Capitolo 7.

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Mi svegliati con un brivido che mi percorse la schiena. Avevo freddo,molto freddo. Aprii gli occhi ma non vidi nulla. Intorno a me era tutto buio. Mi alzai di scatto e mi girai preoccupato ovunque ma non vedevo nulla a parte il resto del mio corpo che brillava di una luce strana. Mi tornò subito in mente Aveline che non era vicino a me. Iniziai a correre mentre urlavo il suo nome.

"AVELINE!"

Nessuna risposta.

"AVELINE!"

continuai a chiamarla ma senza sentire nulla. La frustrazione di faceva spazio nella mia voce che piano piano mi stava abbandonando. Preso dalla paura mi inginocchiati a terra e non potei trattenere le lacrime. Ero in un "luogo" totalmente sconosciuto.

"Aveline, ti prego, rispondi!"

Neppure ora ricevetti una risposta. Mi alzai. Pensai subito che tutto quello fosse solo un sogno e quel pensiero mi fece comparire un sorriso da ebete sul volto

"NOAH!"

sentii. Mi guardai intorno ma non vidi nessuno.

"Grande! Sono solo da si e no due minuti e la mia mente sta già andando a puttane"

Sentii dei passi veloci dietro di me e mi volta i di scatto. Una riguarda stava correndo verso di me. Socchiusi gli occhi per cercare di capire chi fosse e tirai un sospiro di sollievo una volta vista più chiaramente quella sagoma.

"Aveline..."

Iniziai a correre verso di lei. Appena la raggiunsi la abbracciai così tanto forte che potei sentire le ossa sella sua schiena scricchiolare. Lei rise poi mi allontanò

"Regola numero 3

Non toccarmi mai"

Io risi imbarazzato, ma quando mi ricordai in che posto ero mi feci subito serio.

"So a cosa state pensando, principessa. Ebbene, codesto magnifico posto e il limbo, vostra altezza."

Mi disse lei con una tranquillità strana. La mia espressione continuava a essere spaventata e confusa.

"Il limbo é il passaggio verso tutte le storie. I più grandi scrittori son passati di qua per andare nei mondi che dopo hanno trascritto in un libro.
Dal paese delle meraviglie a Oz.
Da Hogwarts al Distretto 12."

Continuai a guardarla meravigliato mentre mi convinceva sempre di più che tutto quello che stava succedendo li fosse un sogno. Lei alzò gli occhi al cielo e incominciò a camminare seguita da me: non potevo restare solo un altro minuto in quel posto.
Camminammo per molto tempo in buio soffocante da dove si ramificavano varie stradine illuminate. Una di queste era invasa da alberi e in uno di loro comparse un gatto che iniziò a fissarmi con un sorriso stranamente umano sul muso.

"Buona sera"

Disse il gatto. Aveline si voltò e di tutta risposta disse gli disse

"Un buon Non-compleanno"

"Oh...ma così mi fai arrossire"

Disse il gatto sghignazzando mentre scompariva in una foschia violacea. Sbarrai gli occhi a quella scena ma non mi fermai. Continuammo a camminare per 10 minuti che mi sembrarono secoli. Aveline si bloccò davanti a una di quelle vie da dove uscì un vento gelido che mi fece rabbrividire.

"Prossima fermata: Karthasia"

Disse lei. Io tenevo lo sguardo fisso davanti a me perché non volevo far capire ad Aveline che in quel momento la paura mi stava assalendo. Fece un passo e io la guardai con la coda dell'occhio.

"Sei pronto Noah? Al mio tre
1..."
Feci un respiro profondo mentre sentivo il cuore iniziare a correre

"2..."

Mi feci coraggio e feci un passo in avanti per raggiungere l'esatta posizione di Aveline. Sentivo il vento freddo sfiorarmi il viso.

"3!"

Feci l'ultimo passo ed entrai nella via seguito subito dopo da Aveline. Vidi una luce accecante che mi fece chiudere gli occhi. Quando li riaprii davanti a me vidi una valle innevata e poco più avanti una foresta fitta che faceva contrasto. Mi voltai verso Aveline che aveva gli occhi lucidi e sorrideva. Sentii il polso della mano bruciare . lo guardai. Sopra c'era una frase che sembrava scritta con fuoco

"Welcome to..."

Aveline accostò il suo polso al mio e notai che anche nel suo c'era scritto qualcosa

"Karthasia"

Disse lei leggendo la parola sul suo polso.

KarthasiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora