Capitolo -16-

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Per la prima volta, oggi, ho aperto gli occhi ed ho realizzato che tutto quello che di meraviglioso sta accadendo, non è altro che la verità. La scena è idilliaca, utopica... Sono distesa sul petto di Mattia, siamo rimasti tutta la notte così: uno sull'altra, un corpo ed un'anima , così legati che è difficile segnare il confine tra dove finisce il mio corpo e dove inizia il suo.

Mi scosto leggermente da Mattia, asciugandomi il viso un po' sudato. Sono riuscita a non svegliarlo.
Ha il viso che accenna un sorriso. Quando dorme, i lineamenti sembrano cambiare: così distesi, così leggeri e morbidi quasi fragili.

Questa casa , ormai , sa di noi. Le mie scarpe sono accanto alle sue , il mio vestito è sul pavimento all'entrata della cucina, avvolto dalla sua camicia, con la giacca più distante. La torta, interamente sciolta sul tavolo , ha perso la forma tonda, però la nostra foto è rimasta intatta.
Preparo la moca e nel frattempo rimetto a posto il disordine nostro, quello di ieri sera: il disordine dell'amore.
Non pensavo che un uomo, un semplice individuo, con un solo corpo , potesse provare emozioni simili.
Ieri sera ho toccato il cielo e sono precipitata giù, ho stretto Dio per ricadere all'inferno, mi sono aggrappata agli scogli e sono sprofondata nei fondali marini... ieri sera sono morta per un attimo o era il primo attimo che ho vissuto?
Preparo i cornetti , riscaldandoli nel forno, il caffè è pronto, il succo d'arancia anche, li poggio su un vassoio e silenziosamente entro in camera. È nella stessa posizione in cui l'ho lasciato, manca solo un'ora per andare all'università. "Cavolo, l'università". Oggi alle prime due ore ho lezione col professor Dorsa, ieri, le ultime ore le ho passate a letto con lui.
Ho bisogno , assolutamente di una doccia.Non riesco a non pensare alle scene della mia prima vera notte d'amore. Amore allo stato puro. La delicatezza con cui mi toccava, le sue mani leggere sul mio corpo, le labbra che affondavano con grazia nelle mie, e lui che entrava in me, per non uscirne più... Forse non sono abituata ai "per sempre" mi spaventano, mi fanno paura e non ci credo, ma credo al "mai più..." al nostro mai più: Mattia ha lasciato un'impronta indelebile in me, che ,di certo, non se ne andrà mai più.
Adesso capisco le facce sconvolte, i sorrisi contagiosi, gli occhi lucidi, e la testa tra le nuvole, ero circondata da gente innamorata, d'altronde " Cara Ludovica, è amore, nient'altro."
Indosso una maglia e mi metto a cavalcioni su di lui: gli contorno il viso , circoscrivendolo nelle mie mani. Gli accarezzo i capelli, che guidati dalla mia spinta si drizzano in avanti, gli mordicchio il lobo, e con gli occhi ancora chiusi abbozza un sorriso.
_Ehi- sussurra , con la voce roca.
_Ehi... - con le labbra salgo man mano verso il collo per poi arrivare alla bocca.
Mi afferra prepotentemente e mi attira a sé, baciandomi,baciandomi forte, ancora ed ancora.
_Ti sono mancata?
_Da impazzire.
_Ho preparato la colazione.- dico indicando il vassoio accanto a noi.
_Non dovevi. - mi accarezza i capelli e mi attira ancora a sé ,tenendomi stretta.
_Tra quanto abbiamo lezione? - ammicca un sorriso malizioso, alzando il sopracciglio ...
Amo quell'espressione, sa di bello, sa di mistero, sa di sesso allo stato puro.
_Professore, tra tre quarti d'ora deve essere in aula.
Spalanca gli occhi , si precipita a bere il caffè e con il cornetto ancora tra i denti, corre in bagno.
Lentamente, guardandosi allo specchio si tocca i capelli, cercando di dargli una giusta forma, poi pian piano lascia scivolare la maglia lasciando il torso nudo : se Dio ha fatto Mattia a sua immagine e somiglianza,ahimè , lo devo ammettere: il cielo è perfetto.
E forse questo è il gesto più bello che potevi fare , Mattia. Inconsapevolmente, mi stai dando la cosa che mi è sempre mancata, la cosa che ho sempre desiderato: condividere la quotidianità con la persona che amo. Sei lì, che non ti importa che io ti guardi, sei a tuo agio, mentre sfili i calzoncini e ti intrufoli nella doccia. Che tu stia abbattendo le mura che ti rendono così severo e rigido? Che tu stia iniziando a fidarti di nuovo di una donna? Che tu ti sia davvero innamorato di me? Non lo so, e non mi interessa saperlo... so che sono qui con te e non ho bisogno d'altro.
Riordino il letto e gli preparo i vestiti , come era solita fare Annette.Non voglio che si senta a disagio . Scelgo un pantalone blu classico, con una camicia bianca ed una giacca blu : spero di aver fatto la scelta giusta. Esce dal bagno e mi osserva in modo guardingo, strizza un po' gli occhi e sorride.
_"Vado a truccarmi!"- dico, dandogli una pacca sull'addome.
_"Non penso che il tuo professore gradirà"- sogghigna , stuzzicandomi.
_"Penso che neanche la sua allieva gradirà la vista di ochette starnazzanti"
_"La sua allieva forse no, ma la sua fidanzata può stare tranquilla. "
_"Perché dovrebbe esserlo?" - chiedo incuriosita.
_"Stanotte , per la prima notte, ho chiesto ad una donna di aprire gli occhi mentre facevamo l'amore... "- dice delicatamente.
_"Ed è una cosa strana?"- chiedo, ingenuamente, da inesperta.
_"Ho sempre avuto gli occhi chiusi, ho sempre fantasticato mentre facevo l'amore.
Stanotte, invece,non mi immaginavo nessun'altra che te, lì in quel momento, in quell'istante accanto a me. "
Gli porto le braccia al collo, Mattia mi avvolge con le mani ancora intente ad abbottonare la giacca .
Lo bacio forte come se non ci fosse un domani, lo bacio come se non fossi mai stata ferita, lo bacio perché è l'unica cosa che mi faccia stare bene.
E per la prima volta ringrazio Dio per tutte le delusioni che ho avuto,
ringrazio il mio cuore infranto scagliato a pezzi,
ringrazio Dio per la paura che mi tormentava,
e solo io so quanto sono grata alla diffidenza che non mi ha lasciata mai.
Ringrazio , perché tutto questo solo adesso ha un senso...
Il senso era lui: Mattia.
L'uomo che dal nulla è apparso per ricomporre i miei cocci rotti attaccandoli ai suoi.
_"Non mi lasciare mai" - gli sussurro abbracciandolo e stringendo la presa.
_"Mai".
Sorrido un po' alla vista di Mattia che per la prima volta mi sembra goffo.
_"Stai ridendo di me?"- domanda turbato.
Annuisco .
_"E posso sapere il perchè?"- insospettito, porta una mano al fianco aspettando spiegazioni.
_"Non pensi che la giacca ti stia un po' larga?"- rido guardandolo dallo specchio.
_"Si. Lo penso. Annette doveva stringerla. Non volevo dirti che avevi sbagliato a prendere giacca."- sussurra teneramente.
Lo guardo , senza capire il motivo e lui continua:
_"Voglio dire, volevi fare qualcosa di bello per me , non volevo che ti sentissi rimproverata."
_"Ma lo sai che sei bello da morire?"- urlo, senza controllare il tono della voce.
_"Lo so... e non sarà la mia ragazza ad impedirmelo, proponendomi giacche troppo grandi. "
_"A cosa ti serve essere bello?"- dico scontrosa.
_"A conquistare belle fanciulle.." - dice in tono scherzoso.
_"Mattia , ti pongo nuovamente la domanda, non osare ripetere...- dico a mo' di rimprovero_ A cosa ti serve essere bello?- domando irritata.
_A conquistare...- si allontana un po' per guadagnare spazio , e poi correndo urla- belle fanciulle!"
_Lo rincorro nelle stanze del nostro impero, dove sembra non poter entrare odio, invidia, tradimento. Lo rincorro tra quelle mura che sembrano rallegrarsi alla nostra vista.. Lo rincorro come fino ad oggi ho rincorso l'amore....
_"Amore, amore, basta! Scherzavo! " Urla e si difende con i gomiti, dai colpi dei cuscini che, con sempre più forza , gli lancio.
_"Chiedi perdono! " - urlo, tirandone ancora un altro .
_"Certo che no!" - dice provocatorio.
Corre velocemente per il salotto, scansando i cuscini, con le mani già pronte per afferrarmi. Agile e scaltro prova a raggiungere la porta che conduce al giardino ma improvvisamente... lo ritrovo disteso a terra, dolorante per via di una caduta. .
Lo raggiungo velocemente : rido talmente forte che temo che la pancia mi scoppi da un momento all'altro. Mi avvicino, gattonando, a lui, che si nasconde il viso con le mani , riesco ad intravedere, nelle piccole fessure, che ride.
_"Amore- sogghigno- cosa ti sei fatto?".
_"Me la pagherai.." - ma neanche lui riesce a trattenersi dal ridere.
Mi afferra dandomi un morso sull'avambraccio.
"Ehi, mi hai fatto male"- lo rimprovero , toccandomi il braccio.
"Hai la guancia destra rossa, vado a prenderti un po' di ghiaccio."- dico preoccupata.

Siamo sedute sulle scale, fumando l'ultima sigaretta prima che cominci la lezione del professor Dorsa. Angela mi racconta dei problemi che ha col ragazzo ... riesco a percepire poche parole, non afferro tutto il concetto, per quanto mi impegni , mi distraggo immediatamente. La mia attenzione va tutta a lui. È passato così poco tempo e sono successe talmente tante cose : eppure, adesso , qui, in questa situazione, sono solo un'allieva, una delle tante, di cui non dovrebbe neanche ricordarsi il nome.
"_ Ma mi ascolti? " - Angela mi da una piccola spinta e mi richiama all'attenzione.
"_Si, Angela , ti ascolto. Te l'ho detto : devi parlarci per risolvere la cosa."
"_Ma se ti ho detto che non vuole più parlarmi? Ma dove hai la testa_"
"_Signorina, la testa va messa sui libri!" - E sento quella voce... Senza neanche alzare lo sguardo , il cuore riconosce quel timbro caldo e quel tono duro e un po' roco : eccome se la riconosce, batte all'impazzata. Sarà il fatto che siamo costretti ad essere estranei, sarà il fatto che non riesco a staccarmi dalla sua pelle, dal suo odore, ma mi sembra di non vederlo da un'eternità.
"_Certo!" rispondo con un filo di voce .
"_Iniziamo bene..." sogghigna Angela, con tono ironico.
"A lei..." "A questa avanti con la maglia blu "
Sento sussurrare due ragazze dietro di me. Parlano di me , mi volto di scatto ruggendo :
"_Avete problemi?"-
Impallidiscono per un attimo, restando sbigottite , per il mio tono troppo aggressivo. Si ricompongono e una delle due, la più carina , mi dice:
"_Scusaci, non parlavamo male di te. Mi diceva la mia amica che Dorsa ti ha rivolto la parola.Beata te!"
Care ragazze, non sapete quanto di vero ci sia in questa frase... Beata me , anche io vorrei essere al mio posto e in nessun altro più.Entro in aula con la consapevolezza che ce ne sono altre cinquanta di ragazze invaghite di lui, la cosa un po' i disturba, fino a quando non ripenso a stanotte e mi sembra tutto più opaco, più sfocato: mi sembra che tutto passi in secondo piano.
Mattia mi guarda spesso, ogni tanto controlla il cellulare ed altre volte ancora gli scappa un leggero sorriso.
Decido di mandargli un messaggio:
<Ho deciso di lasciarti... Ho un professore di diritto privato che mi sta facendo impazzire...>
Controlla l'orologio e sentenzia : "Facciamo una pausa , ragazzi!"
La prima fila di ragazze si alza, avvicinandosi , quasi con passi sincronizzati alla cattedra. Mattia si avvicina al microfono, lo riaccende ed esclama:
"Calma... Calma... Le domande le facciamo tutte da posto!"
E mi chiedo come mai proprio oggi, il professore abbia cambiato le sue abitudini: che forse non gli piaccia più avere un contatto con le sue allieve? penso provocatoria.
"Sarà diventato gay" - sospira Daniele.
E non posso non scoppiare in una grande risata.
Esco dall'aula per fumarmi una sigaretta , la voglia di parlargli è troppa. L'astinenza mi rende nervosa. Compare una busta sul display ... finalmente posso sentirlo.
<Stavo per lasciarti anche io... mi sono innamorato>
<Di chi? >
<Di te...>
<Dovevi continuare il gioco, non puoi rivelarti subito>- rispondo con una faccina imbronciata.
<Scusa! In questi giochi non sono bravo... sono esperto in altri ... ci compensiamo!> e mi immagino con quale faccia lo stia scrivendo.
<Professore, mi sta proponendo di fare l'amore con lei?>
<Non proprio... direi "ripetizioni speciali" >
< Mi ha chiamata Serena! Stasera sei libero per uscire con lei e Marco?>
<Sei tu che non sai giocare. Rientra !>
<Agli ordini!>
Al rientro in aula, sono quasi tutti sistemati ai loro posti. Angela mi fa un cenno con la mano per indicarmi dove siamo sedute. La raggiungo velocemente e quando mi volto per accomodarmi , vedo gli occhi di Mattia puntati su di me.
"_Iniziamo con le domande sulla prima parte." sentenzia dal microfono.
Alzano le mani poche persone.
"_Lei"- Mattia indica una ragazza seduta in prima fila.
"_Professore, volevo chiederle se può rispiegare le successioni"
"_Certo! " Lo dice piegando il capo da un lato e chiudendo gli occhi a fessure: Mattia non puoi essere così seducente.
Sto seriamente pensando di dargli ripetizioni circa la goffaggine da tenere a lezione.
_"Professore" - urla Daniele accanto a me. Lo guardo meravigliata, è strano che Daniele voglia fare una domanda. Appena Mattia gli da il consenso per parlare , Daniele riprende: " come mai ha un livido sulla guancia?" Mattia si copre il viso con una mano e abbozza una smorfia divertita.
Imbarazzata per la scena, , appoggio la fronte tra le mie mani, nascondendo il viso , rido trattenendo il fiato per non emettere suoni.
"_Ho un gatto a casa. Piccolo, aggressivo e dolce allo stesso tempo che ama giocare, col mio viso. Penso che possiamo terminare con le domande..." Sorride e riprende la lezione.

Ho corso talmente tanto al ritorno che ho dovuto sostare per far vomitare Angela: mi vien da ridere solo a pensarci. Parlava del suo ragazzo, dei dubbi riguardo la sua storia e dei litigi che hanno avuto ed io avevo solo una gran voglia di tornare tra le braccia del mio uomo .
Arrivo a casa prima di Mattia. Metto a cuocere i tortellini con la panna e preparo due piatti, decorandoli con la rucola e infarcendoli con prosciutto e scaglie di parmigiano. Se mi vedesse mamma preparare il pranzo non ci crederebbe, ma fare qualcosa per lui mi fa stare bene, mi fa sentire donna.
Avvio l'i-pod che rende i preparativi più divertenti , parte la canzone di Coleman Hawkins :" three little words". Una cosa che ci accomuna è la passione per il jazz . Scelgo , dalla vetrina , che contiene tutti i vini, un brunello di Montalcino , preparo la tavola , scelgo la tovaglia di colore bianco e i calici grandi , quelli che servono alle degustazione, mi sono sempre piaciuti. Sento il rumore del cancello che si apre: giusto in tempo! Vado ad accoglierlo alla porta ancora con il grembiule da cucina .
_"Ehi , sei bellissima vestita così!!"- esclama
_"E tu finalmente ti sei vestito da fidanzato!"- dico imbronciata.
_"Oh piccola, è il vestito che preferisco!"
"_È quello che ti calza meglio!" - dico incalzante.
Raccoglie i miei capelli in una mano e mi attira a sé , mi bacia , e mi sembra che sia passata un'eternità dall'ultima volta. È una bacio più maturo di quelli precedenti, è cresciuto con noi, è consapevole, come noi, di quanto possa far male fingere che non si conosca la persona che si ama.
"_È pronto a tavola!"
Va in bagno , si sciacqua le mani e lo sento canticchiare una melodia allegra, ritorna in cucina con addosso una tuta ed un'enorme felpa.
Sposta la sedia per farmi accomodare e poi si siede accanto a me. Cucinare non è il mio forte, ma fortunatamente, questa volta me la sono cavata alla grande.
"_Ottima scelta! "- dice scostandosi.
"_A cosa ti riferisci?"
"_Al vino... e spero a me!" -lo sussurra con un'aria provocatoria.
"_Aspettami qui!" - si alza e esce dalla stanza.

Ritorna con in mano la polaroid che gli regalai. Si avvicina alla mia guancia e scatta. Mi da un bacio e scatta un'altra. Poi fotografa la tavola imbandita. Mi fotografa a ripetizione.
"_Perchè stai facendo foto?"- chiedo sorridente.
"_Non voglio perdermi neanche un attimo. Voglio poter ricordare tutto quando..."
"_Quando? Quando ti sarai stancato di me e mi lascerai?"- ruggisco quasi impazzita.
"_Perchè stai dicendo queste cose?"_ sgrana gli occhi ed alza il tono.
"_Quando...? - domando- continua la frase cortesemente."
"_Continua la tua. Perchè dovrei stancarmi di te? Forse lo farai tu, forse tornerai da Ettore, forse mi stai usando come diversivo, no?"- dice in tono sprezzante.
"_È questo che pensi di me?"- ed è scoppiata la tempesta mentre il mare era così tranquillo, così piatto, così sereno.
"_No. Ma a quanto pare quello che pensi tu di me non è molto meglio!"
"_Ehi , ehi ... scusa.- dico portando le mani alla testa. " Calmiamoci entrambi. Stiamo alzando troppo la voce! Mattia scusami". -è seduto sulla sedia ed io mi metto a cavalcioni su di lui-" sono stanca di non potermi più fidare, ma so che con te non è così, perchè tu non sei Ettore, sei Mattia e sei la persona più bella che abbia mai conosciuto! Non le penso quelle cose, è solo la mia fottuta insicurezza che improvvisamente riappare! Non penso che seguirò più il tuo corso, è così pesante guardarti e sentire i continui apprezzamenti su di te: sono stanca!"- dico debolmente.
"Scusami tu. Non devi pensare che io ti stia prendendo in giro.Non mi interessa che mi dicano che io sia bello .Ho anche io le mie paure ma non mi lascio sopraffare. Non mi interessa quello che accade all'università. Mi interessa quello che mi aspetta a casa. Sono stato chiaro? "- dice in tono autoritario e protettivo.
Annuisco .
"_Non voglio perderti!"- sussurro.
"_E non succederà.." Le nostre labbra si sfiorano e poi si incontrano in una passione senza fine. Le sue mani scorrono gentili sui miei glutei. Mi abbandono totalmente a quelle spalle che sembrano proteggermi da tutto il mondo. Mi spoglia lentamente con baci leggeri prima sul seno e poi arriva al ventre. Mi solleva e mi porta nella camera adagiandomi lentamente sul letto. Si sfila la felpa si stende su di me e inizia a baciarmi le cosce , soffermandosi all'interno di queste e poi sfiorando l'inguine , provocandomi così leggeri sussulti. Scivola , lentamente, dentro di me in modo da riempirmi , mi fa sentire piena e leggera allo stesso tempo. Esce e rientra in modo sincronizzato e prende un ritmo veloce e ,quando sente che sto per perdere i sensi, rallenta, portandomi all'estasi . "Così mi fai morire" .
"_E adesso proverai la cosa più bella al mondo" mi sussurra all'orecchio.
Immergo le mie mani nelle sue spalle e tengo il suo ritmo, andandogli incontro, fino a quando... entrambi scoppiamo, insieme, in quello che si può definire l'orgasmo più lungo di tutta la storia. Resta adagiato su di me per qualche secondo, siamo entrambi senza forze ed entrambi, prima di arrivare all'estremo piacere ci siamo guardati con intesa ed un istante dopo eravamo morti. Due corpi sincronizzati a tal punto da sembrarne uno.

_"Amore è tardi , Marco e Serena sono già lì." stridula Mattia, dalla camera da letto.
Devo ancora mettere un filo di matita e sono pronta.
Andiamo in una birreria e per l'occasione mi sono vestita in modo informale: jeans stretti e strappati , con una maglia, marrone, larga che lascia scoperta l'intera spalla , e degli stivali bassi del colore della maglia.
Mattia è in camicia e jeans con delle scarpe di ginnastica ed un cardigan blu appoggiato sulle spalle.
"_Mancini, sa essere sexy anche con un paio di jeans"- dice a mo' di rimprovero.
"_Professore , lei lo è anche di prima mattina appena sveglio. "

Ci mettiamo in macchia , per tutto il tragitto discutiamo dei tagli del mio jeans che si avvicinano troppo al sedere.
" Penso davvero che abbiamo bisogno di un po' di sano shopping fatto INSIEME" - sottolinea Mattia.
"Dove è che mi porti? Al negozio "Non solo suore" , forse?
Ride interrottamente poi aggiunge:
"No, ti porto al negozio " Sono fidanzata" .
Arriviamo al locale che Serena ci aveva indicato: è country e si chiama "Round Around ".
"Buonasera-" La ragazza all'entrata ci saluta cordialmente, e forse sarò io matta è evidente che non stacca gli occhi di dosso Mattia.
"Avete prenotato un tavolo?" chiede in modo seducente- Una spinta inconsapevole mi porta ad abbracciare ancora di più Mattia.
"_Si- Mattia se ne accorge perché mi guarda sorridendo- Suez." - afferma.
"_ Ah si! La stanno aspettando all'interno. Ecco a voi.." Dice porgendoci una busta. Potete cambiarvi lì- " Ci indica una cabina di colore nero .
"_A cosa servono?" - domanda stupito Mattia.
"_Stasera c'è una serata a tema."
Un signore della sicurezza ci accompagna alla cabina.
Mattia sconvolto, mi guarda e ha lo sguardo di chi ha già voglia di ritornare a casa.
"_Dai.." dico dandogli una spinta.
Con aria pazientosa e riluttante e con la gioia di chi è condannato alla pena di morte, apre la busta e indossa la parrucca di Elvis Presley ed una cinta argentata.
_Mi aiuti? - dico divertita, sistemandogli la parrucca .
Mattia ha il broncio ma poi guardando il largo gonnellone che mi tocca indossare sospira:
_"Il lato positivo è che il gonnellone ti coprirà il sedere"_
"_Mi aiuti ad allacciarlo , senza fare troppe storie?" - chiedo indispettita.
Lega il fiocco sul fondo schiena e finalmente riusciamo ad entrare nella sala da ballo .
Marco ci viene incontro , brillo e sorridente , indossa una parrucca con la pettinatura di Elvis Presley , Serena lo segue ed indossa un gonnellone enorme a pois .
"_Amico, una sola sera, spogliati degli abiti del severo e noioso Dottor Dorsa" - Mattia abbozza un sorriso ma è visibilmente in disaccordo. Non mi dispiacerebbe l'idea di vedere un Mattia inibito e senza quei freni che a volte lo rendono impenetrabile.
"_Sicura di voler restare? " mi chiede ancora una volta, sperando che io gli dia una scusa per tornare a casa.
Ma , ahimè, questa serata non me la voglio perdere. Annuisco .
Ad alto volume , risuonano le note di "La Bamba".
Ci accomodiamo al tavolo . Serena mi fa segno di guardare la pista. Quella miriade di gonnelloni di tutti i colori invasi da quelle parrucche color argento mozza il fiato: rende tutto molto allegro.
Marco si alza, accennando i passi del twist e puntando l'indice contro Mattia gli fa segno di seguirlo.
Insieme vanno al bancone per prendere quattro birre alla spina.
"_Ah , finalmente sole" dico a Serena!
"_Tesoro, da quando stiamo con questi due isterici ci siamo allontanate un po'" sorride malinconica.
"_Ehi tu, aspetta un attimo...- dico divertita- Stiamo? "
Sorride in un modo tale da farmi vedere la sua perfetta dentatura e annuisce.
"Te lo ha chiesto lui?"
"_Si, ma la cosa più buffa è che voleva aspettare perchè temeva che non volessi correre troppo"
"_Oh Dio" - porto la mano alla bocca per frenare l'eccitazione ed entrambi tamburelliamo i piedi a terra per l'entusiasmo.
Saranno passati degli anni, dei mesi , dei giorni, potrà essere passata anche una vita, io e Serena siamo ancora come quelle due bambine , sedute tra i banchi di scuola, che frenetiche ed eccitate si raccontano ogni minimo , insignificante, inutile dettaglio della propria vita : ed ogni volta sembra come la prima.
"_E avete...?"
"_Se lo abbiamo fatto?" - Serena mostra tutta la sua discrezione e continua "Certo, ed è stato la cosa più favolosa che abbia mai fatto in vita mia_"

"_Ti capisco!"
"_Mi capisci? Oh ... ma allora... tu , Mattia, cioè tu con Mattia..." - si porta le mani agli occhi , continuando a scuotere il capo, le faccio segno di stare zitta perchè i due "più belli del reame" si stanno avvicinando con quattro bicchieri enormi di birra.
Il cameriere ci porta dei crostini e delle strane e variegate salse da spalmare sopra, brindiamo e ci facciamo scattare una foto.
Mattia e Marco ridono sparlando di una coppia di fidanzati che convinti di saper ballare, sono saliti sul tavolo, pieni di entusiasmo, anche se il migliore dei due ha la stessa elasticità di un tronco.
"_Intanto voi siete qui seduti a bere. Sapete solo criticare. Vorrei vedere se sapreste fare di meglio" sbotta Serena , provocandoli.
"_Amico, non hanno vagamente idea delle nostre doti artistiche! " Esclama Mattia, lasciandomi di stucco. Lo guardo sbigottita ed enormemente divertita: quell'uomo con le guance ormai rosse, dopo il secondo calice di birra sembra già più elastico, più flessibile, più umano.
"Al prossimo ballo glielo dimostriamo!" - dice Marco muovendo , per quanto possibile, il sedere.
Rido all'idea di Mattia : il solito rigido e intransigente uomo, ballare con una parrucca di Elvis Presley , il twist. Anche la fantasia è troppo in questo caso.
La musica sfuma per lasciare il posto a quella successiva: capisco che sia Marco che Mattia erano seri sul fatto di poter ballare conciati in quelle condizioni: si alzano, porgendoci la mano, quasi come se si fossero messi d'accordo e ci portano in pista. Inizia la canzone di Chubby Checker : Let's twist again.
Mattia chiude gli occhi a fessura, sporge le labbra ed inarca le sopracciglia , inizia a muoversi col bacino, andando a tempo con la musica . Mi afferra con una mano e con l'altra mi spinge più lontano per poi attirarmi di nuovo a sé. Marco e Serena sono accanto a noi vedo, improvvisamente, la mia amica scivolare tra le gambe di Marco, e lui si gira frettolosamente e la rialza goffamente. Muoio dal ridere, tanto che non riesco a stare al passo di Mattia che tutto scatenato, pretende che io faccia la stessa cosa. Esausto dalla mia paura di cadere con il capo a terra, Mattia, con ritmo incalzante, mi afferra la vita, e senza che me ne accorga mi trovo le gambe intorno ai suoi fianchi, si abbassa verso di me, facendomi sfiorare la schiena al pavimento e poi si rialza. E nonostante abbia la paura di finire a terra da un momento all'altro , per i riflessi poco pronti di Mattia, mi sto divertendo come non mai.
Non avrei mai pensato di vederlo così, non avrei mai pensato che avesse un lato così gioioso e folle. Mi rendo conto che solo Marco sapeva come poter spogliarlo delle continue paure ed armature.
Serena chiede a Marco e Mattia di prendere altre birre mentre noi continuiamo a stare in pista. Elvis Dorsa ed Elvis Suez si allontanano , abbozzando il passo del twist e saltellando continuano ad urtare i loro bacini a ritmo di musica. Non è mai stato più spensierato di quanto lo sia adesso, e questa serenità lo rende ancora più bello.
Io e Serena siamo intente a dare il meglio di noi sulle note di "Rock Around the Clock ". Tre ragazzi ci circondano formando un cerchio , avvicinandosi sempre di più, Serena digrigna i denti e scuote la testa, indicandomi una via di fuga tra le loro braccia.
Quando tentiamo di liberarci da quel cerchio, i due mori del gruppo ci afferrano la mano e cominciano a ballare sulle note del twist.
"_Penso che ci stiamo mettendo nei guai!" - mi urla Serena, mentre viene scaraventata dall'altra parte della pista.
"_Trova una soluzione!" - rispondo.
"_Sei tu quella addetta a questo " grida.
Ma senza che abbia il tempo di pensare: la soluzione si avvicina verso di noi, con occhi cupi e nervosi.
"_C'è il mio ragazzo dietro di noi" sussurro al moretto che sembra essere nato per il twist.
Si volta e Mattia gli si avvicina a mo' di rimprovero, il giovane alza le mani e china il capo , mentre Mattia con l'indice , indica la strada per allontanarsi . Marco urla all'altro ragazzo che teneva Serena tra le braccia . Fortunatamente , la mia previdente amica, gli mette una mano avanti alla bocca e placa la discussione , risolvendo tutto con un bacio.
"_Informati , prima di importunare ragazze impegnate!" ruggisce.
"_Stavamo solo ballando!" replica Serena. Marco la guarda di traverso, afferrandole il braccio e rimproverandola:
"Voi due"- indica anche me con l'indice- " Dovete essere più responsabili! Voglio dire, la musica è altissima e non vi avremmo sentite se fosse successo qualcosa" grida indispettito.
Riesce completamente a farmi sentire in colpa e si capisce quanto sia bravo a fare l'avvocato rigirando le situazioni a suo piacimento: bastava ammettere la sua gelosia e avremmo risolto il tutto velocemente.
"_L'udienza è tolta, andiamo a goderci le birre" conclude Mattia , indicando il tavolo.
Al tavolo torniamo fortunatamente tutti di buon umore , perché durante il tragitto incontriamo la coppia di tronchi che cerca di imitare il passo fatto precedentemente da Marco e Serena: è qualcosa di estremamente particolare quello che ne è uscito fuori.
Mattia è sorridente e di buon umore, appena può cerca il contatto col mio corpo, mi stringe le cosce, mi pizzica i fianchi o lascia scendere la mano sul mio fondoschiena. Parla ininterrottamente, sembra un fiume in piena: ha voglia di ospitarci nella sua vita, raccontando episodi della sua infanzia. A vederlo non sembra la stessa persona.
Racconta di una volta in cui lui e Marco erano a Cuba e due ragazze di straordinaria bellezza si avvicinano al tavolo invitandoli a ballare. Entusiasti ed un po' increduli si lasciano convincere. Scatenandosi in pista e fieri per la loro virilità quasi non credevano ai loro occhi. Dopo tre o forse quattro balli, (Mattia al ricordo, giura di ricordare ancora i passi formidabili e per essere più credibile cerca di imitarli) le ragazze porgono un foglietto con sopra scritto : il listino prezzi per "notti d'amore" .Entrambi sbigottiti ,delusi ed offesi ritornarono in albergo senza uscirne per due giorni.
Scoppiamo in risate megalomani ad ogni aneddoto che racconta uno di loro.
Io e Serena siamo solo un po' brille, Marco e Mattia hanno superato quella fase da un bel po' lo capisco dal fatto che Mattia e Marco stanno discutendo sull'appartenenza di un calice semipieno lasciato al tavolo. Originariamente era di Serena ma entrambi sentono di poter giurare che un attimo prima lo avevano lasciato lì mezzo pieno.
Inoltre, al tavolo è passata una cameriera che ha chiesto di scrivere il titolo di una canzone che vorremmo ballare , e la canzone che sarà scritta più volte , sarà messa a fine serata: Marco e Mattia avevano proposto entrambi la canzone di Heidi , fortunatamente ho afferrato il pennarello prima di loro e ne ho scritta un'altra.
"_Sere, mi fai compagnia a fumare? " - le chiedo sorridendo alla vista di Marco e Mattia che discutono per il calice.
"_Certo! " - dice ridendo.
"_Amore , non mi porti con te ? " - chiede Mattia, con gli occhi di un bambino di due anni.
"_Mi allontano per qualche minuto, evitate di attirare l'attenzione su di voi..."sorrido.
"_Secondo te cosa intende?- chiede Marco con un'espressione seria, per quanto sia possibile.
Li lasciamo discutere al tavolo.
Fuori dal locale non c'è un'anima viva, tira un vento fresco, e le gambe mi tremano per il freddo che entra tra gli strappi dei jeans. Utilizziamo i gonnelloni per coprirci le spalle e proteggerci dall'umidità.
"_Hai detto a Mattia dell'incontro con Ettore?" - si fa seria Serena.
"_Cazzo!"- digrigno i denti.
"_Te ne sei scordata?"- chiede scossa.
Annuisco. "Sono successe tante di quelle cose in questi giorni"- dico a mo' di scuse.
"_Immagino." m'incalza, maliziosamente .
"_Stupida, non solo in quel senso" le do una leggera spinta.
"Hanno scelto la nostra canzone"- esordisce Serena. - poi continua-"Robin Thicke Blurred Lines. Andiamo a ballare?"

Spengo velocemente la sigaretta e rientriamo frettolose per poter ballare su quelle note che fino a qualche mese fa ci accompagnavano stremate, in qualche lurido locale con lurida gente. La scena che vediamo non è riconducibile alla normalità. La scena che vediamo è quello che non mi sarei mai aspettata. La scena che vediamo è strabiliante - La scena che vediamo non l'avrei immaginata nemmeno sforzando al massimo la mia fantasia. Marco e Mattia in piedi sul tavolo, il primo con la camicia sbottonata che lascia scoperto il torso, il secondo con la camicia tra le mani che la fa roteare come se fosse una corda utilizzata da uno sceriffo di uno sperduto Far West. Entrambi si fanno passare le cinte argentate tra le gambe , tirandole prima in avanti e poi indietro, con una decina di donne urlanti che battono le mano ed urlano "Nudi, nudi , nudi". Entrambi lanciano delle urla a ritmo di musica : Marco attorciglia al collo di Mattia la cinta e tira le due estremità avvicinando sempre di più il suo "collega" di spogliarelli. Si avvicinano alle "fans " scatenate , muovendo i fianchi in modo sensuale e mandando baci a tutte. Mattia lecca la sua mano fingendo di aggiustarsi la parrucca e al coro che continua a volerli nudi Marco risponde lasciando cadere la camicia, e Mattia... Mattia comincia sbottonarsi il pantalone"
Sia io che Serena ci precipitiamo sul tavolo , coprendoli con i gonnelloni e tirandoli giù, assalite di boati delle scatenatissime e direi avvampatissime donne frenetiche che aspettavano da tempo quel momento.
Due camerieri fortunatamente ci aiutano a riportarli in auto nonostante il loro dissenso.
"_Sei responsabile di aver bloccato uno spettacolo che sarebbe rimasto nella storia.."- Marco accusa Serena, scandendo ogni parola lentamente.
"Certamente...!" lo asseconda Serena.
"_Non ti piacevo?_" Chiede Marco , muovendo ancora un po' il bacino.
"_Da morire... Torniamo a casa adesso." - dice pazientemente anche se a Marco non deve piacergli l'idea , visto che continua a scalciare tentando si slacciare la cintura di sicurezza.
"Mi hai boicottato! " - starnazza Marco.
"_Sere fammi sapere quando arrivi a casa"- le dico sorridendo.
"_D'accordo! Stessa cosa te"
Mi metto al lato del passeggero, con Mattia ancora delirante che si lamenta ancora, per lo spogliarello andato a male.
"Amore..."sussurra.
"Dimmi"
"Sei arrabbiata con me?" e mi sembra un bambino indifeso che ha appena rotto un vaso alla mamma.
"No."
"Sicura?"-chiede tossendo.
"Si."
"_Allora perché non mi sorridi?_"
"_Mattia è tardi e sono stanca..."- dico sottovoce.
"_Amore..."
"_Si, Mattia.."
"_Mi credi se ti dico che non ci stavo provando con nessuna?"
"_Certo!"- dico guardandolo dolcemente.
"_Amore..."
"_Mattia , dimmi!"-
"_E mi credi se ti dico che ti amo?_"
"_Si... Ti credo!"

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