24 - Fiducia in frantumi

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Jeriah apre e richiude la sua bocca, dibattendo su quali saranno le sue prossime parole. Durante tutto il tempo, i suoi occhi sono fissi sulla macchia di sangue sotto i piedi della mia sedia. questo mi conferma che lui ha ucciso Monique. Non si sarebbe preoccupato di guardare quel punto, se non fosse correlato a quello di cui stiamo parlando adesso.

"Sembri apposto" dice, guardandomi da capo a piedi.

"Quando hai iniziato a preoccuparti di me?" chiedo. "Quand'è che l'hai mai fatto?".

"Serena, mi sono sempre preoccupato di te. E' stato solo un periodo difficile".

Alzo gli occhi al cielo al suo ragionamento. "Periodo difficile? Di santo, sei stato ad uccidere delle persone! Mi sono sempre chiesta come sarebbe se tu fossi veramente mio padre".

Ora lui mi guarda fisso negli occhi, il suo sguardo è di pietra. "Non farlo. Perché comunque non sono tuo padre". 


- - -


Il mio sangue cambia da bollente a congelato in un secondo, e mi muovo a disagio sulla sedia. 

"Beh, ovvio che non sei mio padre.. la mamma è stata stuprata da uno sconosciuto, giusto?" chiedo. 

Lui annuisce "Sì, ma non ricordarmelo. Era un periodo pieno di problemi per me. Tua madre mi ha fatto promettere che mi sarei preso cura di te; sapeva che sarebbe morta dopo averti partorita. Così le diedi la mia parola perché l'amavo. Ma io ti disprezzo. Tu me l'hai portata via". 

"Non è stata colpa mia!" dico restando a bocca aperta "Come potevo sapere che la mia nascita avrebbe portato via una vita? E cosa più importante, quella di mia madre? Non dovesti essere così duro su una cosa così piccola" 

Jeriah allora si alza dalla sedia, la rabbia è evidente nel suo sguardo "Questo non è un piccolo problema. Ho fatto girare tutto il mio mondo intorno a te e per cosa? Macayla ha avuto solo il tempo di darti un nome prima di morire. Sai come mi sento? Come mi sono sentito tutti questi anni.. solo? Tu mi hai portato via l'unica ragione della mia vita, del mio respiro". 

Non alzo lo sguardo. Il suo tono mi fa solo pensare che stia esagerando. 

Credo che adesso, visto che la conversazione si è fatta più sciolta, dovrei chiare con lui altre cose.

"E il mio Protettore? Sai che si era allontanato? Voglio dire, mi sono chiesta dove fosse per così tanto tempo visto che ovviamente non mi stava proteggendo come tu gli avevi ordinato". 

Jeriah si mette una mano sul mento, i suoi occhi blu ancora su di me. "Pensi di potermi buttare in faccia questo argomento per intimidirmi? Pensi di essere al sicuro? Con loro? Ovviamente hai scoperto dov'è il loro covo, così come Caleb, ed è solo una questione di tempo prima che lo faccia anche io". 

Merda.. sa qualcosa. 

Il nascondiglio dei Deviants potrebbe essere scoperto a breve, solo grazie al mio stupido atto di coraggio. Che succederà ad Harry? Malachi? A tutti gli altri Deviants? Dove andranno? Chi li salverà? Tutti quelli che ho cercato di curare potrebbero essere distrutti in un secondo. Non voglio avere le mani macchiate di sangue. Non voglio che mi si addossi questa colpa. 

Non so da dove cominciare. 

"Serena sembri abbastanza rigida. Che cosa pensi?" esclama Jeriah, portandomi via dai miei pensieri. 

Scuoto la testa "No, tutto apposto". 

Jeriah si rimette seduto sulla sua sedia marrone dietro al tavolo, ha ancora la mano poggiata sul mento. "Penso sia successo qualcosa a Caleb. E scommetto che si trova molto bene lì con tutti voi". 

Deviant // h.s. [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora