A Louis non erano mai piaciuti gli ospedali. Sperava infatti di non andarci mai anche se, in un modo o nell'altro, prima o poi gli sarebbe toccato.
Infatti, adesso, si trovava su una delle sedie situate davanti ad una porta che portava alla stanza in cui Harry era stato messo un'oretta prima.
Quando il riccio si era risvegliato aveva chiesto ai dottori di non dire niente a Louis del bambino perché se c'era qualcuno che doveva farlo, allora era lui.
Così i medici, una volta fuori dalla stanza, avevano spiegato a Louis che si era trattato soltanto di uno svenimento a causa di pochi zuccheri e lui ci aveva ovviamente creduto.
Mentre i dottori stavano visitando Harry una seconda volta, Louis decise di andare a trovare sua mamma che si trovava al piano superiore nel reparto ginecologia-ostetricia. Louis amava avere sorelle e fratelli ma pensava che sua mamma stesse esagerando, insomma era già al quinto figlio.
Come Louis ha messo piede nella stanza, come sua madre subito ha chiesto: "Perché sei qua? oggi non ti aspettavo, di solito il giovedì non vieni mai!"
Louis si aspettava quella domanda, era sua mamma e lui solitamente passava a trovarla il martedì e il venerdì. A quella domanda, il liscio, non sapeva se dirle la verità o meno ma decise di optare per la prima opzione dato che non riusciva a mentire davanti a lei.
"Ero con un mio amico quando è improvvisamente svenuto così ho chiamato l'ambulanza e niente, ora sono qua. Sto aspettando che finiscono di visitarlo così da riportarlo poi a casa"
Sua mamma rispose con un "Capito..." che sembrava quasi come se volesse indagare di più su ciò che suo figlio le stava nascondendo. Perché lei era sicura che il suo caro Louis, questa volta, le stava nascondendo qualcosa dato che aveva parlato senza guardarla negli occhi.
"Che vuoi sapere mamma?" sbottò infatti Louis guardandola per la prima volta, da quando era nella stanza, negli occhi.
"Solo se questo tuo amico è più di un amico e se tu ti sei finalmente dichiarato gay"
"MAMMA!" Louis non riusciva a capire come sua mamma potesse chiedergli una cosa del genere anche perché adesso non sapeva proprio che cosa risponderle.
"Dai, sono tua mamma, non devi vergognarti. Sono sicura che non è un tuo semplice amico..." Johanna provò ad indagare.
"e va bene, diciamo che c'è stato un po' più di un'amicizia ma comunque niente di serio".
"Lo sapevo! Finalmente hai capito di essere gay? Dio, è da anni che lo penso!" se ne uscì sua mamma che con questa frase, fece imbarazzare un po' troppo suo figlio.
"Non mi sono dichiarato gay con nessuno, mamma. Solo ho provato per vedere che differenza c'era? diciamo così si..." Seriamente, lui non sapeva come mai stesse dicendo queste cose a sua mamma, forse per il semplice fatto che si erano sempre detti tutto e che non c'erano mai state bugie tra di loro.
"E ti è piaciuto, ovviamente! Quindi, quando mi presenti il tuo ragazzo?" chiese Johanna tutta sorridente.
"Non è il mio ragazzo, mamma. Quindi non te lo presenterò anche perché oggi gli ho detto di voler rompere tutti i rapporti con lui!"
E sua mamma urlò "COSA? Sei impazzito? Perché mai dovresti farlo?"
"Forse perché non voglio una relazione?" rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"Ma Louis, non puoi illuderlo come hai fatto con le altre ragazze. Se ci hai fatto pure l'amore e ti sei trovato bene, perché lo fai? Provaci!"
"Prima di tutto non ci ho fatto l'amore, ci ho solo scopato. Poi, anche se mi ci sono trovato bene, non voglio comunque una relazione perché lui si merita sicuramente qualcuno meglio di me, che sia disposto ad amarlo seriamente"
"Pensi di non essere in grado di amarlo, Lou? Che poi, da come ne parli sembra una persona speciale quindi non distruggerla come hai sempre fatto"
"Lo è mamma. Forse per questo non voglio fargli del male? non lo so neanche io. Sai...lui mi ha detto di amarmi da un po' di anni ma io non lo amo e mai lo farò"
"Questo lo dici tu. Quindi se per te ci hai scopato, secondo lui avete fatto l'amore e quindi non puoi abbandonarlo così subito dopo, Louis. Per una volta, ascolta tua madre. Va da lui e parlaci, prova a iniziare questa relazione e poi, se dovesse andare male, pace. Almeno ci hai provato".
"Non lo so...non credo mi voglia più vedere adesso"
"Non essere sciocco, lo hai comunque salvato, in un certo senso, portandolo qua e poi ti ama. Quindi adesso vai e poi fammi sapere"
Louis rispose semplicemente "mh...okay..." per poi uscire dalla porta e tornare al piano inferiore.
Non sapeva veramente che fare a questo punto. Non amava Harry ma non voleva comunque lasciarlo andare a qualcun altro.
Era così immerso nei suoi pensieri che non si rese neanche conto di essere arrivato quasi davanti alla porta del riccio.
Stava per avvicinarsi di più alla porta, deciso forse ad entrare, quando si rese conto di due uomini che parlavano proprio davanti alla porta di Harry. Uno era sicuramente un dottore che stava spiegando la situazione a quello che sembrava...Liam?
Louis voleva davvero capire cosa il dottore gli stava dicendo perché a lui, qualche ora prima, lo aveva liquidato solo con un "è svenuto per un calo di zuccheri, può stare tranquillo".
Quindi, avvicinandosi lentamente, riuscì a capire delle parti disconnesse del discorso. Ma una frase la sentì proprio bene: "Ha rischiato di perdere il bambino per il troppo stress".
HEEEY!
Cosa ne pensate del capitolo e cosa pensate succeda nel prossimo? fatemelo sapere qua nei commenti :)
Come sempre, ci vediamo prossima settimana con il prossimo aggiornamento xx.
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All you have to do is stay.
FanfictionHarry ha 17 anni e frequenta il quarto anno della Comprehensive School del Cheshire, Louis ne ha 19 ed è all'ultimo anno. I due sono compagni di istituto ma non hanno mai avuto un legame di amicizia, si incontrano nei corridoi o alle assemblee ma no...