Nelle fauci del lupo

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Faceva caldo e l'aria era satura del fumo proveniente dal fuoco d'accampamento e del profumino delizioso del cinghiale arrosto

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Faceva caldo e l'aria era satura del fumo proveniente dal fuoco d'accampamento e del profumino delizioso del cinghiale arrosto. Dalle torce conficcate nel terreno divampavano allegre fiamme che rischiaravano il piccolo spazio, gettando dei bagliori rossastri sui volti degli uomini raccolti lì intorno. Alcuni di loro erano intenti a divorare la loro porzione di carne senza alcuna grazia, imbrattando le barbe ruvide di grasso animale, mentre altri tenevano lo sguardo fisso su una donna che danzava, come ipnotizzati: era giovane e le sue forme, fasciate da abiti succinti, lasciavano ben poco alla fantasia. Il suo corpo, qua e là costellato da vecchie cicatrici, si muoveva al ritmo di una musica bassa e sensuale, che ricordava molto le melodie orientali. Le ampie porzioni di pelle scoperta mettevano in mostra una carnagione chiara e gli occhi verdi come le foglie avevano il potere di ammaliare gli spettatori.

Tutti avrebbero voluto giacere con lei quella notte, nessuno escluso, e questo Airis lo sapeva, anche se non era propriamente contenta di dover recitare la parte del diversivo.
Mosse il bacino avanti e indietro, percorrendo lentamente le curve del seno con le dita. Un uomo allungò la mano, tentando di afferrarla, ma lei con uno scatto rapido riuscì ad allontanarsi senza perdere il tempo della musica. Sculettò strisciando le cosce l'una contro l'altra e lasciò vagare lo sguardo su quello squattrinato esercito di briganti che costituiva il suo pubblico, null'altro che l'ombra dei soldati che avevano combattuto nella piana di Rashar.
Da quando era giunta lì quel pomeriggio, aveva avuto modo di farsi un'idea abbastanza precisa del numero e delle condizioni in cui versava il famigerato gruppo di predoni, che da giorni dava la caccia all'improbabile terzetto al quale si era unita. Dovevano essere all'incirca una sessantina in tutto, per lo più ex-combattenti della cinquantesima legione, seguiti da uomini che, in un modo o nell'altro, erano scampati all'ondata di devastazione portata dalla guerra, e pure da alcuni avanzi di galera, che per qualche ragione a lei ignota erano scampati ai lavori forzati sui Monti del Nord.
"Se non fossero così tanti, potrei batterli. Oppure avrei potuto anche evitare di avvicinarmi a quell'assurdo trio e tirare avanti, mi avrebbe risparmiato una certa quantità di problemi."
Airis scrutò di sottecchi quello che doveva essere il capo, un uomo piccolo dagli occhi porcini ravvicinati e un'unica arcata sopraccigliare che gli attraversava completamente la fronte. Stava seduto di fronte a lei e, attorniato da altri membri della banda, la fissava come se non avesse mai visto una donna in vita sua. Comprensibile, visto che madre natura non era stata generosa con lui. Anni prima, quando ancora riusciva a vedere, seppur solo vaghe ombre, non aveva mai scorto quel soldato tra i suoi. Ma forse la memoria la ingannava e aveva volutamente deciso di dimenticarsene, perché in un certo senso le ricordava Ignus: stessa espressione arcigna e saccente. Come quell'ometto fosse riuscito ad organizzare un'imboscata rimaneva un mistero.
Rammentò ciò che Alan le aveva raccontato la sera prima, riguardo al motivo del loro viaggio.
Erano partiti da Amount-vinya, una piccola cittadina portuale, a nord di Llanowar. All'inizio della guerra non si era rivelata di alcun interesse militare, così i suoi abitanti, grazie all'attività commerciale, avevano continuato la loro vita di sempre. Questo finché un qualcuno delle alte sfere non aveva avuto la brillante idea di renderla uno degli avamposti dell'esercito umano. Nella posizione in cui si trovava, Amount-vinya offriva continui rifornimenti, specialmente grazie agli scambi con le più grandi città del continente, e trovandosi proprio a ridosso del mare era sempre sotto stretta sorveglianza.
Da Sershet era dunque partito un piccolo contingente, con l'ordine di fortificare la cittadina e trasformarla nel baluardo nordico delle forze umane. Nei primi tempi non era cambiato granché e, anche se il Consiglio dei cittadini non possedeva più la stessa autorità di prima, tutto era rimasto uguale. In seguito, i Generali avevano organizzato delle sortite, che però non erano mai andate a buon fine. Tuttavia, sebbene non fosse più possibile coltivare i campi, Amount-vinya era sopravvissuta senza grandi intoppi e le merci venivano sempre imbarcate al tramonto per poi partire al calare della notte verso i mercati di altre prestigiose città.
Un giorno, però, gli elfi si erano accorti della strategia e i loro maghi avevano cominciato a distruggere ogni nave che solcava l'orizzonte che fosse in rotta verso Amount-vinya. Così, i granai si erano lentamente svuotati. A nulla erano valsi i messaggi di aiuto mandati a Sershet: la fame si era diffusa per le strade della città come la peste, riducendo gli abitanti a degli erranti fantasmi scheletrici. E con la fame era arrivata anche l'oppressione.
I soldati avevano fatto irruzione nella camera del Consiglio e, dopo aver ucciso ciascun membro, avevano instaurato un regime di terrore. Stupri, vessazioni e furti erano all'ordine del giorno e chiunque aveva provato ad opporsi o fuggire era stato impiccato nella piazza principale davanti a tutta la popolazione, un monito affinché ciascuno di loro imparasse la lezione.
Qualche settimana più tardi si era presentato in città un forestiero, bardato in uno scuro mantello e con il volto semicelato dal cappuccio. Nessuno era stato in grado di capire quale espediente avesse utilizzato per raggirare la costante sorveglianza, per questo fu accolto con diffidenza e incredulità. Tuttavia, presto molti cittadini ormai rassegnati avevano riacquistato la speranza. Quando Alan aveva ricevuto la notizia, era corso incontro allo straniero per chiedergli delucidazioni sulla sua presenza, in cambio di una seppur fragile protezione. Ignaro della natura del nuovo arrivato, lo aveva ascoltato attentamente e così aveva appreso di un passaggio sfuggito ai controlli dei soldati corrotti, che attraversava il confine di Llanowar. In fretta e furia era stata formata una carovana, alla quale si erano uniti i pochi coraggiosi che avevano compreso che ormai nessuno sarebbe giunto ad aiutarli. Con le poche cose che avevano, erano riusciti ad evadere da Amount-vinya. Poi, pochi giorni dopo, la carovana era stata vittima di un'imboscata da parte del gruppo di briganti, alla quale erano scampati soltanto Alan, Fenrir, che altri non era che il forestiero, e Baldur.
Dopo aver udito questa storia, Airis non aveva potuto fare a meno di offrire loro il suo aiuto.
"Uno dei tanti casi in cui dovrei evitare di dar retta al mio buon cuore.''
Si divincolò agilmente dalle braccia sudate di un uomo grasso e ubriaco e riprese a danzare.

Cantava la donna bionda,
all'alba della fiamma
e degli steli d'oro,
muovendosi al chiarore della luna.
Delicata come una farfalla era la sua voce.


Airis puntò l'attenzione su un uomo dai capelli lunghi e grigi, con addosso un malridotto mantello di un rosso sbiadito, che sedeva a gambe incrociate poco distante da lei. Era stato lui ad aver intonato quelle strofe, una ballata che Airis conosceva: era "Il canto della farfalla", molto diffusa tra i suoi soldati, e narrava dell'amore impossibile tra una giovane contadina e un re crudele. Subito altri briganti si unirono al canto del loro compare, dando vita a un coro stonato e incomprensibile.
Nonostante il caos e l'allegria che regnava nell'accampamento, Airis poteva percepire chiaramente gli sguardi tristi e spenti dei cittadini di Amount-vinya, rinchiusi in celle sopra piccoli carri, legati a pali conficcati nel terreno o rannicchiati gli uni contro gli altri nel tentativo di scaldarsi contro il freddo notturno. Da una prigione all'altra, senza via di scampo.
Un bambino con i capelli biondo scuro si avvicinò il più possibile a quella che doveva essere sua madre, una giovane donna mora, dagli occhi di un caldo color nocciola.

Disse lei: "Ora, mio giovane
signore, mi dovete scusare,
perché io non sposerò nessuno;
per i boschi vagherò
ed eviterò la vista degli uomini."

Fuoco nelle TenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora