Capitolo 17.

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Non ricordo un silenzio più assordante di quello. Nessuno aveva il coraggio di dire nulla. Aveline con lo sguardo freddo camminava veloce. Cloud, invece,  si guardava intorno. Gli alberi alti  facevano passare solo pochi spiragli di luce. Stavamo camminando ormai da diverse ore. Ci fermammo nel bordo di un fiume. Aveline fece cadere la borsa a terra per poi lanciarmi il taccuino 

"I vostri compiti sono quelli dell'altra volta. Tu rossa ti occuperai di sistemare le cose per dormire" 

tuonò e subito dopo tutti erano a lavoro. Io con il taccuino in mano osservavo Cècile che era vivamente disorientata. Afferrò la borsa di Cloud e iniziò  cercare qualcosa di utile. Aveline , visibilmente irritata, la guardava mentre si rinfrescava al fiume. Cloud non si vedeva più tra gli alberi e questa cosa non mi dispiaceva per niente. Abbassai lo sguardo sul taccuino e iniziai a tradurre. Passarono all'incirca tre quarti d'ora e, quando Aveline ci  chiamò attorno a se. Cloud fece cadere i bastoni appena raccolti e si avvicinò all'istante al suo fianco, Cècile si avvicinava a lei e io mi affiancai. A terra davanti ad Av c'era un enorme Mappa che raffigurava tutta Karthasia

"Domani all'alba partiremo percorrendo tutto il fiume per poi prendere una strada secondaria che porta alla città.Faremo una piccola sosta per comprare qualche cosa da mangiare e poi ci avvicineremo al registro delle entrate di Karthasia. Dentro ci sono tutti gli stranieri che hanno varcato la soglia di questo posto inseme all'anno in cui sono arrivati e dove abitano. Solo quando troveremo Haila potremmo tornare a casa, per chi vuole venire"

lanciò uno sguardo gelante a Cècile poi disse

" Tutto chiaro? spero di si perchè non lo ripeto"

Tutti in silenzio si allontanarono da lei. Il sole calò dietro le montagne e il rumori degli animali notturni riecheggiavano nella foresta appena dietro le nostre spalle. Io, seduto sotto un albero, guardavo stanco il cielo. Gli occhi si facevano pesanti e io iniziavo a vedere sfuocato poi tutto buio. 


Un forte rumore di zoccoli mi fece svegliare. Mi alzai di scatto e cercai  di capire da dove arrivava; dalle tende uscirono gli altri che si affiancarono a me. Poco più avanti si fermo un' enorme carrozza sui toni dell'oro e con delle pesanti tende rosse che nascondevano la persona che viaggiava all'interno. Dietro la carrozza c'era una lunga fila di quelli che dovevano essere cavalieri che iniziarono a cercare in giro. Uno di questi si avvicinò  alla portiera della carrozza e si inchinò

"Vostra altezza qui non abbiamo trovato nessuno"

la portiera si spalancò di scatto e da dentro ne uscì una bellissima donna con dei lunghi capelli mossi che gli cadevano morbidamente sopra le spalle coperte da una vestito di velluto bordò sopra la sua testa c'era una grande corona argentata. 

" Cercate meglio dovranno pur essere qui da qualche parte. Non si possono essere allontanati tanto dal Mercato" 

Aveline si mise le mani tremolanti tra i capelli. Sbarrò gli occhi e impallidì di colpo

"Haila..." 

sussurrò


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