4 - Mamma io esisto!

1.3K 99 27
                                    

Le settimane passarono in fretta tra lo studio e il nuovo lavoro. Fu il periodo più difficile, perchè entrai in una sorta di depressione.
Guardandomi allo specchio di sfuggita, mi accorsi che la mia pancia stava leggermente gonfiando . Così cominciai una dieta.
Era assurdo come la mia mente avesse azzerato tutto. Facevo la vita di sempre, come se non fossi incinta. Nessuno aveva accettato quel bambino, e allora lo ignoravo anche io. Nella mia testa malata pensavo che se avessi agito così, magari sarebbe scomparso nel nulla. E mentre Giulia si preoccupava per me e cercava di mettermi davanti agli occhi come stavano in realtà le cose con interminabili discorsi notturni, io non la ascoltavo e facevo finta di niente. Ogni tanto mi veniva voglia di fumare per il troppo nervoso. Accendevo la sigaretta, facevo un tiro e istintivamente la buttavo comandata da uno spiraglio di lucidità.

Marco, un mio collega, si accorse che qualcosa non andava quando mi scoprii vomitare nel bagno del ristorante. Pensai che avrebbe fatto la spia con il capo, invece da allora in poi cominciò a parlarmi, a darmi attenzioni. Pensava che soffrissi di bulimia e allora ogni sera mi forzava a mangiare e mi controllava.
Instaurò nei miei confronti un senso protettivo, che mi faceva stare tranquilla e al sicuro in quel posto. Era un bel ragazzo, biondo, occhi di un azzurro stupendo. Mi trovavo bene a parlare con lui, e diventammo subito complici. Avevo bisogno di un amico con cui scherzare e svagarmi, una persona che mi vedesse come una ragazza normale, no come una futura mamma. Cosa che non accettavo nemmeno io.

Una sera, alla chiusura, mi fermò.
<<Ehi Arianna, ti volevo chiedere se quando abbiamo il giorno libero vorresti uscire con me a mangiare una pizza>>, mi chiese il biondo dolcemente.
Con Marco stavo bene, ma ero satura. Tentennai a rispondere. Avrei accettato. Ma fu lì che pensai che non potevo, avrei avuto un figlio a breve, se l'avesse scoperto sarebbe scappato anche lui. Ritornarono gli scheletri che avevo nascosto anche da me stessa e fu il panico. Ripartì anche quel dolore atroce al ventre e quel giramento di testa che mi fecero perdere i sensi.

Quando ripresi pienamente coscienza, mi ritrovai al pronto soccorso. Marco era sempre accanto a me, che mi teneva la mano.
Quando il dottore mi chiese cosa fosse successo il ragazzo raccontò tutto preoccupato. In quel momento dovetti accettare la realtà, ero incinta e non potevo nasconderlo, soprattutto a me stessa. Prima o poi sarebbe stato evidente, me ne dovevo fare una ragione. Mio figlio non poteva pagare le conseguenze di un errore fatto da me, oppure per la mia negligenza. Non lo meritava. Per la prima volta non pensai solo a me.
<<Dottore...la verità è che...>>, dissi balbettando, <<Io sono incinta>>.
Marco restò in silenzio, senza dire una parola. Era visibilmente turbato.
<<Bene...allora la situazione cambia. Potrebbe essere successo qualcosa quindi faremo subito un'ecografia di controllo.>>, disse il dottore annotandosi tutto. Poi si allontanò.
<<Scusami tanto Marco, ma è davvero un momento difficile per me...>>, gli dissi mentre sentivo una lacrima bagnare il mio viso. E mi sorprese il fatto che continuò a tenermi la mano.
<<Stai tranquilla>>, mi disse il biondo sorridendo. <<Se posso consolarti ti dico che sei bellissima anche in tenuta d'ospedale>>.

Mi rubò un sorriso.

Mentre mi portavano a fare l'ecografia, cominciò a salirmi l'ansia. Per la prima volta avrei visto mio figlio.
Il Dottore mise il gel sulla mia pancia e con l'apparecchio premette per vedere attraverso lo schermo. Lo scrutavo attentamente. Credo che nacque in quel momento il mio senso materno, con annessa la paura che fosse stato troppo tardi.
<<È la prima volta vero?>>
<<Si dottore>>, risposi in ansia.
<<Bene. Mi sembra che non ci sia nulla di preoccupante. L'unica cosa è che deve mangiare di più signorina. Mangia bene?>>.
<<No dottore ha una dieta un pò disordinata>>, rispose Marco al posto mio.
<<E allora caro papà dobbiamo provvedere! Se vuole che suo figlio non cresca bene>>.
Io e Marco ci guardammo entrambi imbarazzati accennando un sorriso ma nessuno dei due parlò.
<<Guardate, vostro figlio è ancora un piccolo fagiolino, ma ha già un cuore funzionante. Adesso ve lo farò sentire>>.
Il Dottore premette un pulsante e sentii dei battiti velocissimi. Quel fagiolino era probabilmente emozionato come la sua mamma. Piansi come una fontana e in quel momento, per la prima volta, mi sentii una mamma. <<Ma è velocissimo!>>, dissi commossa.
Quel piccolo cuoricino che batteva all'impazzata era il più bel suono che avessi mai sentito in vita mia.
<<Ragazzo si riprenda! Non è che mi sviene qui>>.
Marco era pallido, emozionato a vedere quella scena. Mi confessò, quando uscimmo dall'ospedale, che avrebbe voluto essere il padre per provare un'emozione così indescrivibile. Per questo motivo non aveva corretto il Dottore. Voleva sognare per qualche minuto.
Marco mi fece tanta tenerezza e decisi allora di raccontargli tutta la storia, del padre, di mia madre, e del lavoro. Fu uno sfogo più che un racconto. Il biondo mi ascoltò attentamente, tranquillizzandomi e ribadendomi che non ero sola. Gli dissi alla fine che la mia gravidanza doveva restare un segreto fino al più tardi possibile, così avrei continuato a lavorare senza problemi.
Marco mi accompagnò a casa. Nonostante tutto mi baciò sulle labbra. Un bacio casto, come a dire "io ci sono e ci sarò sempre". Con la promessa che appunto potevo contare sempre su di lui. Quando guardai i suoi occhi del colore del mare mi sentii bene, protetta. Ma nè mi sorprese, nè mi fece battere il cuore purtroppo, forse perchè il mio cuore era ormai spezzato o forse perchè era tutto occupato da quella nuova scoperta: mio figlio. Ora riuscivo a pensarlo e a dirlo.

A casa passai tutta la notte con Giulia a guardare la foto di quel piccolo fagiolino. La torturai sfogandomi sulle mie paranoie e lei mie emozioni.
Avevo cercato di ignorare la sua esistenza, ma quel cuoricino si era fatto sentire. <<Mamma io esisto!!!>>, mi aveva gridato dal profondo, facendo sciogliere il mio cuore di ghiaccio.
Nel frattempo sui social vedevo il Volo in America, A Dubai. Ignazio se la spassava. Lo vedevo dalle foto che pubblicavano Piero e Gianluca: cantavano, mangiavano nei posti più lussuosi, scherzavano e si divertivano. Ignazio invece era sparito dai social ma viveva comunque ignaro di suo figlio. In cuor mio però, non smetteva mai di esistere la speranza, anche se piccola, di un rimorso di coscienza che lo avrebbe fatto tornare sui suoi passi. Alcune notti mi svegliavo di scatto perché sognavo che Ignazio mi chiamava o mi mandava un messaggio. Allora mi svegliavo, prendevo il cellulare e sfregando gli occhi guardavo lo schermo , ma niente. Era sempre solo un sogno.

Ciao a tuttii :)
New entry: Marco. Che ne pensate di lui? E di Ignazio che se ne frega totalmente? Nel prossimo capitolo la situazione cambierà o resterà la stessa?
Personalmente io sono innamorata del personaggio di Arianna, così forte quanto psicologicamente instabile.
Spero vi piaccia. Bacii e a presto.♡

▪Suo Figlio dentro me▪ Ignazio Boschetto| Il VOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora