La mano di Levi veniva lasciata oscillare solitaria. Eren desiderava ardentemente stringerla nella sua. Tenere per mano Levi era così eccitante, anche solo il pensiero.
Eren guardava quella mano, grande messa a confronto con la sua, pallida e attraente.
Quella mano, prese la sua stringendola.
Eren alzò lo sguardo sorpreso col cuore a mille. Sbalordito guardava il viso del corvino che guardava da tutt'altra parte -così la smetti di fissarmi la mano- si giustificò a voce bassa e fredda. Le guance del castano si tinsero di un rosso cremisi acceso.Provò a guardare da un'altra parte, ma l'emozione non svaniva.
-calmati moccioso- sussurrò il corvino -per il momento non ti mangio- una punta di malizia attraversò la sua voce mentre provava a nascondere un debole sorriso divertito. Il ragazzo arrossì ancora di più non riuscendo quasi a respirare.
Salirono in macchina, e quando Levi si sistemò nel posto del guidatore, riprese la mano del più piccolo nella sua. Senza lasciarla andare.
Solo dopo poco Eren si accorse che quella strana era diversa. La via si faceva sempre più cupa, e il quartiere si faceva sempre più abbandonato e intimidatorio. -Levi...?- chiamò il più grande il ragazzo, spaesato da quel via lo guardò in cerca di spiegazioni.
-Non preoccuparti, questo posto non è male come sembra- lo rassicurò, Eren volle credere a quelle parole, e cercò di dare una calmata al suo imminente panico.
Prese un profondo respiro -okay- sospirò guardando fuori dal finestrino.Levi parcheggiò la macchina davanti ad un palazzo, il meno malconcio di tutti.
Anche se sembrava poter crollare in pochi secondi, sfiorandolo.
I due, insieme si avviarono verso quella porta verde scuro. Il corvino, condusse l'altro al secondo ed ultimo piano. -Vieni di qua- raccolse la sua mano, che vagava ignara, per poi condurlo in una grande sala.
Una lavagna fu la prima che vide, per poi notate in fondo due o tre banchi, nessuno di essi era in grado di sorreggere niente.
La carta da parati quasi tirata via dai muri stessi, sporca di polvere e macchie scure.
-Qui insegnavo a suonare il pianoforte- ammise il più grande, interrompendo quel silenzio in cui il più piccolo si era fermato ad osservare tutto.Eren si voltò in direzione del più grande -insegnavi?- chiese mentre i suoi occhi luccicavano di gioia e curiosità.
-lì- indicò un punto di fronte al castano -lì c'era il pianoforte che adesso è a casa mia- confessò ridacchiando subito dopo.
Eren immagino quel pianoforte, quel luogo, Levi, in un probabile recente passato, il cui tutto in quella stanza sprizzava di gioia e tranquillità.-Adesso questo posto fa abbastanza schifo, lo ammetto- sfioro un muro con le dita -però era bellissimo... Non smettevo mai di suonare. Anche perché... Non mi è mai piaciuto il silenzio... Ma poi ho capito- disse sospirando e sorridendo ai vecchi ricordi.
-Mi sarebbe piaciuto...- mormorò il più piccolo voltandosi e ammirando l'espressione dell'altro. Così dolce da volerle dare una carezza, sfiorare le labbra, e baciarle fino a non avere più fiato.
Levi alzò appena la testa, udendo quel mormorio che non comprese. Eren si sentì quasi un bambino, nel bel mezzo della stanza, chiuse le mani in due piccoli pugni non sapendo cosa fare, mentre le sue guance arrossivano appena -Mi sarebbe piaciuto vederti qui, a-a suonare- balbettò, -magari quella canzone- sussurrò continuando a guardarlo.
-Quella canzone?- domandò avvicinandosi ad Eren. Il ragazzo annuì appena -quella che... Che suonavi quando Hanji mi ha portato da te- mormorò timidamente.
Mentre i passi di Levi si facevano sempre più vicini. Le sue mani avvolsero le guance del più piccolo, avvicinò i loro visi e in fine lasciargli un bacio -Suonerò tutto quello che mi chiedi... Adesso andiamo- lo tirò a se, uscendo da quel palazzo malconcio.
Tornarono in macchina, Levi teneva teneramente la mano di Eren, avvicinandola di tanto in tanto alle sue labbra per lasciarci un piccolo bacio sulle nocche.
Una macchina suonò il clacson in modo insistente. Eren guardò davanti a se -Levi...- chiamò allarmato il più grande. Levi in tutta fretta lasciò la mano di Eren, vedendo un'auto venirgli incontro.
-Eren...- sussurrò il corvino preoccupato, prima che la macchina sbandasse.Ed ecco qui! :D
Non aggiorno dal lontano 20 luglio...
Eh sì, tanto tempo sorry :c
Molte volte ho pensato di cancellare la storia, ma visto che siamo quasi alla fine non avrebbe senso.
Coooomunque cosi disagiati! Votate e commentate blblbl
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Uɴ Sᴇᴍᴘʟɪᴄᴇ Tᴏᴄᴄᴏ || 𝐋𝐞𝐯𝐢 𝐀𝐜𝐤𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧 || ERERI
Fanfiction-Perché c'è solo silezio?- -Anche il silenzio è musica...- [da revisionare]