8 - Piero.

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<<Mi chiedi come permetto che accada questo? - dissi ironica - Fin quando non ci sei dentro non puoi dire con esattezza cosa faresti e cosa no! Nella mia situazione non posso fare altro che accettare, a costo di perdere la dignità perchè io so qual è la verità. Quando si renderà conto che ho ragione sarà troppo tardi >>, dissi a Giulia dopo averle raccontato del test del DNA.
<<Arianna io ti capisco - rispose la ragazza - ma non puoi farti mettere i piedi in testa così. Anche il fatto che stai qui da lui...non vorrei che tu facessi dei pensieri strani su di voi. Penso sia impossibile che tu perda di nuovo la testa per Ignazio perche so che sei intelligente ma..sono preoccupata per te>>, ammise la mia amica. E non potevo darle torto. Sapevo che quella era una situazione strana, ed era imbarazzante pefino guardarlo a volte perché inevitabilmente quei ricordi e quei momenti mi tornavano in mente.
<<Giulia io sono la prima che voglio tornare a casa mia. Ma pensaci un attimo. Quanto potrà durare? Senza un lavoro appena non riuscirò a pagare l'affitto il padrone di casa mi dirà di andare via...E allora dove andrò?>>.
<<Ma Ari non ti preoccupare a quello ci penso io>>, disse la mia amica prendendomi la mano.
<<Assolutamente no!>>, dissi subito io. <<Tu stai facendo fin troppo>>.

I nostri discorsi vennero interrotti dal citofono. Giulia andò ad aprire e si trovo davanti un ragazzo, moro, ciuffone e degli occhialoni. Riconobbi la faccia di Giulia molto sorpresa.
<<Parola d'ordine?>>, gli chiese con sfacciataggine, come se si conoscessero da una vita. In realtà era il loro primo incontro.
Il ragazzo restò un pò perplesso. Poi mostrò un vassoio. <<Cioccolato per ragazza incinta!>>, le rispose sorridendo.
<<Va bene entra>>. I due si guardarono per qualche momento.
<<Piero!>>, dissi io sorpresa interrompendoli.
<<Ciao Arianna! Ignazio mi ha mandato a controllare come stavi. Ci sta torturando allo studio>>, mi disse prendendolo in giro.
Risi anche io immaginandolo.
<<È proprio strana la vita - continuò sedendosi sulla poltrona accanto - mesi fa eri tu che ci portavi i dolci tutti i giorni...e adesso...>>, disse indicando il vassoio.
Io ci pensai su. Aveva proprio ragione, la vita era proprio come una ruota che girava.
Lo ringraziai per i cioccolatini e ci sedemmo a fare uno spuntino tutti e tre. Ad un certo punto mi sentivo la terza incomoda. Piero e Giulia iniziarono a parlare, a scherzare e a conoscersi. Capivo benissimo perchè gli occhi di Piero non smettevano di guardare Giulia. Era difficile incontrare una rossa con un viso così bello e degli occhi di un grigio quasi trasparente. A volte in quegl'occhi mi perdevo anche io, mi davano affetto e protezione.
Piero era un ragazzo dolcissimo, educato e dai modi galanti....beh capivo anche Giulia, il perchè lo guardasse affascinata.
<<Ragazzi....io vi lascerei volentieri da soli ma non posso muovermi mi dispiace>>, dissi scherzando ad un certo punto facendo imbarazzare entrambi.
Poi parlammo anche di Ignazio e Piero capì dalle mie parole che io non lo conoscevo per niente.
<<Ignazio non è così. Il ragazzo diffidente, che fa fatica ad aprirsi è una corazza che si è creato quando ha scoperto che la sua fidanzata storica in realtà stava con lui perchè lui le dava tutto ciò che desiderava. Perchè Ignazio quando è innamorato dà l'anima. Dopo aver scoperto che lo tradiva si è chiuso, in un primo momento con tutti. Poi è cambiato e ha cominciato a cercare sempre più ragazze, ci stava un sera e basta. Il che era meno grave di bere come aveva iniziato ma poi l'abbiamo convinto che non era in quel modo che si dimenticava una ragazza. Diciamo che sono stati momenti in pò brutti.... Questa storia non te l'aveva mai raccontata vero?>>, mi chiese vedendo la mia faccia.
<<No Piero. Praticamente io non so niente di lui>>, ammisi io che di corazze me ne intendevo ma non ero stata in grada di riconoscerla in Ignazio. Non avevo la minima idea di come era quel ragazzo. Forse avevo conosciuto i suoi aspetti peggiori.

<<E poi sei arrivata tu...>>, continuò Piero.
<<Che centro io? - mi indicai alzando un sopracciglio - Io sono stata una delle tante...>>, dissi amareggiata.
<<Ti sbagli. Tu sei stata la prima ragazza, dopo la ex, di cui mi ha parlato. Infatti con te non è stato solo una sera. Per non parlare della tortura che ho subito quando siamo partiti! Parlava di te ogni momento, sembrava diverso quella volta. Poi però non so per quale assurdo motivo non si è fatto più vivo con te...e si a volte Ignazio è strano>>, disse Piero sospirando mentre io realtà continuavo a pensare che io non ero stata importante, visto i risvolti successivi. È vero che adesso era tornato su suoi passi ed era cambiato ma io non avrei dimenticato facilmente, e continuavo a pensare che lui non si fidava di me. Probabilmente se non fossi rimasta incinta non ci saremo mai più calcolati.

▪Suo Figlio dentro me▪ Ignazio Boschetto| Il VOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora