30.

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"Tess, la colazione è pronta."
Oggi è domenica. Finalmente.
Sembrava non finire più questa settimana.
Oggi posso oziare senza che nessuno mi dica nulla.
Mi alzo dal letto e appena poggio i piedi per terra un brivido di gelo mi percorre la spina dorsale.
Mi precipito di corsa in cucina.
"Buongiorno cari." Dico entusiasta.
Mi siedo a tavola e inizio a bere il mio the.
Mentre mangio una brioche controllo le notifiche del cellulare, dove trovo un messaggio di Stiles.

Da Stiles:
Oggi vieni da me?

Arrossisco leggermente.

A Stiles:
Certo...

Rispondo senza pensare, ma subito dopo mi rendo conto di quello che ho scritto.
Inizio a sentirmi morire.
"Esco un attimo." Dico riferita a Noah e alla nonna.
Corro sul balcone e sospiro.

"Tess, tutto bene?" Sento gridare mio fratello dalla cucina.
"Si, tutto apposto." Entro in casa e vado verso la mia camera.

Ora mi farò un sacco di film mentali.
Chi sa se avrà pensato male.
Chi sa se mi vorrà vedere ancora.
Dio, che ansia.

Butto il cellulare sul letto e prendo dall'armadio dei leggins neri e una felpa del medesimo colore; poi mi dirigo verso il bagno per fare una doccia. Ho bisogno di rilassarmi.

Apro la doccia e aspetto che l'acqua si riscaldi, intanto tolgo il pigiama.
Dopo un paio di minuti infilo il braccio sotto il getto dell'acqua per tastare se la temperatura sia adatta o meno.
Entro nella doccia e subito i miei nervi si sciolgono.
Prendo lo shampoo e inizio massaggiare i capelli.
Mentre li sciacquo, chiudo gli occhi e penso.
Penso a quel figlio di puttana che ha ucciso mia madre.
Se dovesse succedere qualcosa a mio fratello e alla nonna darei di matto.

Sento qualcuno bussare alla porta.
"Tessa! Il tuo telefono continua a suonare incessantemente." Grida mio fratello dal corridoio.
"Ora esco." Chiudo la doccia e mi infilo nell'accappatoio. Raccolgo i capelli nell'asciugamano ed esco dal bagno, dove trovo mio fratello davanti la porta.
Mi passa il cellulare e io lo afferro di colpo, per poco non mi cade a terra.

Trovo cinque chiamate perse da Matilde, inizio a preoccuparmi.
La chiamo e fortunatamente risponde subito.
"TESSA! NON PUOI CAPIRE!" La sento urlare dall'altra parte.
"Cosa? Che è successo?" Le chiedo preoccupata.
"Stavo andando al bar e mentre camminavo ho urtato una ragazza." Dice con voce stridula.
"Dio santissimo, Matilde. Mi hai fatta preoccupare un botto." Le dico seria.
"Scusa non volevoo...ma vuoi sentire tutta la storia o no?" Dice ridendo.
Sorrido e mi siedo sul letto pronta ad ascoltare.
"Allora, come dicevo prima, stavo andando al bar per comprare le sigarette, quando ad un certo punto vado addosso ad una ragazza. Era così bella, occhi verdi, capelli castani, fisico perfetto. Aveva dei libri in mano, solo che, urtandola, si erano sparsi tutti sul marciapiede. Io mi sono chinata per aiutarla a raccoglierli. Quando stavo per darle l'ultimo libro ho notato che era di Harry Potter, non ho letto bene il nome, ma ne sono sicura. Gliel'ho ridato dicendo: 'Ecco a te e scusa ancora.' E ci siamo guardate negli occhi ahhh." Sclera come una bambina.
Io ridacchio senza farmi sentire. È cosí buffa.
"Ora cercala dappertutto e scopri chi è." Ridiamo insieme.
"Beh, oggi che fai?" Mi chiede dopo un po'.
"Oggi vado a casa di un amico." Le dico soddisfatta.
"Amico eh." Dice con voce maliziosa.
"Si amico." Sottolineo l'ultima parola.
"Allora ti lascio, preparati in santa pace." Ride insieme a me.
"Si, ciao Maty."
"Ciaoo."
Chiudo la chiamata e corro ad asciugarmi i capelli.
Decido di farli mossi alle punte, così prendo la piastra e dopo circa mezz'ora ho finito.
Mi trucco come al mio solito, peró questa volta decido di mettere un rossetto bordeaux alle labbra.
Infilo le scarpe e prendo il cellulare per chiamare Stiles. Devo almeno avvertirlo prima di arrivare.

Dopo due squilli risponde.
"Tess." Dice con voce roca.
"Non dirmi che ti eri addormentato..." Penso ad alta voce. Mi tappo subito la bocca con una mano.
"Si." Lo sento ridere. "Mi hai beccato."
Mi rilasso e non posso fare a meno di ridere anch'io.
"Beh, sto uscendo di casa proprio adesso. Prendo l'autobus e sono da te." Sorrido anche se non può vedermi.
"Ti aspetto, piccola."
Dio santo, quel nomignolo.
"A dopo Stiles." Chiudo la chiamata senza lasciargli il tempo di rispondere.

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