Capitolo 12 - Sulle Isole Orange

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Akiko aprì gli occhi e con suo grande imbarazzo si accorse di essersi addormentata appoggiata a Filla.
Evidentemente non aveva disturbato molto il suo "cuscino", altrimenti il ragazzi l'avrebbe svegliata.
Si raddrizzò sbadigliando:《Siamo arrivati alle Isole Orange?》
Filla la guardò divertito:《Siamo quasi al porto. Ti sei fatta una bella dormita di due ore》.
《Potevi svegliarmi!》
《Ma no, dormivi così bene》ribattè il ragazzo sorridendo.
Si udì un fischio acuto e la nave sembrò virare a sinistra, segno evidente che stavano facendo il loro ingresso nel porto.
Si guardarono intorno con ansia; anche se ormai avevano raggiunto le Isole, colui - o colei - che aveva attentato alla loro vita ben due volte poteva averli seguiti.
L'aria fu squarciata da due profondi fischi, che potenti scossero tutta l'imbarcazione; ai due ragazzi sembrò che la nave si inclinasse verso destra, segno che era in atto una virata e stavano finalmente attraccando al porto.
Piano piano tutti quanti i passeggeri si alzarono, dirigendosi verso l'uscita; anche Filla scattò in piedi, ma Akiko esitò un momento. Temeva che una qualche minaccia potesse annidarsi persino tra una persona e l'altra, in attesa dei suoi bersagli.
Poi guardò Eevee, la sua piccola Eevee, e il Pokemon la rassicurò con lo sguardo.
La ragazza sorrise, per poi affrettarsi a seguire Filla.
Quando misero piede a terra, entrambi inspirarono a fondo quell'aria così salmastra e salubre. Invase loro i polmoni e subito si sentirono bene, pieni di energia, pronti ad affrontare qualsiasi pericolo.
La città principale dell'Isola era vivace e colorata. Sulla costa si susseguivano l'una attaccata all'altra, le tante casette dei pescatori, ciascuna di un colore brillante. Blu, rosso, giallo, verde... Con questa sequenza variopinta rendevano allegra tutta quanta la città. La palestra si ergeva su di una piccola collinetta, che spiccava al centro della città. Era un'edificio imponente e dalla straordinaria architettura: da lontano pareva una cascata d'acqua, che rifletteva tutti i colori dell'arcobaleno con le loro molteplici sfumature. Era come se un dio, passando di là, si fosse stupito della bellezza del luogo e avesse deciso di premiarlo facendo cadere a terra un pioggia di acqua multicolore.
《Adoro questo posto》esclamò felice Akiko. Filla annuì. Condivideva a pieno le sensazioni e gli stati d'animo della ragazza.
Scendendo con lo sguardo dalla Palestra verso Sud, si scorgeva un'anfiteatro. E proprio in quel momento risuonò un richiamo:"Signori e signore, ecco a voi, direttamente da Kalos, il Torneo della Megaevoluzione!!"
I due ragazzi si guardarono entusiasti e corsero all'unisono verso la fonte di tutto quel rumore.

Erano seduti sugli spalti e applaudivano entusiasti, osservando il succedersi dei Pokemon che si sarebbero sfidati.
La Megaevoluzione era qualcosa di spettacolare, era un'esplosione di energia pura. Akiko non avrebbe saputo descrivere con le parole l'emozione che le procurava vedere quei Pokemon avvampare, per poi emergere da quel fuoco freddo più grandi, più forti, più sicuri.
Era rimasta incantata dal MegaCharizard X e Mega Charizard Y. Semplicemente incredibile.
Filla sembrava proprio dello stesso parere e osservava con sguardo attento, forse più critico e scientifico rispetto a quello di Akiko, quei prodigi dell'Evoluzione che si aggiravano per l'arena.
Ovviamente, la Megaevoluzione non era solo bella da vedere, ma era bella da vivere: solo un allenatore e un Pokemon veramente legati fra di loro e consapevoli delle reciproche forze e debolezze avrebbero potuto controllare un potere così forte e arcano.
E non era abilità comune e diffusa: solo pochi la padroneggiavano totalmente e a pochi era concesso l'onore di poter essere allenati dai Saggi Maestri di Kalos.
Akiko, tuttavia, non invidiava coloro che detenevano la conoscenza della Megaevoluzione; lei aveva i suoi Pokemon, i suoi amici, parte della sua famiglia, e traeva da loro la forza necessaria per Megaevolversi ogni volta e dare il meglio di sè. Sentimento, questo, valevole anche per Eevee.
《Strabiliante,》 mormorò Filla, quasi ipnotizzato, tanto che Tepig gli aveva per sbaglio abbrustolito una ciocca di capelli ma lui non se ne era accorto, 《davvero strabiliante. Le abilità dei Pokemon sembrano amplificate... così come i PP, i Punti Potenza.》
Akiko sorrise, vedendo il ragazzo così assorto. Poi riportò la sua attenzione - e ammirazione - all'arena centrale, dove i vari concorrenti si apprestavano alla lotta.

I due ragazzi giunsero alla spiaggia e inspirarono a fondo, guardando con occhi contenti il mare che davanti a loro brillava, come per invitarli a tuffarsi.
Si sistemarono il più lontano possibile dalla maggior parte delle persone, che sembravano riunite tutte al centro della spiaggia, quasi fossero richiamate da un punto gravitazionale.
《Ah, è stato magnifico. Davvero magnifico》disse Akiko.
Filla annuì, entusiasta:《È una cosa straordinaria. È incredibile come i Pokemon si evolvano temporaneamente, diventando fortissimi... per non parlare del legame che si viene a creare con l'allenatore...》
Lo sguardo sognante e ammirato del ragazzo si perse fra le onde.
《Fa veramente caldo》si lamentò Akiko. Più a riva, il mare era pieno di bagnanti: bambini, che giocavano contenti e spensierati, anziani che passeggiavano con i piedi nell'acqua.
Non sarebbe riuscita a farsi un bagno in santa pace. A meno che...
Addocchiando un pedalò afferrò Filla per un braccio e cominciò a trascinarlo verso la riva.
Poco dopo si ritrovarono più distanti dal bagnasciuga, là dove il mare ancora non era eccessivamente profondo, ma dove le grida e le conversazioni arrivavano attutite.
《Vai Vaporeon, esci!》
Il Pokemon si gettò al settimo cielo in acqua, schizzando i ragazzi.
Si immerse, per poi rispuntare in superficie, elevandosi sopra la superficie marina, spandendo tutto intorno gocce chiarissime, che riflettevano le mille sfumature dall'arcobaleno. Ricadde con eleganza, tornando sottacqua.
Quando riemerse nuovamente, lo fece per bagnare Filla e Akiko: con un debole Pistolacqua li inaffiò per benino da capo ai piedi.
Akiko rise, mentre Filla sembrava decisamente più infastidito dalla doccia inattesa.
《Oh, insomma, sei proprio noioso!》scherzò la ragazza. Poi lo spinse di sotto e ridendo si tuffò anche lei.
Proprio quello che ci voleva. Sguazzarono come pesciolini per un'ora buona, schizzandosi e immergendosi, giocando con Vaporeon.
Poi si sdraiarono sul pedalò per asciugarsi. Akiko adorava crogiolarsi al sole; quando lo faceva le sembrava di essere un Metapont, che si serviva della luce solare per crescere, evolversi. Perciò si distese a pancia in giù, incrociando le braccia e poggiandovi il mento sopra.
Filla si girò dall'altra parte, arrossendo. Ma quanto poteva essere bella quella ragazza?
Eevee nel frattempo si era appollaiata sulla schiena di Akiko e guardava il ragazzo con sospetto.

《Ehi ragazzi!》

Filla e Akiko si girarono quasi all'unisono. Colei che a loro si era rivolta non doveva avere molto più grande di loro, forse solo qualche anno in più.
Era alta e slanciata, indossava un bikini arcobaleno, che contrastava con i suoi capelli lunghi e neri e gli occhi marroni, di una tonalità così intensa che parevano cioccolato. Sembrava delicata, ma dal suo atteggiamento si poteva intravedere il suo vero carattere. Si ergeva a prua di un piccolo gommone, le gambe leggermente divaricate, le braccia incrociate al petto, lo sguardo determinato che puntava dritto davanti a sè. Scrutò i ragazzi, mentre tutte le altre sue compagne sul gommone attendevano un suo segnale.
《Ciao!,》disse gentilmente Akiko, 《io sono Akiko e lei è la mia inseparabile amica Eevee. Lui è Filla》.
Il ragazzo fece un cenno con la mano.
《Io sono Catarina》 ribattè l'altra, sorridendo gentilmente a sua volta, ma mantenendo quel suo atteggiamento sicuro.
Fissò lo sguardo su Vaporeon e i suoi occhi si illuminarono.
《Scusate se vi sono sembrata maleducata! Come ho già detto, io sono Catarina e per la precisione la Capopalestra Catarina! La mia palestra, specializzata nei tipi acqua, si trova al centro della città》.
Akiko si mise subito sull'attenti:《Avevo proprio intensione di sfidare il Capopalestra di quest'isola!》esclamò con enfasi.
Catarina annuì soddisfatta:《Eh io volevo proprio porti un invito ufficiale. Ho notato il tuo bellissimo Vaporeon da lontano e ho subito capito che sei un'allenatrice forte e determinata. Insomma, un'avversaria temibile e alla mia altezza. Ti aspetto in palestra》
Dopodichè le fece l'occhiolino e, fatto un cenno ad una sua compagna, il gommone venne rimesso in moto e fatto virare; in breve scomparve, lasciandosi dietro una scia bianca e schiumosa.
I due amici rimasero da soli, in piedi, l'uno di fianco all'altra.
Filla fu attraversato all'improvviso da un forte desiderio, accompagnato da una scarica di adrenalina e coraggio. Era quello il momento, lo sentiva.
Si voltò verso Akiko:《Anche Catarina ha notato, perfino da lontano, che sei una persona fantastica.》
Deglutì.
Akiko lo guardò, sorpresa.
Riprese a parlare, cercando di combattere quel nodo che gli chiudeva la gola, minacciando di soffocare le parole che stavano per essere pronunciate.
《C'è una cosa, che mi porto dentro dal primo momento che ti ho vista... e che... non posso più tenermi dentro. Sei una ragazza bellissima e detrminata, forte e gentile e quando sono con te, Akiko, mi sembra di poter correre in cielo e sollevare i pianeti come se fossero palline da tennis》
Il ragazzo si fece avanti e, vedendo che Akiko non si muoveva, la prese per i fianchi e la baciò.
Fu un bacio breve e dolce, che però non fu ricambiato da Akiko. Ella si allontanò di scatto e diede uno schiaffo a Filla, il quale più per la sorpresa piuttosto che per l'urto vero e proprio, anche se quello schiaffo era stato davvero potente, perse l'equilibrio e cadde in mare. Akiko si tuffò dal pedalò e, aggrappatasi a Vaporeon e recuperata Eevee, nuotò veloce verso la spiaggia.

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