Capitolo ventisette.

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MARY'S POV.

Hai mai quella sensazione, di vuoto? Di vuoto assoluto? 

Io la stavo appena provando, forse per la seconda volta nella mia esistenza, camminando per le strade,ancora scossa per quello che era successo tra me ed Harry, ed ad un certo punto passai davanti un negozio che aveva esposto tutte televisioni, cellulari e roba varia.

Stavano trasmettendo il telegiornale che diceva:

"Ragazzo tenta suicidio, il suo nome è Niall... Il cognome è incerto, ancora non si sa nulla delle condizioni del ragazzo, né le motivazioni.Al momento è ricoverato al 'Central hospital'. "

COSA?! 

Il mio cervello stava iniziando a bruciare, letto e ascoltato tutto ciò, iniziai a correre, convinta che il mio Niall fosse il ragazzo di cui si parlava al telegiornale.

Possibile che fosse stata colpa mia? Possibile che fosse lui?

Corsi, corsi più veloce che mai, sperando che non fosse lui, pregando anche quel Dio che sembrava quasi non esistere più.

Arrivai in ospedale il prima possibile, fermai un infermiera:

"Niall Horan è qui?!"

-"Dici il ragazzo deceduto?'

"Deceduto?"

-"Il nero, con gli occhi marroni, lui vero?"

"No santo cielo, il ragazzo che ha tentato il suicidio."

-"Ah, mi scuso, come posso aiutarla?"

"Dove sta?"

-"Terapia intensiva, stanza 24, ma lei non può entrare."

"Non me ne frega un cazzo, chiami le guardi chi le pare, io entrerò, devo, vederlo assolutamente."

"Se non mi fa entrare lei, ci vado da sola anche a costo di finire ammanettata." Aggiungo subito dopo.


Non le diedi tempo di rispondere che corsi ancora via, in cerca della stanza numero 24.

La trovai quasi subito, e la scena era raccapricciante.

Lui pallido più di quanto ricordassi, steso sul letto, addormentato, sedato non lo so, legato alla barella.

Piansi,piansi a dirotto, avevo rischiato di perderlo.

Mi avvicinai a lui e sossurrai:

"Niall, amore mio..."

Come se lui mi avesse sentito nel sonno risponde con:

"Ti ho ritrovata, l'ho fatto per te, ora staremo insieme."

Non riesco a percepire le sue parole che il suono della macchina a cui è collegato il suo battito cardiaco(?) suona, un semplice suono, un semplice beep.

Niall era andato via, per colpa mia,solo colpa mia.

Ma questa volta non mi potevo attendere.

Inizia ad urlare il suo nome, come se potesse svegliarlo, iniziai a baciarlo, a stringergli le mani.

Quando l'infermiera di poco prima entrò in stanza, mi guardò e disse:

"Deve andare."

"Un momento."Le risposi.

Diedi un bacio al mio amato, come per salutarlo, per dividerlo dai quei luridi orpelli che io gli avevo costruito, pensando che lui fosse invincibile, che nulla poteva distruggerlo, che sarebbe vissuto sempre ma lui il mio Niall era andato via solo per me.

Colpa mia. Colpa mia. Colpa mia.

Prima di uscire, però successe l'imprevedibile.

•Angel or Devil?•||N.H|| [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora