-E fuori è buio-

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<< Rioko vuoi darti una mossa? >> si lamentò Rina.
Ci mettevo un secolo a fare la doccia perché non potevo farla per intero: dovevo tornarmene a palazzo! Era una seccatura bella e buona!
<< Ho fatto! Ho fatto! >> dissi uscendo dalla doccia e tirandole un occhiataccia.
Sospirai un po' seccata buttandomi sul letto con i capelli bagnati, una camiciola e un paio di pantaloni da ginnastica. Presi in mano una rosa rossa posata sul copriletto bianco del mio materasso e mi guardai intorno con una faccia a punto interrogativo.
Hanon sorrise. << Te lo manda Lorenzo . Romantico no? >>
<< Si, molto.  Sei stata tu il corriere? >>domandai con un sorriso.
<< Si. >> ammise con uno strano sorriso. << In realtà dovevo portarti anche qualcos'altro, ma mi sono rifiutata. Gli ha detto che era meglio se te lo dava di persona. >>
La fissai con interesse e la faccia a punto interrogativo, ma lei non rispose e mi rivolse solo un sorriso enigmatico.
<< Cosa? Devo proprio chiedertelo. >>
Lei si chinò e ricominciò a leggere il suo manga, mi alzai e mi buttai sul suo letto, togliendole il fumetto dalle mani.
<< O parli o non lo rivedi! >>minacciai.
Lei mi fissò un attimo attonita. << Non lo foresti mai! >>nella sua voce una nota di speranza.
Alzai un sopracciglio con aria cattiva, lei mi si buttò addosso, protendendo le mani per afferrare il volumetto che stringevo oltre la sua portata. Il corpo di Hanon era gelato e mi fece sobbalzare un attimo, ma non accennai a cedere.
<< Oh andiamo! Ridammelo! >> si lamentò Hanon cercando di sporgersi per riafferrarlo. Feci cadere il volumetto sul pavimento dietro di me e mi girai finendo a cavalcioni su Hanon e bloccandole le mani.
<< Dimmelo! >>intimai.
<< Mai! >>rispose in tono di sfida.
Qualcuno bussò alla porta mentre Lorenzo cercava di divincolarsi e io tentavo di tenerla buona, cosa non facile perché era più forte di quanto non sembrasse e continuava a muovermi e a divincolarsi.
<< Avanti! >> urlai mentre tentavo di tenere ferma Hanon che era quasi riuscita a farmi cadere.
Ero concentrata su Hanon e non alzai gli occhi per vedere chi era, perciò quasi caddi quando sentii la voce di Lorenzo arrivarmi dall'altro lato della stanza.
<< Non sono sicuro che questa immagine mi dispiaccia. >> ci prese in giro in tono scherzoso.
Sentii che stavo arrossendo e lentamente alzai gli occhi per guardarlo, certa di avere le guance rosse. Lui era appoggiato allo stipite della porta, sembrava tranquillo e disinvolto, aveva le braccia incrociate e indossava una maglia nera con lo scollo a v e un paio di jeans scuri. Nonostante l'abbigliamento semplice era bellissimo, i colori scuri facevano risaltare la carnagione chiara e gli occhi castani , le sue labbra erano stese in un sorriso divertito.
Sorrisi anch'io, un po' imbarazzata.
<< Ho interrotto qualcosa? >>domandò in tono scherzoso.
<< No! >>rispose Hanon buttandomi di lato sul letto e liberandosi dalla mia presa. << Stavamo solo ... giocando. >> concluse con indifferenza mentre io la fissavo, palesemente in imbarazzo.
Ma cosa diavolo ci faceva Lorenzo in quel posto? L'ingresso non era vietato ai ragazzi??
<< Sarebbe stato molto più divertente se aveste avuto addosso meno vestiti e il letto fosse stato una piscina bassa con del fango. >> proseguì lui imperterrito.
<< Maniaco! >> ribatté subito Hanon , mentre io me ne stavo in silenzio in un angolo, molto imbarazzata.
Una mano fresca, con delle dita lunghe e affusolate mi allontanò una ciocca di capelli dalla faccia, quando alzai gli occhi vidi che Lorenzo si era avvicinato, e pensare che non me ne ero accorta.
<< Chè c'è? Hai perso l'uso della parola? >>mi domandò sempre scherzando, con molta dolcezza.
Mi alzai di scatto mentre lui faceva un passo indietro e mi misi seduta sul letto, incrociando le gambe.
<< Ciao. >> salutai finalmente cercando di non pensare che avevo addosso solo una camiciola bianca e che probabilmente mi si vedeva il reggiseno. << Grazie per la rosa. >> aggiunsi subito abbassando lo sguardo e poi rialzandolo. << È molto bella. >>
Lui mi accarezzò lentamente una guancia , con un dito, scendendo fin sotto la mascella e poi alzandomi il volto per farmi incrociare i suoi occhi. << Sei più bella tu. >>sussurrò con dolcezza.
Distolsi lo sguardo imbarazzata e mi mordicchiai il labbro.
<< Ah, vuoi due mi farete venire una carie! >>si lamentò Hanon scendendo dal letto per riprendersi il suo fumetto.
Sorrisi alla battuta mentre Lorenzo le faceva la linguaccia: sembravano fratello e sorella quando stavano insieme, l'avevo già notato.
Rina entrò nella stanza con solo un asciugamano addosso e si fermò sulla soglia della porta del bagno. << COSA CI FA LUI QUI? >> chiese palesemente seccata.
<< Forse è meglio se usciamo. >>tagliai corto alzando gli occhi al cielo.
Scesi dal letto e afferrai Lorenzo per un braccio, trascinandolo fuori dalla stanza e chiudendomi la porta alle spalle. Non avrei voluto essere in Hanon ! Rina sa essere molto seccante quando vuole.
Mi voltai verso il mio ragazzo che si stava guardando intorno un po' preoccupato un po' divertito.
<< Cosa c'è? >>domandai incuriosita.
<< Tecnicamente io sono qui illegalmente quindi non sarebbe decisamente il caso di rimanere qui in corridoio.>>spiegò, nella sua voce c'era una nota dispettosa, come un bambino che si divertiva a fare le marachelle.
Fissai la porta della stanza davanti a me pensando che tornare dentro era una pessima idea, quando Lorenzo mi afferrò il braccio e mi trascinò fuori dal mio dormitorio. Il cielo era scuro e l'aria tiepida, stava finalmente iniziando a fare caldo.
<< Hai freddo? >>mi chiese percorrendomi con lo sguardo, in cerca di qualche segnale di disagio.
Feci cenno di no con la testa e domanda << Come mai sei venuto in dormitorio? >>
Lui sorrise << Per quale ragione un ragazzo dovrebbe entrare in un posto pieno di letti e di ragazze? >> scherzò.
Gli tirai un pugno su una spalla, per gioco. << Attento carino!>>avvertii con tono canzonatorio  << Potrei anche arrabbiarmi! >>
Lui sorrise e mi appoggiò un amano sulla guancia, immobilizzandomi il volto mentre mi baciava. Appoggiai le mani al suo petto muscoloso mentre assaporavo quel bacio e mi perdevo in un emozione fortissima, che pensavo essere senza fine. Tipico dei romantici vedere le cose in questo modo, ma bè, io sono una romantica, anche se non lo avrei mai detto! Quando si allontanò di un passo, interrompendo il bacio mi sentii quasi triste.
Lui teneva gli occhi chiusi e rimase immobile per qualche istante, quando li riaprì incrociò i miei e mi sorrise.
<< Ho una cosa per te. >>disse porgendomi il blocco di fogli rilegato che aveva in mano.
Fissai il titolo: Romeo e Giulietta, atto secondo, scena seconda.
<< Che vuol dire? >>chiesi confusa.
<< Bè, vedi, pensavo di alleggerire il carico di studi, anche perché non sembri avere molta voglia di studiare in questi giorni. >> mi fissò come per ottenere una risposta e io feci un cenno d'assenso, così lui riprese. << Quindi ho pensato di farti evitare l'esame orale di letteratura straniera, perché so quanto odi gli orali. >>
<< Ti ringrazio, ma non capisco che c'etra Shakespeare. >> la mia voce suona incerta e un ombra di dubbio si insinuò in me: non voleva mica ...
<< Bè... sai che aveva proposto di recitare un atto al posto di dare l'esame. >>
Lo fissai scuotendo la testa << Oh, no! NO! No e ancora no! No >> ripetei scuotendo il capo sempre più energicamente per sottolineare le mie parole << Assolutamente no! >>
<< Non lo preferisci a un orale? >> domandò in tono neutro.
Mi bloccai: lo preferivo a un orale? In una recita ci sarebbero state decine di persone a fissarmi mentre ero sul palco. All'orale ci state centinaia di persone a fissarmi mentre la prof mi interrogava ... tuttavia ... << Partecipo già a una recita Lorenzo ! E anche tu! >>
<< Vero! >> assentì lui con un cenno del capo << Ma in quella non hai battute. Nemmeno devi salire sul palco. >>
Incrociai le braccia al petto distogliendo lo sguardo: non mi piaceva per niente l'idea di esibirmi, la odiavo! Non ero cioè il tipo di persona che gli altri definirebbero "una in cerca di attenzioni", le odiavo!
Mi voltai a fissare la scuola, tre ragazze uscirono e senza degnarci di uno sguardo raggiunsero due ragazzi che gli stavano andando in contro con in mano due confezioni di lattine di birra. Mi guardai attorno e notai che in effetti non eravamo poi tanto soli, altri ragazzi si stavano dirigendo sul retro dell'edificio. Mi voltai verso Lorenzo sentendomi osservata, lui fisso con una smorfia qualcosa dietro le mie spalle poi si tolse di colpo la maglia e me la infilò in testa.
<< Mettila per bene! Subito! >>ordinò.
Infilai le mani nelle maniche e la stesi sul mio corpo, mi stava decisamente grande, ma aveva un odore dolce, "l'odore di Lore" pensai con un sorriso.
<< Non dovresti uscire con maglie così leggere! >> mi riproverò.
Alzai lo sguardo a fissarlo e rimasi un po' intontita: aveva una cannottiera aderentissima e bianca sotto la maglia, sottolineava alla perfezione il suo fisico slanciato. Rimasi un attimo spiazzata, senza parole, in contemplazione, poi abbassai gli occhi.
<< Non fa freddo! >> dissi con una scrollata di spalle.
Lo sentii sospirare. << Non mi riferivo al freddo. >> il tono petulante. << Quella canottiera era praticamente trasparente! >>
Arrossi e distolsi lo sguardo. << Scusa, perché non me lo hai detto prima? >> domandai un po' seccata e un po' imbarazzata.
Non rispose, ma si avvicinò a me e mi baciò di nuovo, un bacio veloce e vorace insieme. Poi si allontanò le sue labbra dalle mie di pochi centimetri, trattenendomi il volto con le mani, e bisbigliò << Prova a indovinare, Rioko. >>
Sentivo il mio cuore battere all'impazzata, ma non dissi niente, non ci riuscivo, non riuscivo nemmeno a pensare a come si articola una parola, non in quel momento.
Lorenzo mi lasciò andare il volto e mi abbracciò, io mi abbandonai tra le sue braccia, sprofondando nel suo petto con gli occhi chiusi.
<< A proposito di scene da fare. >> fece Lorenzo cambiando argomento. << Jessy era entusiasta del tuo modo di cantare e dice che se vuoi prendere il posto di Celine non ha niente in contrario, anche lei ha accettato di farsi da parte con un sorriso nel caso dovessi accettare. >> mi raccontò, massaggiandomi piano la schiena.
Sospirai seccata. << Non ho intenzione di accettare. >>
<< Allora accetterai di recitare Giulietta con me? >>domandò con calma, la rabbia di prima del tutto scomparsa.
Ci pensai un attimo: se mi evitava un esame orale allora avrei recitato, in fondo non poteva andare poi troppo male, no?
<< Sicuro che ce la caveremo con quella? >> domandai scostandomi ed alzando la testa.
Sorrise facendo un cenno d'assenso, mi lasciai di nuovo andare nel suo abraccio, non mi andava l'idea che lo sciogliesse.
<< Allora va bene. In fondo è solo una scena. >> acconsentii, pregando di non pentirmene amaramente e di non finire per dare di stomaco o svenire durante la recita.
<< Bene >>sorrise, lo avvertii più che vederlo. << E ora che ne dici di entrare a cambiarti e di venire con me alla festa? >> propose.
Mi allontani di nuovo. << Quale festa? >>domandai sorpresa.
<< La festa che ha dato Adrian a casa sua. Siamo invitati. Se non vuoi andare però a me sta bene, potremmo fare qualcos'altro. >>
<< E il coprifuoco? >>domandai sorpresa.
<< È venerdì sera, Rioko! E comunque domani abbiamo solo matematica. >> disse stringendomi nuovamente. << Non sei mai calda. >>bisbigliò immerso in altri pensieri, era come se parlasse più a se stesso che con me. << Sei sempre tiepida. Non è che ti senti poco bene? >> domandò scostandomi da se.
Scossi la testa. << No, sto bene. Tu piuttosto che sei sempre gelido, non è che hai qualche malattia? >> domandai preoccupata.
Lui mi sorrise << No, sono così. Vengo dal nord, lì la gente a temperature basse. >> scherzò. << Allora, ci andiamo alla festa? >>
Ci pensai su. << Sicuro che i professori non si arrabbieranno? >> lo interrogai ancora indecisa.
<< Sicurissimo! >>disse con un sorriso, una folata di vento gli scompigliò i capelli castani che gli ricaddero sul viso: com'era bello! Più stavo con lui più ai miei occhi appariva splendido, ora mi sembrava strano pensare che inizialmente la sua bellezza non mi avesse colpito più di tanto.
Sorrisi, allontanando quei pensieri.
<< Allora va bene! Vengo! >> accettai.
<< Bene. >> fece allegro, scostandosi una ciocca di capelli che gli era finita sul visto. << Allora va a cambiarti, ad asciugarti i capelli ... e a salvare Hanon . Ti aspetto! >>
Corsi dentro: non ero mai stata più felice di essere attesa da qualcuno in vita mia.

||•Mermaid Vampire•||♡Lorenzo Ostuni♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora