Capitolo -18-

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_Mattia... Amore... Mattia, sveglia, è tardi!
_Ehm...
Con gli occhi semichiusi ed il viso assonnato cerco Mattia accanto a me... Le mie mani si accorgono immediatamente di averlo trovato.... Sentono quelle labbra morbide e quel viso rilassato e giovane, sentono quelle tenere palpebre tremare e quel respiro leggero e caldo che fuoriesce dalle narici, sentono quegli zigomi bassi e scarni e quelle sopracciglia folte... sentono tutto questo e non riescono a staccarsi...
_Amore... - gli do un leggero bacio sulla bocca, gli spettino i capelli , continuo a baciarlo, dalla fronte alle guance per poi arrivare a quelle labbra rosse e carnose. _Pensi di volertene stare così tutto il giorno!
_No!- risponde secco. Si alza dal letto scansando le mie braccia, apre la porta del bagno e si infila nella doccia senza degnarmi di uno sguardo. Lo seguo nel bagno spiando ogni singolo movimento mi guarda e si volta dall'altra parte. "Che cos'ha ?" penso tra me e me.
Preparo l'occorrente per andare al mare, pensierosa ed un po' intimorita per quei comportamenti così lascivi e scontrosi, così manchevoli di attenzioni, così freddi e disinteressati. Cosa è cambiato da ieri sera? Abbiamo fatto l'amore in preda alla passione, senza porre limiti e freni, senza pudore e pazienza, solo le nostre anime, solo i nostri corpi, solo i nostri cuori: nient'altro che noi.
Giro per casa in bichini , preparando tutto ciò che ci occorre, mi guarda disattento come se stesse in strada ed incrociasse persone mai viste prima, come due estranei non sembriamo poi tanto vicini, come può tanto amore celarsi dietro l'indifferenza? Come puoi, Mattia, incontrarmi per casa e non ricordarti di quanto mi ami come hai sempre fatto? Come puoi non sorridermi con quegli occhi che sanno di amore? Come puoi guardarmi e non abbracciarmi con quel corpo che odora di sesso?
Indosso un prendisole di colore glicine aderente fino alla vita che scende largo sul bacino , il tulle delicato sembra distendersi sulla mia pelle mi copro il viso con un cappello di paglia con un fiocco che richiama i decori del prendisole , sono scossa , nervosa, ansiosa , sono piena di brutte sensazioni, mi lascio cadere sul divano aspettando quell'uomo che mi è così estraneo, cercando di cogliere dallo sguardo chissà quale assurda spiegazione. Mi raggiunge in salotto afferra le chiavi dell'auto con lo sguardo ancora lascivo , tiene la porta dell'ingresso aperta facendomi segno di passare, smetto di cercarlo con gli occhi raggiungo l'auto ormai rassegnata da quella spiacevole sensazione.
Restiamo in silenzio per pochi metri, poi è lui a cominciare un'assurda conversazione, che sembrerebbe semplice cortesia di circostanza anche tra due conoscenti:
_Facciamo colazione? - mi chiede.
_Non ne ho voglia - borbotto cercando di evitare il suo sguardo.
Accosta la macchina nelle vicinanze di un bar e con aria noncurante ripete spazientito :
" Scendi, mangiamo qualcosa!"
"Ti ho detto già che non ho voglia !" - sbotto.
"Ti ho già invitata a scendere" - dice categorico. Ed ha lo sguardo così severo, così distante : vorrei abbandonarlo qui e scappare...
Apre la portiera da lato del passeggero e mi tende la mano puntando gli occhi fissi nei miei: da stamattina forse è la prima volta che mi guarda per davvero. Fuori al bar ci sono una ventina di persone: scendo per evitare una qualsiasi scenetta adolescenziale, ed in silenzio fingo un sorriso accondiscendente , ma soprattutto decido di assecondarlo perchè il mondo che fino a ieri era invidioso di noi non può e non deve vedere a cosa ci siamo ridotti.
Con decisione mi libero da quella stretta rigorosa, lo anticipo , velocizzando il passo, incamminandomi, da sola, al bancone del bar.
_"Ludovica,... ehi...!" Sento una voce familiare provenire alle mie spalle, non riesco bene a capire chi sia fino a quando non mi volto: eh si, era proprio una voce familiare.
Lo vedo lì, alto ed imponente, con gli occhi di quel verde smeraldo, sorridente come sempre e con le spalle tipiche di un nuotatore: è Raf.
_Tesoro mio, vieni qui! - allarga le braccia, invitandomi a raggiungerlo, già pronto ad accogliermi con quel suo calore e l'entusiasmo di sempre.
Mi stringe forte a sé, stampandomi dei baci sulla fronte, ignorando completamente la presenza di Mattia alle sue spalle che ci ha appena raggiunto.
Per un attimo lo ignoro anche io, era questo quello di cui avevo bisogno, proprio adesso: un abbraccio fraterno dal quale traspare solo spensieratezza ed affetto.
_Ehi , Raf. Come va? Dio, da quanto tempo. - il pensiero dell'ultima volta che l'ho visto balena in mente... la litigata con Simone, la forte sbornia che mi provocò conati di vomito, e un uomo, l'uomo più bello ed elegante che abbia mai visto, che mi tira fuori da tutta quella merda. Quanto mi sembrano lontani quei momenti. Sembra essere passato così tempo e sembra non essere cambiato molto, almeno oggi...
_A me va alla grande, sono venuto più volte al Royal, volevo salutarti e chiacchierare un po', devo assolutamente offrirti un caffè...- continua ad abbracciarmi affettuosamente , senza tener conto dello sguardo innervosito di Mattia che ci osserva alle sue spalle.
_Raf, ti presento il mio fidanzato- faccio un passo indietro per lasciare spazio a Mattia.
_Ah! - sussurra il mio amico , stupefatto e attratto da quella figura così imponente ed elegante.
_Sorpreso? Piacere Mattia!- esclama con un lieve sorriso, ma continua ad essere scostante.
_No...è che... è che non ... Piacere Raffaele... dice con un filo di voce.
_Non?- domanda incalzante Mattia, storcendo le labbra ed alzando un sopracciglio. Ho quasi vergogna di lui per come si sta comportando.
_Nulla, mi fa solo immensamente piacere per quest'incantevole ragazza.- mi sorride con dolcezza.
_So a cosa stai pensando. Borbotto all'orecchio di Raf.
_A cosa? - domanda stupefatto .
_Che mi sono ripresa velocemente dal periodo post Simone, e mi sono ripresa alla grande, direi... - indico Mattia cercando di alleggerire la tensione.
_Eh già, sai che è un mio grande amico, ma tu, cara, meritavi di meglio...
Mattia ordina tre caffè e tre cornetti, ci accomodiamo ad un tavolo e Raf lo intrattiene parlando della sua passione per il nuoto. Non sapevo che anche Mattia fosse appassionato così tanto a questo sport, ha un brevetto ed ha partecipato ad alcune gare . Durante tutta la conversazione Mattia mi ignora a tratti mi fa piacere, è bello vederlo relazionarsi a persone che non facciano parte della severa e selezionata cerchia di amici , sembra essere esperto dell'argomento , quando non ne sa molto , prega Raf di aggiornarlo e quando ne sa qualcosa in più dispensa consigli con umiltà. Raf sembra davvero contento di averlo conosciuto... Provo a prevedere le sue sensazioni, le sue emozioni, e soprattutto farnetico su cosa dirà a Simone. "Ho viso Ludo, sta con un tipo. La storia va avanti più o meno dalla sera che avete chiuso..." Duro colpo dovrà essere, quasi provo rammarico per Simone, quasi vorrei fargli una chiamata per spiegargli tutto... Ma poi mi chiedo: Per spiegargli cosa? Che ho preferito sorridere anziché piangere? Che ho preferito la costanza all'occasionalità? O forse che ho preferito l'amore al sesso? è già umiliante pensare una conversazione del genere , quindi lascio a Raf l'arduo compito di spiegargli che ha perso qualcosa che non ha mai avuto davvero, che non ha mai voluto per davvero...
Raf mi saluta calorosamente, riserva , invece, per Mattia una formale stretta di mano ed uno sguardo rispettoso.
_Alla prossima!- si congeda Mattia con quella diffidenza che non lo abbandona facilmente.
Ritorno in macchina speranzosa che la tensione abbia abbandonato quella giornata anche se ancora arrabbiata per un'insensata distanza. La mia speranza viene disattesa dalla continua indifferenza di Mattia , ma tutto assume un altro sapore quando , con fare severo e con un tono alterato Mattia esordisce:
_Bello quel vestito! Sei proprio bella.
Non rispondo, cerco di capire dove voglia andare a parare , cosa intende, cosa nasconde dietro quell'apparente calma.
_Peccato che non ti sia fatta così bella per me!- Afferma noncurante, ma la sua voce continua ad avere un tono di sfida.
Resto sbigottita e proprio non capisco cosa voglia dire. Sembra essere diventato matto, sembra non avere più ragione. Avrà saputo da Marco, della chiamata di Ettore? Mi rabbrividisce solo il pensiero...
_Cosa vuoi dire? - chiedo debolmente.
_Quello che hai sentito. Nient'altro d'aggiungere. - puntualizza stizzito.
_Eh no! Non puoi cavartela così, sparando cazzate e lasciandomi in balia dei tuoi sbalzi d'umore e del tuo fottuto silenzio che non mi fa capire quale siano le tue intenzioni e cosa cazzo ti gira in quella testa. - urlo, perdendo le staffe.
_Wow! È proprio vero, il tuo caro ed amato Ettore non te lo può proprio toccare nessuno, neanche questa ruota di scorta -si indica con l'indice- che continua ad illudersi che tu prova qualcosa per lui. - da un pugno contro il manubrio , quasi a voler sfogare l'ira che tiene conservata per me.
Sento quelle parole entrarmi dentro come pezzi di vetro taglienti. Dal finestrino osservo le macchine ferme per il traffico, l'autostrada è piena di auto e siamo per superare il casello. Scendo riluttante dall'auto camminando tra le macchine senza pensare al traffico, a Mattia , ad Ettore a me... mi preoccupo solo di scappare via, da tutti anche da quella Ludovica troppo insicura che ad ogni colpo cede.
_"Ludovica, fermati, cazzo!
_"Mattia, va al diavolo!- ruggisco. Mi volto e lo vedo correre, scansando i mezzi, in coro una fila di auto suonano il clacson lamentandosi della nostra macchina che blocca il traffico, partono lamenti ed imprecazioni dai passeggere e Mattia alza una mano in segno di scuse. Riesce a raggiungermi e mi afferra col polso, scostandomi sull'area di sosta.
_"Vieni in macchina!"
_"Lasciami in pace!"
_"Ludovica, torna in auto. Ne parliamo con calma"
Una macchina, effettuando un sorpasso, quasi ci investe e Mattia mi spinge sul lato della strada per evitarla.
Senza ascoltarmi e senza chiedermi nulla mi prende in braccio, appoggiando il mio ventre sulle sue spalle e mi trascina in macchina.
_Dobbiamo essere tutti al servizio del Grande Unico ed Inimitabile Dottor Dorsa. Il dottore non ha voglia di parlare, dunque tutti devono stare in silenzio, il dottore ha voglia di colloquiare quindi ha il diritto di trascinarmi a penzoloni su un'autostrada in macchina, dobbiamo stare ai suoi servizi perfino quando ha voglia di fare l'amore, Dio, Mattia, sei stato abituato ad avere tutti ai tuoi piedi, ma non questa volta, non io...- urlo a testa in giù, mentre continuo a dargli delle spinte sul fondoschiena.
_Cosa c'entra voler fare l'amore? Ti ho obbligata qualche volta? Ludovica cosa ti sei messa in testa? Di farmi innamorare , forse, e poi scappare a gambe levate? Cosa cazzo hai in questo cervello? - mi urla sbattendo la portiera dell'auto.
_Ma perchè stai dicendo questo? Perchè tiri in ballo Ettore? Forse quella che pensa ai vecchi amori e sta facendo un passo indietro non sono io... - strepito .
_Sarà anche così... ma almeno io non delirio in piena notte, lacrimando e chiamando il nome di Ettore... Cosa c'è ? Sei sorpresa? Ti sei stufata? Non mi ami abbastanza? Cosa c'è? Qualunque cosa sia voglio che tu me lo dica chiaramente... -sbraita .
Rimango per un attimo stordita. Pensavo che Marco mi avesse tradita ed avesse raccontato tutto a Mattia, invece è successo altro... stanotte ho sognato e chiamavo Ettore, lacrimando in sogno. Mattia tu pensi che io lo ami ancora, ti è così difficile capire che io amo solo te e che ho maledettamente paura di quello che farà? Ma ti capisco, per gente come noi, credere all'amore diventa più complicato.
_E dunque per un sogno, per un fottuto incubo, non mi rivolgi la parola da stamane? Mattia ma pensi davvero che se non ti amassi, se non volessi stare con te, se preferissi Ettore dormirei ancora con te? Starei ancora con te? Riuscirei ancora a guardarti negli occhi? È questa la considerazione che hai della donna che ti sta al fianco? I miei complimenti, dottore... - dico applaudendo .
_Non è questo...- dice con un tono più debole , abbassa lo sguardo e tamburella le mani sul manubrio.
_Cos'è allora? - urlo.
_Ho paura di perderti.- dice tutto d'un fiato, senza guardarmi, senza dar segno a cedimenti...
Non dico nulla, non lo guardo , sono nervosa, sono incazzata, per un attimo pensavo di averlo perso, per sempre... ma in fondo , non è quello che è successo a lui? Non era incazzato per la paura di perdermi? Allungo una mano, la poggio sulla sua, e continuo a stringerla forte, non una parola, non uno sguardo: solo la pelle...
Accende una sigaretta e mi porge il pacchetto... in radio danno : All you need is love, pura coincidenza?

Arriviamo alla spiaggia che è quasi tutta occupata, Marco e Serena sono accanto ad altre cinque o sei persone, già sono tutti in costume pronti a prendere il sole, afferro per il braccio Mattia e lo attiro a me:
_Penso che sia meglio che io me ne vada. -Gli dico facendo cenno alla comitiva di amici che lo aspetta.
Non ho voglia di stare tra la gente, non ho voglia di fingere ancora una debole allegria, non ho voglia di sorridere se il mio cuore ha solo voglia di starsene a raccogliere gli ultimi pezzi persi chissà dove.
_Cosa? - spalanca gli occhi quasi incredulo.
_Dico che...- tossisco per schiarirmi la voce e poi riprendo_ sarebbe meglio così, sei nervoso. Trascorri una giornata con i tuoi amici, lontano da me , forse ritroverai il buonumore!
_Se non ci sei tu , stanne certa che non lo ritroverò!
Mi prende per le spalle , mi sposta i capelli tenuti fermi dal cappello, si avvicina all'orecchio e sussurra:
_Ricordi? Nient'altro che noi... - mi da un bacio breve ma intenso e mi poggia la mano sul fianco accompagnandomi alla passerella che fa da entrata al lido.
Il vento tira piuttosto forte e nonostante non sia il periodo adatto per il mare, la spiaggia e affollatissima.
Marco ci vede arrivare e dimenandosi tra gli ombrelloni ci raggiunge con un sorriso stampato sul volto ed un drink tra le mani.
_Amico!- Marco stringe la mano di Mattia e si salutano con un forte abbraccio, come se non si vedessero da anni.
Riesco a vedere Sara e Carlo ranicchiati su un lettino mentre Marco mi accompagna all'ombrellone. Noto dietro di loro Federico: Mattia s'irrigidisce appena lo vede , alza la mano e mi attira a sé permettendomi di salutarlo solo da lontano.
_Amore, lei è Barbara. Barbara, ti presento la mia ragazza Ludovica. - Barbara è riccia e mora, scura di pelle e robusta di costituzione , ha gli occhi verdi chiari con una cicatrice sulle guance : è una donna bellissima, avrà all'incirca trent'anni e con lei c'è un ragazzo più piccolo di qualche anno.
_Lui è Dario , il fratello di Barbara. - Continua Mattia, mentre mi presento cordialmente ai suoi amici.
Dario mi stringe la mano e si complimenta con Mattia , ha i capelli rasati e gli occhi verdi chiari come la sorella , poco più basso di Mattia ed un fisico atletico, sposta la sua borsa per permetterci di sederci e continua ad avere stampato sul viso un sorriso divertito.
_Ludo, amore, aspettavo te per fare il bagno, il vecchietto- dice Serena rivolgendosi a Marco, - dice che l'acqua è ancora troppo fredda di prima mattina, che fai ,vieni?
_Certo! - Ansimo , ho solo voglia di starmene con visi conosciuti- Il tempo di cambiarmi. - riprendo .
Sulla spiaggia ci sono degli animatori che organizzano dei giochi per piccini e per adulti, c'è un dj sulla ventina, che interrompe le canzoni facendo delle dediche al microfono e poi rimette la musica aumentando sempre di più il volume. Mattia si guarda intorno, noto che è un po' infastidito, forse per il volume o forse per gli animatori che corrono dovunque non facendo attenzione ai bagnanti.
_Accompagno Serena- sussurro a Mattia, continuando a non guardarlo.
_Tanto non ce la fai a tuffarti, è gelata! - mi dice spingendomi a restare lì accanto a lui. Gli volto le spalle e lentamente, apprezzando ancora il calore che la sabbia porta ai miei piedi , raggiungo Serena già in riva al mare.
_Cazzo, è freddissima!- dico un po' delusa.
_Dai Ludo.- esordisce Serena , implorandomi.
_Sere è gelata. Non ce la farò mai. - sussurro debolmente.
_Dai , non diamola vinta a quei due ! - mi dice guardando dritta l'orizzonte, non osa voltarsi e poi riprende:
_Ci staranno guardando di sicuro e rideranno di te perchè non vuoi entrare. - cerca di convincermi in tutti i modi.
Ho sfiorato l'acqua limpida e chiara solo con la punta dei piedi e mi è salito in brivido fin sopra alla schiena.
_Al mio tre?- sorride Serena, sperando che io acconsenta.
Stringo forte gli occhi ed annuisco rammaricata, sapendo che non mi lascerà altra scelta e poi, poi c'è che non voglio darla vinta a Mattia.
_Tre!- sento urlare da dietro una voce affanata e d'un tratto mi ritrovo a penzoloni , di nuovo, sulle spalle di Mattia e un po' più dietro vedo Marco, schizzano acqua ovunque e si dirigono al largo, sia io che Serena urliamo, fino a quando non ci ritroviamo, paralizzate dall'acqua gelida gettate come pesci dai due giganti.
Mattia mi tira su ma ancora tremo per quell'acqua così gelida.
_Questa non te la perdono! - dico arrabbiata , fingo di liberarmi dalla presa ma noto che Mattia tocca a malapena e quindi annegherei a due metri più avanti.
_L'acqua qui è quasi due metri, non tocchi, nana.- ride di me.
Non sorrido alla battuta , resto seria, non perché non mi faccia ridere, non perché mi sia offesa o perché non sia maledettamente bello vederlo così gioioso, ma Matti ha bisogno di controllare i suoi sbalzi d'umore, ha bisogno di capire che con me deve poter parlare liberamente, deve potersi fidare, non è quello che mi chiede continuamente?

Mi abbraccia forte e mi bacia dietro al collo sussurrando:
_Sei bellissima!
_Sei uno stronzo.
_Scusami per stamattina...
_Non posso sopportare che capiti di nuovo, vederti incazzato e non saperne il motivo.
_Non posso sopportare il pensiero che il tuo cuore sia di un altro.
_Era un incubo, Ettore non è un sogno, il mio sogno è accanto a me , quando imparerai a capirlo?
Mi bacia ancora e poi ancora un'altra volta e mi volta dalla sua parte in modo che ci guardiamo negli occhi, ancora abbracciati, ancora vicini, ancora innamorati, nulla a che vedere con qualche ora prima.
_Prima parlavi con Raf del nuoto , eri così preso ed emozionato, ti ho visto poche volte così. Ho pensato che sappiamo così poco una dell'altro , le nostre passioni i nostri desideri.
_Ludo, non c'è passione più forte che mi prenda quanto mi prenda tu. Vuoi sapere altro su di me? Mi piacciono le barche ma non e capisco molto e non so mai se comprarne una, amo il caldo ed il mare, mi piace un casino la montagna ed odio i tatuaggi li odiavo fino a quando non li ho visti stampati sul tuo corpo, adesso penso di amarli , ed amo la pizza, e amo te... sussurra debolmente...
_Ho un'altra domanda da farti...- dico avvicinandomi di più al suo corpo.
_Dimmi.
_Perchè odi Federico? Cosa ti ha fatto?
_Federico è uno stronzo ! Faresti ben e a starne alla larga.
_Non vuoi parlarne?
_Certo! Ludovica, tu puoi sapere tutto di me, ti ho raccontato la mia storia la mia vita e se qualche dettaglio mi è sfuggito è perchè non era rilevante. Barbara era una mia ex... -"bene, andiamo alla grande" penso tra me e me- ci lasciammo ma rimanemmo in buoni rapporti. Barbara decise di provarci con Federico, ma dopo pochi mesi lo lasciò perchè era ancora legata a me sentimentalmente. Quel pezzo di merda era talmente ubriaco che dopo averla picchiata si scaraventò contro un albero con Barbara seduta accanto, provocandole le cicatrici che sono ben visibili sul suo corpo. Da allora, non gli rivolgo più la parola, Barbara l'ha perdonato, rompendo comunque tutti i rapporti.
Mi porto le mani alla bocca spalancando gli occhi e provando orrore immaginando quella povera donna percorsa fino all'estasi. Avrà dovuto gridare, piangere, cercare aiuto, chiamare la mamma, fare le stesse cose che ho fatto io guardando Ettore su di me: ma nessuno c'era.
Mi stringo più forte a lui senza volermi staccare, gli bacio il petto ed il mio viso sfiora i suoi peli, così morbidi, impregnati di profumo , gli tocco le mani , avvolte alla mia vita e le stringo ancora di più a me, mi avvicino al suo viso e poi al suo collo annuso l'odore della sua pelle, cerco di far penetrare in me la sua essenza in modo che resti sempre lì, ferma, immobile...

Usciamo dall'acqua e ci stendiamo al sole. Marco stende la crema solare alle spalle di Serena ed io mi metto sul lettino tra le gambe di Mattia. Il mare è calmo ed il sole come il vento è forte ma anche accecante. Tutto il gruppo canta in coro le canzoni anni sessanta che il Dj propone via via. Marco comincia a parlare di lavoro fino a quando Serena ponendogli la mano avanti alla bocca lo implora:
_Amore, per favore solo per oggi io e la mia amica vorremo avervi per noi e non dividervi con cento clienti.
_Chiedo venia ! - sentenzia Marco portando le mani al petto.
"_La prossima dedica è per il ragazzo con il costume azzurro e beige, disteso al sole" esordisce il dj cercando il soggetto in questione, poi riprende , leggendo la dedica
"Vorrei morderti quelle labbra così soffici e rosse e abbracciarti intensamente" .
Io e Mattia accorgendoci che la dedica è riferita a Marco scoppiamo a ridere a crepapelle, Marco è un po' imbarazzato ma si pavoneggia , accarezzandosi i capelli e sistemandosi il costume più in alto, mentre Serena, stizzita , si gira dall'altra parte guardandosi intorno per scovare "la nemica".
_Amore, ritieniti fortunata. - Marco continua a vantarsi.
_Credimi, ritieniti fortunato tu che sono ancora qui.
E mentre io e Mattia cerchiamo di calmare gli animi arrivano altre dediche su quanto sia bello Marco, quanto sia elegante e la goccia che fa traboccare il vaso è : quanto sia sprecato accanto a Serena.
Serena ormai su tutte le furie si alza intenta ad avvicinarsi alla pista da ballo, per capire chi sia ad inviare questi messaggi,
parte una canzone dolce e leggera : "Shimbalaie – Maria Gudu" Mattia prende Serena per mano, facendomi un cenno col capo, e la accompagna sulla pista da ballo, sussurrandole qualcosa all'orecchio e poi allarga i palmi contro il suo viso, cercando di calmarla.
Marco, incuriosito, osserva Serena: è dispiaciuto per la sua arrabbiatura e cerca di giustificarsi tra una sigaretta ed un drink .
_"Non devi preoccuparti, le passerà... Non hai colpe..." lo rassicuro mentre da lontano è ancora visibile il viso turbato di Mattia che cerca di distoglierla dalle sue reali intenzioni.
Accanto a me e a Marco si avvicinano una donna ed un ragazzo, lei truccata tipo"Amy Winehouse" , lui alto biondo con dei riflessi ramati e robusto. Si accomodano entrambi sul mio lettino , senza chiedere alcunché , di fronte a Marco che mi guarda sbigottito e stranito.
_Senti- dice la ragazza, sorridente e radiosa - tu stai con questa-? Riferendosi a me- o con l'altra? - puntando il dito verso Serena.
Marco, ormai in preda ad una crisi di risate , cerca di trattenersi quanto più possibile toccandosi con una mano la pancia e con l'altra la bocca:
_Mi scusi, qual è il suo problema? - intervengo sarcastica e stizzita.
_Nessuno sta parlando con te. - mi zittisce.
_Ehi , ehi, abbassi i toni- interviene prontamente Marco- sono fidanzato e allora?
_C'è mio fratello che vorrebbe passare una notte con te, quanto vuoi? - chiede la donna senza un minimo di pudore.
Marco mi guarda sbigottito ed anche molto innervosito. Resto completamente senza parole, avrei una gran voglia di ridere ma mi trattengo per rispetto di Marco.
_Come si permette a chiedermi una cosa del genere. Con suo fratello , per giunta. Dovrebbe vergognarsi!- Marco alza i toni ed intuisco che è stato così gentile perché si rivolgeva ad una donna.
_Perchè non è questo che fai tu ed il suo amico? Non siete dei gigolò? Vuoi farmi credere che state con queste due?- chiede con aria di sufficienza.
_Brutta stronza! Io ti ammazzo. - Scivolo giù dal lettino , pronta ad aggredirla, forse per difendere il mio territorio o forse solo la mia dignità. Marco mi afferra per le braccia ma continuo ad urlare:
"Questa troia pensa che abbiamo tutti bisogno di pagare per scopare, stronza." stridulo.
Anche lei è pronta ad aggredirmi ma il fratello la mantiene avvolgendole le mani intorno alla vita e tirandola verso di sé, Mattia vista la scena, abbandona Serena sulla pista e corre con decisione verso di noi. Serena ci raggiunge e senza che sappia cosa sia successo, se io abbia torto, se l'ho provocata , inizia ad imprecare contro la ragazza agitandosi quasi più di me.
È questo il valore che ha per me l'amicizia: esserci l'uno per l'altro senza se e senza ma , esserci sempre, contro ogni cosa, schierandosi sempre dalla tua parte anche se hai torto , perchè se tu, amica mia, andassi controcorrente, io ti seguirei , anche solo per indicarti la via giusta, ma ti seguirei, senza lasciarti sola , mai. Potrei aver insultato questa donna senza ragione, potrei averci provato col fidanzato o potrei averle lanciato la sabbia addosso, potrei aver fatto altre mille cose più tremende, ma a te non interessa , t'importa solo schierarti in prima fila a difendermi, a proteggermi e a farmi forza, ce lo promettemmo anni fa e da allora è sempre stato così : io per te, tu per me: ad ogni costo.
Calmati gli animi, Amy e il fratello ritornano al loro ombrellone, spieghiamo l'accaduto a Serena e Mattia che increduli, sorridono malinconici.
_Pensiamo a divertirci! Non possiamo farci rovinare la serata da due pazzi. - trionfa Marco.
Sia lui che Mattia si stendono al sole, riparandosi la testa con la copertura del lettino , Federico, ormai escluso da tutti, si è allontanato da un bel pezzo Carlo e Sara sono fermi al bar e Barbara ed il fratello sono in acqua.
Serena mi guarda con uno sguardo malizioso e poi indica Marco e Mattia quasi addormentati al sole, ci alziamo lentamente, senza fare il minimo rumore, chiediamo due secchielli a due fratellini di circa quattro anni, intenti a costruire un enorme castello e una volta conquistati li riempiamo d'acqua. A passo di formica ci avviciniamo al nostro ombrellone, Serena mima i numeri: uno, due, tre... lanciamo l'acqua gelida sulle schiene dei nostri uomini, che sobbalzano per la paura e per il freddo: Mattia mi rincorre fino a riva, mi lancia la sabbia tra i capelli e poi mi trascina in acqua, Marco e Serena non riesco a vedere dove stanno, ma sento da lontano la mia amica urlare.
_E così, Mancini, si è presa la vendetta!- esclama Mattia, ripulendomi i capelli con cura.
_Una delle tante, dottore!
_Lo sai che a giocar col fuoco si rischia di bruciarsi?
_Forse dovrei ricordarlo io a lei, professore.
_Imperterrita.
_Amorevole. Devo vendicarmi di un'altra cosa ancora, e ho già un'idea.
_Non vedo l'ora! Sussurra malizioso, chiudendo gli occhi a fessura.
_Non le piacerà!
_Amore, allora non farlo. - ritorna serio e mette il broncio. Mattia versione "bambino di quattro anni" è ancora più attraente. Mi viene subito voglia di baciarlo, ma lui, ripensando alle mie parole, accigliato e preoccupato rifiuta.
Esco dall'acqua più sicura che mai di quello che sto per fare. Prendo Serena per un braccio trascinandola verso la console.
_Che vuoi fare?- domanda incuriosita.
_Vorresti vendicarti nel miglior modo che ci sia?- le chiedo eccitata.
_E me lo chiedi?- e l'adrenalina le esce da tutti i pori .
_Ad ogni costo?- domando cercando che sia sicura delle conseguenze.
_Certo! risponde con decisione.
_Allora seguimi!
Eccitata e pimpante , Serena mi segue quasi saltellando. Sussurro delle parole al Dj che mi risponde con un sorriso , acconsentendo , afferra il microfono e fa sfumare la canzone precedente, parte Robin Thicke con l'ormai famosa " Blurred Lines" :
"Solo per voi, solo per questa giornata speciale, le due ragazze più belle del lido hanno scelto di regalarci un ballo e ci tengono a sottolineare che la vendetta è un piatto che va servito freddo... su le mani, non ne vivrete tanti di questi momenti" - sussulta il dj ormai più eccitato di noi.
Super imbarazzata ed anche un po' goffa comincio a ballare senza sapere che fare, Serena si avvicina a me, tenendomi per la vita abbassandosi e poi rialzandosi intorno alla mia coscia , proprio come facevamo ai vecchi tempi, quando andavamo a ballare allo "Station" , ripeto i suoi stessi movimenti e nonostante tutta la folla che urla e applaude sotto al piccolo palchetto, riesco a vedere solo i volti , minuscoli, di Marco e Mattia che contrariati scuotono la testa. La scena è simile alla sera del Country Club , con l'unica differenza che io e Serena siamo anche troppo lucide, forse proprio questo ci metterà nei guai.
Balliamo e balliamo ancora, strusciandoci l'una all'altra con dieci forse quindici uomini dai venti in su che applaudono divertiti. Serena fa strani giochetti con il prendisole ed in modo sensuale, rivolgendo le spalle al pubblico scende col bacino lentamente per poi risalire. Non sapendo come gestire ancora due minuti di canzone, afferro un uomo di mezza età, grassoccio e rozzo, e lo invito a salire con noi sul palchetto e sia io che Serena ci dimeniamo, intorno all'"Uomo ciambella " , provocando e sfidando sia Marco che Mattia.
Arrivate all'ombrellone sento la sottile voce di Barbara che sussurra:
_Pensavo che ti facessero paura quelle con carattere. - riferendosi a Mattia.
_Forse ero l'unica cosa che cercavo! - Mattia pronuncia queste parole e subito mi si alleggerisce il cuore, potrà essere incazzato, deluso o forse ferito, ma io sono quello che cercava e questo è quanto basta. Si accorge di me solo quando Marco parla nella nostra direzione.
_Sapessi almeno ballare!- sussurra Marco snobbando Serena.
_Di sicuro non sarò stata peggio di te. - sorride Serena.
_Ma tu eri sobria. - incalza Marco.
_E tu sei geloso... - replica Serena.
_Sei una folle a pensarlo...- sottolinea scettico Marco.
_ Ma sai perchè non vuoi ammetterlo? Perchè c'hai paura che io sia come la merda che hai assaporato prima? Perchè hai paura che arrivata alle tue lenzuola me ne vada con tutto il cuscino? hai paura che quando ti sveglierai io ti sarò ancora accanto?
Cazzo, Marco, sono stufa. Sono stufa di giocare al gioco di Marco quello forte che non si innamora e che vuole solo scopare, sono stufa di assecondarti in questo scherzo perverso in cui tu non vuoi ammettere ciò che provi e io sono costretta a nasconderlo. Basta , Cristo!
_Cosa devi nascondere?
_Il fatto che ti amo, per esempio. - ruggisce Serena.
Marco sta per un attimo in silenzio, sembra che gli manchi il fiato, abbassa lo sguardo e quel fiero e forte ragazzo è rimasto per la prima volta senza parole.
_Visto che non hai nulla da aggiungere, levo il disturbo. Signori!- esclama Serena a mo' di saluto.
_Dove vai? - chiede Marco, quasi impaurito.
_Vado da chi mi ama e chi mi apprezza caro Marco.- dice in preda alle lacrime.
Marco le fa posto sul lettino , e risponde:
_Se queste sono le condizioni- si interrompe dando piccoli colpetti sul lettino- non puoi fare altro che restare qui.
Ed è proprio come pensavo. Forse non te lo dirà mai quello che prova, forse non starà a farti i complimenti per il pranzo che hai cucinato o per l'esame che hai sostenuto, forse non ti ricorderà ogni giorno quanto sei bella e quanto rendi bella la sua vita, forse non ti abbraccerà senza un motivo, e non ti invierà dei fiori se non per qualche ricorrenza: ma cosa te ne fai dei mille "ti amo" di Samuele, paragonato ad un gesto tanto sincero e affettuoso quanto quello di Marco? Allora, questa volta ti ordino di ascoltarmi, questa volta sono pronta e mi sento in grado a darti quel consiglio tanto atteso, tanto cercato e desiderato: Sere, sali su questo treno,non lasciarlo andar via. C'è una cosa che non puoi sapere ed io voglio svelartela, ti ho vista sulle scale di quel treno, quasi pronta a salire, io ero fuori e ti guardavo,mentre eri in preda al panico, alla disperazione, alla paura di ricadere e non poterne uscire più,poi ho distolto lo sguardo da te , ho puntato gli occhi verso l'alto e ho letto la destinazione : puntava all'infinito...

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