prima o poi la notizia sarebbe uscita. Perchè io non potevo nascondere nulla. Dovevo sempre stare attento a tutto ciò che facevo perchè non avevo un minimo di vita privata. Era il prezzo del successo.
E mi pentivo solo adesso di non averlo detto prima alla mia famiglia che adesso riceveva un sacco di telefonate ed era delusa da me. Sarei corso a Marsala il prima possibile ma adesso dovevo stare vicino ad Arianna.

Avevamo trovato conforto nella signora Rosetta, la nonna. Una donna formidabile. Ovviamente dopo il primo shock aveva capito per prima che avevamo bisogno di coraggio e affetto e si era impegnata tutta la sera per farci calmare. Per lei quel bambino era un dono del Signore che aveva scelto di legare Arianna a me per sempre. E i doni del Signore si sa...sono sempre una cosa buona. Dovevo ammettere che quel discorso mi aveva fatto un certo effetto.

Adesso cercavo di riposare sul quel divano letto da solo, mentre Arianna e sua nonna dormivano insieme.
Lei mi mancava anche lì. Mi mancava la situazione della sera precedente. Averla lì a dormire accanto a me mentre cercava protezione e si avvicinava sempre di più a me. E io che mi sentivo bene, per la prima volta sereno.
Stavo per addormentarmi immaginando di avere Arianna accanto a me quando improvvisamente sentii delle voci.
Mi alzai andando a spiare e vidi la ragazza e Luca, suo fratello.

I due erano in cucina.
<<Mi sono comportato malissimo Ari..scusami tanto ma sono riuscito a realizzare solo adesso. Sono tuo fratello avrei dovuto difenderti e starti accanto!>>, le aveva detto abbracciandola.
<<Non ti ho chiesto nemmeno come stavi...>>, continuò commosso.
<<Adesso meglio>>, rispose lei asciugandosi le lacrime che le scendevano.
Continuarono ad abbracciarsi finchè non venni scoperto.
<<Entra tu!>>, mi disse il ragazzo con aria minacciosa.
Io mi avvicinai imbarazzato ed intimorito.
<<Scusate...avevo sentito delle voci>>, dissi per discolparmi.

Arianna raccontò tutto al suo fratellone che ascoltò non lasciandole mai la mano. Arianna si confidò con lui come aveva fatto da sempre, da quando era Luca la sua figura paterna.

<<Adesso a parte tutto...io spero che tu avrai sempre cura e rispetto per mia sorella...se no dovrai vedertela con me!>>, mi disse poi il ragazzo dominato dal suo istinto protettivo.
<<Sempre - risposi sicuro - Io ci tengo tanto a loro due>>, dissi rivolgendo uno sguardo alla pancia di Arianna.
Luca mi porse una stretta di mano tra ragazzi e questo voleva dire che mi ero meritato il suo rispetto.

Quando verso le tre il ragazzo stava per andare via, Arianna gli chiese com'era la situazione a casa.
<<Mamma si è chiusa in camera per tutta la sera. Dalle tempo>>, le rispose il biondo stampandole un bacio sulla guancia e andando via.
E fu nel momento in cui vidi gli occhi tristi della ragazza che capii che avrei dovuto fare qualcosa.

La mattina seguente...

Toc toc toc

<<Avanti!>>.

Aprii la porta di quello studio la mattina dopo vedendo davanti a me la donna in camice bianco, dietro la sua scrivania, guardarmi scioccata.
<<E tu che ci fai qui?>>, mi chiese sorpresa.

Probabilmente ero l'ultima persona che avrebbe voluto vedere.
Io, il ragazzo che aveva messo incinta sua figlia, la sua bambina.
Io che avevo causato tale casino.
Ma in cuor mio speravo che mi avrebbe fatto parlare per convincerla a stare vicina ad Arianna.

▪Suo Figlio dentro me▪ Ignazio Boschetto| Il VOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora