- Breath -

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Le labbra di Lorenzo erano fredde e morbide, dolci in qualche modo, e il loro contatto con le mie mi faceva attraversare da un brivido. All'inizio lui non ricambiò il mio bacio, sembrava in qualche modo sorpreso di quel mio comportamento, ma poi quando la mia lingua scivolò tra le sue labbra mi restituì il bacio con passione, stringendomi sempre più forte. Mi mise una mano tra i capelli, fermandomi la testa, mentre con un braccio mi circondava la vita, avvolta dal giacchetto di pelle.
Volevo cancellare dalla mia mente e dalle sue labbra il ricordo della scena che avevo visto nel suo passato, quel pensiero mi fece sentire in parte colpevole ed egoista. Dentro di me sentivo che le domande che avrei dovuto porre ad Hanry erano molte, tuttavia in quel momento volevo solo che mi baciasse, ancora e ancora, fino a che non avessi più fiato.
Lorenzo  si allontanò da me lentamente interrompendo il bacio e mi fissò negli occhi con uno sguardo incredibilmente dolce e colmo di desiderio, uno sguardo che trasmetteva amore. Di solito uno sguardo simile mi avrebbe rassicurato, ma in quel momento mi faceva solo venir voglia di piangere perché mi chiedevo se quello sguardo fosse realmente per me o fosse ...  per qualcun altro.
La sua espressione divenne allarmata.
-Rioko, cos'hai?- domandò preoccupato.
Mi coprii il volto con le mani senza rispondere, scoppiando a piangere convulsamente, mentre Lore mi stringeva a se. Mi sentivo ancora triste e a pezzi, e non avevo assolutamente idea di cosa dovessi fare, di qual'era il modo giusto di comportarsi. Lorenzo  continuava a stringermi mentre io piangevo, alla fine sentii una voce chiamarmi e mi scostai da lui.
Gaito fluttuava davanti a noi, senza più una forma materiale, era tornato a essere una sorta di sfera blu parlante. Abbassai le mani solo per guardarlo, spiarlo attraverso le dita era troppo infantile anche per me.
-Stai bene, Rioko?- domandò con la sua voce profonda e bellissima.
Feci un cenno d'assenso, incapace di rispondere, sentendolo provai uno strano senso di sollievo, come se fossi entrata in acqua dopo aver preso una scottatura.
-Vampiro, come sei entrato in queste mio tempio?- domandò poi rivolto a Lorenzo , il tono di voce improvvisamente freddo e distante.
-Sono stata io.- rispose la voce di Sarah con tono reverenziale e limpido, si avvicinò a noi, inginocchiandosi poi in segno di rispetto a Gaito. -Padre, sono stata io a condurre questo vampiro qui. So che è contro le nostre leggi e accetterò qualunque punizione tu ritenga necessaria.- concluse chinando il capo in segno di sottomissione.
Sarah odiava le cerimonie, però era incredibilmente brava nel comportarsi in quel modo, sapeva incantare chiunque, ma sapevo che la sua sottomissione a Gaito era sincera come il suo amore per lui.
-Capisco.- rispose, la sua voce sempre autoritaria era dolce, come quella di un padre che parla alla figlia.
-Padre.- bisbigliai rendendomi conto per la prima volta che lui lo era davvero in un modo o nell'altro. 
La sfera azzurra sembrò risplendere ancora più di prima, i suoi raggi si allargarono espandendosi. -Va bene.- assentì dopo alcuni istanti di silenzio - So chi è questo vampiro. Ora uscite di qui tutti quanti. E tu ..- disse rivolto a Lorenzo  -... accompagna Rioko nella sua stanza, ha bisogno di riposo. Sarah fa loro strada.- ordinò.
Lore mi prese in braccio, stringendomi forte a se, penso anche per coprirmi visto che tutto ciò che impediva a chiunque di vedermi completamente nuda era il giacchetto di Lore.Sarah si faceva strada mentre uscivamo di li, sentivo gli occhi degli altri addosso, ma avevo il volto nascosto nella spalla di Lorenzo  e quindi non li vedevo.
Arrivammo nella mia stanza in pochi istanti, sentivo Sarah armeggiare in cerca di qualcosa, quando mi voltai vidi che aveva in mano un vestito e guardava me e Lorenzo .
-Mettila giù.- ordinò.
Sentii Lorenzo  irrigidirsi e stringermi a se con forza, i lineamenti del suo viso erano lievemente contratti in una smorfia seccata, a quanto pare odiava prendere ordini da Sarah .
-Mettimi a terra.- bisbigliai, tentando di sciogliere la tensione che si era creata nella stanza. Lore  mi mise lentamente a terra, dalla sua espressione si capiva chiaramente che agiva controvoglia. Anche se mi fece scendere, continuò a tenermi abbracciata, una guancia appoggiata ai miei capelli.
Sarah mi pose un asciugamano e andò nel bagno adiacente alla stanza con il vestito bianco in mano. Mi allontanai da Lorenzo  per togliermi il giacchetto e lo gettai con delicatezza sul materasso, poi mi avvolsi nell'asciugamano senza nemmeno provare ad asciugarmi, mi lasciai cadere con noncuranza sul letto. Mi sentivo tutta appicicaticcia, non sapevo come Lore avesse fatto a tenermi in braccio in quello stato. Lui si avvicinò subito, sedendosi accanto a me sul letto, la sua mano mi sfiorò con gentilezza la guancia. Non mi voltai, non ci riuscivo, ma rimasi ferma mentre lui mi sfiorava il viso con dolcezza.
Sarah rientrò con passo deciso. -Il bagno è pronto. Ho fatto scaldare l'acqua.-
Mi alzai automaticamente e andai in bagno, lasciai cadere l'asciugamano e entrai nell'acqua calda dell'immensa vasca, sembrava quasi una piccola piscina, molto piccola in realtà, ma abbastanza spaziosa da stendere tranquillamente le braccia e le gambe. Scivolai dentro la vasca, chiusi gli occhi e mi immersi totalmente. Sentivo la testa leggera mentre i capelli si aprivano a ventaglio dietro di me e fluttuavano. Mi sentivo ancora male, veramente male, ma la sensazione dell'acqua sul corpo mi faceva stare meglio, mi sentivo più leggera. Rimasi lì, ferma, mentre l'acqua mi ricopriva il corpo come una carezza tiepida, era così confortante e gentile, mi ricordai in quel momento che avevo ancora il ciondolo al collo e quando aprii gli occhi vidi che emetteva un bagliore tenue che colorava l'acqua. Forse era quella che mi faceva sentire meglio.  Li richiusi perdendomi in quella sensazione: non sentivo niente, niente suoni, niente sensazioni spiacevoli, anche i pensieri dolorosi mi scivolavano sul corpo come faceva l'acqua.
Qualcuno a un certo punto mi tirò fuori a forza, spalancai gli occhi sorpresa.
-Stai bene?- domandò Lorenzo con aria preoccupata. -Da quanto eri immersa nell'acqua? Ho bussato per un po' e non rispondevi ... ero preoccupato.-
Allungai la mano per sfiorarli il viso: gli toccai la tempia scendendo con una carezza sulla guancia, fino ad arrivare alle labbra, le sfiorai con la pinta delle dita.
-Rioko?- chiamò preoccupato, è normale che lo fosse visto che non gli avevo praticamente parlato da quanto avevo riaperto gli occhi nella sala di Gaito.
-Lore.- bisbigliai il suo nome, volevo chiedergli "Mi ami?" ma avevo paura della risposta. Lo attirai a me per baciarlo, lui fece scivolare il braccio per circondarmi la schiena e attirarmi con gentilezza a se, incontrando le mie labbra a metà strada. Lo baciai con dolcezza e con insistenza, mentre lui ricambiava il bacio sentii che mi attirava a se e che il suo corpo aderiva al mio bagnato.
Faticavo a respirare, quando le sue labbra si staccavano dalle mie bisbigliava il mio nome. Le mie braccia gli circondavano il collo, stringendolo forte, mentre le sue braccia mi stringevano la vita. Quando smise di baciarmi le sue labbra si spostarono sulla mandibola arrivando al collo e ricoprendolo di baci leggeri. Arrivò alla fine alla clavicola, il suo respiro leggero mi sfiorava la pelle, si fermò e alzò gli occhi incrociando i miei, le iridi azzurre sembravano ardere di un emozione incredibilmente profonda.
-Amore, sto perdendo il controllo e prima che sia troppo tardi è meglio che vada di là. Non mi piace l'idea di lasciarti da sola, quindi per favore appena sono uscito tu ...-
Gli posai un dito sulle labbra e mi chinai verso di lui. -Perdi il controllo.- bisbigliai. Sii solo mio, ama solo me, guarda solamente me ... dimenticala. Ti prego dimenticala!
I suoi occhi scrutarono i miei in cerca di qualcosa. -Non sembri tu.-  bisbigliò alla fine -Che ti succede? Che cosa ti è successo?-
Mi chinai a baciarlo con leggerezza, lui ricambiò il bacio stringendomi più forte. Abbassai le braccia lentamente, accarezzando i suoi avambracci e tentando di allontanarmi, lui allentò  la presa e io risalii lentamente con le mani fino alle sue spalle, poi scesi ad accarezzargli il petto.
-Rioko ... se vuoi distrarmi ci stai riuscendo. - bisbigliò con voce roca -Ma vorrei sapere cosa ...- si bloccò, incespicando nella frase mentre facevo scivolare le mani sotto alla maglia toccandogli la pelle. La tirai piano tentando di levargliela: non poteva mettersi una camicia per una volta? Lui me la tolse dalle mani e se la levò da solo, buttandola a terra. Poi mi sollevò e mi fece uscire dalla vasca prendendomi in braccio, non posai i piedi a terra perché si spostò nella mia stanza mentre io mi reggevo alle sue spalle. Ero completamente nuda eppure non ci facevo caso, non avrei saputo dire perché.
Lorenzo  mi stese sul letto, appoggiai i gomiti al letto alzandomi. -Ho tutti i capelli bagnati.- bisbigliai mentre lui mi guardava.  Mi osservava da capo a piedi, i suoi occhi mi scrutavano facendomi arrossire, mi sembrava che la mia pelle stesse bruciando. Era ancora in piedi e aveva  il ginocchio sinistro appoggiato  a materasso, accanto alla mia gamba.
-Come sei bella- la sua voce era un sussurro roco e stranamente commosso -Così bella da non sembrare vera.- Si chinò su di me, poggiando l'altro ginocchio al lato dell'altra gamba e la mano  alla destra della mia testa, mi baciò con dolcezza. Gli sfiorai il petto nudo con la punta delle dita, poi appoggiai tutto il palmo accarezzandogli il petto. Sentivo i muscoli scolpiti sotto le mie dita, esplorai il suo petto con le mani, fino ad arrivare ai pantaloni, poi risalii facendo scivolare le mani dietro alla sua schiena. Sentii i suoi muscoli contrarsi, quando lasciò le mie labbra ansimava leggermente.
-Sei sicura di volere ...?- domandò con voce incredibilmente roca, sembrava quasi che gli costasse fatica chiederlo.
-Dimmi che mi ami.- bisbigliai, non avevo il coraggio di chiedergli se mi amava.
Lui mi baciò di nuovo, in modo insistente , quasi violento, questa volta. Scese di nuovo a baciarmi il collo, risalì poi verso il mio viso tracciando una scia lieve con la lingua. Posò di nuovo le labbra sulle mie, baciandomi nuovamente con intensità, la sua lingua scivolò nella mia bocca esplorandola. Smise di baciarmi per scivolare al mio fianco e mi attirò a se per baciarmi di nuovo, mentre le sue mani iniziarono a esplorare il mio corpo piano, accarezzandolo lentamente.
-Ti amo.- bisbigliò nel mio orecchio, tracciandone il contorno con la lingua. -Ti amo da impazzire.- ripeté con voce dolce e rauca.
Ansimavo leggermente, ma riuscii comunque a chiedere -Più di chiunque altro?-
Le sue mani risalirono lentamente dai miei fianchi, sfiorandomi il seno, fino ad arrivare la mio viso, lo strinse con dolcezza: il mio cuore batteva all'impazzata. Mi fissò negli occhi, il suo sguardo trasmetteva forza, amore, passione ... desiderio.
-Ne dubiti per caso?- domandò, la sua voce mi diede un brivido.
Tentai di baciarlo, ma mi trattenne. Si avvicinò a me fin quasi a baciarmi, le sue labbra erano a un millimetro dalle mie. -Rispondimi.-
Avevo il respiro affannoso, non riuscivo a calmarmi, in quel momento non ero affatto certa di riuscire a rispondere. Avevo poca, pochissima voce, o forse più semplicemente non riuscivo a parlare. Tentai di fare un cenno di diniego, ma la sua stretta mi impediva di muovermi. Aprii la bocca e mossi le labbra, ma non uscì nessun suono.
-Cosa?- domandò con un sorriso e il tono compiaciuto, si stava divertendo a prendermi in giro.
Arrossi e farfugliai uno sconnesso –No-
Mi sfiorò le labbra con le sue, lievemente. -No, cosa?- domandò ancora allontanandosi di nuovo.
Deglutii cercando di calmarmi e dissi un traballante -Non ne dubito.- bisbigliai mentre lui mi baciava.
Si scostò da me per guardarmi e i nostri occhi si incrociarono: il suo sguardo era dolce, languido, pieno di amore e desiderio, il tipo di sguardo con cui aveva guardato Annabelle. Mi congelai e rabbrividii, nella mia mente risuonava la domanda che già mi ero posta senza però avere il coraggio di ammettere: lui guardava davvero me oppure ...
Mi coprii la faccia con le mani. Lorenzo  era lì, era me che accarezzava, me che baciava, ero io quella che lui aveva detto di amare, dovevo crederlo. Doveva essere così!
-Rioko, che c'è?- domandò con dolcezza. Rifiutai di abbassare le mani e di rispondergli. Lui si avvicinò a me lentamente, sfiorandomi la tempia con le labbra.  -Cos'hai? Così all'improvviso ...- bisbigliò. Mi ritrassi quando cercò di abbracciarmi e mi raggomitolai su me stessa.
-Rioko io ... sono decisamente al limite ... - la sua voce era roca, sentivo i suoi capelli sfiorarmi la testa. -Dimmi cosa c'è che non va e rimedieremo.-
Continuai a rimanere in silenzio.
-Dimmi che accidenti sta succedendo. - disse alla fine con voce più irritata.
Scossi la testa.
-Rioko.- la sua voce si fece minacciosa. -Parla.-
Visto che continuavo a stare zitta mi stappò le mani da volto, si bloccò un attimo, poi mi sfiorò la guancia con le labbra -Perché piangi?- chiese stavolta cono tono più preoccupato.
Scossi la testa. Mi prese per le spalle e mi scosse. Io distolsi lo sguardo ma non riuscii a smettere di piangere. Fece un respiro profondo, poi mi prese il mento con una mano e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
-Lo sai vero che fermarmi adesso è la cosa più difficile che abbia mai fatto?- domandò fissandomi intensamente. -Nemmeno quando ero appena diventato vampiro e la sete di sangue era insopportabile desideravo così tanto qualcosa. -
-Mi spiace.- bisbigliai. Mi accarezzò il volto, scostandomi i capelli e asciugandomi le lacrime.
-Vado a farmi un bagno ... freddo ...- nella sua voce c'era una nota di sofferenza -quando torno voglio una spiegazione. E dovrà essere dannatamente chiara o mi arrabbierò davvero. Hai capito?- disse infuriato, feci un cenno d'assenso con la testa, respiravo in modo affannoso. -Non sono arrabbiato per il fatto di essermi dovuto fermare; anche se ... ammetto che ... mi brucia. Non voglio segreti e non sopporterò i tuoi comportamenti ambigui. Voglio la verità. Niente più segreti. - concluse con fermezza.  Non reagii in alcun modo. Mi accarezzò una guancia, i suoi occhi si erano fatti gentili -Chiaro, mia bella sirena?- domandò baciandomi sulle labbra con tenerezza, la sua voce si era fatta dolce.
Feci un cenno d'assenso, mentre lui spariva in bagno io mi rimisi a piangere.

||•Mermaid Vampire•||♡Lorenzo Ostuni♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora