Io ed Harry non ci parliamo da due giorni.
Da quando abbiamo visto quel video di Jeriah e Monique, Harry e Malachi hanno iniziato a controllare più attentamente tutti i Deviants per essere sicuri che nessuno esca o entri senza il loro permesso. Aubriana è devastata e vorrebbe fare qualcosa per aiutare, ma Malachi le ha consigliato di rimanere qui e mantenere la calma.
Io, invece, sono rimasta qui in laboratorio a controllare Tara durante le sue ultime tappe di ricovero.
"Che giorno è oggi, Serena?" mi chiede mentre appunto delle cose su un pezzo di carta.
"Mercoledì" dico piano, pensando a quali medicinali prescrivere a Tara una volta che non sarà più nelle mie mani.
Tara esce dalle sue coperte e si siede, i suoi occhi mi fissano. "Perché ogni volta che Harry viene qui a trovarmi, tu te ne vai in camera tua?"
Smetto di scrivere e la guardo. La sua mente è piena di domanda che vogliono delle risposte. Il problema è se io posso darle o no quelle risposte. Alzo le spalle. "Voglio solo dare a te e tuo fratello un po' di tempo per stare da soli, tutto qui" preferisco mentire invece di ammettere che sono troppo spaventata per guardarlo in faccia, dopo il nostro litigio dell'altro giorno.
Lei incrocia le braccia e fa il broncio. "Ma ho visto il modo in cui lo guardi. Ti piace proprio tanto. Perché te ne vai se ti piace?"
Le domande di Tara sono così semplici, e allo stesso tempo così complicate. Vorrei darle delle risposte chiare, ma lei sarebbe comunque così curiosa che uscirebbe sempre una nuova domanda.
"I-io.. t-tu non sai di cosa stai parlando. Dormi un po', Tara" rispondo, volendo chiudere questa conversazione. Più dice il nome di Harry, meno riesco a rimanere calma.
"Ma io so di cosa sto parlando! Lui ti guarda come ogni ragazza vorrebbe essere guardata. Non ha mai guardato nessuno nel modo in cui guarda te!" esclama.
"Basta, Tara! Basta così!" sto per scoppiare a piangere. Sbatto i mie appunti sul tavolo.
Proprio in quel momento, le porte dell'ascensore si aprono ed Harry ne esce fuori, i suoi occhi vanno da me a sua sorella. E' venuto per la sua visita quotidiana a Tara.
"Che succede?" chiede, notando la faccia allarmata di sua sorella e i miei occhi lucidi.
Scuoto la testa violentemente da una parte all'altra; odio quando mi mostro vulnerabile davanti a lui. Perciò, lascio andare il mio quadernetto e scappo nella mia stanza, ignorando lo sguardo di Harry e la faccia di Tara che mi implora di rimanere. Non posso piangere, non posso. Non per uno stupido litigio.
"Serena cosa c'è che non va?" mi chiede Caleb, seduto sul mio letto.
"Hai un bel coraggio a stare qui. Dove sei tutto il tempo?" scatto verso di lui, pentendomi immediatamente delle mie parole. Non volevo essere scortese con Caleb, è solo che ho in testa così tanta merda a cui pensare e non ce la faccio più.
"Se vuoi che me ne vada, posso andarmene" risponde calmo, alzandosi per uscire fuori dalla stanza.
"No! Fermati!" urlo, non volendo che Harry e Caleb si incontrino, specialemte se Caleb uscisse così all'improvviso dalla mia stanza.
Caleb sospira e si siede alla fine del letto, guardandomi come se si aspettasse una spiegazione.
"Cosa?!" chiedo, stanca dei suoi occhi su di me.
"Cosa è successo questa volta?" mi chiede.
Spalanco la bocca. "Scusami?"
"C'è sempre qualcosa che non va nella tua vita. Cos'è stavolta?"
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Deviant // h.s. [Italian translation]
Hayran KurguÈ il 2031. In un paese corrotto dal suo stesso governo, quando una ragazza arriva all'età di 17 anni le viene assegnato un Protettore che resterà con lei fino al giorno in cui sarà capace di continuare la propria vita da sola. Ognuno di questi Prote...