Capitolo -3-

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 È Sabato! E questo vuol dire: riposo, riposo, riposo! Quando ero piccola il Sabato era il Giorno che preferivo più di tutti:  Mio padre entrava in camera mia , si accomodava sulla poltrona rossa , messa lì solo per lui, e spostava un croissant al...

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È Sabato! E questo vuol dire: riposo, riposo, riposo!
Quando ero piccola il Sabato era il Giorno che preferivo più di tutti:
Mio padre entrava in camera mia , si accomodava sulla poltrona rossa , messa lì solo per lui, e spostava un croissant al cioccolato da una mano all'altra proprio sotto al mio naso. Non osava svegliarmi: non avrebbe avuto il coraggio, era l'odore del caldo cioccolato e del croissant appena tostato a farlo al suo posto.
Aprivo gli occhi e vedevo il suo viso paffuto e solare pronto a sorridermi. Mangiavamo di nascosto da mia mamma che non voleva le briciole in camera. Finito il croissant mi prendeva in braccio e mi accompagnava in bagno. Mi sceglieva i vestiti e mi sistemava i capelli in modo strambo , poi uscivamo per andarcene ai mercatini dell'usato.
Quei momenti non torneranno più.
Oggi è Sabato e lui non c'è.
Oggi è Sabato e io non mangio più croissant.
Oggi è Sabato e ad aspettarmi c'è Serena.
Mi lego i capelli, jeans, maglia larga, ugg ai piedi e pronta per scendere!
Mi metto in auto e cerco di non pensare a molte cose, cerco di non pensare e me , a ieri, alla macchina, a lui.
Mi fermo arrivata a destinazione e lei è lì che mi aspetta, bella come sempre e sorridente più che mai!
_Giorno! Dice stampandomi un bacio sulla guancia.
_Giorno, e scusa per stanotte! -dico: alle due eravamo al cellulare a parlare del tizio della macchina!
_Scusa di cosa? Abbiamo fatto anche le tre per parlare di Samuele ci mancherebbe altro!Però una cosa te la dico : Stai attenta, potrebbe piacerti!
_Sere, tranquilla, ti sbagli! Andiamo al Jack?- Il nostro locale abituale.
_E Jack sia!
_Ludo, un messaggio da un 347,- mi dice Serena- sta scritto:
<Sperando che oggi non scateni un'altra rissa per la macchina...>
_ È Giada col cellulare del ragazzo- sorrido. Scrivile
<Lo stronzo me la pagherà>
Arriviamo al bar e ci accomodiamo al solito tavolino a sinistra , nell'angolo, un po' nascosto.
Ormai questo posto è come casa nostra : quante lacrime ha raccolto questo tavolo e a quante litigate hanno assistito queste sedie e quanto fumo ha assaporato questa tovaglia.
Una bustina compare sul cellulare: ancora Giada.Ed io che speravo fosse Simone...
<Dai che ti piace >
<Giada è bello ma non basta, tra un paio di anni la bellezza sai dove se la ficca? É arrogante , presuntuoso e superbo!>Le rispondo.
< Ma tu non sei stata da meno Emoticon smile Stasera dove te ne vai di bello?>
<L'ha meritato! al Royal ovviamente! :P>
Il cameriere , Stefano, si avvicina sorridente , quando ci vede è sempre così e se ritardiamo dall'appuntamento abituale comincia a preoccuparsi. Ordiniamo il solito: due caffè macchiati rigorosamente in vetro.
_Che sta scrivendo Giada? - chiede incuriosita
_Sere, dice che mi piace ! -Dico con fare infastidito.
_E secondo te sbaglia? - E prende un'espressione interrogatoria.
_Ma dai, state facendo un processo alle intenzioni!
Lei sorride e abbassa lo sguardo. Lo so che è convinta che io sia attratta da quell'uomo, me lo ha ripetuto più volte stanotte. L'attrazione fisica c'è, sfiderei chiunque a non provarla , è bello da mettere soggezione , è bello da far venire i crampi allo stomaco, ma è arrogante è superbo ed io ho bisogno di dolcezza. Quella che mi è stata negata da sempre e per sempre, forse...
Parliamo dell'università, degli esami che sono troppi e del tempo che è poco, della vita sentimentale che non ci aiuta ad avere stabilità e dei progetti, quelli solo nostri, che abbiamo da sempre: cambiare città è in cima alla lista.
Paghiamo il conto e ci infiliamo in auto, Serena quando sta così ha bisogno di fare shopping.
_Serena mi prendi sigarette e accendino?
Me le porge e metto in moto.
_Abbassa il volume- mi dice- ti squilla il cellulare.- mostra il display.
_Chi è?- domando.
_Sempre , Giada! Rispondo?
_Si, dille che sto guidando-
_Giada? Sono Serena, Ludovica sta guidando. Ehm ... si un attimo solo..
_Che vuole? - mi volto e noto Serena con gli occhi spalancati e faccia sbalordita
_È un certo Mattia. E coprendo il microfono aggiunge: _Ludo non ci credo è lui!
Il mio stato d'animo sbalza dalla rabbia all'entusiasmo, adrenalina pura mista a nervosismo, voglia di prendere quel maledetto cellulare e paura di non riuscire a parlare dall'imbarazzo.
Mi guardo intorno e nascondo il mio viso nella sciarpa per paura che qualcuno possa vedere il mio evidente disagio. Afferro con la mano tremolante il telefono già messo in vivavoce e..
_Chi è?
_Mattia... Mattia Dorsa
_Come hai fatto ad avere il mio numero?
_Domanda stupida, stai più attenta quando urli il tuo numero al signore del carro attrezzi . Ti voglio più perspicace!
Sorrido innervosita ed aggiungo:
_Mi tengo bassa ai livelli dell'interlocutore.
_Arrogante, superba e presuntuosa! Aspetta.Già ho sentito queste parole. Ah giusto, le hai dette riferendoti a me!
_Mi hai chiamata per i soldi del carro attrezzi?
_No, assolutamente! Ti ho chiamata per accertarmi che non farai ulteriori danni.
_Non penso che LE possa interessare , caro professore, io e Lei non avremo rapporti se non in quella maledetta aula .
Per un attimo lui non parla ed io sono fiera per avergli tenuto testa.
Poi però aggiunge:
_Scontata e banale, la saluto!
Resto di stucco e continuo a fissare il cellulare.
_Ludo,perchè fai così? Perchè ti comporti in questo modo?
_Cosa sto facendo?
_ Lo stai rifacendo, stai rovinando tutto prima ancora che inizi qualcosa...
_Non mi va di parlarne Serena. - e i miei occhi si inondano di lacrime
_Ehi vieni qui! -Si avvicina e mi abbraccia.
Ed io esplodo completamente come un fiume in piena.
_Sere, mi dici perchè io? Perchè a me? Avere la sensazione di non essere mai abbastanza, avere paura di essere illusa ancora, delusa ancora, abbandonata ancora, rinnegata ancora, trascurata ancora, posseduta ancora... Serè, Ettore mi ha rovinato la vita, ho paura di ricadere in quel tunnel senza fine e di non saperne più uscire.

I miei pensieri viaggiano a ruota libera:
Non voglio più abbandonarmi a qualcuno, aggrapparmi a qualcuno... non voglio più essere dipendente da qualcuno, perchè fa male , male da morire, più della droga, più dell'alcool più del gioco, è una dipendenza che non ha fine che mi rende schiava e incapace di decidere per me stessa.
Non voglio più buttarmi a capofitto. Mi sono chiusa a riccio e da riccio si vive bene, sai?
Fingo l'apatia, la superficialità e l'indifferenza. Dentro fa maledettamente male, ma l'importante è che nessuno se ne accorga: altrimenti vorrebbero a salvarmi ed io non posso, ci cascherei nuovamente e verrei trafitta nuovamente.
Mi dirai che non tutti sono uguali,Sere, ma il problema sono io, non gli altri. Io: un mix di orgoglio e fragilità. Strana come cosa eh? Mi sono lasciata dietro persone a cui tenevo veramente. Ho tradito i miei amici , abbandonato le mie conoscenze e interrotto i miei amori. E sai perchè? Per paura che lo facessero loro, per paura di essere ancora una volta lasciata lì, ancora una volta sola sulla strada della vita , ancora una volta io, da sola. Sere, forse abbandonerò anche te, quando lo farò non avercela con me, non maledirmi, non darmi della falsa, ti prego. Purtroppo questo mi hanno insegnato. Ho imparato che l'amore è abbandonare, tradire, ferire , deludere. Ho dovuto impararlo fin da piccola: mio padre mi amava e tanto, voleva cambiare vita e per amarmi troppo è morto, mia madre conta da sempre su di me ma poi sono cresciuta è uscito fuori il mio vero carattere ed è bastato poco per mandare al diavolo il nostro rapporto, e poi c'è lui, dice che la sua vita è un incubo da quando mi ha conosciuta. Questo è quello che so dell'amore... so che chiunque prova ad amarmi in qualche modo resta ferito e so che se provo ad amare ne divento succube.
Allora , Sere non dirmi che è sbagliato, incoraggiami piuttosto perchè se lasciassi parlare il mio cuore se fossi me stessa ancora una volta verrei lacerata. E non posso farcela, non più, ne risentirebbe anche l'anima e non posso permettermelo...Non posso vivere ancora di luce riflessa. Lo devo a quel poco di me che ancora sopravvive tra rancore e paura.

_Scusami... non volevo, lo sai!- e mi da una serie di baci sulle guance
_Niente Sere, scusa te.
Per tutto il tragitto restiamo in silenzio, un silenzio che fa male, ed ancora una volta sento di aver ferito qualcuno.
Decido di rompere il silenzio cambiando argomento :
_ Stasera ti vesti elegante?-
è il compleanno di mia cugina Claudia, che solitamente esce con noi.
_No, stasera devo essere maledettamente seducente.- mi dice in modo ammiccante
_Samuele, eh? – domando.E chi , altrimenti? mi dico.
Un amore sbagliato tra persone giuste. L'ho sempre pensato, e la loro "storia" mi ha fatto riflettere sul tempo. È una cosa essenziale nelle relazioni, qualsiasi esse siano.
Capita in alcuni periodi di essere ben predisposti ed altri invece di incontrare persone giuste nel momento meno opportuno.
Lui dice di aver bisogno di riflettere, che ha una vita avanti, che deve crescere, che vuole solo divertirsi e nient'altro.
Serena ci sta male, un male nauseante, un male che ti sfianca, un male estenuante, un male che convive in te ma non dice nulla: se ne sta buono e fermo, aspettando di attaccare qualche altra molecola sopravvissuta.
Più volte Serena ha messo fine a quell'angoscia. Ma poi lui torna, torna come se nulla fosse, torna sempre più forte, torna a riprendersi quello che è suo , torna come se non se ne fosse mai andato.
Come darle torto? Lei lo ama come non ha mai amato nessuno, e non perché lo dice ma perché la vedo.
Quegli occhi, quelle labbra, quelle mani, quelle gambe, sono del tutto diverse quando c'è Samuele : tutto ha più fascino ed ogni singola particella è pronta ad urlare "è lui che voglio".
Lei non è come me: lei ritorna perché ama non perché è succube; lei ritorna perché rischia non perché sono altri a decidere, lei ritorna perché quello che vuole se lo riprende.
E sa che lui se ne andrà, sa che la tradirà ,sa che starà male ma non si illude che sia la volta buona, le piace solo pensare che l'istante in cui lui tornerà , quel preciso momento: duri una vita.
E per questo il tempo è il punto attorno al quale gira tutto.
Tra qualche anno magari Samuele deciderà che è il momento di crescere, che le cose belle non se le vuole far scappare, che l'amore è un amico non nemico... e Serena?
La vorrà ancora? Lei vorrà lui? Loro si vorranno? Saranno estranei, indifferenti? Saranno ancora le persone giuste? O saranno le persone sbagliate al momento giusto?
Il tempo è essenziale: e quando si coglie l'attimo esatto, non importa dove , come, quando, con chi, perché , lo senti, lo senti e basta che è la persona giusta al momento giusto...
non lo capisci dall'aspetto fisico, nemmeno dall' odore, né dal sesso, né dal carattere... dentro di te senti di poterti fidare e che :
se piangerai, se dirai ti amo, se farai l'amore , se ti ubriacherai, se dirai cose assurde, o qualsiasi altra cosa farai: quella persona il giorno dopo sarà ancora lì, lì accanto a te , senza aver voglia di scappare.
Perché tu sei il suo attimo eterno, sei la persona che entrata a far parte della sua vita senza chiedere il permesso, perché il giorno dopo tu ci sarai ancora e ancora...perché siete persone giuste al momento giusto.
Allora Sere, io proprio non so come aiutarti, io nemmeno c'ho idea di quello che provi, tu mi parli d'amore io capisco ossessione, tu mi parli di libertà e io capisco gabbia, mi parli di coraggio e io proprio non ti seguo.
Io posso aiutarti a scappare, nient'altro.

Esce dal camerino ed è stupenda: un vestito cortissimo, nero, merlettato, con una scollatura mozzafiato che scopre il tatuaggio che ha sulla schiena "live me, without fear...", ricordo quando andammo a farlo quel tatuaggio, decise di dedicarlo a Samuele e mentre il tatuatore rifiniva i tre puntini sospensivi mi disse:
"Ludo so che pensi che ho fatto una cazzata, ma io ci credo, voglio crederci, e non sarà lui a farmi cambiare idea!"

_Lù, che ne dici?- mi chiede guardandosi allo specchio.
_Sere, sei perfetta! – e non lo dico solo perché è mia amica.
_Questi sotto ti piacciono?
Mi mostra dei tacchi vertiginosi e mentre li indossa mi guarda e dice:
_E tu? Provati qualcosa!
_Ma che devo provarmi, non mi sta bene mai nulla.
La commessa mi chiede se ho bisogno di aiuto, e come al solito dico:
_Qualcosa di estremamente largo! – mi da fastidio che si vedano le forme, non mi piace che si riesca a delineare il confine del mio corpo, mi sento nuda quando le mie forme sono visibili.
Mi mostra tre vestiti uno largo ma corto, un altro porta una scollatura sul seno, e io che di seno non ne ho, non posso far sfoggio di nulla, e un altro ancora rosso fragola, porta una fascia sotto al seno e poi scende allargandosi man mano, con una manica larga che scende sotto la spalla.
Lo indosso e per la prima volta, un vestito mi calza bene.
Esce fuori la scritta che tatuai con Serena: "Come Icaro..." Due parole che mi descrivono alla perfezione.
Serena mi propone dei tacchi rossi altissimi ed io già penso alle ballerine che terrò nella borsa per sostituirle quando sarò stanchissima.
Ripenso alla chiamata, a Mattia , al professor Mattia, è riuscito a prendersi il mio numero, ma per quale motivo? Io non so cosa lui voglia da me, so solo di non essere in grado di darglielo.
Sono dannata. Mattia è perfetto.
Staserà rivedrò Simone.
Sono sola, Simone no .
Vorrei cominciare a vivere. Ettore non me lo permette.


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