14 - Rompere il Coprifuoco

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Fisso il mio dito insanguinato per cinque secondi buoni prima di alzare lo sguardo su Aubriana.

"Cosa cazzo ti è saltato in mente?"

Il suo corpo è teso e i suoi occhi spruzzano fuoco dalla rabbia. 

"Chi ti ha detto che potevi usare mia sorella come cavia, senza prima farmelo sapere? Senza che io la vedessi per prima, dopo tre fottute settimane?!" 

Credo che Monique abbia incrociato sua sorella appena uscita dal laboratorio. 

"Scusami se sto cercando di aiutarla! Hai ragione, è stato sbagliato non dirtelo, ma questo ci avrebbe tolto tempo e sforzi e sarebbe stato molto più fastidioso condurre gli esami con il tuo fiato sul collo!" esclamo.

E' la verità, Aubriana avrebbe osservato ogni mio movimento se fosse stata qui mentre infilavo una siringa nella pelle di sua sorella. 

"Non ti voglio più vedere intorno a lei! Non ha bisogno di essere trattata come una cavia da laboratorio!" mi risponde lei urlando. 

Mi avvicino a lei mostrandole che non ho paura del suo comportamento "Bene! Vai e portala via! Sappi solo che non sarai qui quando scoprirò cosa causa i suoi sintomi" 

Mi giro dirigendomi verso il punto in cui giace a terra la provetta di sangue, ma la voce di Aubriana mi ferma. 

"Hai scoperto cosa c'è che non va?"

Volto la testa senza guardarla "E' un raro caso di tinnito"

"Come lo sai?" la sua voce ora è affannata e in attesa di una risposta. 

"Ha già avuto un'esperienza di perdita dell'udito prima che le fosse ignettata la formula?"

"Sì, lei è sorda dall'orecchio destro"

Allora avevo ragione. Mi giro verso di lei. 

"Monique dice di sentire come dei suoni e dei ronzii ogni volta che si manifestano i sintomi. Questo capita quando c'è già stata una perdita dell'udito in passato. Io posso curarla. So che siete limitati qui, ma io ho a disposizione abbastanza risorse per aiutarla"

Aubriana annuisce, capendo finalmente che non sono qui per far del male a qualcuno. Ma poi guardando la mia fasciatura mi ricordo che però qualcun'altra no avrebbe nessun problema a farmi del male. 

Le do le spalle piegandomi per raccogliere i pezzi della provetta, quando mi accorgo che un altro paio di mani inizia a farlo con me. Io ed Aubriana raccogliamo quanti più pezzi possibili in silenzio e poi li buttiamo nel cestino. Mentre ci sciacquiamo le mani dal sangue, lei inizia a parlare. 

"Mi dispiace di averti spinto"

Faccio una piccola risata "Va tutto bene. E' ovvio che qui avete dei problemi sul controllo della rabbia"

"Perché hai prelevato del sangue a Monique?" chiede incuriosita. 

Mi asciugo le mani mentre le rispondo "Volevo vedere se c'erano delle anomalie dopo l'aggiunta della formula. Ma non c'era nulla. Il che è strano"

Aubriana alza le spalle e si asciuga le mani salutandomi velocemente prima di lasciare la stanza. 

Rilascio un respiro e inizio a camminare verso la porta della mia stanza. Quando la apro trovo Caleb disteso sul mio letto. I suoi occhi sono aperti; riesco a sentire il dolore nel suo corpo da qui. 

"Ciao... cosa è successo alla tua faccia?" mi dice. Il suo umore cambia da annoiato a preoccupato in due secondi. 

Mi sono dimenticata di pulirmi dai piccoli tagli. Credo che questo mio aspetto mi faccia sembrare più intimidatoria. "Vado a metterci un po' d'acqua" rispondo. 

Deviant // h.s. [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora