Capitolo 16.

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 Tutto intorno a me era immobile tranne Cècile. Anche la vecchia, in bilico su una gamba, era ferma. Dovevo essere visibilmente spaventato perchè Cècile  tentò di calmarmi. Sorrise dolcemente e alzò piano la mano come se volesse appoggiarla sulla mia spalla, ma non fu così. la spostò delicata verso destra formando una scia verdastra che andò a formare una frase 

Ne pas avoir peur (non avere paura)

ho studiato francese molto tempo fa, ma faticai comunque a capirla, sopratutto perchè distratto dalla situazione troppo bizzarra. Cècile alzò gli occhi al cielo cercando di farsi vedere spazientita, ma era solo molto più adorabile. Spostò di nuovo la mano, la frase diceva


vous voyez les pièces de monnaie qui immano la dame dans votre main?(le vedi le monete che ha immano la signora?  )

 feci si con la testa, non avevo il coraggio di emettere un suono

Ont été utilisés dans Kathasia il y a longtemps, cependant, la nouvelle reine a pris de changer la pièce avec qui encore utilisé, l'utilisation et le transport de l'ancienne monnaie est illégale car elle va "contre la volonté de la reine" .La dame doit avoir vu ls encrypte le poignet et il croyait que vous facile à tromper.

( Venivano usate in Kathasia molto tempo fa, però la nuova regina le ha tolte cambiando la moneta con quella utilizzata tutt'ora. L'utilizzo e il trasporto della vecchia moneta è illegale perchè va "contro i voleri della regina".La signora deve aver visto la scritta sul polso e ha creduto che tu fossi facile da ingannare)

  Non dissi nulla e continuai a fissare le lettere tremolanti che piano piano scomparivano in una leggera nebbiolina verde fino a scomparire del tutto. Cècile andò a prendere il vero resto, me lo diede e io lo nascosi in tasca. Poi mi riprese il braccio e aprì di nuovo la mano di scatto. Un boato anticipò il ritorno , ancora più veloce, dell'onda verde che passò sopra di noi. La vecchietta riappoggiò il piede a terra e avvicinava il resto fasullo a me aspettando che lo prendessi

"Sa cosa mia carissima signora, lei è stata così tanto gentile con me che la voglio ripagare, si tenga il resto"

le dissi. Il suo stupore era percepibile attorno a noi. Mi girai, porSi il braccio a Cècile che me lo strinse con grazia e ci "allontanammo"...Più che altro mi avvicinai alla guardia più vicina per fare una soffiata alla bancarella della signora. Mentre vedevo  le guardie portarla via mi sentii un nodo allo stomaco e gli occhi gonfi di lacrime, ma poi pensai che ora al posto di quella vecchia ci potevo essere io e le lacrime si trasformarono in uno sguardo freddo e duro , ancora oggi non me ne pento.

Accompagnai Cècile in un posto appartato dove si poteva mettere i suoi nuovi vestiti. Ci avvicinammo dietro il tendone di una bancarella che vendeva cibo e mentre lei si cambiava io compravo qualcosa da mangiare. Decisi di spendere tutti i miei soldi perchè il cibo nel bosco scarseggiava e noi non mangiavamo da giorni. Cècile riaffiorò goffamente da dietro il tendone, il vestito e il mantello le incorniciavano il corpo. Si sistemò un ciuffo di capelli dietro l'orecchio e poi sorrise paonazza. Io la guardai e mi avvicinai. Non dissi nulla e la guardai. Lei mi porse il braccio come feci io poco prima e ricominciammo a camminare. Il tempo passò in fretta e lentamente andammo verso il luogo di incontro

"Cècile?"

le dissi

"Adesso verranno altre due persone. Una è una ragazza, si chiama Aveline, è simpatica e dolce...a modo suo. L'altro è un coglione, Cloud, non ho nulla da dire su di lui"

Rise e io con lei. Passarono all'incirca 10 minuti quando vidi spuntare in lontananza Cloud. Al posto della sua borsa logora c'era uno zaino in pelle molto grande. Il ragazzo aveva come tracolla un'arco. Le frecce erano in una faretra in cuoio accuratamente fissata alla cintura. Lanciò un occhiata a Cècile, ma non disse nulla. Passarono altri 5 minuti e si vide Aveline avvicinarsi. Lei non aveva molto con se, si era limitata a uno scudo e una spada. Quando vide la nuova arrivata aumentò il passo visibilmente contrariata. Quando fu abbastanza vicino da farsi sentire chiese in tono autoritario

"Lei chi è?"

"Cècile"

risposi cercando di sembrare calmo e deciso

"Che ci fa qui?"

"be io...l'ho comprata"

Aveline si girò verso di me rossa di rabbia, il suo sguardo mi penetrava fin dentro le ossa e in un attimo mi sentii insignificante. Provai a dire qualcosa

"B-be lei"

"Non mi interessa Noah, non possiamo tenerla"

a quelle parole Cècile indietrggiò, il suo viso  era visibilmente dispiaciuto e spaventato, probabilmente dall'idea di essere rimandata dalla sua vecchia padrona

"Non è un cane!"

dissi

"Ascolta Aveline , era la schiava di una donna che di umano aveva ben poco e viveva in condizioni misere."

lo sguardo di Aveline si addolcì appena, ma essendo testarda continuò comunque

"Non abbiamo da mangiare per una persona figuriamoci per quattro"

io mi morsi il labbro cercando qualcosa da dire

"Mangerò quello che basta per tenermi in vita. E poi lei sarà molto più utile di me, ha un potere...riesce a controllare il tempo"

Aveline guardò Cècile che a sua volta la guardò dritta negli occhi con la stessa arroganza. Ci fu un lungo silenzio che andò cancellandosi con il successivo ordine di Aveline

"Forza sbrighiamoci! E spero che la tua amica muova infretta le gambettine pallide"

sentii una specie di pianto soffocato nelle sue parole, ma feci finta di nulla e camminai.

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