"Dai Tess, muoviti!!" Grida Stiles dalla cucina per farsi sentire da me.
"Si ora scendo, un attimo." Grido da sopra.
"È da ore che mi dici 'Un attimo e scendo' muoviti, dai!" Ridacchio.
Non lo conosco ancora per niente ma con lui mi trovo bene. Boh, non so. Mi manda in tilt.
"Dai andiamo." Gli dico mentre arrivo in cucina.
"Si." Si alza dalla sedia e mi guarda. "Che ti guardi?"
"No, niente." Sorride.
Usciamo di casa e mi precipito in macchina, spero solo che non mi facciano il quarto grado appena metto piede in casa.***
"Vuoi venire con me?" Chiedo a Stiles mentre scendo.
"Va bene." Sorride.
Non si leva mai quel sorriso, arg.
Suono il campanello col cuore in gola.
"Dai cavolo." Suono altre tre volte e la porta si apre, mostrando la figura di mio fratello.
Appena mi vede sgrana gli occhi e mi circonda con le sue braccia. Mi dimeno finché non sento del liquido caldo bagnarmi la maglia.
Ricambio l'abbraccio scordandomi di tutto. Il fatto per cui io sia arrabbiata con lui ormai è svanito nel nulla.
Aah, mi è mancato così tanto.
"Non piangere dai." Dico ridacchiando.
Lui alza la testa e sorride debolmente. Mi fa male vederlo così distrutto.
Devo dire che mi è mancato tanto.
"Te ne vuoi andare di nuovo?" Mi scruta attentamente.
Giro lo sguardo verso Stiles che sorride.
"No, Noah." Sospiro. "Resterò quì." Finisco la frase e lo abbraccio di nuovo.
"Sono così felice ora." Sorride e mi guarda.
Sorrido anch'io.
"La nonna era preoccupata." Dice abbassando lo sguardo.
"Mi dispiace Noah. Non lo farò più."
"Tranquilla sorellina." Mi scompiglia i capelli.
"Noah!" Ridiamo insieme.
Quasi mi scordo di Stiles.
"Ah, quasi dimenticavo, questo è Stiles." Indico il ragazzo che alza lo sguardo e incrocia il mio. Poi guarda mio fratello che gli tende la mano.
"Io sono Noah." Sorride.
"Piacere di conoscerti." Dice Stiles stringendo la mano a mio fratello.
"Beh..Stiles andiamo, ti faccio vedere la mia stanza." Lo prendo dal braccio e lo trascino.
"Mi raccomando." Grida mio fratello.
Chiudo la porta e mi siedo sul letto.
"Quindi?"
"Quindi cosa?"
"Non starai più da me?" Chiede abbassando lo sguardo.
"Senti Stiles." Mi alzo dal letto e vado verso la finestra. Fuori piove, ma a me non dispiace.
"Posso venire da te il pomeriggio, possiamo uscire quando vuoi. Ma non capisco perchè dovrei venire a vivere a casa tua. Non ti conosco." Mi giro e noto delle gocce cadere sul tappeto.
Mi precipito verso di lui e alzo il suo viso.
Ha gli occhi rossi e lo sguardo perso.
"Pensavo di aver trovato la persona giusta, finalmente..." Sussurra.
"Scusa devo andare." Tira su con il naso e si dirige alla porta ma, con mia grande sorpresa, si ferma.
"Sono uno stupido." Si gira verso di me tenendo la testa sempre abbassata.
"Per favore Stiles..." Dico con le lacrime agli occhi.
Non so perchè faccia così.
Alza il viso e mi guarda negli occhi.
Si avvicina a me con passo lento. Mi mette le mani sulle guance costringendomi a guardarlo.
Mi sento male solo a starci vicino.
"Scusami." Sussurra per poi baciarmi.
Mette le mani sui miei fianchi e sorride.
Sto per andare a fuoco.
"Scusami." Ripete ancora.
"Non so cosa mi sia preso." Continua e abbassa gli occhi.
Sorrido senza pensarci.
Non so cosa prenda neanche a me, vorrei dire.
"Beh, vuoi guardare un film?"
"Certo." Alza la testa e sorride.
"Cosa vuoi guardare?" Dico mentre esamino attentamente tutti i film che io e mio fratello abbiamo scaricato, sul computer, tempo fa.
"Scegli tu, mi va bene tutto."
"Anche '50 volte il primo bacio'?" Lo guardo e lui sorride.
"Ovvio è il mio film preferito."
Abbasso lo sguardo.
"Piaceva anche a mia madre, l'avremmo guardato mille volte." Sento gli occhi pizzicare e sbatto più volte le palpebre per scacciare via le lacrime.
"È morta?" Chiede, sedendosi sul letto accanto a me.
"Si, Stiles, è morta." Alzo la testa e lo fisso impassibile.
"Scusa, non lo sapevo." Mi abbraccia.
"Tranquillo."
Scoppio in un pianto liberatorio.A volte vorrei solo sapere perché a me.
Cosa ho fatto di male per meritare tutto questo?
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|Infinity.|
Teen Fiction"Mi guardo allo specchio, ma lo specchio non riflette me. Il mio sorriso è finto. Ho gli occhi di chi ha vinto, ma ne è uscito sconfitto, dentro di sé. Sono sola, sulla mia strada, cammina con me, comunque vada non voltarti perché si vive una volta...