14. Concerto

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I raggi del sole entrarono dalle fessure delle tapparelle, illuminando così l'intera stanza di Liam. Il ragazzo si alzò lentamente dal letto, cercando in ogni modo di non svegliare Jennifer. Si avviò verso la terrazza, dalla quale poteva ammirare il paesaggio. Si vedeva perfettamente l'Arena di Verona che, sotto il sole di ottobre, era semplicemente fantastica.La sera stessa, gli One Direction avrebbero inaugurato il loro tanto atteso tour, cantando proprio tra le mura di quella magnificenza. Liam si aggiustò i pantaloni, dopo aver alzato leggermente la maglietta. Gli si intravedeva qualche pelo che da un paio di anni gli era cresciuto all'altezza dello stomaco. Si vedeva proprio che era diventato un vero uomo, i peli ne erano la conferma. Incrociò le braccia, che successivamente appoggiò sulla ringhiera, mentre con le narici inspirava l'aria fredda che, da ormai un paio di settimane,caratterizzavano ogni giornata. Stranamente, quell'autunno era iniziato con un'aria piuttosto fredda, ma al ragazzo di certo non dava fastidio. In fin dei conti era nato e cresciuto in Inghilterra,conosciuta da tutti come un luogo in cui pioggia e freddo sono all'ordine del giorno. Si passò una mano sul viso, cercando di svegliarsi del tutto, e quasi gli venne un infarto quando Jennifer gli mise una mano sulla spalla. Il moro si girò e le sorrise dolcemente, mentre lei continuava a tenere gli occhi fissi sulle mattonelle bianche della terrazza.

<< Buongiorno Jen... come stai?>>

<< Bene... >>

<< Il tuo tono di voce dice il contrario >>

<< Ti prego Liam, non dire niente a Niall di quello che è successo ieri sera. Si sentirebbe tremendamente in colpa per avermi lasciata da sola, e io non voglio che stia male per colpa mia. Promettimelo... >>

<< Te lo prometto >>rispose, prima di baciare nuovamente la ragazza. E lei stava lì,immobile. Non sapeva se ricambiare quel bacio, oppure allontanarsi.Non sapeva in che rapporto era con lui, insomma le aveva chiesto di iniziare a frequentarsi. Ma Liam sembrava così convinto di quello che stava facendo, convinto che fosse una cosa giusta, così Jen decise di concedersi, per una volta, di lasciar da parte ogni dubbio.Aprì leggermente una piccola parte della sua bocca, permettendo alla lingua di quel bellissimo ragazzo, di andare alla ricerca della sua.Appena si incontrarono, l'intreccio che le legò sembrava quasi una danza, un legame che mai nessuno avrebbe sciolto. E Jennifer sperava con tutta se stessa di poter avere un rapporto serio con Liam, uno di quelli che supera ogni difficoltà, ogni incertezza. Alla reazione della mora, Payne sorrise, per poi staccarsi da lei. Entrambi erano imbarazzati, ma comunque felici. Il ragazzo sollevò in braccio la giovane, e la mise sul letto, mentre lui si posizionò sopra di lei,sorreggendosi con i palmi di entrambe le mani. Non avevano intenzione di fare nulla, solo di guardarsi dritti negli occhi.

<< Sei bellissimo >>

<< Grazie... ma io non sono niente in confronto tuo >>

<< Ti sbagli Payne, io non son...>> Liam non le fece terminare la frase, che riprese subito a baciarla. Lei continuava a ridere, per tutto il solletico che quei baci dati sulla mandibola le stavano procurando. Non riusciva a crederci. Il ragazzo più bello del pianeta le stava dando delle attenzioni, quelle che ogni donna vorrebbe che le fossero rivolte. E lui la guardava con occhi pieni di dolcezza, amore e comprensione.Non poteva desiderare altro.

-

Dopo pranzo, l'intero gruppo di amici si recò all'Arena per poter iniziare le prove. Il concerto si sarebbe tenuto alle 21.00, quindi gli One Direction avevano tutto il pomeriggio per mettere in campo qualunque cosa avessero programmato di fare. Sarebbe stato l'evento dell'anno, doveva iniziare col botto.Sorprendere tutti. Jennifer si sedette sugli scalini che conducevano sul palco, e osservava ogni mossa di quei quattro ragazzi. Come sempre, Louis e Liam iniziarono a scherzare e fare ogni cretinata possibile. Si davano qualche pizzicotto, per scoppiare in risate qualora uno dei due faceva il solletico all'altro, per poi abbracciarsi e tornare a cantare in modo serio. Harry era composto,teneva la mano destra salda all'asta del microfono, mentre con l'altra si sistemava i capelli di tanto in tanto. Niall, invece,teneva gli occhi fissi sulla sua migliore amica, che pur di distrarlo, faceva facce buffe e linguacce al biondino. Una cosa era ovvia: fino ad ora l'unico di serio del gruppo era Styles. Payne ormai aveva perso la nomina di saggio del gruppo, con tutte le marachelle che combinava con Tommo. Ma in fin dei conti, l'importante era divertirsi e cantare. E a quei ragazzi, le voci divine di certo non mancavano mai. Passò qualche ora, quando finalmente decisero di concedersi qualche minuto di pausa. Quella parola era odiata da Jennifer, poiché i ragazzi l'avevano usata per dire alle loro fans che sarebbero stati fermi per quasi un anno e mezzo, solo qualche anno fa. Ma erano tornati dopotutto, più forti di prima. Liam le si avvicinò, e si sedette accanto a lei. Con la testa girata verso la giovane, continuava a guardarla, mentre Jen non smetteva di arrossire e ridere. Senza pensare, prese la mano sinistra del moro, e iniziò a tracciare il contorno delle rose che aveva tatuato. Erano stupende,in bianco e nero. Ed erano tre: il numero perfetto secondo Dante Alighieri e secondo la giovane. Payne non disse niente, si limitava a sorriderle ogni volta che lei alzava il viso per guardarlo negli occhi. Erano color cioccolato, Nutella per l'esattezza , e Jennifer gli adorava. Era il particolare che l'aveva portata ad innamorarsi perdutamente di lui, anziché di Zayn, Niall o Cip e Ciop. E in quel momento, proprio Zayn le ritornò alla mente, facendo riaffiorare tutta la tristezza e amarezza che aveva provato quando quest'ultimo se ne era andato. Voleva chiedere il motivo del suo abbandono della band, ma non si azzardava a fare domande. Nonostante fossero passati un bel paio di anni, quella ferita era ancora aperta, soprattutto per quanto riguardava Liam. Erano sempre stati inseparabili, e lui aveva sperato tantissime volte sul possibile ritorno di Malik, ma evidentemente non sarebbe mai più tornato. La giovane sospirò rumorosamente, catturando l'attenzione di chi aveva di fianco a sé.

<< A che pensi? >>

<< Oh, niente di importante >>

<< Quando si pensa a qualcosa è sempre importante... altrimenti non la si pensa giusto? >>

<< Davvero... non è niente >>

<< D'accordo. Comunque voglio un"in bocca al lupo" come si deve per stasera. Mi devi dare la giusta carica >> a questa frase, inevitabilmente, la bocca di Jen assunse la forma ad "o", tipica dello stupore. Erano solo pochi giorni che avevano deciso di frequentarsi, così da poter essere più che semplici amici, e di certo non era pronta a caricarlo come si deve.

<< Tranquilla, cucciola. Non intendevo del sesso... per il momento mi accontento dei tuoi baci >>

<< Ha ha ha ha che simpatico che sei >>

<< Sempre stato >>

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Il concerto si concluse in modo a dir poco impeccabile. L'Arena sembrava quasi infuocarsi nel sentire tutte quelle grida delle innumerevoli fans. Era accorse da tutta Italia,forse anche da qualche altro stato pur di vedere i loro idoli cantare. Le voci di quei quattro ragazzi erano divine, semplicemente fantastiche e sempre intonate. Sembravano essere venuti da chissà quale pianeta, perché persone così perfette erano troppo agli occhi dei comuni mortali. Jen aveva assistito a quello spettacolo da dietro le quinte, cantando a squarciagola ogni singola canzone dei ragazzi.E quando erano giunti a cantare "Stole My Heart", una lacrima silenziosa le aveva rigato il viso. Era la sua canzone preferita del primo album, poiché gran parte del testo era cantato da Liam. E lei non poteva che amarla. Le macchine con i finestrini oscurati attendevano il gruppo per poterli riaccompagnare in hotel. Una volta saliti, Jen si accoccolò accanto a Niall e strofinò il naso sul collo del biondino. Per tutto il giorno si erano solo guardati, e avevano un netto bisogno di avere un qualche contatto. Si erano mancati, e si vedeva. Horan abbracciò l'amica, che in men che non si dica si addormentò. Era la prima volta che assisteva alla preparazione di un concerto, e ora capiva quando dicevano nelle interviste che era dura e snervante come esperienza. Blondie continuava ad osservare Jen, quando si accorse che la stessa cosa la stava facendo Liam. Il moro non le aveva mai staccato gli occhi di dosso, così Niall decise di alzarsi, per poter lasciare il suo posto a Payne. Difficilmente condivideva le sue cose, ma in quel caso di certo non si parlava di un oggetto. Si parlava della sua migliore amica, e chi meglio di lui poteva sapere quanto importante per Jen fosse quel ragazzo? Nessuno, e per una volta decise di deporre le armi e lasciarsi intenerire da quella scena. Forse, nonostante tutto, Liam era davvero innamorato di quella ragazza. Di certo, se l'avesse mai fatta soffrire a quell'angelo con gli occhi azzurri sarebbero scomparse le ali per far posto a delle corna e ad una coda a punta. Poiché tutto gli si poteva toccare, ma non la sua migliore amica.


Spazio Autrice: 'Giorno mondo =) che dire... non mi piace, e so che lo troverete alquanto banale ma è frutto di tanta disperazione hahaha. In questi giorni ho avuto il blocco dello scrittore e, scrivi e riscrivi, ecco cosa è saltato fuori... na schifezza in poche parole =) vi prego non odiatemi, saprò farmi perdonare nel prossimo capitolo =) spero che chiudiate un occhio e, vi prego, fate finta di non averlo letto hahaha =) comunque... ci si trova al prossimo capitolo =) adios

Tra le tue Braccia ||Liam Payne|| CONCLUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora