Capitolo 21.

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Quando riaprii gli occhi era già mattina. La schiena mi pizzicava appena. Mi misi a sedere e riuscii a vedere le foglie d'edera fin sopra le spalle. Mi voltai verso gli altri. Cécile si guardava il braccio come una bambina guarderebbe un nuovo giocattolo, invece Aveline, appena sveglia, si stropicciava gli occhi. Mi alzai. L'aria pulita mi rinfescava la schiena. Mi rimisi la maglietta che trovai appesa su un ramo. Aveline si avvicinò.

"Stai bene?"

Le chiesi

"Non mi piace litigare...con nessuno"

Mi rispose lei. Un attimo di silenzio mentre entrambi accennammo un sorriso. Sotto i suoi occhi il trucco nero sbavato ormai era quasi sparito del tutto.

"Cosa è successo durante la mia assenza?"

Disse Claud stropicciandosi gli occhi. Aveline smise di sorridere e si voltò di scattò, osservò per un attimo Claud passarsi le mani fra i capelli per poi correre verso di lui e abbracciarlo. Lui ricambiò l'abbraccio almeno finchè non si accorse dell'edera che gli avvolgeva la gamba.

"Cosa cazzo è successo?"

Disse sconvolto.

"Sei quasi morto"

Gli risposi io cercando di sembrare non curante . Lui alzò il sopracciglio

"Sono quasi morto perché tu non sei capace di vedere gli enormi burroni?"

Sentii la rabbia che piano piano cresceva

"Se sei qua è solo grazie a me e a Cècile! Prova a ringraziare qualche volta"

"Posso credere di essere qua anche grazie a Cécile, ma non riesco a credere che tu ti sia reso utile"

Mi rispose lui alzandosi

"Lui ti ha portato qui su..."

Gli disse Aveline piano.

"Oh..."

Rispose lui. Lo guardai con la coda dell'occhio. Si guardava intorno e aveva il viso imbarazzato.

"Scusa... Io non ne avevo proprio idea..."

Mi disse. Io in quel momento non sapevo se rimanere pungente o se accettare le sue scuse, ma guardandolo negli occhi sembrava davvero pentito quindi sorrisi e gli dissi.

" Non dovresti chiedere scusa a me, ma ad Av. Ha passato tutto il tempo piangendo"

Lei arrossì e si alzò di scatto. Tutto per un attimo mi sembrò normale, come se vivessi li da una vita, ma solo per un attimo. Raccattammo le borse.

"Dovremo passare per l'oceano. La strada più vicina è dove eravamo prima e probabilmente ora sarà piena di cavalieri."

"Come possiamo passare per l'oceano se non abbiamo neanche una barca?"

Disse Claud mentre si metteva in spalla la borsa. Aveline si incamminò tra gli alberi.

"Non ne ho idea. Un modo lo troveremo!"

Rispose. Io li seguii, ma non ne ero ancora convinto.

Haila ci vuole morti e non penso che ci risparmierà, non sa neanche che Aveline è sua sorella..

Pensai.

Cécile saltellava divertendosi a sentire le foglie scricchiolare. Stavamo camminando ormai da molto tempo ma lei non sembrava affatto stanca. Mi guardò e sorrise dolcemente. Eravamo molto vicino alla riva perché si poteva sentire la salsedine nell'aria, ma il bosco era troppo fitto e non riuscivo a vedere oltre Aveline. All'improvviso davanti a noi si rivelò un enorme stesura di sabbia bianca. Supperammo le ultime file di alberi e già non c'era più erba sotto i nostri piedi

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 29, 2017 ⏰

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