Capitolo 49

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È inutile descrivere quello che ho provato da ieri ad oggi.
Egoisticamente una parte di me sperava tanto che Owen continuava a provarci, finché non sarò stata pronta. Ma mi rendo conto che è meglio così.
Non so ben descrivere la mia vita come stia andando, Alex non lo sento da un sacco, e anche se lo sentirei sono sicura che dopo quello che è successo tra noi non ci possa essere altro che amicizia.
Oggi mi sono alzata un po', anzi non un po', tanto confusa. È il secondo giorno di quella che doveva essere una splendida vacanza e vorrei affrontarla al meglio.
Mi precipito nella camera di Emily, che dorme ancora con la porta chiusa a chiave.
Busso fortissimo cosicchè possa svegliarsi e venirmi ad aprire, ma come mai ha chiuso a chiave, è scema?
Finalmente viene ad aprire.
"Fai piano la prossima volta se non vuoi sfondarla." Dice stropicciandosi gli occhi dal sonno.
"Sono le 9.30 e non ho nessuna voglia di restare a casa a deprimermi, perciò sbrigati a vestirti che usciamo. Voglio dire, siamo a Londra!"
"Questo posto non è così nuovo, ci siamo venuti con la scuola, ti dimentichi?" Mi fa entrare.
"Nono, ma capirai cosa abbiamo visitato, i rintorni dell'albergo più dei noiosissimi musei!" Ironizzo.
"Eh va bene, mi vesto ma ora vai in camera tua e vestiti anche tu." Okay, c'è qualcosa che mi nasconde.
"Emily oggi sei di malumore, vuoi spiegarmi che ti prende?"
Non risponde.
"Emily.." La richiamo.
"Eh va bene dio! Ieri ho litigato con Jacob perché era ubriaco e ha baciato un altra!" Sta per piangere.
"Come lo hai saputo?"
"Ho le mie fonti." Si limita a dire.
Che strana.
"Si okay, anche la mia vita sta andando a pezzi ma che ci vuoi fare? Non dobbiamo buttarci giù di morale. Vestiti e muoviti se non vuoi vedermi Jessica Satana." Le sorrido e finalmente lo fa anche lei.
Esco dalla camera e vado in bagno.
È strano dovermi sbrigare perché ci sono anche gli altri fuori che aspettano per poterlo utilizzare, mi ero abituata al mio bagno in camera..
Dopo aver fatto una doccia veloce ed essermi asciugata i capelli troppi velocemente da sembrare tarzan in persona, esco dal bagno.
Appena esco mi ritrovo davanti Owen.
Ho indosso solo un asciugamano che va dal seno alla coscia..
Mi fissa dritto negli occhi e poi lancia un occhiata a tutto il corpo. Distolgo lo sguardo e vado in camera.
Decido di mettermi un semplice pantaloncino e una maglietta con delle converse.
Mi trucco e mi do una breve sistematina ai capelli.
Prendo la borsa e vado di sotto ad aspettare che Emily abbia finito e dopo quello che a me sembra un decennio, la vedo scendere le scale.
Stiamo per varcare la soglia quando una voce ci interrompe.
"Dove andate?" Chiede mia madre che evidentemente dovrà uscire anche lei con gli adulti da com'è vestita.
"Usciamo.."
"Mmm, e Owen? Non mi fido mandarvi da sole per le strade di Londra."
"Oh sì, un mostro gigante con il suo amico alieni ci rapiranno e porteranno su un altra galassia.." Ironizzo sbuffando.
"Owen!!" Urla mia madre in modo che lo senta.
Owen scende tutto preparato di punto per le scale.
"Vai con le ragazze non mi fido a mandarle sole."
"Okay signora Morrison." Dice facendo spallucce.
Usciamo in tre dalla porta e ci dirigiamo in centro a piedi. Noto Emily e Owen scambiarsi delle occhiatacce finché non iniziano invece a scambiarsi parole.
"Owen è colpa tua se ora è triste e si è ridotta così!"
"Così come?" Mi giro a guardarla.
"Jess, si vede in ogni tua risata, in ogni tuo sorriso che c'è sofferenza. Puoi farla a bere a tutti ma a me no. Ti conosco da troppo.." Mi guarda intensamente Emily.
Non parlo e Owen tiene lo sguardo basso.
Mi da fastidio questa distanza tra noi. Vorrei correrle incontro e abbracciarlo, baciarlo e sussurrarle quanto lo amo e dirle che ci riusciremo a sposarci e ad avere dei figli e una bella vita se staremo insieme. Ma do troppe cose per scontate. Chi me lo dice che lui accetterebbe le mie 'scuse' e accetterebbe di avere un futuro con me?
E poi sono stata io a farlo arrenderlo, a rifiutarlo.

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