• 7 • Troppo vicino

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Camminava. Camminava senza fermarsi.
Mentre pensieri sopra pensieri passavano nella sua mente sovrapponendo tutto attorno a lui.
Ma una cosa copriva ogni suo pensiero, ogni cosa che gli frullava per la testa. Uno sguardo. Uno sguardo che gli era rimasto impresso. Quello sguardo.
Invidiava ciò a cui dava tanta attenzione, anche se sapeva che lo avrebbe intimorito se mai lo avesse riservato a lui quella intensità.
Ma forse, un po' d'orgoglio, dopo l'imbarazzo. Un po' di emozione nel sapere che quegli occhi erano puntati su di lui. Per lui...
Ma no... era un pensiero inutile.
Non sarebbe mai accaduto. Ed era già strano chiederselo. Non capiva le domande e gli strani dilemmi a cui la sua mente lo sottoponeva.

Un clacson, raccolse la sua attenzione. Era un clacson di cui suono lo ritenne suo.
Si guardò attorno, e notò un audi alla sua destra. Quello sguardo di ghiaccio era lì. Ma... perché?
-Sali- disse, e non era una richiesta. Glielo ordinò. E beh... senza farselo ripetere una seconda volta, si avvicinò all'auto e ci salì dentro.
Il corvino non fece partire subito la macchina. Lo osservava in modo insistente.
I suoi occhi erano su di lui. Quei due occhi di ghiaccio, freddi e immobili. Nessuna emozione. Il niente, fu l'unica cosa che apprese.

-P-perché sei qui?- gli chiese prendendo coraggio, il corvino distolse lo sguardo mentre fece ripartire la macchina

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-P-perché sei qui?- gli chiese prendendo coraggio, il corvino distolse lo sguardo mentre fece ripartire la macchina.
-Eri da solo in giro, Hanji mi avrebbe ucciso... se potesse- sghignazzò facendo girare l'auto.

Accostò di fronte ad un parco, il moro guardò confuso il corvino che stava per scendere dalla macchina -scendi- gli ordinò. Eren eseguì di nuovo l'ordine richiesto, e scese dalla macchina.
Seguì l'uomo, standogli accanto mentre camminavano per il parco.
Levi aveva la schiena perfettamente dritta, proprio come quando era sistemato davanti al pianoforte.
Le mani nei pantaloni, e il suo sguardo andava su tutto.
Con la coda dell'occhio lo guardò -mi stai osservando...- non ne sembrava dispiaciuto. Anche se, addir il vero la sua espressione non trapelava nulla.
Eren se n'era appena accorto -scusa- distolse immediatamente lo sguardo, guardando i bambini attorno a loro.
-Dove stiamo andando?- chiese poi, ma non lo guardò. Si vergognava abbastanza per prima.
-Facciamo un giro... volevo un po' d'aria- disse tranquillamente.
D'un tratto si fermò -gelato?- chiese incrociando i suoi occhi d'argento sul suo smeraldo.
Eren annuì, inghiottendo la poca saliva che aveva. Perché si sentiva in ansia?
Si avvicinarono al chioschetto che Levi aveva adocchiato.
Il moro prese un cono col gelato alla nocciola e con tanto di panna, biscottini e cioccolatini colorati.
Levi, glielo comprò semplicemente. Si sistemarono in una panchina e lì, consumarono il resto del tempo.
Eren lo trascorreva mangiando il suo gelato proprio come un bambino. Mentre Levi si era acceso una sigaretta.
-Come mai niente gelato tu?- gli chiese il moro dandogli un piccola occhiata mentre il corvino aspirava la nicotina della sigaretta.
-Non mi piacciono le cose dolci...- confessò, tirando fuori dal naso il fumo, -il caffè?- chiese curioso, mentre si godeva il sapore estremamente dolce del gelato. -Preferisco il thé- rispose velocemente, -ma nel thé si mette lo zucchero- un sorrisetto di sfida si era formato sul suo viso.
-Te nero, amaro...- ricambiò il sorriso il corvino, mentre quello del moro sbiadiva.
Lo sguardo del corvino cambiò improvvisamente. Gettò la sigaretta a terra, e avvicinò il suo viso a quello del ragazzo, che arrossii immediatamente.

 Gettò la sigaretta a terra, e avvicinò il suo viso a quello del ragazzo, che arrossii immediatamente

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Era estremamente vicino. Talmente tanto che i loro nasi si sfioravano.
Eren non sapeva che cosa fare se non sbarrare gli occhi.
Perché si è avvicinato tanto? Si chiese. (Vorrei averlo io così vicino T^T)
-Di che colore sono i tuoi occhi?- chiese il corvino, senza aumentare o diminuire la distanza tra i loro visi.
-Prima erano verdi e... adesso... sembrano quasi azzurri- disse incuriosito.
Eren non sapeva che dire, si è accorto dei miei occhi? Era abbastanza confuso per questo.
-S-sì. Loro... ho gli occhi cangianti- balbettò il ragazzo mentre non riusciva a staccare i suoi occhi da quelli di ghiaccio. Sembrava un metallo freddo e gelido.
E sembrava che quello stesso freddo gli stesse attraversando la schiena.
-Oh- si allontanò smettendo di guardarlo, si sistemò meglio sulla panchina, accavallando una gamba sull'altra e allungando un braccio verso Eren.
Il moro si sentiva stranamente bene quando sentì sulla sua schiena il suo braccio. Continuò a mangiare il suo gelato, con il cuore che gli batteva a mille nel petto.

Allora... incomincio a dire che ho fatto una scoperta, e per questa mi sento infinitamente cretina -.-'
Sono andata su YouTube, perché è passato un pezzo dall'ultima volta che ho visto L'attacco dei giganti, e volevo sentire la voce di Levi (solo per la voce di Levi) e ascoltando per benino ho notato una cosha.... Levi si pronuncia Livai *-* io l'ho sempre pronunciato proprio come si scrive! Che Babbaa!!!
Cioè io la prima volta che ho guardato L'Attacco dei giganti non l'avevo notato, almeno io... lo dico per avvisare chi non lo sapeva come me (probabilmente nessuno, e l'unica scema sono io :P )
Un saluto da me, il mio Panda-Pony, Levi e la nutella

Uɴ Sᴇᴍᴘʟɪᴄᴇ Tᴏᴄᴄᴏ || 𝐋𝐞𝐯𝐢 𝐀𝐜𝐤𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧 || ERERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora