8.

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"Allora? Come ti senti? Sei pronta a questa nuova avventura?"
Mio fratello mi riempie di domande da quando abbiamo lasciato casa.
Mi mette ansia.
"Oh Noah...Si...sono pronta, insomma, perchè tutte queste domande?"
Lo vedo intristirsi.
Forse sono stata troppo brusca.
Era solo di buon umore, povero.
"Scusa Noah...non era mia intenzione." Cerco di giustificarmi, con scarsi risultati. Sono penosa.
"Non fa niente. Hai ragione ti sto assillando." Dice sorridendomi, un sorriso falso: Fin troppo falso.
Non gli dò peso e torno a guardare la strada che scorre velocemente, mi vengono in mente tre parole: La mia vita.
Giá, la mia vita, che mi sta passando davanti così velocemente che neanche mi accorgo di quello che mi succede intorno.
Volevo una vita rose e fiori, ma c'ho solo crisantemi ed erbacce.
Mio fratello mi porta alla realtá scendendo dall'auto.
Il giardino della scuola brulica di studenti.
"Io vado in segreteria tu aspettami al portone principale."
Oh Dio, c'è troppa gente. Mi sento a disagio.
Si, ho un'autostima molto bassa.
Trovo sempre un difetto in me.
Lascio da parte la mia vegogna ed inizio ad incamminarmi verso quelle persone. Vedo un muretto, mi avvicino e mi ci siedo sopra. Prendo il mio cellulare e apro instagram, sono una fanatica delle foto.
Mi annoio ad aspettare mio fratello sola.
"Ciao."
Stacco lo sguardo dal cellulare e quasi cado dal muro.
"Ehm...Ciao." Dico forzando un sorriso.
"Posso?"
"No...Cioè, si, certo non c'è seduto nessuno." Il ragazzo mi guarda con una faccia contrariata, alzando un sopracciglio.
Che figura imbarazzante. Sono ridicola.
Si siede, prende un pacchetto dalla tasca del giubbino, lo apre e sfila una sigaretta.
Osservo ogni suo movimento.
L'accende.
"Vuoi?"
Probabilmente avrá notato che lo fisso.
"No no, non fumo."
Mi guarda negli occhi.
Per un momento penso di aver qualcosa in faccia.
"Oh, okay."
Continua a guardarmi con quegli occhi verdi e cupi.
Spegne il mozzicone e butta la cicca per terra.
L'educazione in persona.
"Ci si vede." Dice e se ne va.
Ho un tuffo al cuore.
Chi sa cosa nasconde quel ragazzo. Era così freddo.
La campanella suona.
Tutti si ammassano per entrare; sono davvero patetici, devo ammetterlo.
Decido di entrare anch'io, ingorando l'ordine di mio fratello.
Lo schermo del cellulare si illumina.

Noah:
Dove sei?

Tempismo perfetto.

Sono entrata, rispondo.

"Ti avevo detto di aspettarmi fuori, però."
Quasi volo.
"Sei inquietante, davvero."
Dico seria ma lui deve averla vista da un punto di vista differente, infatti ride.
"Oh andiamo, non fare la bimba..."
Lo sta dicendo davvero?!
Incocio le braccia al petto e lo guardo infuriata.
"Oh e dai, scusa. Vieni che ti accompagno nella tua classe."
Non dico niente e lo seguo, finchè non arriviamo davanti ad una porta: il 4F.
Noah bussa ed entriamo appena sentiamo "l'avanti" del professore.
"Buongiorno." Dice mio fratello rivolto al professore e a quelli che dovrebbero essere i miei compagni.
"Salve, tu devi essere la nuova ragazza." Il professore mi squadra da capo a piedi, abbassando leggermente gli occhiali.
Annuisco silenziosamente.
"Bene, va' a sederti vicino Jack."
Indica un posto infondo all'aula vicino al ragazzo strano di questa mattina.
Vado a sedermi e il professore esce dalla classe per parlare con mio fratello.
"Hey."
Mi volto verso Jack.
Ha un ghigno inquietante stampato in viso.
È così strano.

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