Il giorno successivo, quando tornai a casa dal lavoro, trovai Beth ad aspettarmi. Seduta comodamente nel divano del salotto. Con la sua solita coperta azzurra poggiata sulle gambe.Sul tavolinetto basso davanti alla televisione c'erano tutti gli snack che si potevano desiderare. Anche le mie patatine preferite e la Dr. Pepper alla ciliegia. Restai un attimo perplessa, Beth amava il cibo spazzatura. Mai avrei pensato di mangiare tutta quella roba, in uno stato mentale normale.
Tutta questa tavola imbandita, significava solo una cosa, in quei giorni era stata in pensiero per me.Dovevo essere sembrata davvero a pezzi, per ricevere questo trattamento. Di solito riservato alle occasioni speciali. Era così che mi tirava su il morale, in momenti particolarmente critici.
«Pensavo ti andasse una sera tra ragazze...» spiegò cauta. Tirandosi su dal divano per salutarmi. «Sai profumi di ciambelle, potremmo mangiare te!» propose scherzando. Mi venne da sorridere. Aveva ragione odoravo di ciambelle da star male. Al locale non avevano ordinato altro che quelle, per tutto il giorno. Era inevitabile che mi fosse rimasto l'odore addosso. Invadendomi i vestiti e i capelli.
Ne aveva portate anche un paio per Beth. Sapevo quanto le piacessero. Ne andava matta. Erano glassate con crema al burro fucsia e zuccherini al cioccolato. Estrassi la bustina che le conteneva, dalla borsa e gliele passai.
Quando le vide, iniziò a saltellare sul divano. Bastava davvero poco per farla felice.
«Mi va, dammi solo il tempo di una doccia e di mettere qualcosa di comodo» non mi sarei fatta sfuggire l'occasione di passare un po' di tempo con lei. Come facevamo ai vecchi tempi, ad ingozzarci di schifezze. Fino a star male l'intera notte. E poi era davvero da troppo che non passavamo del tempo insieme. Chiacchierando tranquillamente, facendo discorsi leggeri. Scherzando. Prendendoci poco sul serio.
Dopo essere uscita dalla doccia e aver indossato un comodo pantaloncino e una felpa grigia con delle rose, scesi al piano di sotto. Beth mi aspettava per scegliere insieme, il film da guardare. Aveva il viso tutto sporco di glassa e appiccicoso. Così le passai delle salviette per ripulirsi.
Potevo scegliere tra due film: il primo era "Una notte da leoni", con il relativo seguito "Una notte da leoni 2" e l'altro invece era "Parto col folle". Aveva scelto tutti film da ridere. Questo diceva che mi conosceva bene. Ne avevo bisogno, era un da po' che non lo facevo. Non avevo visto nessuno di quei film, quindi persi qualche minuto in più per leggere la trama sul retro del dvd.
Ero intenta a leggere, quando sentì la voce di Beth parlare in un sussurro.
«Mi hai fatto preoccupare davvero tanto Elly, non ti avevo mai vista così abbattuta...» disse piano, facendomi segno di sedermi accanto a lei sul divano. Era arrivato il momento di mettere le carte in tavola. Non volevo raccontarle di mio padre. E meno che mai volevo raccontarle di quello che avevo visto alla festa. L'avrei taciuto finché avessi potuto con lei. «Ti va di raccontarmi cosa è successo? Penso che qualsiasi cosa tu possa aver visto alla festa, non poteva ridurti in quello stato. Sembravi confusa, spaventata...non puoi mentire con me. Lo sai che ti conosco meglio di chiunque altro! E che ti voglio bene come se fossi mia sorella...» spiegò con dolcezza per rassicurarmi. Mi strinse la mano per incoraggiarmi a vuotare il sacco.
Avrei dovuto parlarle. Raccontarle tutto e lasciare che sapesse.
Era difficile mantenere un segreto con lei, non ne avevamo mai avuto uno. Se avesse saputo, avrebbe fatto di tutto per proteggermi. Lei era fatta così. E io ancora una volta pensavo a mio padre, a quello che avrebbe potuto pensare di lui. Alla brutta opinione che se ne sarebbe fatta, invece di pensare a me stessa.
Restai in silenzio senza rispondere. Un gran sospiro mi uscii dalle labbra. Era troppo imbarazzante ammettere che il mio stesso genitore mi detestava con tutto se stesso. Chi sarebbe stato contento di ammetterlo?
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Mai più come prima (#Wattys2016)
ChickLitAllison Martin. Occhi verdi come smeraldi. Pelle candida come la neve. Un'infanzia difficile alle spalle che l'aveva resa più forte. Non aveva perso la fiducia nelle persone, come avrebbe fatto chiunque. Ma in se stessa. Imparò troppo presto che un...