Ludovica e Mattia sono due anime perse....
Il destino gli farà incontrare sulle note di "figli delle stelle".
Molte saranno le prove d'affrontare, molti gli ostacoli da superare...
Nuovi i sentimenti da scoprire.....
Nient'altro che noi ...
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_Dove stiamo andando?- Mattia ha appena oltrepassato la strada di casa mia. _Ti porto da me, non ti va?- domanda indispettito. _Dovrei cambiarmi...Non posso presentarmi così...- indico , disgustata, l'enorme felpa che indosso. _Ho ancora il tuo vestito rosso a casa... - spiega prontamente. _Ah, spero che non ci sia ancora il vomito appiccicato... _Certo che si!- si ammorbidisce ed assume un'espressione più dolce . Approfitto del momento e chiedo, delicatamente: _Sabato danno una festa al Molo, pensi di andarci? _Andare lì?- chiede sconcertato... E so già che litigheremo: non vorrà che io vada lì da sola , non vorrà andarci, non vorrà stare tra quella gente. Ma io ho una mia vita a prescindere da Mattia , l'ho promesso a Giulio, ci sono i miei amici lì, e l'unica cosa che non mi permetterò di fare è quella di rinunciare alla mia vita , alle mie abitudini, alle mie amicizie , ancora una volta, per un'altra persona. _Ci sarà Carla, ci saranno i miei noiosi colleghi, e ci sarà una mandria di ragazzi strafatti ed ubriachi.- continua. Arriviamo sotto casa sua , mi affretto a scendere e lui domanda: _Ma perché, hai intenzione di andarci te?-
_Amo il tuo giardino, mette allegria ed è armonioso! Sembra impossibile che sia stato curato da te.- fingo di non aver ascoltato la domanda , affrettandomi a cambiare argomento.
_Infatti se ne occupa Annette. Visto? Ti ho risparmiato la fatica di farmi un complimento. - puntualizza.
Annette ci vede entrare e ci raggiunge con passo svelto.
_Salve. - mi saluta e continua ad accarezzarmi premurosamente il braccio. Mi sembra strana.
_Salve - dico sorridente e stranita.
_Ho temuto tanto ... Sono contenta che sia tutto a posto!
Solo dopo capisco che si riferisce all'accaduto di ieri. Mattia deve avergliene parlato: quanto vorrei sapere cosa le ha detto!
Guardo Mattia , sorridendo, ma lui non ricambia ed aggiunge prontamente:
_Annette, tanta preoccupazione per nulla. Era nel suo letto , beata , a dormire. Figurati se meritavo una telefonata... - dice scontroso.
_Preparo un caffè? - chiede Annette, per evitare di prolungare quella situazione imbarazzante.
_No, grazie. Ne ho appena preso uno. -sussurro.
_Annette, offri alla signorina un cocktail , vedi che non rifiuterà. -Mattia continua a mostrarsi scostante.
_Stai esagerando.. -ed è evidente la mia incazzatura.
Annette è di fronte a me che ci guarda mortificata ,le chiedo scusa ma con lo sguardo rassicurante mi sussurra di stare tranquilla. Il suo dispiacere misto all'imbarazzo è evidente , decido , quindi di evitare ulteriori discussioni e le chiedo se posso accomodarmi sul divano, annuisce , e resto a fissare, in silenzio, la libreria al mio fianco.
Mattia è in cucina , si versa dell'acqua e chiede dall'altra stanza se qualcuno ne vuole un po'.
Ritorna nel salotto, evito il suo sguardo continuando a fissare la grande pila di libri.
_Annette- esordisce solenne- se qualcuno mi cercasse, magari per un Trattato di pace, io sono nella mia camera da letto... d'accordo? - ed è quel suo essere lunatico che mi spaventa tanto, che lo fa diventare insopportabile e maledettamente irresistibile.
_Come desidera, dottore! - esclama sorridente Annette, quasi avesse deposto tutta la tensione che le si leggeva negli occhi appena un attimo fa.
Mattia si dirige lentamente nella sua camera da letto, va così piano che anche ad Annette viene da sorridere. Cerco di trattenermi dal ridere: vuole che io lo segua, ma voglio che me lo chieda direttamente, magari accompagnando il tutto con delle scuse, visto come mi ha trattata pochi attimi prima.
_Se ne è andato?- sussurro ad Annette mimando il concetto.
Scuote il capo e cerca di distrarsi per non ridere.
Sento i passi di Mattia più forti, forse sta ritornando indietro.
Dopo qualche secondo, infatti, caccia , solo il capo, nascondendo il resto del corpo dietro la parete e bisbiglia:
_Ma davvero non vieni?
_Te lo meriti?- domando , trattenendo, per quanto sia possibile , il sorriso dovuto a quel comportamento così infantile.
_Possiamo discuterne di là?- chiede con gli occhi dolci e accondiscendenti. Gli occhi che ha sempre riservato a me.
Annuisco. Mi alzo e lo seguo. Mi conduce nel lungo e largo corridoio, si ferma alla seconda porta sulla destra e la apre :è la sua camera da letto. Un enorme letto matrimoniale a baldacchino invade la stanza, attirando tutta l'attenzione su di sé tappezzato con delle tende bianche quasi cristalline e le lenzuola di colore marrone. Ho sempre sognato un letto così da piccola, m'immaginavo di essere una principessa , tra le mura di un grande castello , che si sentiva protetta in quel piccolo posto segreto . La camera è grande ed una parete interamente in vetro affaccia sul giardino, ha una porta abbastanza piccola sulla sinistra, che penso porti al bagno. L'arredamento è coordinato con le altre stanze tutto rigorosamente in bianco e nero. E forse è così che Mattia vede la sua vita. Per Mattia non esistono mezze misure, non conosce sfumature, per lui è tutto bianco o tutto nero, o fai parte della sua vita o ne sei fuori, o ti ama o ti odia, o sorride o è arido, o ti ama o ti ignora. Forse è proprio questo il problema: io sono piena di sfumature, io cerco sempre di tracciare la mediana, io cerco sempre una via di mezzo, perché per me decidere è così difficile, così maledettamente ingiusto, è un passo così arduo... Ludovica, la verità è che decidere spetta ai coraggiosi.Mattia, non sono coraggiosa, questo lo sai ; non sono brava a prendere decisioni, te ne sei accorto; c'è una cosa però che vorrei dirti: non starò a guardarti mentre, tranquillo, salti dal bianco al nero aspettando che io ti raggiunga, no... io starò ferma qui e aspetterò che tu veda le mille sfumature che ho dentro: Mattia, ti va di scoprire l'arcobaleno che è nascosto in me?
Mi appoggio alla trave del letto e porto le braccia incrociate al petto, lo guardo dritto negli occhi e nervosamente gli dico:
"_Parla.."
"_Lo stai rifacendo di nuovo!" - scuote il capo deluso.
"_Cosa?"- chiedo sconcertata.
"_Stai frapponendo di nuovo un muro tra me e te! Mi spieghi come faccio a parlarti se non hai voglia di ascoltarmi ma solo di attaccare?"
"_Mattia- urlo. Cerco di controllarmi e con un tono più basso riprendo il concetto:_ Mattia, ti sembra giusto trattarmi in quel modo? Stai facendo il gioco del professore autoritario e pretendi che io faccia l'alunna zerbino? Mattia , così ti comporti con i duecento alunni che ci sono in aula, e anche con me, quando sarò lì, ma adesso io sono a casa tua, in camera tua, a pochi centimetri dal tuo letto e se non merito un trattamento dignitoso da parte tua me ne vado immediatamente a casa,caro dottor Dorsa.
Mi volto verso la porta , Mattia prontamente mi prende dalle spalle, mi blocca, si avvicina al mio orecchio e sussurra:
_Ho avuto paura, tanta... Temevo ti fosse successo qualcosa, non pretendevo la tua comprensione ma compassione per lo stato in cui ero. Vuoi accusarmi per essermi preoccupato per te?
_No. - mi libero dalla presa e ritrovo il suo volto fisso nel mio_ Ok, non mi sono fatta sentire, eri in pena per me , ma io mi stavo logorando al pensiero di voi due insieme, e sì, non volevo sentirti, ti ho odiato, e volevo mandare tutto all'aria. Ma non per questo merito la tua indifferenza , il tuo rancore, la tua severità.
_Mi aspetto altro da te, adesso... - mi dice guardandomi fisso negli occhi.
_Cosa vuoi che faccia? - sono sconfortata e confusa.
_Baciami...!
Abbozzo un sorriso, perché in quegli occhi scuri e penetranti vedo il Mattia che conosco , quello seducente , quello senza scrupoli, quello sensuale, ma anche quello dolce e amorevole.
Avvicino la mia bocca alla sua e prima che io possa cominciarlo a baciare , Mattia è già in me, mi bacia con fervore, trattenendo la mia testa tra le sue mani e seguendo col capo il ritmo della sua lingua. Mi bacia ardentemente, mi bacia con quella prepotenza che solo lui sa rendere così dolce, mi bacia quasi a voler lasciare impresso il segno in me.
Mi stende sul letto e lui è su di me, infila la sua mano nei miei capelli e con l'altra mi tocca il fondoschiena fino al sedere, sale e scende lentamente, facendomi provare dei brividi forti che partono dallo stomaco fino ad arrivare in qualsiasi cellula del mio organismo. Si posiziona a cavalcioni su di me e mi blocca le mani con le sue, si curva in avanti, sulla mia bocca e mi morde il labbro tirandolo verso di sè, scende sul collo e stringendolo tra le sue labbra mi fa sussultare e poi ancora ... Oh, Mattia! E mi bacia sopra al seno, giocherellando con la sua lingua e mordendo pian piano il mio petto. Mi si stringe lo stomaco e poi lo sento esplodere come un vulcano in una completa e disarmante eruzione. Con la lingua, i denti, le labbra , il naso, ispeziona il mio mio collo ed il mio corpo, ed è un colpo al cuore ad ogni tocco. Infila le sue mani sotto la mia maglia e la alza leggermente, mi guarda , dritto negli occhi, rabbrividisco ! Ha lo sguardo acceso e focoso, sorridente e seducente, si poggia sul mio ventre e mi tocca i seni, ormai irrigiditi , con quelle dita gelide e esperte.
Blocco le sue mani e accompagnandole lascio che escano pian piano, fuori dalla maglia. Mi guarda , accigliato.
Ti starai chiedendo perchè mi sono fermata , perchè non voglio fare sesso con te,perchè non voglio che tu mi spoglia..
Mattia, l'unico che mi ha vista nuda, che ha baciato ogni parte di me e che è entrato in me, è stato Ettore...
Si è impadronito nel mio corpo, approfittando della mia fragilità : ho fatto sesso e non c'è niente di speciale...
Dolore, stanchezza, bruciore, angoscia, niente di più...
Ho ripromesso a me stessa che Ettore sarebbe rimasto l'unico, il solo..
Serena mi dice che quello che ho fatto io è solo sesso, e che fare l'amore è un'altra cosa!!
Ma io non devo innamorarmi di te, perchè tu non puoi fare lo stesso ,perché tu non hai più amore ed io ho giurato che non avrei più fatto sesso.
Allora , Mattia, non guardarmi con quegli occhi profondi e feriti, non pensare che tu non mi piaccia.
Mi piace il tuo viso, ed il tuo modo di muovere le bocca, i tuoi capelli, ed il modo in cui li togli dal viso, mi piace il tuo tono di voce, rauco e forte, mi piacciono i tuoi occhi nero petrolio e le tue mani curate e grandi, e mi piace quando fingi di essere serio e poi rompi tutto con un sorriso, e mi piace quando balli chiudendo gli occhi e mordendoti il labbro in modo così sensuale , e mi fa impazzire il modo in cui butti la testa indietro per ridere, o quando mi guardi nervoso e fai il geloso, e mi paralizzi quando esco di casa e sei li, in piedi , accanto alla tua macchina e mi aspetti pieno di desiderio...
C'è solo un problema: tu non ti innamori mai e se io mi fossi già innamorata?
Lo rassicuro con un abbraccio e gli stampo un bacio sulle labbra. Si scosta da me, alzandosi, e appoggiando le spalle allo schienale del letto, mi prende le mani e mi attira a sé, portandomi tra le sue gambe e facendomi appoggiare la testa sul suo petto tenendola con una mano.
_Scusami, scusami davvero... - sussurro in preda allo sconforto guardandomi le mani.
_Non ho bisogno delle tue scuse, ho bisogno delle tue spiegazioni... è per le parole non dette che finisce tutto, io non voglio che finisca.
Esito ancora un po' cercando di cambiare argomento ma Mattia non ne può più di restare lì a guardare ha bisogno di sapere, leggo la stanchezza nei suoi occhi e quindi per la prima volta dovrò parlargli veramente di me , di quello che è stato e di quello che non mi ha più permesso di Essere.
_Ho avuto un solo rapporto sessuale in vita mia...- continuo a non guardarlo negli occhi, lui mi afferra il viso e dolcemente lo alza all'altezza del suo...
_Non devi avere paura, non di me...- mi dice amorevolmente.
_è successo con Ettore. Non volevo ma troppe volte avevo rifiutato. "Sarà bello", mi diceva, "Ti piacerà". Una sera, stavamo a casa dei suoi, cenammo e ci mettemmo a letto, come facevamo sempre quando lui aveva "campo libero".
Iniziò a toccarmi ,gli dissi che non avevo voglia, ma mi bloccò, dicendomi che sarebbe stato fantastico, cercai di liberarmi.
Si infuriò , iniziò ad urlare, urlava tanto. "Non vuoi fare l'amore con me, perchè sei già stata con qualcun altro"- mi urlava contro , mi umiliava , per lui ero solo una bugiarda , una poco di buono.
Decisi, così, per paura e per orgoglio, di dargli la mia verginità in cambio del suo rispetto.
Fu l'unico rapporto che avemmo : piangevo , piangevo tanto, provavo un forte dolore e non riuscivo a liberarmi.
Non volevo che accadesse così, non volevo donarmi ad una persona solo per non essere offesa:
più mi faceva male, più piangevo e più lui aumentava il ritmo, fino a quando, stanco, uscì fuori dal mio corpo,
mi afferrò stretta e mi disse: "speravo che, almeno in questo, saresti stata brava : pulisci le lenzuola!".Si alzò e mi lasciò lì, col mio sangue tra le mani e la dignità sotto ai piedi . -
Raccontando la scena, riprovo lo stesso sdegno e la stessa amarezza una lacrima scivola sul viso, fino ad arrivare alle mie labbra, vedo i suoi occhi che mi guardano sconvolti e pieni di orrore, è sconcertato, mi tocca come se avesse paura di spezzarmi.
_Vieni qui, piccola...- Mi stringe a sé e sento il suo battito celere e costante, mi prende il viso tra le mani e mi bacia la lacrima appena scesa succhiandola.
Mi bacia, delicatamente , poggiando appena le sue labbra sulle mie. Stavolta sono io a volerlo e rispondo al suo tocco, con forza e voglia. Lo bacio forte, e gli tengo stretto il viso, trattenendogli i capelli. Mattia si scosta da quella presa e strofina il mio viso al suo : era per questo che non volevo parlargliene, non voglio la sua compassione, voglio solo amore. .
Suona il suo cellulare , mi scosto ma lui si riavvicina, ignorando il suono.
_Sarà Carla?- domando sarcastica, voglio rompere quell'atmosfera che si è creata così pesante e piena di aspettative.
Mattia prende il cellulare annoiato ed imbronciato, lo volge verso di me e leggo il nome "Marco".
"Marco, dimmi..." "Hai il tempismo di uno che tira fuori i moon boot a luglio..." dice sarcastico ... " Non sono cazzi tuoi... ah ok, glielo dirò..."
_Che gentilezza , Dottore.
_Passa lui a prendere Serena, si sono messi d'accordo, così dice...- è stranito.
_Che t'avevo detto? - dico irritata. poi continuo-Ma di al tuo amico di stare attento! Serena sa farsi valere!
_Anche Marco, te l'assicuro.- sorride.
_Se a Serena viene anche solo l'influenza lo riterrò responsabile. Io lo ammazzo!- dico categorica, pensando ai probabili giochetti di Marco.
_Ed io ammazzo te se vedo ancora una lacrima cadere da quegli occhioni. E comunque non hai risposto alla mia domanda... - assume un'aria provocatoria .
_Quale domanda. - Ansimo
_Sabato hai intenzione di andare al molo?
Abbasso il capo, tentenno nella risposta.
_Si- sussurro guardandomi le mani.
Mattia mi alza il capo, mi guarda con il sopracciglio alzato e con aria interrogatoria.
_Mattia, l'ho promesso a Giulio.- noto la sua aria contrariata- so che non ti piace, ma loro hanno la mia età.
_Per te è un problema tutta questa differenza di età .
_No, non è questo, ma è il primo anno di università, ed io vorrei... vorrei fare amicizie, poi ho dato la mia parola, non mi va di fare brutte figure.- un fiume di parole sgorga dalla mia bocca a mo' di scuse.
_Ti aspetti che io ti lasci andare da sola? Saranno tutti ubriachi e potrebbe accaderti qualcosa di brutto- comincia a mostrare il suo lato paterno. poi aggiunge: Sarò lì , non farò nulla, ma ritornerai con me.
_Comunque ci sarà anche Serena con me. Non ti fidi?
_Di loro no! Ma perché, vuoi che io non venga?
_Si, voglio che tu venga. Anche se...
_Se?- domanda prontamente-
_Giulio mi ha fatto capire, che molte ragazze saranno lì perchè ci sei tu.- dico imbronciata
Lui sorride compiaciuto e soddisfatto.
_Le distruggo e distruggo te se fai lo stronzo!- gli punto il dito contro.
_E sarà lo stesso per me. - dice a mo' di ammonimento. Mi fa l'occhiolino, si alza, scopre il letto e mi fa segno di metterci sotto le coperte .
Acconsento e mi infilo tra le fredde lenzuola, Mattia fa lo stesso, guardo l'ora ma ci mancano tre ore ancora per la pizza, mi mette un braccio sul fianco e mi tiene stretta.
_Il tuo profumo...
_Il mio profumo , cosa?
_é bellissimo.
_Ti sbagli, io sono bellissimo, non il profumo! - dice scherzoso , lo sposto , contrariata, voltandomi dall'altra parte e lui mi abbraccia e mi fa il solletico sui fianchi. Scalcio , ridendo , e cercando di liberarmi, Mattia mi da dei morsi e dei baci sul collo fino a quando mi volto ,arresa, verso di lui e tutto termina con un bacio, uno di quelli che solo lui sa dare.
Al risveglio Mattia è ancora accanto a me, che mi avvolge con un braccio, e ha la testa poggiata sulla mia spalla.
"Cavolo! La pizza! " penso-
Guardo l'ora e fortunatamente sono le otto: abbiamo un'ora per prepararci. Mi alzo, e raggiungo la cucina. Annette è seduta sul divano intenta a guardare una vecchia telenovela.
Si accorge della mia presenza ed immediatamente, si mette in piedi, quasi fosse un soldato.
_Comoda, stai comoda! - le dico sorridente._Non so come è abituata con Mattia, ma io non sono lui.
_Oh no,Mattia è paziente e gentile, per questo cerco di dare il meglio. - sorride-Hai bisogno di qualcosa?
_Si. Ho bisogno che tu ti segga e che aspetti che preparo il caffè per me e per te.
_Posso ..
_No- la interrompo- senza offesa, è l'unica cosa che mi riesce bene il caffè, devi assolutamente assaggiarlo! - strizzo l'occhio e penso sia l'unica scusa in grado di convincerla.
_Mi fa piacere che si sia risolto tutto. Mattia non è una cattiva persona, anzi, ha bisogno solo di essere capito- dice con fare amorevole.
_Fa piacere anche me – dico , cercando il caffè._ Da quanto tempo lavori per lui?
_Quattro anni! Ehmm.. è nella credenza in alto a destra. - mi anticipa sorridente.
La ringrazio con lo sguardo e continuo:
_Posso farti una domanda indiscreta?
_Non devi crearti problemi, Ludovica. Dimmi pure.
_Sei sposata?
_Lo ero, ma mio marito è venuto a mancare qualche tempo fa.
_Capisco....
Finisco di preparare il caffè, accendo il fornello e mi metto a sedere accanto a lei.
_Annette, io sono curiosa. Mattia è così misterioso ed ho così paura di chiedergli qualcosa. Posso farti ancora qualche domanda ? Se a te non va di rispondere basta un cenno del capo e non parlerò più.
_Piccola, - dice graziosamente- qualsiasi cosa tu voglia. Solo che capirai che... - si guarda intorno in cerca di qualcuno...
Ma poi la anticipo:
_Questa conversazione non c'è mai stata. Io non so nulla e io e te non abbiamo mai parlato. - dico in modo solenne.
_Carla veniva qui?
_Si.
_Dormiva qui?
_Qualche volta, sporadicamente, Mattia non voleva che si stabilizzasse qui.
E ... detto tra noi... si avvicina al mio orecchio quasi a voler nascondere anche ai muri , quello che sta per dirmi - a me faceva molto piacere così!
_Come mai? - sorrido e sembriamo due amiche della stessa età che si raccontano i propri segreti.
_Era piena di sé e altezzosa. Mattia ha bisogno di una persona che gli stia accanto , che lo faccia divertire e che lo capisca...
_Annette, vorrei conoscerlo quanto te... Pensi che funzionerà tra noi? -mentre lo dico mi trema la voce. Mi guardo le mani, abbasso lo sguardo e mi si gonfiano gli occhi. Ripenso a prima, a quello che non sono riuscita a dargli e a quello che forse non gli darò mai. Ripenso ai miei blocchi che forse non supererò mai. Alle mie paure che staranno sempre lì, dentro me, ad impedirmi di vivere al meglio. Ripenso ad Ettore , a quello che gli ho dato e che ho perso per sempre. Ripenso a me e mi faccio pena: un po' illusa un po' sciocca, speranzosa che tutto questo potesse cambiare, che io potessi cambiare. E poi ripenso a lui, Mattia, che forse è la cosa che mi fa più male, sempre così affettuoso e rispettoso, ed io sempre così troppo poco per lui.
_Certo!- mi dice in tono rassicurante.
Alzo lo sguardo, e proprio non riesco a trattenere le lacrime,Annette mi guarda pietrificata, prende il fazzoletto dal grembiule e mi asciuga le lacrime.
_Sono sicura che funzionerà!- dice in tono più convincente.
Si alza e mi tiene il capo, appoggio la testa sul suo ventre e mi culla, toccandomi i capelli, proprio come una mamma. Quel contatto un po' mi meraviglia, ma tra le sue braccia sono a mio agio: se Annette avesse avuto dei figli , sarebbe stata una madre perfetta.
_Annette, penso di non meritarlo, penso di non fare abbastanza , di non essere abbastanza.
_Tesoro, non dire sciocchezze. Mattia ha deciso di lasciare Carla per stare con te, e pensi di non essere abbastanza? Se non fossi stata abbastanza non saresti qui. Quindi stai tranquilla, rimuovi questi inutili dubbi e lasciati andare.
Mi accarezza il capo ripetutamente, improvvisamente interrompe quelle carezze esordendo:
_Anzi, ho un'idea!
Si alza, spegne il fornello e versa il caffè nelle tazze, me ne porge una, prende la zuccheriera e me la passa.
_Di cosa parli? - chiedo curiosa.
_Pensi di non fare abbastanza per lui, giusto?
Annuisco.
_Sono sicura, che Mattia non ti ha detto la data del suo compleanno.
Ci penso su , ed in effetti è così: stiamo insieme e non so neanche quando è nato,
_Infatti, non lo so. - farfuglio imbarazzata, con un rossore evidente sulle mie guance.
_Come immaginavo! Non fartene una colpa, non lo dice a nessuno.
Dio, sarò licenziata per questo! - alza gli occhi al cielo quasi pentita di aver già accennato la sua idea.
Non gli piace di stare al centro dell'attenzione. Il suo compleanno è Lunedì. Come sempre mi ha dato la lista dei suoi impegni per la settimana prossima e ho notato che come ogni anno, andrà in un locale con Marco. Lo conosci?
_Si. - penso alle settimane programmate di Mattia ed Annette che deve stargli dietro per ogni impegno, e sorrido. Quell'idea mi distrae da tutto il resto, poi torno concentrata.
_Bene... Se riesci a convincere Marco a rientrare prima , magari inventando una scusa gli prepariamo una cena ed una torta di compleanno e se non lo stupisci così...Non ne ha mai voluta una... Ma penso sia solo perché nessuno gliel'ha mai preparata.
_Annette , mi fai paura, sei diabolica. Sei un genio.
Mi fa l'occhiolino e si alza soddisfatta.
_Adesso vado a svegliarlo , perchè dobbiamo andare in pizzeria con Marco ed una mia amica. Appena va a farsi la doccia, ritorno di qua e definiamo i dettagli. - dico soddisfatta e compiaciuta. Riempio una tazza di caffè e ritorno in camera da Mattia. È disteso sul letto. Beato e tranquillo dorme come un bimbo. Mi siedo accanto a lui, poggio la tazza sul comodino , e inizio ad annusarlo tra i capelli, gli do dei baci sulla nuca, poi sul mento, sul collo, sul viso , sulla bocca.
_Ehi!- dice con la voce roca..
_Ehi! Buongiorno. -dico ironica.
Mi stampa un bacio sulle labbra e si mette dritto sul letto, gli porgo la tazza di caffè e lo beve compiaciuto.
Quanto è bello, con quegli occhi assonnati e quello sguardo fresco, mi alzo per permettergli di scendere , mi dirigo dall'altra parte e inizio a sistemare il letto .
_Non preoccuparti! Chiedo ad Annette...
_Ci sono io qui, lasciala tranquilla!
Mi raggiunge e mi bacia, mi stringe e mi da un bacio sulla nuca.
_Vado a fare la doccia!
_Ok!- e mi accorgo di aver urlato in modo abbastanza entusiasmante. Anche lui , lo nota, ed infatti replica.
_Sono sveglio da due minuti e già vuoi tenermi lontano da te, o mi odi o puzzo tanto da aver urgente bisogno di una doccia?- chiede in modo provocatorio.
_La seconda.. dico ironica.
Ha l'aria contrariata , si toglie i calzini ed inizia a sbottonarsi la camicia.
"Non puoi farmi questo" penso.
_Cosa? - sorride chiedendo di farmi ripetere. Cazzo ! L'ho detto ad alta voce senza rendermene conto, divento rossa dall'imbarazzo e cerco di non guardarlo negli occhi.
_Dai , ripeti! - dice divertito
_No, non dicevo nulla e poi non era riferito a te.
_Ah, se è così, allora... e si sbottona i jeans , lentamente, guardandomi dritto negli occhi , e sfidandomi.
È un dio, è il dio della sensualità. Se lo lascia scivolare giù, lentamente, scorrendo su ogni parte del corpo.
Resta in boxer avanti a me ma non riesco a guardarlo, tengo lo sguardo basso per evitare che noti il mio rossore.
_Guardami!- dice categorico.
_Mattia va in bagno che facciamo tardi...
Dopo vari indugi va in bagno, portandosi i vestiti con sé e lo seguo. Mi ritrovo faccia a faccia con lui, che ha un corpo scolpito ed uno sguardo da favola, mi aggrappo al suo collo e inizio a baciarlo. Mi prende le cosce e le avvolge intorno al suo girovita, mi sorregge con le mani sotto il mio sedere, e mi tocca con vigore. Continuo a baciarlo , lo mordo e lui chiude gli occhi godendo. Sento la sua erezione premere verso me, inizio a baciargli il collo e poi scendo giù fino ai capezzoli.
È la prima volta che ho tutta quest'intimità con un uomo. Di solito era Ettore a provocarmi giocherellando con i miei seni. Eccolo , ritorna nei miei pensieri, apro gli occhi, ed improvvisamente mi sento fuori posto, fuori luogo . Mi fermo e lui fa subito lo stesso.
_Scusa!- farfuglio
_Non preoccuparti. - dice in segno di rassegnazione.
Mi rimette giù e sgattaiolo fuori dalla stanza come un ladro che protegge il suo bottino, anche se io un bottino non ce l'ho.
Ho paura di non meritare tutto questo, ho paura che Mattia si stancherà di qui a poco, ho paura che nessun uomo riesca a farmi scordare il male che ho provato, ho paura di non riuscire a far innamorare nessuno di me, ho paura delle mie emozioni e delle mie reazioni, ho paura dei miei silenzi e della mia timidezza, ho paura del poco carattere che ho e della mia instabilità. Mattia ho paura di essermi perdutamente innamorata di te ma poiché sono un 'incapace in amore ho paura che tu non te ne accorgerai mai, ancor di più ho paura che queste labbra non riusciranno mai a dirtelo.
Vorrei imparare tutte le lingue che conosce il cuore: Mattia, mi insegni il linguaggio dell'amore?