Quando ero più piccola Jeriah partiva spesso per viaggi di lavoro, lasciandomi a casa con una baby-sitter. Non mi è mai piaciuta l'idea di avere una tata, e non mi piace ancora oggi. Lo sguardo di Aubriana qui difronte a me, mi ricorda tutto questo.
Mi avvolge lentamente una benda bianca intorno al polso, continuando a ripetermi che avrei potuto rompere la gabbai toracica di Harry.
Ma non l'ho fatto. Quindi..
Harry e Malachi sono nella stanza per gli interrogatori, il microfono è spento perciò noi due non possiamo sentire ciò che si stanno dicendo oltre il vetro. E' stato più o meno quando stavo riempiendo Harry di pugni che Malachi ha ripreso l'udito.
E non ci è voluto molto perché Harry lo prendesse e lo portasse qui, forse per chiedergli il motivo della mia presenza in palestra.
E Aubriana ha trascinato anche me per assistere alla loro discussione.
"Non è giusto che non possiamo sentirli" dico agitata.
Aubriana non alza lo sguardo, i suoi occhi non lasciano la mia benda. "E' vero. Voglio dire, stanno parlando di te"
Ovvio che stanno parlando di me.
"Mi fa arrabbiare così tanto!" dico quasi a me stessa, fissando le mie mani in grembo.
"E' un ragazzo. Non farà mai cose che approverai. La cosa più intelligente da fare adesso, dopo che ti ha rotto il polso, è che la tua rabbia può sopraffare la sua e questo non è salutare. Malachi vi ha messo sul ring per sfogarvi, per permettere a entrambi di liberarvi da tutta questa rabbia reciproca. Per Harry, non è mai facile. Ma quando si tratta di te, la sua rabbia svanisce in cinque minuti. E questa è una cosa che non ho mai visto"
Mi volto verso Aubriana con gli occhi spalancati "Conosci Harry da più tempo di me e non hai mai visto la sua rabbia dissolversi in così poco tempo?"
"No. E ora faresti bene a stare in silenzio perché stanno tornando"
Le mie labbra si serrano appena sento la porta di vetro aprirsi ed Harry e Malachi entrare nella nostra stanza, nessuna emozione sui loro volti. Malachi non dice una parola mentre fa cenno ad Aubriana di uscire con lui, lasciando me ed Harry da soli.
Il click della porta che viene chiusa mi fa tremare le ossa e sento brividi lungo tutto il corpo.
Siamo solo io e lui ora. Grande.
"Posso farti una domanda?" mi chiede Harry guardandomi e sedendosi sul divano.
Annuisco, non volendo iniziare un altro litigio con lui.
"Perché mi odi così tanto?"
Sono scossa da questa domanda. Davvero non riesce a capire quanto male si sia comportato con me?
"Chiedilo alle tue mani. Sembrano stare comode sul mio collo" scatto contro di lui, guardando oltre la sua figura alta.
"Guarda, lo so che mi sono comportato da stronzo. Ma penso che da questo potrebbe scaturire una buona amicizia" risponde Harry, mettendosi una mano dietro al collo.
"Stronzate" rispondo. Lo odio. Su questo non cambio.
"Hey, non pensi che tutto questo sia pesante anche per me? Sono a meno di un metro di distanza con la figlia dell'uomo che mi ha creato la maggior parte dei miei problemi! Pensi che io non abbia problemi? Ne ho una montagna! Una montagna! E poi arrivi tu, facendo la finta innocente, come se non sapessi nulla della formula. Questo fa odiare alle persone come me, persone come te"
Mi alzo, sentendo un fuoco scorrermi dentro dalla suola delle mie scarpe fino alla punta dei capelli. "E chi sei tu Harry?"
"Sono un Deviant! Ecco ciò che sono, e ciò che sono destinato ad essere per sempre!" esclama lui, stringendosi i capelli e tirandoli dalla radice. Si sta creando la sua bolla ed io non sono sicura di volerci girare intorno prima che scoppi. Ma devo rimanere.
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Deviant // h.s. [Italian translation]
FanficÈ il 2031. In un paese corrotto dal suo stesso governo, quando una ragazza arriva all'età di 17 anni le viene assegnato un Protettore che resterà con lei fino al giorno in cui sarà capace di continuare la propria vita da sola. Ognuno di questi Prote...