• 4 • La proposta

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-Allora?- chiese alzando un sopracciglio. Le braccia incrociate al petto, gli occhi inespressivi e spenti.
Questa volta spenti.
Erano di un grigio chiaro, dava l'impressione di essere argento, ed era fisso sul suo verde più acceso.
Si chiedeva cosa ci facesse un ragazzino a casa sua. -Allora moccioso? Chi sei, e cosa ci fai qui?- gli chiese senza tante cerimonie.
Iniziava a scocciarsi del suo silenzio, e come se non bastasse era diventato rosso. Per la vergogna? Probabile.
-Sempre accogliente eh?- conosceva quel genere di sarcasmo, sapeva di chi fosse quella voce. La stessa persona, che sapeva quanto lo irritasse.
-Hanji perché sei qui?- borbottò guardando dietro allo spilungone davanti a lui.
La bruna alzò le spalle, si era tagliata i capelli e non le stavano poi così male.

La bruna alzò le spalle, si era tagliata i capelli e non le stavano poi così male

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Gli sorrideva come suo solito. Nonostante il tono del corvino fosse sempre scorbutico e scontroso.
La donna incrociò le braccia al petto, -sempre tu- affermò guardandolo divertita.
Lui la guardava, in attesa di un'altra risposta, che esigeva ricevere.
-Ti devo parlare...- gli diede più o meno risposta. -Il moccioso è con te?- le chiese sempre scontroso.
Hanji alzò gli occhi al cielo -Eren aspettaci qui... io e Levi dobbiamo parlare...- lo guardava con sfida.
Lui sospirò, guardando il ragazzo con la coda dell'occhio disse -sì, Eren, aspetta qui...-.
Seguito dalla donna si recarono in cucina, per una goduta tazza di te.
'Chissà cosa vuole l'occhialuta' si chiese mentre percorrevano il corridoio.
Proprio in quel momento, la Signora Hun aveva appena versato il thé in tre tazze.
-Signor Ackerman, vi ho preparato il thé annuncia la donna anziana.
-Grazie. E ti ho già detto di darmi del tu...- non si risparmiava col tono rimproveratorio neanche con lei a quanto pare. La donna annui e gli sorrise col fare dispiaciuto.
Hanji si sedette su una delle sedie in legno di fronte a Levi.
Dopo che le tazze di thé erano state servite, una palla di pelo nera salì sul ghembro del corvino.
Con una mano accarezzò il pelo di quel medesimo gatto, mentre con l'altra portava alle labbra la tazzina di ceramica pregiata.

Con una mano accarezzò il pelo di quel medesimo gatto, mentre con l'altra portava alle labbra la tazzina di ceramica pregiata

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-Non mi hai detto perché sei qui- sorseggiò il suo amato thé, mentre dava un'occhiata alla donna di fronte a lei.
-Per Eren...- spiegò guardando l'interno della sua tazza -ha bisogno di te- disse come sempre senza spiegarsi del tutto.
'Di me? Il moccioso..?' -e perché mai?- le chiese dando sfogo alla sua curiosità, ma non era sorpreso.
Il suo sguardo era sempre freddo e distaccato -ha bisogno di distrarsi... e beh... tu suoni- parlò in modo indiretto, esitate.
Levi intuì subito cosa volesse intendere -vuoi che insegni al ragazzo- intuì guardando anche lui il te dentro la sua tazzina.
-credimi, vedo una tale passione nei suoi occhi. È la stessa di quella che avevi tu alla sua età- disse col tono fantasioso, ricordando il suo sguardo la prima volta che vide il suo primo pianoforte.
-Mi stai dando del vecchio per caso?- il suo tono calmo aveva una leggera punta d'irritazione.
Hanji ridacchiò, ed un tintinnio catturò l'attenzione di entrambi.
-Signora Hun cosa sta facendo?- le chiese curiosa Hanji, come sempre.
-Sto solo portando del thé a quel caro ragazzo... è così carino...- disse intenerita.
Levi alzò gli occhi al cielo, mentre Hanji le sorrideva consapevole dell'effetto che dava Eren.
-Tutte le ragazze lo trovano carino- sussurrò Hanji orgogliosa del meraviglioso ragazzo che aveva cresciuto per un paio d'anni.
-Certo...- commentò sviando lo sguardo dal sorriso soddisfatto della donna, -portaglielo pure...- acconsentì poi alla signora Hun. Che aveva già preparato un vassoio con tanto di biscotti al miele e quant'altro.
Il corvino alzò nuovamente gli occhi al cielo, trovandola una semplice esagerazione.
Sospirò, bevendo un altro sorso del suo thé. Il gatto miagolò e fece le fusa al suo tocco. Lui sorrise al suo gatto completamente nero.

-Non ti sto dando del vecchio Levi...- sussurrò la donna riprendendo il discorso -ha diciassette anni! Tu ne hai venticinque...-.
-Hanji, io non insegno... tanto meno ai mocciosi- borbottò serio, -Eren è molto più maturo di quanto pensi...- contrabbatté lei subito.
-Ma è pur sempre un ragazzino...- si intestardì lui, ma sempre con tono fermo, -lascialo almeno provare!- insistette ancora.
Levi si alzò in piedi -si è fatto tardi...- scorbutico e testardo com'era Hanji sapeva che non lo avrebbe convinto tanto facilmente, ma sperava che gli desse una possibilità.
Delusa dagli scarsi risultati che ottenne, si alzò in piedi. Anche se lui si era già incamminato verso la sala dove avevano lasciato il ragazzo.
Lui era lì, seduto al confine dello sgabello che sfiorava i tasti con le dita.
In silenzio. Faceva tutto con un grande silenzio.
Il suo sguardo catturato da quei tasti, e le sue dita che esitanti, non sapevano se e cosa suonare. Quale delle note che sfiorava appena fosse quella che si immaginava di sentire.
Levi lo guardava in tutto questo, il suo sguardo era qualcosa di simile. Ma che aveva visto in pochi.
Si era fermato alla soglia della porta, per non disturbarlo. Per osservarlo ancora.
Si avvicinò a lui, in modo silenzioso e lento. E si sedette sullo sgabello, standogli accanto.
-Vieni qui domani- disse, dopo un lungo silenzio.
-Non accetto ritardi! Sia chiaro!- aggiunse poi, osservando con lui le note di una canzone che non esiste.
-D-davvero?- ballettò il ragazzo incredulo, -non mi piace ripetermi- borbottò l'uomo severamente.
Eren si voltò sbigottito verso la porta, vedendo Hanji col suo stesso sguardo.

Hola amigos!!! :P
Come vaaa??? Io sto lavorando all'8° capitolo! ^-^
Cioè, ciò un aspirazione della madocina, sono davveeero bavah û.û
Coooosa ne pensate fino ad adessho?
Non so quando aggiornare col 5° capitolo :/ Che ne pensate uno al mese? O alla settimana o... boh :3
Viva le patatine lime e pepe rosa con la nutellaaaaa *-* anche solo la nutella va beneh... (mi è venuta fame T^T)
A voi con cosa piace la nutella?

Uɴ Sᴇᴍᴘʟɪᴄᴇ Tᴏᴄᴄᴏ || 𝐋𝐞𝐯𝐢 𝐀𝐜𝐤𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧 || ERERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora