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Tre giorni dopo quella sfortunata sera, mi sentii tornata alla normalità. Aveva smesso di popolare i miei pensieri, come se non fosse successo niente. Avevo messo da parte ogni cosa. Non era stato di certo semplice, come strappare un vecchio cerotto. Anzi.

La mia infima mente aveva iniziato a tirare fuori, brutti ricordi senza che lo volessi. Erano rimasti sopiti per un po', come se non esistessero. Mi sentivo sola, abbandonata e indifesa. Esattamente tutto ciò che ero stata in un tempo passato. E mi faceva male al cuore ricordare. Era come se la mia testa, si fosse dimenticata dei miei amici. Del loro affetto. Di come ero cambiata. Cresciuta.
Era come se fossi tornata a casa mia. Con mio padre. A subire tutti i suoi torti, un giorno dopo l'altro. Mi aveva reso sempre più difficile andare avanti negli anni. Era stato sempre il mio bastian contrario. Sempre pronto ad affossarmi, piuttosto che darmi una mano. Per questo me n'ero andata da lì, non c'era futuro in quel posto per me.

Mi tornarono alla mente le parole che mi aveva detto la settimana prima, quando mi aveva chiamata al telefono. Era arduo non crollare risentendole.

«Sei un'egoista che pensa solo a se stessa...» mi aveva detto con voce carica d'odio. «Sei ancora quella bambina che non vuole crescere. Cerca di vedere oltre il tuo naso, non hai più otto anni Allison, non esisti solo tu nel mondo, ricordatelo!» aveva continuato prima di attaccarmi il telefono in faccia.

Io ero cambiata, lui per niente. Mi venivano in mente molti aggettivi per descriverlo, nessuno dei tanti particolarmente carino. Era sempre lo stesso di prima. Ancora una volta era riuscito a ferirmi.
Non pensavo di essere una persona egoista, ma sentirselo dire dalla bocca del proprio padre, faceva male e tanto. Avevo evitato di parlarne con qualcuno, per non dover ripetere le sue stesse parole.

Se ne avessi parlato con Beth, avrebbe provato ancora più rancore nei suoi confronti e io non volevo questo. In fondo al mio cuore, era rimasto ancora un briciolo d'affetto per lui. Anche se di certo non lo meritava.

Per tre giorni ero andata a lezione e al lavoro, come un automa. Come se vivessi nel corpo di qualcun altro, invece che nel mio.
Sapevo da dove nasceva la mia delusione e non volevo indagare. Sarebbero potute venire fuori cose che non volevo. E poi era ora di smettere di farsi domande. Era ora di andare avanti. Era ora di preoccuparmi di me e dei miei amici, di chi mi era accanto e mi voleva bene. Riprendendo in mano le redini della mia vita. Non poteva continuare a suggestionarmi in quel modo.

L'unico a sapere di quella telefonata, era mio fratello Thomas. Riflettendoci bene, avevo deciso di doverlo dire a qualcuno e lui era l'unico con cui potessi farlo. Mio fratello Travis, era troppo lontano e al momento era meglio che non ne sapesse nulla. A tempo debito gli avrei raccontato tutto.

Thommy con i suoi modi pacati e tranquilli, era riuscito a ridarmi la serenità persa. All'inizio si era arrabbiato e non poco. Spesso anche lui si era chiesto, come un padre potesse parlare così ad una figlia. Senza riuscire mai a rispondersi. Lui per me era stato un po' quel genitore che non avevo mai avuto. Da piccola per sbaglio qualche volta, mi era capitato di chiamarlo papà. Ma lui non ci aveva badato troppo.

Il sentimento che provavo per lui era infinito. Ed impossibile da descrivere a parole. Forse non ne esistevano di appropriate. Era il mio punto di riferimento. La mia roccia in caso di bisogno. La mia casa.

Da quando mi ero trasferita a San Francisco, per frequentare il college. Thommy aveva chiesto un trasferimento al lavoravo, per restarmi accanto. Lavorava in uno studio di avvocati, con sedi sparse un po' ovunque. Quindi non era stato particolarmente difficile per lui.
Io l'avevo apprezzato comunque tantissimo, non era costretto a farlo. Invece non ci aveva pensato su due volte.

Si era trasferito a San Mateo, nei sobborghi di San Francisco. Per andarlo a trovare, impiegavo circa una trentina di minuti scarsi. Per me era comodo averlo così vicino.

Mai più come prima (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora