Okay! Questo capitolo per me è speciale! :3 Non so perché ma mi piace un casino XD
-L-Levi...- balbettò Eren esitante, guardava la sua sagoma e sperò che i suoi occhi smettessero di guardare la strada per incrociare i suoi. Era strano aspettare un suo sguardo, quasi quand'era strano pronunciare il suo nome ad alta voce.
-Cosa?- la sua voce era fredda, e riuscì quasi a ferirlo. Avrebbe voluto fargli tante di quelle domande, ma aveva paura. Non di lui.
Aveva paura di chiedere troppo, di entrare in un genere d'intimità che magari Levi non voleva.
Aveva paura di chiede la cosa sbagliata, e di ritrovare il suo lato scontroso e scorbutico. Con a volte quello sguardo perso nel vuoto.-Chi ti ha insegnato a suonare?- era una delle sue tante domande. Quella che, era meno personale.
Levi non fece una piega, rimase in silenzio per qualche secondo. Ed Eren perse la speranza per una sua risposta.
-L'uomo che mi ha "adottato"...- iniziò, ed Eren si voltò subito per guardarlo, incuriosito. Non si aspettava di conoscere una parte, anche se pur sempre piccola, del suo passato.
- Erwin era uno stronzo... ma mi ha insegnato tutto quello che so- disse -dopo che sono diventato maggiorenne ho fatto tutto da solo... Erwin è morto, e io sono arrivato fin qui- parlò di tutto con una strana semplicità, una leggerezza che nessuno si aspetterebbe.
-E... i tuoi genitori?- sapeva che rischiava di perdere quell'atmosfera che si stava creando, magari, il corvino si sarebbe chiuso di nuovo nella sua corazza d'argento che erano i suoi occhi.
-Mia madre è morta quando sono nato, e non ho la più pallida idea di chi sia mio padre...- rispose in fretta, ma col tono più basso.
-Oh...- sussurrò il moro sorpreso ma non poi molto. Si aspettava qualcosa come "fuggito di casa" o "i genitori morti"... ma no. Non questo.
-Mi dispiace...- sussurrò, trovando tutto ciò di un intimità a cui credeva non sarebbe mai arrivato.
-I miei sono morti qualche anno fa, insieme ai miei zii...- non sapeva perché l'aveva detto. Forse, per il senso di giustizia verso di lui.
Gli aveva parlato del suo passato, e Eren voleva parlare del suo. Cosa, che aveva sempre evitato di fare.
-Hanji ha preso me e mia cugina, Mikasa, in custodia. Lei è come una sorella per me- sussurrò l'ultima frase, il ricordo amaro di quel giorno stava per prendere il sopravvento. Ma Eren, come sempre lo evitò.
Si rese conto che la macchina era ferma, guardando il corvino sentì un tonfo al petto. I suoi occhi, quei meravigliosi occhi, purché spenti, erano su di lui.
-Non è colpa tua... sono cose che capitano- gli stava regalando l'attenzione che non sapeva di desiderare e di aver bisogno. Era rimasto fermo, non disse nulla.
Rimase incantato da quegli occhi. 'Come ci sono arrivato fin qui?' Si chiese incredulo.
-Andiamo?- indicò qualcosa con un cenno della testa, il moro alzò lo sguardo notando un grande palazzo. Non sembrava un ristorante, né un bar.
Guardò il corvino accanto a lui, -non dovevamo magiare?- chiese confuso.
Levi alzò le spalle -lo faremo...- scese dalla macchina, mentre Eren osservava ogni suo movimento.
-Non vorrai rimanere in macchina?- gli chiese, stava per attraversare la strada, ma si era fermato per aspettare lui.
Eren si sbloccò dal suo stato di quasi trans. -S-sì- balbettò uscendo di fretto dall'auto.
Affiancò il corvino -dove stiamo andando?- gli chiese osservando il palazzo a cui si stavano avvicinando. -Fai troppe domande moccioso- borbottò il corvino attraversando la strada. Eren arrossì leggermente ed evitò altre domande.Levi spinse le porte in vetro e fece passare il moro per primo.
Una grande pista di ghiaccio. Fu la prima cosa che vide. Sbarrò gli occhi incredulo.
Si avvicinò ad essa, che era completamente vuota. Il soffittò alto era un gran riproduttore d'eco, che Eren evitò di fare.
-N-non... non c'è nessuno- sussurrò sorpreso. Eppure era un bel posto dove passare il tempo. -Perspicace- sentì un basso borbottio alle sue spalle, e sapeva che era il corvino.
-Tieni metti questi- disse con un tono più alto, Eren si voltò e vide quelle mani porgergli un paio di pattini neri.
Eren li prese, mentre Levi era già entrato in pista.
Eren osservò i suoi movimenti incuriosito. Si sentì nuovamente paonazzo quando si fermò di colpo voltandosi verso di lui.(Osservate il sedere di Levi... Fatto? Avete visto quant'è morbido e perfetto? Decisamente da far sbavare!!! Bava bavosa *-*)
-Che fai lì fermo?- gli chiese, era al centro della pista in piedi senza alcun sforzo. Mentre Eren guardandolo, si sentiva ancor più goffo.
-I-io non credo che sia una buona idea- disse insicuro, osservandolo ancora. -Che vuoi dire?- gli chiese confuso a quanto pare.
-Io non sono bravo a... pattinare- spiegò vergognandosi. Levi sospirò e pattinò verso la sua direzione. Per ogni centimetro in meno fra di loro, il suo respiro diventava sempre più pesante e veloce, mentre i battiti sembravano non contenersi più. Il petto gli sembrava troppo piccolo per il suo cuore, che sembrava soffrire di un improvvisa claustrofobia.
-Mettiti i pattini- gli ordinò guardandolo dritto negli occhi, incrociando le braccia al petto.
Eren lo guardava con la bocca socchiusa, di nuovo in uno strano stato di trans.Okay! La cosa che vi piace di più fino ad adessho? A me... (non me lo dovrei neanche chiedere perché è ovvio ma vabbè) il sedere di Leviiiiii *-*
Sembra così morbido, potrei dormirci sopra persempreee (e non solo) :3
*pensieri pervy insieme a faccina*Levi: non dire queste cose! Sei solo una mocciosa!
Me: e tu non sei troppo basso per pulire i ripiani?
Levi: ....
Me: N-no... Levi... volevo d-dire...
Levi: vieni subito qui!
Me: No! Mai! *corre ridendo e impaurita mentre il corvino la insegue con l'intenzione di ucciderla*
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Uɴ Sᴇᴍᴘʟɪᴄᴇ Tᴏᴄᴄᴏ || 𝐋𝐞𝐯𝐢 𝐀𝐜𝐤𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧 || ERERI
Fanfiction-Perché c'è solo silezio?- -Anche il silenzio è musica...- [da revisionare]