Capitolo -15-

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L'odore del caffè mi sveglia dolcemente. Apro appena gli occhi e non ci vuole molto ad essere invasa dal buon umore: Mattia è seduto accanto a me con una tazza di caffè tra le mani.

_Buongiorno. - Sorride e mi porge la tazza.
_Ehi !- Stropiccio gli occhi ancora assonnata.
Ieri siamo stati tutto il giorno a casa a poltrire sul divano e nessuno dei due aveva tanta voglia di parlare: la prova del molo è stata pesante. Abbiamo capito che non è poi così facile fingere che non ci sia nulla, forse perché quei sentimenti, i nostri sono così forti, così pieni di passione, così inesorabilmente veri. Pensavamo di poter nascondere qualcosa che invece c'è : è in noi, è nell'aria che respiriamo, è impresso sui nostri corpi che si toccano. Forse è impossibile coprire due paia di occhi che solo a guardarsi fanno l'amore, forse non si può evitare che il nostro corpo si irrigidisca guardando il tocco di un corpo estraneo, forse l'unica distanza che siamo in grado di sopportare è quella della nostra pelle.
Rivederlo di nuovo di buon umore mi rasserena , mi rassicura...
Forse è così di buon umore perchè... perchè oggi è il suo compleanno!
_Sei proprio sicura di non poter rimandare la cena con tua zia ? Non puoi andare domani?- fa il broncio aspettando la mia risposta.
_Mattia, non voglio, ma devo! Non posso mancare, da domani staremo nuovamente insieme.
_Domani? Stasera quindi non torni a dormire?- s'irrigidisce e sgrana gli occhi.
_No, si farà tardi e zia non mi permetterà di farmi guidare .
_Ti accompagno e poi quando ritorno dalla cena con Marco vengo a prenderti.
_Mattia, non rendere tutto difficile. Prometto di chiamarti. È solo una sera!
Ed io so che non è solo una sera, ma è la sua sera, e ti prometto, amore mio, che farò il possibile per renderla indimenticabile.
_Prima Annette, poi ti ci metti tu, perfetto! -Si alza di scatto dal letto , sbatte la porta del bagno , il rumore dell'acqua riecheggia tra una parola detta e cento nascoste.
Annette ? Cosa c'entra lei? La raggiungo in cucina per capire cosa sia successo , è tutta indaffarata a spolverare un po' rattristita fissa il vuoto quasi a voler cercare risposte.
_Buongiorno ! - sospiro intimorita.
_Buongiorno! Ce l'hai anche tu con me?- mi chiede abbassando gli occhi.
_Avercela con te? Perché mai?
_Non te l'ha detto Mattia?
La guardo disorientata, scuoto il capo e le faccio segno di raggiungermi nel nostro posto segreto per discuterne avanti ad una sigaretta.
Accendiamo entrambi una Marlboro: io con gli occhi ancora semichiusi , lei con le mani tremolanti.
_Cosa è successo?- chiedo poggiandole una mano sulla coscia.

_Ho detto a Mattia che oggi pomeriggio parto: vado da mia sorella a Trieste.
Ha subito un'operazione settimane fa, ma non ho voluto lasciare Mattia solo, e... adesso che ci sei tu... insomma , mi dispiace, ma non è una vacanza, ho bisogno di sapere come sta.
_Oh , Annette! Immagino come ti abbia risposto.Sarà così difficile per lui separarsi da te. - dico rattristata.
_Sono solo pochi giorni! Ritornerò Venerdì.- dice pazientemente.
_Non preoccuparti per Mattia! Lo conosci meglio di quanto si conosca lui: fa il duro, è l'unico modo che conosce per dimostrare affetto.
Annuisce annuisce, continuando a fissare nel vuoto con le cosce tremolanti ed il cuore a pezzi.
_Mi prenderò io cura di lui, tranquilla!- dico rassicurandola.
_ Oh, Ludovica, avevo proprio bisogno che mi dicessi questo. Me lo prometti?- domanda speranzosa.
_Promesso!
Sembra rasserenata, riesce ad abbozzare un sorriso su quel viso così scarno e quegli occhi così giovani.
Mando un messaggio a Serena:
<Ho bisogno assolutamente, di un regalo per Mattia, una torta e visto che Annette oggi parte: dovrò accontentarmi solo di quella!>
La risposta di Serena è immediata :
<Avvisami quando sei pronta per uscire!>
_Ludo- Mattia mi richiama dall'altra stanza.
_Dimmi- urlo mentre lo raggiungo.
_Oggi c'è il corso in facoltà! Sei in ritardo.
_In realtà speravo in qualche lezione privata- dico con tono sarcastico.
_Privata tipo?- mi dice in modo ammiccante.
Si avvicina lentamente e poggia le sue mani sui miei fianchi, quasi non me ne accorgo: quelle mani sembrano ormai far parte del mio corpo. Mi attira a sé con più forza e mi bacia. Lo sento muoversi, muoversi forte, con i denti mi da piccoli morsi sul labbro, mi annusa, accelerando il respiro, il suo petto preme sul mio, mi distende, delicatamente sul letto mettendosi a cavalcioni su di me , abbracciandomi e baciandomi , sulle gote, poi il collo, poi i seni, che al solo tocco si irrigidiscono. Mi da piccoli morsi sul lobo destro , gli accarezzo i capelli, lo attiro a me, lo voglio... lo amo...
Annette entra in camera, con i jeans di Mattia tra le mani :siamo distesi uno sull'altra.
Mi sgancio dalla presa , imbarazzata e con il volto basso corro in bagno, intravedo Annette che sorride inarcando quelle labbra carnose e piacevoli.
"Che figura!"penso. Richiudo velocemente la porta alle mie spalle mi guardo allo specchio e non mi riconosco: vedo riflessa una ragazza diversa, tutta spettinata, con due occhi grandi e luccicanti, e la bocca del colore delle rose, le guance paffute e le gote arrossate, ma soprattutto vedo una ragazza spensierata, con la voglia di vivere. Penso per un attimo alla mia vita tre settimane fa. E se dovesse finire tutto? Se domani dovessi risvegliarmi nel mio letto troppo largo per me e nella mia vecchia vita che mi andava sempre troppo stretta?

C'è voluto un po' per convincere Mattia a lasciarmi a casa. "Mi stai dicendo che ti vedrò direttamente domani?" ha chiesto con l'aria di un bimbo che fa i capricci e che non vuole saperne di essere contraddetto.
Ma alla fine sono riuscita a convincerlo che se ci separeremo per meno di ventiquattro ore non succederà poi il finimondo.

Puntuale come sempre, Serena mi raggiunge a casa di Mattia.
_Dove si va? - mi dice raggiante e divertita.
_Al centro commerciale! Come mai questo entusiasmo?- chiedo stranita.
_Niente.
_ Niente? è così che fa cognome Marco?- la prendo in giro.
_Cosa c'entra Marco?- domanda scettica.
_Non ti va di parlarne?
_ Non è questo. È ... cioè ... in realtà va tutto bene con lui. Sono io che non vado...- abbassa lo sguardo giocherellando con le mani
_In che senso?
_Ludo, sai cosa mi aspetto adesso, dopo la relazione con Samuele . E conosci Marco, illudersi di avere una relazione sarebbe come andare alla ghigliottina da soli. Ci sto andando con i piedi di piombo, e credimi, che non sto frenando solo i piedi. - sorride.
_Pensi che Marco sia come Samuele?
_Non lo so, ma non voglio cascarci di nuovo, non voglio dovermi svegliare col suo odore sotto al naso e sapere di non poterlo avere, non voglio una persona che ci sia solo al letto, io voglio che dopo aver fatto l'amore , in quel letto ci resti , e voglio che ci resti abbracciato a me. Marco mi sta prendendo, forse sono invaghita o forse innamorata, chi lo sa? Quello che so è che ho imparato la lezione. E se deve continuare questo rapporto, continuerà solo con i presupposti giusti. Quelli che non ci sono mai stati con Samuele....
_Sere, sono orgogliosa di te. Fermarsi a volte non vuol dire non avere coraggio , o non vivere a trecentosessanta gradi. A volte fermarsi è segno di maturità e fidati, ci vuole ancor più coraggio.
Sorride, è un sorriso rammaricato, un sorriso che non ha sapore, un sorriso inodore, un sorriso che nasconde la paura di innamorarsi...di nuovo, di essere fregata... di nuovo, di credici... di nuovo. Quelle labbra si sono ormai scordate di Samuele, cercano qualcosa di nuovo, qualcosa in più, quelle labbra vogliono essere amate. Marco, le amerai queste labbra?
_Che hai intenzione di regalare a Mattia? -
_Ho delle idee,vedrai!- strizzo l'occhio, lasciandola sulle spine: mi odia quando non le dico le mie intenzioni.
Ci sono una marea di persone che corrono da un negozio all'altro, affrettandosi, sorridendo , con gli occhi luccicanti, tenendo grande quantità di buste tra le mani: non c'è cosa più confortante dello shopping terapeutico. Ne so qualcosa, avrò speso la maggior parte delle mie paghette per acquistare cose che non mi sarebbero mai servite, cose inutili, cose che sembrano poter, almeno momentaneamente, riempire il vuoto che c'hai dentro.
_Ludo! - Serena lancia un urlo stridulo, mi strattona con il braccio e mi costringe ad entrare in un negozio.
_Serena, m'hai fatto male!
_Zitta. - mi porta la mano avanti alla bocca. _ C'è Ettore dietro di te. Non voltarti.
Mi si ferma il cuore. Ettore? Sembrava così lontano, così indefinito, quasi invisibile. Nemmeno credevo che esistesse un Ettore nella mia vita. Si dice che il bene supera il male, lo batte, lo sconfigge: ebbene , Mattia, con le sue grandi e vigorose spalle si è posizionato, in modo deciso, al primo posto, lasciando in penombra la zona grigia abitata dai mostri del mio passato..
"Non succederà nulla se restiamo separati per ventiquattro ore..."- che ingenua che sono: il male torna, quando meno te l'aspetti, quando senti di essere al sicuro, quando ormai lo avevi dimenticato...
_Cazzo!Ci ha viste!
Si ferma il mondo.
Sento una mano stringermi l'avambraccio, quella forza mi obbliga a voltarmi.
_Ehi . - Dice sorridente, quasi come se non fosse successo nulla, come se tutto questo fosse normale, come se non ci vedessimo da n'ora o forse due, sorride come se ci amassimo ancora, sorride come se mi avesse sempre amato, sorride come se non mi avesse mai picchiata, sorride come se fosse Mattia...
Ha un sopracciglio alzato, gli occhi freddi e bui, la barba cresciuta su quel viso sempre più scarno, le labbra sono screpolate , forse per i troppi morsi, ha il capo piegato leggermente verso di me: lo ricordavo più grosso, più mostruoso, forse era la mia mente ad ingannarmi, forse non ho più tutta questa paura, forse riesco finalmente a vedere l'uomo piccolo che c'è in lui.
Cerco di liberarmi da quella presa che mi infastidisce: sento invadere il mio territorio.
Ma ad ogni atto di resistenza Ettore impiega sempre più forza, fino a bloccarmi completamente il braccio.
_Lasciami, lasciami, Ettore!- impreco, con il tono della voce alta.
_Non urlare, piccolo amore mio. - mi dice portando la sua mano sulle mie labbra. Si avvicina al mio orecchio e sussurra:
_Tanto il tuo bell'avvocato non può salvarti...
_Ettore , lasciami! .- inveisco .
_Ti trovi bene con lui, vero? A chi non piacerebbe fare la "mantenuta" di un ricco coglione.
Serena si allontana e corre in cerca di aiuto.
_Ludo, guardami. - mi ordina.
Alzo lo sguardo con gli occhi piani di lacrime.
_No, non piangere... non devi... - dice con fare amorevole, accarezzandomi il viso.
_Tu sei mia... e mi riprenderò quello che è mio. Succede a tutti di sbagliare, ma è ora di tornare a casa, di tornare da chi veramente ti ama. Il gioco finisce qui, adesso!- dice con fare più duro.
_No, Ettore. Io non lo lascerò. dico con un filo di voce, la presa sui polsi è troppo forte, a momenti svengo.
_Forse, non sono stato chiaro! - dice deciso. Non era una richiesta la mia, era un ordine: tu devi lasciarlo! Se non vuoi farlo per te pensa a lui, e a quello che gli farò...
_C'è qualche problema? - irrompe l'uomo della sicurezza.
Ettore sgancia la presa, alza le mani e sorridente dice:
_Nessun problema, litigi tra innamorati. - si volta verso di me e sussurra: _ a presto!.
Il poliziotto gli poggia una mano sulla spalla e lo allontana , dirigendosi all'uscita del centro.
_Ludo, come ti senti? - Serena mi avvolge in un abbraccio , uno d quelli suoi , che ti fa scordare il mondo, mi asciuga le lacrime e mi fa poggiare completamente a lei .
Sento le gambe crollare. Sfrego i polsi per riattivarli: li sento bloccati: sono diventati già di colore violastro. Quello sguardo, così cattivo, così intenso, pronto a ferirmi, a colpirmi ad affondarmi, come sempre. Non so cosa abbiamo costruito in tutto questo tempo, non so cosa ci abbia fatti resistere , se sia brama di possesso, ossessione , scelleratezza, ma sono sicura di quello che non è: questo non è amore, non può esserlo. Ma quale cazzo di amore? È un sentimento troppo nobile per uno come lui, per una come me, quando stavo con lui. L'amore è svegliarsi la mattina accanto al tuo uomo e lui è già lì, sveglio, con una tazza di caffè fumante , ed un sorriso straordinario , che ti fa capire quanto abbia voglia di starti accanto; amore è dormire col tuo uomo anche senza farci l'amore perchè averlo vicino è già abbastanza; amore è non trovar pace fino a quando non sei tra le sue braccia ed il mondo ti appare perfetto perchè c'è lui; amore è sorridere se lui sorride e star male anche per una piccola lite, amore è quando chiudi gli occhi e pensi alla tua vita senza lui e ti si ferma il cuore. Mattia , tu sei l'amore . Ma forse amore è anche rinunciare a te, per salvarti...
Ho un gran bisogno di chiamarlo . Sarà impegnato, ma so che anche solo la sua voce mi farà stare meglio.
Il cellulare squilla una sola volta e lui risponde prontamente:
_Piccola- e mi sembra già di essere in paradiso
_Amore- ed è così che decido di dirglielo la prima volta. In preda al panico, in preda allo sconforto, con la paura di perderlo e di essere presa, non riesco a chiamarlo in un altro modo che non sia "amore"...
_È successo qualcosa? Ehi , ci sei?- dice teso.
_Si, è tutto ok!- mi affretto a dire- È solo che già mi manchi...
_Anche tu. Ma sei sicura che non sia successo nulla? Torno a casa in un attimo! - dice premurosamente.
_No, non è successo nulla! Avevo solo bisogno di sentirti, scusa per averti disturbato. Torna al tuo lavoro, ci sentiamo dopo.
_Non disturbi mai, non tu...
_A dopo...
Che a me sembra già una promessa, la promessa più bella che io abbia mai fatto...
Attacco. Sorrido . Va tutto bene. Lui è con me. Lui c'è sempre. Lui mi ama.

Serena mi ha invitata a pranzo: non riesco a toccare nemmeno una briciola di pane. Quel viso impresso nella mia mente, mi blocca l'appetito, mi provoca disgusto, ho la nausea di lui, della me di qualche mese fa, forse perché non c'è più spazio nemmeno per una parte di Ettore nella mia vita, forse perché sono piena di Mattia, piena fino al cuore.. Dopo pranzo sia io che Serena ci tuffiamo nel letto che sembra aspettare solo noi.
Il volume della musica sembra non essere mai alto abbastanza... Mi abbraccia, mi fa forza, cerca di fermare le gambe che ancora tremano, intanto il regalo per Mattia è al sicuro sul comò ... Lo guardo e penso a come andrà la serata a, a come reagirà, a quanto amore ci sarà...

_Ludo, Ludovica, sveglia!
Serena ansima con il mio cellulare tra le mani.
Cavolo!Mi sono addormentata senza accorgermene, Annette mi sta chiamando :
"Pronto"- rispondo assonnata .
"Salve Ludovica, Mattia è appena uscito ed io ho l'aereo tra mezz'ora , tra quanto sei qui?"
"Oh, Annette, scusami , tra cinque minuti arrivo. Scusa ..."dico timidamente.
"Non preoccuparti! A tra poco"- mi rassicura dall'altra parte del telefono.
"_Cazzo Sere ci siamo addormentate! Devo correre da Mattia, se Annette va in aeroporto resto fuori..."
"_Corri,corri! Ti raggiungo io dopo e ti porto tutto quello di cui hai bisogno!"
"_Sere, ti amo! Mi hai salvata!"- continuo a saltellare in cerca delle chiavi.
"_Niente storie! Muoviti!"- mi ordina.
"_Ok. Non scordarti la torta!"
"_Non preoccuparti!Dammi mezz'ora e ti porto tutto. !"
"Poi ti scrivo un messaggio con tutto quello che devi portare!"
"_Vai ! mi dice impaziente. "
Scendo veloce le scale, rischiando di inciampare , corro in macchina e per fortuna non c'è molto traffico. Supero la Variante velocemente, le gambe mi tremano , e l'adrenalina violenta le cellule di tutto il corpo.
Annette è fuori , accanto alla macchina: sta posando una valigia nel cofano. Scendo e le corro incontro abbracciandola. È sorridente e rammaricata al tempo stesso, non deve essere facile separarsi da Mattia dopo quattro anni. Indossa un jeans ed una maglia bianca, sembra più giovane di circa dieci anni. Sembra radiosa anche se ha il viso spento, sembra energica anche se ha passato i cinquanta, sembra che il cuore e gli occhi si siano fermati qualche anno fa...
_Scusami se ti ho messo fretta! Ma rischio di perdere la coincidenza se parto in ritardo!
_Oh no, scusami tu Annette, sono una pasticciona! - sospiro.
_Divertitevi stasera. -sorride e abbassa gli occhi.
_Mi mancherai - sussurro.
_Io ti voglio bene , Ludovica.Te ne ho voluto prima ancora che ti conoscessi. Te ne ho voluto da quando Mattia raggiante mi raccontava di te "La ragazza del parcheggio..." - diceva ed era come se avesse visto per la prima volta una donna, era come se avesse incontrato l'amore per la prima volta... - la voce si fa tremolante - Io ti voglio bene perché sembra che tu abbia chiuso le ferite del suo passato, qualsiasi siano.
_Annette, grazie! Non penso di meritare la tua fiducia, ma grazie. Grazie, spero di non deluderti mai.
_E non lo farai...se ti sbrighi. - mi porge le chiavi e mi fa segno di entrare in casa.
Ci salutiamo con calore, con una stretta forte, con sorrisi accesi e lacrime che solcano il viso: Annette, che donna straordinaria sei! penso guardandola ancora una volta dall'altra parte del cancello.
Per la prima volta sono sola in casa, in questa casa che se pur lussuosa ed enorme riesce ad essere accogliente ed intima quasi come la mia... questa casa ha il sapore di Mattia.
Mi siedo all'esterno sotto al gazebo, accendo una sigaretta, distendendomi , in attesa di Serena.
Non avevo controllato il cellulare per tutto il tempo , ho tre messaggi di Mattia e delle chiamate perse...
<Sicura che è tutto a posto? Avevi un tono spaventato, sono preoccupato!>
<Sono appena tornato a casa, non ci sei... Non siam riusciti a salutarci! Sei arrivata da tua zia?>
<Ludovica, ho i nervi a mille! Perché non mi rispondi?>
Non riuscirò mai ad abituarmi alle mille preoccupazioni di Mattia, alle mille paranoie, a quelle paure che in fondo sono anche mie.
Lo richiamo immediatamente:
"Finalmente..."- risponde frettolosamente.
"Ehi scusa mi ero addormentata"
"Mi hai fatto preoccupare"
"Scusami. Ti avrei avvisato , ma non me ne sono accorta!"
"Va beh ...adesso che fai?"
"Sono sul divano a casa da zia. Tu?"
"Sono in macchina con Marco . Ci sentiamo dopo!!"
"Un bacio"
Stacca la chiamata : è ancora arrabbiato. Vorrà rimproverarmi. Bella merda!
Bisogna organizzare tutto velocemente. Fortunatamente , Serena non ci mette molto ad arrivare, apre il cancello , con le mani stracolme di buste , barcollando sui tacchi. Rido , guardandola affondare tra i sassi colorati del giardino.
_Bella amica. Stronza! Aiutami. - mi implora disperata.
Afferro alcune delle buste che ha in mano: è ora di mettersi all'opera!
Serena avvia l'ipod , fa partire la sua canzone preferita- It not unusual di Tom Jones- con le noti rilassanti ed allegre diamo avvio ai preparativi. Sistemo la torta in frigo. Serena prepara il mio abito e il trucco necessario, mentre io ancora in shorts accendo le cento candele profumate che abbiamo comprato, sistemandole dall'entrata del giardino fino al salotto. Poggio tre biglietti lungo il tragitto designato dalla luce fioca che emanano le candele ed infine sistemo il regalo in salotto.

"_Le candeline te le ho messe nel primo cassetto in cucina!"- mi avverte Serena!
"_Ok!"- dico frettolosa.
"_E con la macchina come fai? Appena viene capirà..."
"_Sa che mi accompagnavi tu da zia e che lasciavo qui la macchina. Sere assicurati che siano accese tutte le candele , io vado a farmi una doccia."
"_Ok. Stai tranquilla. Ti aspetto!"
Fare qualcosa per lui mi mette allegria : e come una bambina la notte di natale resta sveglia per aspettare Babbo Natale, io aspetto il mio uomo con la stessa ansia e felicità. Come quella bambina, so che qualsiasi cosa troverò sotto l'albero mi farà felice. Come quella bambina, so che non posso restare delusa, perchè quello che è fatto e fatto col cuore. Come quella bambina, gli occhi mi brillano di gioia. E proprio come quella bambina, non mi importa quanto ci vorrà, forse aspetterò mesi, forse anni, dovessero passare anche secoli, io sono qui ad aspettare l'unica cosa che mi rende felice , l'unica persona che amo... Mattia ti aspetto anche se dovessi metterci tutta la vita.
_Ludo, sbrigati! Marco mi ha appena scritto che stanno lasciando il locale!
_Cazzo...- impreco.
Infilo il vestito color fumo, con le paillettes , comprato per l'occasione , con le gambe ancora umide (tipico ) , mi si appiccica addosso. Serena si affretta a conficcarmi forcine tra i capelli con il risultato di uno chignon perfetto e la mia testa che a momenti esplode . Mi trucca in modo straordinario , realizza uno smokey eyes sui miei occhi, rendendoli grandi e misteriosi: ad ogni pennellata mi guarda nostalgica, forse anche lei non mi riconosce più, forse anche lei si sta chiedendo la sua vecchia amica dove sia finita, forse anche lei si è accorta che sono incastrata tra mente e cuore di Mattia.
_Mattia ha appena accompagnato Marco! - esordisce Serena con il cellulare tra le mani.
_ Sei perfetta, non potrà fare altro che guardarti e innamorarsi più di quanto lo sia adesso. - sorride.
_Ti voglio bene , Sere.
_Ti chiamo domani.- voglio sapere tutto!- strizza l'occhio avviandosi all'uscita: la vedo andarsene, tra le candele , le luci soffuse e le statue che compongono un quadro perfetto .
Inserisco nell'ipod la memoria che contiene la playlist delle canzoni che mi ricordano lui , quelle un po' romantiche, quelle che quando le senti ti mangiano l'anima, quelle cantante con le lacrime agli occhi e con il cuore tra le mani.Mi dirigo in cucina, socchiudo le ante e sistemo la torta sul tavolo.
Il display si illumina . Un messaggio. È lui.
"Marco si è sentito male, sto tornando a casa. Puoi parlare adesso?"
Lo rispondo prontamente per non rovinare la sorpresa.
"Sto ancora cenando... ti richiamo io"
"Di male in peggio... tutto solo a casa e non posso neanche ascoltare la tua voce. "
Sorrido all'idea di Mattia imbronciato, per un compleanno andato a puttane, si è trovato in una sola sera solo senza un amico, un punto di riferimento ed una fidanzata.
Ma presto tutto andrà al meglio, piccolo amore mio.

Sento il portone aprirsi. Sento che le gambe mi abbandoneranno presto. Dannazione , i tacchi non dovevo metterli .
Il cuore batte forte,lo sento quasi scoppiare ... sale alla gola e poi scende, bloccandomi il respiro per qualche secondo... non una parola non un rumore... solo amore
Avvicino gli occhi al piccolo spazio che lasciano le ante... l'ipod avvia "I will always love you" di Whitney Houston... e quando proprio non me l'aspetto , una lacrima scende arrivando alla bocca, l'asciugo velocemente e finalmente lo vedo. Ha un vestito gessato , nero , con un papillon di media grandezza. La barba rasata e un ciuffo che gli scende avanti agli occhi. Cammina tra le cento candele , con passo cauto ed incerto, è stupito, meravigliato, quasi sconvolto... apre il primo biglietto sul quale trova scritto:
"Forse non te lo aspetti , forse non sarai contento, forse non ti merito ma io sono qui..."
Si tocca la fronte e poi con occhi guardinghi corre verso la seconda busta, la afferra e la apre:
"È il tuo compleanno e anche un uomo ricco, bello e perfetto ha bisogno di essere sorpreso... "
Scuote il capo, delineando un amaro sorriso , stropiccia le lettere tra le sue mani e afferra la terza:
" Spero che tu abbia capito chi sono... e se volessi vedermi, ti mancano cento passi dal traguardo... cento come i battiti che mi dividono da te...cento come gli anni che vorrei trascorrere con te.... cento come le volte che vorrei rincontrarti... cento come le volte che ti penso in una giornata.... cento come le espressioni che solcano il tuo viso.... cento come gli infarti che mi verranno se non corri qui a baciarmi..."
Entra in casa , guardandosi intorno. Si dirige verso il divano, dove c'è il suo regalo , sta per sciogliere il nodo , si ferma un attimo e...
"Carla- urla con la voce roca- ti prego di uscire da dove sei e ritornartene a casa. Non ho bisogno di te, soprattutto stasera ho bisogno di stare solo. Quindi per favore,- continua ad alzare il tono- giuro che non te lo richiederò con la stessa calma, vai via dalla mia casa e dalla mia vita."
È l'effetto che desideravo, speravo in questo. Non ha idea che io sappia del suo compleanno: l'effetto sorpresa sarà ancora più forte, ancora più penetrante, come è stato lui per me. Esausto e annoiato scarta il regalo , afferra la nikon e stacca il biglietto che ho lasciato :" per non dimenticare un singolo giorno di noi"..
In perfetta sincronia , Witney Houston lascia la scena a Michael Bolton... partono le note di "When a man loves a Woman " La canzone che ho scelto per il nostro amore...
Apro le ante della cucina, nascondendomi dietro al divano, lasciando la scena alla torta, con trenta candeline accese , che illuminano la foto di noi due che ci baciamo. Lui si avvicina alla torta, guarda bene la foto e con gli occhi lucidi e le mani tra i capelli resta, per la prima volta, senza parole.
Mi alzo , avvicinandomi alle sue spalle e gli sussurro :
"_Auguri , amore mio"
_"Te l'ho già detto che ti amo" e lo dice lentamente, scandendo ogni sillaba, con le labbra secche e tremolanti.
Mi prende in braccio abbracciandomi forte. Si cala per soffiare le candeline, tenendo stretta la presa:
_"Esprimi un desiderio"
_"Non desidero altro che te... tutto quello di cui ho bisogno è tra le mie mani"
Si rialza, baciandomi forte, la lingua invade , violentemente , ogni parte della mia bocca.
Mi lascia scendere, mi stringe forte il viso tra le sue mani e mi bacia , sussurrando ad ogni bacio:
_"Sei Mia... nient'altro che noi..."
_"Nient'altro..."
Mi morde le labbra , toccandomi il bacino, mi piega il collo al lato destro e mi bacia, provocando un abbraccio tra tutti i miei organi ormai intrecciati.
Mi lecca il lobo e poi lo mordicchia lentamente, mentre gli slaccio pian piano i tre bottoni della giacca e la lascio cadere sul pavimento. Mi stringe di più a sé , affannato e ansimante, mi tocca i seni , facendomi sussultare , a quel tocco leggero ma esperto. Sbottono il papillon e poi la camicia , lentamente, toccando con le punta delle dita quella pelle perfetta ed i peli eretti . Continua ad estasiarmi dandomi dei morsi leggeri sul petto e poi risalendo alla bocca , tira le mie labbra nelle sue, e quando le lascia ho un leggero bruciore. Afferra il capo della zip del mio vesto e sospira:" sei tutto quello che un uomo possa desiderare, sei fantastica" lascia scorrere la zip fermandola al ventre, per liberarmi dalle maniche del vestito ... mi bacia i seni che fa scivolare dal reggiseno , stridulo: la voglia di averlo mio è tanta.
Cala i suoi pantaloni liberandosi delle scarpe e dei calzini, mi abbasso per allentare il cinturino delle scarpe e mi raggiunge da dietro, baciandomi la schiena e massaggiandola lentamente , mi rialzo, e da dietro continua a farmi scendere la zip e con lei gli slip ed il reggiseno. Siamo nudi, uno di fronte all'altro, ha gli occhi pieni di desiderio , e sorride, Dio quanto sorride...
_Quando un uomo ama una donna..." ripete le parole della canzone abbracciandomi forte , fino a scivolare a terra entrambi. Mi morde i capezzoli che si irrigidiscono, e con loro anche le mie gambe e le mie braccia, inarco leggermente la schiena con quei tocchi che mi provocano brividi e fremiti.
Infilo le mani tra i suoi capelli, attirandolo alla mia bocca , mette le sue gambe tra le mie e mi dice:
_"Solo se lo vuoi"
_"Lo voglio"
_Hai paura?
_Un po'...- sospiro...
_"Dimmi se non ce la fai"
Annuisco.
Appoggia la sua erezione su di me e poi scivola dentro, lentamente, preme leggermente e poi riesce , ripetendo questo movimento più volte.
Balzo ogni volta che entra e mi invade, mi riempie, sono piena di lui ma non ne ho abbastanza...
Fa male, ma non ho mai sopportato un dolore più bello.
_"Fa male ?"
Non rispondo , gli afferro le grandi spalle e lo attiro di più a me.
Entra ancora un po', fino a riempirmi completamente , siamo un corpo ed un'anima...
Resta così per pochi secondi che definirò per sempre come i più belli della mia vita.
Mi bacia con delicatezza e mi accarezza i capelli, mentre io gli tengo strette le spalle.
"_Ehi, apri gli occhi... il mondo qui è fantastico"
_"Non ho dubbi"
Sussulto ancora, tra un tocco ed un altro, mentre i nostri corpi si legano e si slegano ripetutamente, e le nostre bocche si sfiorano in questo viaggio verso l'estasi.
Ancora un altro tocco e ... emettiamo un sottile urlo incarnato nell'anima, esplodiamo entrambi in quello che forse è un orgasmo. Per i primi secondi ho paura, sento di dover morire, le gambe sono anestetizzate ed il ventre scoppia in battiti ripetuti...
_Cosa mi succede? - dico stravolta, mentre Mattia si lascia cadere sul mio petto stringendomi forte.
_Tranquilla... è solo l'amore... nient'altro...


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