Capitolo 18.

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Aveline si fece cadere a terra, le mani le tremavano velocemente e si guardava intorno spaesata. 

"Maestà abbiamo controllato dappertutto, qui non c'è nessuno, non possiamo cercare oltre" 

Haila lo guardo dritto negli occhi sorridendo. Ci fu un attimo di silenzio. Il terrore cresceva sempre di più nell'aria. 

"Come scusa?" 

Disse Haila con lo stesso sorriso dolcemente inquietante. Il respiro del soldato si fece più affannato e la disperazione si leggeva sempre più chiara nei suoi occhi. 

perché questa reazione eccessiva?

pensai. Il soldato si inchinò davanti ad Haila ed iniziò singhiozzare mentre le stringeva la scarpa

"L-la prego... m-mi perdoni..." 

disse. Haila visibilmente scocciata gli ordinò di alzarsi gli accarezzò dolcemente il viso e poi, con un movimento secco del polso, lo scaraventò lontano. Le sue orribili urla furono solo la cornice della scena raggelante che vidi il giorno. Il corpo di quell'uomo si alzò in volo  come se fosse un bambolotto lanciato da una bambina che faceva i capricci. Atterrò a qualche metro da noi. Sbatté la testa su una pietra sulla riva del calmo fiume che lentamente si tingeva di rosso. Cècile si tappò il viso con le mani mentre Cloud guardava la scena congelato dalla paura. Mi rigirai verso la regina e i soldati. Haila ha raddrizzato la corona e sistemato le maniche mentre passava in mezzo ai soldati ancora terrorizzati.  Li guardava tutti dalla testa ai piedi con lo sguardo gelido e un sorriso di plastica in volto.

"Io mi spiegherò un ultima volta"

disse Haila. La sua voce agro-dolce riecheggiava tra gli alberi, si assomigliava moltissimo a quella di Aveline. 

"Io voglio quei 4 criminali morti entro l'alba. Non starò tutta la notte dentro questa foresta puzzolente circondata da insetti. Io tornerò a palazzo. Se non mi porterete le loro teste staccherò via la testa a quattro di voi...con le mie stesse mani"

 un brivido mi percorse la schiena

"Parla di noi?.." 

sussurrò Claud. Aveline si alzò lentamente cercando di fare meno rumore possibile mentre Cècile si teneva il collo con una mano come se la testa le stesse per rotolare via da un momento all'altro. Tremando mi rivoltai verso la regina che lentamente allungò il braccio verso uno dei soldati che, teso, rimaneva con la testa alta e le braccia incrociate dietro la schiena

"Tu"

mormoro Haila

"Mi accompagnerai a palazzo" 

poi, con passo deciso si diresse verso la carrozza e apri la portiera ma prima di salire aggiunse

"Liberatevi del corpo"

 si volto verso la nostra parte. Io mi nascosi dietro l'albero. Gli altri che non potevano nascondersi rimanevano immobili con il respiro sospeso. Cècile mi guardava con gli occhi lucidi e io cercavo di calmarla cercando di apparire il più calmo possibile . Mi rivoltai lentamente  verso la regina. Notai il suo sguardo penetrarmi nelle ossa. Non salì sopra la carrozza ma chiuse rumorosamente lo sportello, si sfilò la spada dalla fodera che teneva sul fianco destro e la punto nella nostra direzione. Gemetti. Cècile si guardò intorno visibilmente preoccupata, ma nessuno ancora si muoveva. Haila sogghignò e poi disse 

"Prendeteli" 

quelle parole mi colpirono nel profondo. Subito scattammo e tutti iniziarono a raccogliere tutto quello che potevamo. Cloud lanciò una pistola sia a me che ad Av che l'afferrò mentre nascondeva il taccuino all'interno della borsa di Cloud per poi metterselo abilmente in spalla. Afferrai il polso di Cècile e incominciammo a correre. Aveline sparava ai soldati che cadevano come mosche dietro di noi. Haila saltò in groppa ad un cavallo e iniziò pure lei l'inseguimento. Notai che la carrozza era rimasta incustodita quindi, d'istinto, mi diressi verso essa. Mi voltai e sparai qualche colpo alla ceca verso i soldati. Questa volta il rinculo non sembrò tanto forte. Aveline, che aveva iniziato a seguirmi insieme a Cloud, mi guardava sorpresa. Sparai un'altro colpo questa volta provando a mirare. La pallottola, appena sparata, prese un soldato allo stomaco che cadde agonizzante a terra. in un attimo mi sentii sporco.

HO UCCISO UN UOMO

pensai. Sentii tutto ovattato e speravo solo di arrivare il prima possibile alla carrozza. Qualcosa mi stringeva la gola e  lo stomaco e, per quanto stessi correndo veloce, mi sembrava che tutto si stesse muovendo lentamente. Mi voltai in dietro e guardai i soldati appena dietro di noi. Aveline sparò una pallottola alla zampa del cavallo ormai dietro di noi, Cloud le copriva le spalle. Haila saltò velocemente giù da cavallo prima che cadesse a terra. Mi rifiutai di guardare il resto e mi rivoltai. Ormai la carrozza era a pochi metri da noi. Io andai alla guida, Cècile salì sul tetto mentre Cloud e Av entrarono all'interno della carrozza. Subito feci partire il cavallo. Lentamente vedemmo i soldati e la regina diventare un puntino lontano. Per un attimo sentii il mio cuore sollevarsi per poi sentire un macigno ancora più grande. Rividi quell'uomo cadere a terra mentre mi guardava e lasciava cadere la spada. Il nodo allo stomaco si strinse di più e sentii gli occhi farsi lucidi. Le lacrime mi appannavano la vista e rendevano il paesaggio una tavolozza di colori messi a caso, ma cercai...per quando potessi fare...a seguire la strada...senza però riuscirci. Dietro di me sentii Av strillare 

"Noah attento!"

strizzai gli occhi facendo scivolare le lacrime giù per le mie guance, ma ormai sotto le ruote la terra mancava di già.

Aprii gli occhi. Sotto di noi il nulla...

KarthasiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora