27.

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Mi sveglio sentendo dei rumori dalla cucina.
Sbatto le palpebre e mi giro dall'altra parte, dove trovo Matilde dormire beatamente.

Mi ricordo che dopo un'ora di film i miei occhi si sono fatti pesanti.
Matilde già stava dormendo prima di me.

Decido di non svegliarla e vado in cucina.
Quasi sicuramente saranno tornati la nonna e Noah.
"Salve." Esordisco, per poi abbracciare Noah che mi stampa un bacio sulla guancia.
"Che hai fatto?" Mi domanda mio fratello.
"Beh, mi annoiavo quindi ho chiesto a Matilde se voleva guardare un film con me. Poi ci siamo addormentate e ora lei è di là che dorme." Rido mentre ripenso alla posizione in cui l'ho trovata poco fa.
"Se vuoi, poi, posso accompagnarla io a casa."
"Si, grazie. Fuori è buio, non vorrei le succedesse qualcosa."

Torno in camera e cerco di svegliare quella deficiente.
"Matyy..."
Le sussurro scuotendole leggermente il braccio.
Lei si gira dall'altra parte, dandomi le spalle.
"Mmmh...e dai mamma."

"Ma quale mamma? Sono Tessa." Rido e le salto addosso.
"Ahii." Scoppia a ridere anche lei.
"Su, alzati." Le dico e mi sposto accanto a lei.
"Uff." Sbuffa. "Ma cos'è successo?" Chiede osservando le briciole di patatine sparse sul letto.
"Ci siamo ingozzate come maiali, mentre guardavamo un film e poi ci siamo addormentate." Lei mi guarda confusa.
"Cavolo, non ricordo quasi niente." Scoppia a ridere, seguita da me.

"Comunque ha detto mio fratello che più tardi ti accompagna a casa." Mi guarda per un secondo negli occhi e poi abbassa lo sguardo.
"Ook." Dice continuando a tenere la testa bassa.
Ma che le prende?
"Stai bene?" Le dico poggiando una mano sulla sua spalla.
Lei alza velocemente la testa e inizia a balbettare.
"S-si, sto b-bene." Sorride.
"Beh, che ore sono?" Mi chiede dopo un paio di minuti di silenzio.
Guardo l'ora sul cellulare e mi giro verso la mia amica.
"Quasi le otto." Le sorrido per poi abbracciarla.
Mi scappa una lacrima ma l'asciugo velocemente senza farmi notare.

***

"Allora ci vediamo domani a scuola?" Le chiedo staccandomi dall'abbraccio.
"Si." Mi sorride e poi entra in casa.
Non so perché, ma quella ragazza dagli occhi azzurri mi nasconde qualcosa.

Rientro in macchina, mio fratello sta messaggiando al telefono.
Cavolo, solo ora mi ricordo di Stiles!
Prendo immediatamente il telefono e cerco la sua chat, nel frattempo Noah parte.

A Stiles:
Hey, come va?

Invio il messaggio e guardando fuori dal finestrino noto che siamo già arrivati a casa.
Infondo la strada da casa di mia nonna a quella di Matilde non è tanta. Ma avevo comunque paura che qualcuno la potesse aggredire.

Scendo dalla macchina ed entro in casa.
Il cellulare vibra; dev'essere Stiles.
Lo prendo dalla tasca della felpa, ma non è Stiles.

Da Matilde:
Hey. Scusa se mi sono comportata in quel modo prima, da te. È che è difficile da raccontare. Insomma ho paura di essere abbandonata o di essere giudicata, ma qualcosa in te mi da la sicurezza e la fiducia per poterlo dire finalmente, senza nessuna paura.
Ora, tramite messaggio, non riesco. Domani a scuola ti spiegherò tutto. Mi fido di te.

Sorrido leggendo le ultime quattro parole, 'Mi fido di te.'

Poso il cellulare sul comodino e chiudo gli occhi, domani sarà una lunga giornata. Me lo sento.

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