Ludovica e Mattia sono due anime perse....
Il destino gli farà incontrare sulle note di "figli delle stelle".
Molte saranno le prove d'affrontare, molti gli ostacoli da superare...
Nuovi i sentimenti da scoprire.....
Nient'altro che noi ...
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(Penultimo capitolo)
_Ludo mi passi lo zucchero?- è così che Serena riesce ad attirare la mia attenzione. Siamo al bar , Serena non fa altro che dirmi che mi vede strana, che non le sembro io, "sei sconvolta" mi dice... "non ti riconosco"... "Mi dici cos'è stato?" Sono insofferente, picchietto continuamente le dita sul tavolo, ho fumato dieci sigarette in poco più un'ora , i piedi non riesco a fermarli, devo continuamente andare in bagno per sciacquarmi la faccia e bagnare i polsi, controllo di continuo il cellulare, mi passo una mano tra i capelli ogni due secondi, mordicchio le unghie, sto devastando le mie labbra a furia di affondarci i denti , e cosa più importante continuo a toccarmi il petto: il cuore potrebbe esplodermi da un momento all'altro. Piove, penso al cielo triste, sarà triste come lo è Mattia? Sono le diciassette forse lui già sa tutto o forse no, sento di impazzire, il tempo non ha mai mostrato tanta inimicizia nei miei confronti... Tic...Tic...Tic...Osservo le lancette, vanno piano, perfino una lumaca farebbe sessanta passi in modo più veloce, i minuti diventano giorni, le ore mesi, e a me sembra che per arrivare a questa sera ci voglia una vita. Stamattina mi sono rifugiata in biblioteca: ci sono rimasta fino alle quindici,senza toccar cibo e senza riuscire a leggere neanche una pagina, sono stata tutto il tempo con le cuffie alle orecchie con gli occhi persi in qualcosa, nelle nuvole, forse, o tra gli alberi, in qualsiasi posto distante da casa di Mattia.Guardavo le ragazze della mia età preoccuparsi per un esame andato a male, piangere per il ragazzo che le ha lasciate, disperarsi per un voto basso e poi più distante sono riuscita a vedere me: non ho mai invidiato qualcuno come stamane. Avrei voluto essere loro, con le loro preoccupazioni, e le loro ansie, avrei voluto essere loro per un attimo e sussurrare a me stessa: "Ludo, mica sei a conoscenza di un segreto grande quanto il mondo? Sono solo puttanate i tuoi problemi, quindi esci da questa fottuta biblioteca e corri a casa dal tuo uomo... " avrei voluto essere loro ma non potevo... Vorrei parlarne con Serena, sono da un'ora incastrata in questo lurido bar e non ho fatto altro che fingere... ho finto parlandole della casa in montagna, ho finto di avere degli scherzi in mente per Marco e Mattia, ho finto di avere il ciclo, ho finto di essere preoccupata per il nuovo esame , ho finto di progettare il weekend ed io nemmeno so se tra poche ore avrò ancora un fidanzato: ho finto con la mia migliore amica e non l'avrei mai creduto possibile. La cosa buffa è che mentre fingo, sorrido, perchè voglio davvero crederci, ed ancor più buffo è che da venti anni non mi è mai riuscito, anche quando dovevo farle una sorpresa, ho sempre svelato tutto togliendo la parte più bella... ma adesso è diverso, adesso ho paura che rivelarle tutto, dirlo ad alta voce ... mi fa temere che si avveri. "Ehy... si? Sono al gran caffè con Ludovica! Ludo, Marco ti saluta! "- sussurra sorridente. "Oh... ricambia!"borbotto.
_Ludo, Marco mi ha chiesto se stasera mangiavamo una pizza insieme, che ne pensi? _Grazie Sere, ma Annette è appena tornata, penso Mattia voglia starsene un po' a casa!- pronunciare i nomi di Mattia ed Annette nella stessa frase mi fa rabbrividire, è qualcosa che mi provoca nausea, è disgusto allo stato puro. _Mattia è legatissimo a quella donna, la tratta come una madre. - sussurra. Il tempismo di Serena è qualcosa di eccezionale! A momenti soffoco per la tosse troppo forte che quella affermazione così vera e dura mi ha provocato. _Sere, vado a casa, ho bisogno del letto..- dico tagliando corto, non mi va più di stare lì, non ce la faccio... _Ludo, sei sicura che è tutto ok? non devi dirmi nulla? _Sono sicurissima! Voglio solo andare a casa e stare un po' tranquilla.- cerco di essere credibile. Il cuore ormai, batte all'impazzata. Lo sento in gola, cerco di deglutire lentamente , la sensazione è devastante, mi sento mancare il fiato, sento che il collo si rimpicciolisce e il capo si gonfia: non sento arrivare il sangue al cervello . Ad ogni metro che Serena percorre verso casa, sembra un passo avanti verso la fine... Respiro in modo affannoso, pulsa tutto all'ennesima potenza, cominciano a tremare le gambe, sembra non avere più un briciolo di forza. In radio danno "when a man loves a woman" e a me sembra una gran puttanata... Mi ricorda Mattia, le sue mani, la sua bocca, il suo viso, la nostra prima volta, i nostri baci, i nostri sorrisi, danno quella canzone e a me sembra che il mondo ce l'abbia con me, danno quella canzone e mi sento morire. Mi vengono in mente i momenti trascorsi insieme... e sono tutti belli, belli da morire... La discussione in parcheggio, la sera del vestito rosso, perché è così che a lui piace chiamarla, la prima cena insieme, la spiaggia, il bacio, la sera a casa da lui, la dichiarazione che fece urlando e litigando con Carla, e poi mi passa per la testa anche il magnifico aperitivo con gli amici, oh...vederlo baciare un'altra... Poi c'è la pizza con Marco e Serena, la litigata per Ettore: che gran testa di cazzo che sono! Soffro ancora ripensando al Molo , ma tutto passa ricordando il suo compleanno, quella passione sfrenata , quell'amore che può derivare solo dagli dei , quell'adrenalina che neanche l'Olimpo riesce a fermare e poi c'è la cena a casa di Marco , c'è la spiaggia e la magnifica serata di ieri... ma prima... prima di questo c'è Annette, Annette ed i suoi maledetti segreti. Quando scendo dall'auto sto ben attenta a sorreggermi alla portiera , ho un capogiro che quasi mi fa cadere, la pioggia cade forte e sento perdere l'equilibrio. Respiro profondamente avvicinandomi al cancello: sembra che una volta varcata la soglia io non possa più tornare indietro. È socchiuso.Faccio un cenno a Serena aspettando che se ne vada ed apro velocemente. Percorro il viale con qualche difficoltà, sono affiatata e senza forze. Annette mi raggiunge in lacrime, correndo verso di me, in preda alla completa e più totale disperazione: _Vai via... è furioso, vai via! Te ne prego... -urla inginocchiandosi ai miei piedi. _Cosa è successo ?- sono sconvolta, non so nemmeno bene come definirmi in questo momento, non trovo spiegazioni , so che sono lì con il corpo, non so aggiungere altro... _Perfetto! È tornata anche lei, finalmente! - Mattia esce in giardino e cammina, rapidamente, verso di noi con gli occhi sbarrati. _Mattia, aspetta. Fammi spiegare!- dico unendo le mani in segno di preghiera. _Sai, cara e bella Ludovica, avresti potuto spiegarmi ieri, quando sei rientrata e mi hai baciato per tutta la casa, avresti potuto spiegarmi di sera, quando ti ho portata a cena e ti ho confessato l'amore incondizionato che provo per te, avresti potuto spiegarmi stanotte, quando facevi sesso con me, perchè per te era solo quello giusto? Nient'altro... Nient'altro... cazzo Ludovica!
_Ti ho già detto che non c'entra nulla, l'ho obbligata io...- Annette è ancora in ginocchio sperando che Mattia la ascolti, ma lui non ha occhi per nessuno, non ha pietà per nessuno, non ha orecchie per nessuno, di fronte ho un mostro non è Mattia... _Devi stare zitta, Angela... è così che vuoi che ti chiami? o preferisci mamma? Annette è devastata, ci accovaccia sull'erba disperandosi ed imprecando, ma a Mattia la scena non fa effetto per nulla, sbraita urla, è freddo, è cinico, è orrobile... _Mattia...- sussurro ancora pregandolo. _Zitta! - ordina. _Ti ho detto di stare zitta! - mi urla contro- non voglio ascoltarti. Lo sapevi, ed hai finto. Hai finto e non posso più fidarmi di te. Hai recitato la scena della fidanzata premurosa ed innamorata, e ti giuro ti faccio i miei complimenti, sei da oscar! - batte le sue mani contro il mio viso, con una forza tale in grado di schiacciare un essere umano in quel battito e forse è questo quello che sta tentando di fare... _La domanda è una sola: hai finto solo ieri? Ti è riuscito così bene che io... io non so più niente cazzo... Disperato si mette le mani tra i capelli , si allontana da me, guardandomi con disgusto, poi sposta lo sguardo su Annette ed è evidente il ribrezzo : trema nel guardarla. Alza il capo al cielo, chiude gli occhi , respira lentamente, fa lunghi respiri per prender fiato, poi con un tono alto e deciso sbotta: _Tutte e due- indica me ed Annette con il sangue negli occhi- fuori da casa mia, Adesso! Non riesco a pensare , non riesco ad esprimere nulla. Mattia non mi fa spiegare, e non fa parlare nemmeno Annette che ormai senza forze , ancora a terra, si aggrappa ad una sua mano quasi supplicando pietà... Urla, urla tanto... Mi volto provo a camminare verso l'uscita: mi costringo a farlo. "Hai finto solo ieri?" Mattia come puoi pensare questo di me? "Hai finto e non posso più fidarmi di te" mi rimbombano in mente quelle parole così aride e prive d'amore. Vorrei farti sapere quanto sono stata male, quanto mi sono sentita in colpa, quanto mi sono maledetta per aver letto quella lettera, io vorrei farti sapere quanto ti amo... Corro veloce fuori da casa, da quei ricordi, da quella vita, da quelle persone che non mi hanno voluto più... è quasi buio ormai e con gli occhi inondati di lacrime ed il cuore in subbuglio non so se riesco ad andar lontano. Scivolo appena fuori dal viale di Mattia , emetto un urlo scabroso , terrificante: emetto un suono al posto delle parole non dette, emetto un suono per coprire il casino che ho in testa, emetto un suono sperando che il mondo, almeno per una volta ascolti me. Riesco a stento a reggermi ad un palo, mi rialzo , e provo a correre, devo farlo... Sento il portone di Mattia aprirsi e questo vuol dire che sta per uscire una macchina... Devo correre più forte che posso , più lontano che posso, devo solo andare verso casa. La mia casa è a pochi isolati da dove sono, Ludo corri, corri ancora "dico tra me e me"... Le persone per strada mi guardano sconvolti, inteneriti, hanno quasi pietà .... Corro, corro velocemente e riesco a sentire i loro sguardi fissi su di me, quasi a volermi penetrare, quasi a volermi uccidere ancora una volta... Sulla strada adiacente vedo la macchina di Mattia sfrecciare , forse verso casa di Serena, forse sarà già stato a casa mia, forse mi sta cercando o forse no... Forse non gliene frega un bel niente di me , Non riesco a non pensare a quegli occhi così arrabbiati, a quella voce così alta, e quel "tutte e due fuori da casa mia, adesso!" così categorico, così freddo e distaccato , è stato straziante... Arrivo allo svincolo di casa mia, finalmente sento di essere a casa, finalmente riesco a tirare fuori un sospiro, uno di quelli liberatori, sembra che tutto faccia meno male... Cerco le chiavi tra le mille cose che sono in borsa . Fradicia e con i piedi zuppi mi avvio verso la realtà: da sola, a casa mia e .... e con Ettore che mi aspetta lì fuori, come aveva promesso... Mi volto silenziosa per tornare indietro, con il cuore in gola e con la speranza che non mi abbia vista. _Non vedevo l'ora!- sento il rumore della portiera , sento dei passi avvicinarsi a me, provo a correre più veloce di lui, sento di non farcela, sento la sua stretta che mi afferra le mani, sento di morire per la paura... Mi sbatte contro il cancello, facendomi urtare la testa contro al ferro. Comincio a piangere, a piangere senza freni, piango chiedendo ancora una volta ad un'altra persona pietà, chiedo compassione, chiedo solo che non mi tratti come sempre, ma io so come andrà a finire perché li ho davanti, ho riconosciuto quegli occhi, i suoi, so cosa vuol dire quello sguardo, li ho visti tante volte, mi stanno avvertendo che mi farà del male, che è arrabbiato e che me la farà pagare, li riconosco, e vorrei scappare, vorrei che Mattia fosse qui. Mattia dove sei? Amore... _Si fa attendere, la signora. Sto da otto giorni fuori casa tua, mi hai fatto diventare pazzo, mentre tu,- mi mette una mano intorno al collo e la stringe forte , bloccandomi la testa, - mentre tu, scopavi con quello stronzo, io ero qui, sai a far cosa? Ad aspettare te , a piangere per te, a stare male per te, mentre tu ti divertivi. - mi urla addosso, urla talmente tanto che la rottura con Mattia mi sembra delicata a confronto. -Questo è perchè hai fatto l'amore con un altro! - mi da un calcio prendendomi dritta alla costola , mi stende a terra, per un attimo mi manca il fiato, non riesco neanche ad inghiottire, per un attimo penso di morire... - Questo è perchè hai ignorato i miei avvertimenti- questa volta mi prende lo stomaco, sento che si spacca , non riesco più a parlare , neanche a respirare, questo è più forte più doloroso mi ha preso una stretta dal ventre in su, non riesco a capire molto... _Questo è perchè sono un coglione e nonostante tutto ti amo ancora... - un altro colpo ancora, più forte, tanto forte da stordirmi, me lo da in viso , questa volta non con i piedi ma con il braccio destro... mi prende l'occhio sento il sangue scorrere dal naso . . Non sento più dolore, sono entrata in un ' altra dimensione , Ettore lo vedo a stento, riesco ad emettere deboli singhiozzi e nient'altro, cerco di alzarmi, ma poi mi rimetto giù, non perchè non abbia le forze, ma perchè desidero mettere fine a quel dolore, spero che mi dia ancora un altro colpo, un altro ancora, quello definitivo: voglio che mi colpisca forte, che mi faccia morire, perchè su questo asfalto così freddo, con me, sono state stese per sempre la mia dignità ed il mio orgoglio... Dici di amarmi, dici di aver pianto per me, sei stato male per me, mi hai steso a terra tra calci e pugni , hai urlato, mi hai quasi strangolata, mi hai chiamato nei peggior modi possibili, non una parola sussurrata, non una carezza, non un sorriso, non un bacio, Ettore, non c'è nulla che mi parli d'amore nei tuoi gesti. Tempo fa ti avrei compreso, avrei dato la colpa a me, per averti lasciato solo, senza una spiegazione, ma tempo fa non conoscevo l'amore... non sapevo che ci si può ballare in casa, anche se non c'è una festa, non sapevo che ci si può toccare dolcemente, anche se non si deve fare sesso, non sapevo che i messaggi e le chiamate servissero a far sapere che il tuo pensiero è rivolto dritto alla persona che hai nel cuore, non sapevo che ci si potessero lanciare i cuscini , anche se non si sta litigando, ma soprattutto non sapevo che una come me , dopo essere stata con te, potesse riscoprire il senso della vita. Sono stata lasciata da Mattia, sono distesa a terra , sanguinante e dolorante, con te che mi guardi aspettando che io ti dica scusa, sei stato bravo a colpirmi, non riesco a parlare, ed è un bene, perchè riuscirei solo a dirti :" amo Mattia più della mia vita!" Forse sono morta, forse questo è il paradiso, forse ho perso i sensi, sento un angelo, dall'orecchio destro, che mi chiama.... "Ludovica..." "Amore..." La voce è quella, è la sua, la riconoscerei tra mille, tra miliardi, la riconoscerei anche se fossi sorda. Volto leggermente il capo, vedo Mattia, sconvolto ed impaurito, vedo Ettore, soddisfatto e arrabbiato, quello che non avrei mai voluto sta succedendo adesso, quando, a stento riesco a tener aperti gli occhi. Mattia afferra Ettore con la camicia e lo sbatte contro il cancello, proprio come è stato fatto a me poco prima. "_Cosa le hai fatto , stronzo?" - urla, ma non è un urlo qualsiasi, è un urlo disperato, un urlo di dolore, è un urlo d'amore... Lo tiene ben fermo con la mano sinistra , stringendogli il collo : gli da un pugno, un altro, un altro ancora, perdo il conto... "_Cosa le hai fatto? -Urla , piange anche. è la prima volta che lo sento piangere, ed il cuore mi si stringe, e la bocca trema, ed una lacrima scende. Ettore ha il viso sfregiato, ha il sangue che cola dal naso, ed intorno ad un occhio ha una grande macchia rossa: che pena mi fa... Vorrei salvarlo, nonostante tutto, vorrei perdonarlo ancora una volta e farlo andare lontano, lontano da quei pugni , da quei calci, vorrei... ma purtroppo è costretto a subire quello che ho subito io, deve sentire quello che ho sentito io, deve provare quello che ho provato io... Vorrei salvarti, Ettore , ma questa volta sei stato tu a non permettermelo. Si porta le mani in viso tentando di proteggersi dai colpi che via via Mattia sfila, poi gli tira un calcio, forse ai testicoli, sento Ettore urlare di dolore, in modo affannoso, fa rabbrividire. Mattia lo afferra per i capelli e lo trascina inerme avanti a me. Lo fa inginocchiare accanto alla mia spalla, ha il viso a pochi palmi dal mio, una goccia del suo sangue mi cade dritta sul viso: ci siamo macchiati dello stesso dolore... Mattia , stringe la presa dei capelli, si avvicina all'orecchio di Ettore, e con il viso ancora ricoperto di lacrime gli urla: "Chiedile scusa. Mi fai schifo!- dice con disgusto- " Chiedile scusa"- urla ancora una volta. Ettore non parla,non emette suoni, guarda verso il cielo, forse per incontrare gli occhi di Mattia che è su di lui, accenna un sorriso, senza dargliela vinta, senza sussurrare alcunché. Mattia con una forza inaudita scaraventa il ginocchio contro la schiena di Ettore, che ormai senza fiato sospira: "Scu..a" "Parla bene, pezzo di merda! Cosa hai detto?" - ruggisce Mattia "Scusa..."- Ettore sta perdendo i sensi. Vedo gli unici due uomini della mia vita ridotti così, in lacrime, sotto shock , dissennati ed ho un unico desiderio, l'ultimo: ho voglia di morire. "_Alza la voce, fino a quando hai fiato!" -Mattia sbraita senza più controllo. "_Scusa!" Ettore cerca di essere convincente, ma sia la sua voce che il suo sguardo sono ormai divenuti deboli e fiochi . Mattia , alza il braccio, e con fermezza e decisione, scaglia il suo gomito sulla testa di Ettore, lasciandolo a terra forse svenuto. Lo lascia lì, spostandolo con un piede. Si preoccupa di allontanarlo da me. Si sfila la giacca e la poggia sul mio corpo fradicio mi alza la testa, cercando qualcosa nella tasca. Singhiozza, piagnucola , nulla a che vedere col Dottor Dorsa. Una sua lacrima cade sulle mie labbra , raccolgo quel poco di forze che ancora mi è rimasto e rubo per l'ultima volta qualcosa che gli appartiene, la succhio dalle mie labbra, la tengo per un po' sulla mia lingua e la butto giù, sperando che arrivi dritta al cuore. Io ti amo , Mattia. Anche se è finita, vorrei avere la forza di dirti che ti amo disperatamente... _"Mi serve un'autoambulanza ..." sento Mattia a telefono, ma poi mi addormento... forse per sempre...