-Killing me killing you-

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C'era qualcosa che mi irritava. Non era il fatto che Lorenzo continuasse insistentemente a guardarmi nonostante camminassi davanti a lui fermandomi a osservare le vetrine, non era nemmeno il freddo o le occhiate che ogni tanto mi tiravano i ragazzi. Era il fatto che Francesca, che camminava mano nella mano con Dave continuasse insistentemente a tentare di attirare l'attenzione di Lorenzo ! Non mi sembrava il caso, anche considerando che il suo ragazzo era lì accanto a lei.
Ignoravo di cosa parlasse perché ero sempre davanti a loro che mi guardavo intorno, la città era grande e piena di vita. Mi guardavo intorno sorpresa che ci fosse un posto simile così vicino al nostro collegio, e totalmente presa dalla moltitudine di negozi. Non avevo idea di dove fossimo, ma non mi importava molto. Candy sopra di me volava spensierato, io mi sentivo osservata, ma non mi dava fastidio visto che era lui che vegliava su di me. Mi fermai a una gelateria e entrai per prendermi un gelato. Mi guardai intorno decidendo che gusti scegliere, non ero sicura, ma la menta era il mio preferito da sempre, poi limone e forse fragola...
Lorenzo mi mise un braccio intono al collo da dietro attirandomi a se.
-Non sparire all'improvviso!- mi riprese in tono preoccupato.
Gli lanciai un occhiata un po' infastidita, e lo allontanai con una spinta. -Non ho cinque anni, non ho bisogno di qualcuno che mi stia costantemente accanto!-
Lui mi sorrise divertito, poi domandò -Che gelato volevi?-
-Menta, fragola e limone.- risposi guardandomi intorno alla ricerca della cassa, c'era una discreta calca in un punto della stanza, pensai che fosse lì nascosta dalla gente.
-Aspettami fuori.- bisbigliò mentre si dirigeva verso la massa di persone. Non ebbi il tempo di fermarlo, decisi di fare come mi aveva chiesto e uscii ad aspettarlo.
Quando uscii fui accolta da una folata di vento freddo, Candy fece un giro sopra la mia testa prima di posarsi lievemente sulla mia spalla e riprendere il volo verso la strada alla mia sinistra. Lo seguii correndo, dimentica del mio gelato, o meglio rimandandolo a dopo , non avevo nessuna intenzione di rinunciare al mio gelato.
Mi ritrovai a correre per un vicolo buio dopo una svolta a sinistra, non esattamente il mio genere, probabilmente se Lore fosse stato presente mi avrebbe rimproverata. Mentre correvo più velocemente che potevo attraversai un ponte oltre che tre strade semi deserte e calmante illuminate, Candy svoltò a destra e si adagiò su un tetto di pergolato, io svoltai ne vicolo seguendolo e mi trovai davanti a un immagine molto raccapricciante. Se fossi stata un comune essere umano l'immagine mi avrebbe sorpreso, sciocato o confuso, magari anche spaventato. In effetti non posso dire che non mi spaventò: mi sentii correre da capo a piedi da dei brividi tutt'altro chce piacevoli. C'erano tre vampiri con una famiglia di quattro persone, la superiorità numerica era inutile in quel caso.
La bambina con lunghi capelli neri stava piangendo mentre un vampiro, di cui non vedevo il volto, con dei capelli cortissimi stile militare e castani, la teneva ferma con una mano mentre con l'altra imprigionava una ragazzo di circa dodici anni, con i capelli corti e neri, mi fissava con le lacrime agli occhi mentre il vampiro lo dissanguava.
Un altro vampiro con i capelli verdi stava dissanguando una donna, probabilmente la madre dei bambini, a cui aveva strappato la maglia e anche una spallina del reggiseno. Un uomo dai capelli biondi era premuto contro il muro del vicolo da un altro vampiro con i capelli ramati che era attaccato al suo collo.
Il vampiro con i capelli corti neri lasciò il ragazzo e si voltò verso di me usando la bambina come scudo, il ragazzo cadde a terra senza fare rumore, respirava a fatica.
-Guarda chi c'è qui! Una bambolina bionda!- la sua voce era profonda e molto bella, ma mi dava i brividi. (odio scrivere questi dialoghi)
Gli altri due smisero di nutrirsi e si voltarono a guardarmi.
-Aiutaci!- supplicò la bambina.
Il vampiro la guardò un attimo e poi la lanciò indietro, verso quello con i capelli verdi che l'afferrò con una mano.
-Tienimela!- lo disse come se gli avesse tirato un panino: mi irritai.
Poi si voltò verso di me e con una velocità sovrumana mi venne davanti e mi afferrò il collo stringendo. -Ciao bambolina.- disse attirandomi verso di se -Sono curioso di sapere che sapore ...- non terminò la frase, avevo sfruttato la sua eccessiva sicurezza che gli aveva fatto abbassare la guardia e gli avevo piantato un tridente nel cuore. Lui mi lasciò andare e lo fissò confuso, come se ci fosse qualcosa di strano che non doveva esserci...beh, in effetti c'era. Sfruttai di nuovo la sua distrazione per trasformare l'altro tridente in una spada e con un colpo secco lo decapitai. Decapitare qualcuno è molto difficile, bisogna essere piuttosto forti, ma io non dovevo preoccuparmi di non esserlo perché era il potere stesso della spada a renderla affilatissima e letale. Con un suono sordo la testa cadde a terra, il corpo lo seguì subito dopo, ma io riuscii velocemente e riprendermi l'arma scansandomi perché non mi cadesse addosso.
Feci roteare i tridenti tra le mani, poi mi voltai verso i due vampiri rimasti guardandoli con aria di sfida. -Chi è il prossimo?-
Lo ammetto: era stata incredibilmente plateale, ma la situazione me lo permetteva, di essere plateale intendo. Gli altri due vampiri mi fissarono increduli, come se quello che avevo fatto fosse impossibile o incomprensibile per loro. Sorrisi, senza muovermi, con la guardia alzata e i sensi tesi, pronta a difendermi.
Il vampiro che stava dissanguando l'uomo lasciò cadere il malcapitato a terra e mi "apparve" davanti, nonostante fossi preparata non riuscii a evitare il suo calcio, era troppo veloce. Sbattei contro un muro, non so dire quale, ma mi rialzai subito, con la certezza di avere almeno un paio di costole fratturate. Il vampiro si avvicinò per colpirmi ancora con un pugno proveniente da destra, lo evitai abbassandomi e spostandomi velocemente a destra, poi allungando la mano sinistra gli conficcai con tutta la mia forza un tridente nello sterno prima che lui abbassasse il braccio scaraventandomi via e facendomi mollare la presa della mia arma che gli rimase ben piantata in corpo. Finii rovinosamente a terra e sperai di non essermi rovinata i vestiti, alzai immediatamente occhi: in un combattimento la cosa fondamentale è non perdere mai di vista l'avversario!
Vidi il vampiro guardare l'arma e imprecare, poi fece qualcosa di molto utile, almeno per me, tentò di toglierlo. Ora, tanto per chiarire le leggende riguardanti l'acqua santa sono tutte false, lo stesso vale per le croci e l'aglio, non ho mai provato i paletti di legno, quindi non so dire, ma credo che qualunque cosa distrugga il loro cuore, di legno o meno, vada bene. Ma le armi sacre o che hanno in se un potere di purificazione, come quelle appunto appartenenti alle Dee o alle sirene, giusto per fare un esempio, non lo possono tollerare quando ritornano nella loro forma "pura" di elemento.
Il pugnale divenne acqua che scendendo impregnò la maglietta del vampiro, che al suo contatto prese semplicemente fuoco, mentre il mio tridente riprendeva forma ai suoi piedi. Mi alzai mentre il vampiro si gettò a terra rotolando, per cercare di spengersi, cosa inutile, in pochi minuti si sarebbe ridotto in cenere. Sentii un movimento alla mia sinistra e mi voltai, l'altro vampiro si era alzato tendo ben stretta la bambina che singhiozzava, la madre della piccola sembrava morta. Avevo bisogno di un cellulare o di un telefono, dovevo chiamare soccorsi prima che fosse troppo tardi.
Il vampiro scattò in avanti, non ebbi tempo di difendermi o di mettermi in guardia, ma non servì, perché non cercò di colpirmi. Mi sfrecciò davanti invece, con una discreta velocità, Candy lo seguì dall'alto e io, dopo aver velocemente recuperato la mia arma e averle fatte sparire entrambe, seguii lui con tutte le mie forze: non potevo perderlo o la piccola sarebbe morta. Quando arrivammo al ponte di prima mi bloccai:era salito su un corrimano.
-Prova a prendermi ora.- mi sfidò gettandosi. Povero idiota!
Il mio tatuaggio, che era lievemente scuro, iniziò a diventare caldo appena ci posai la mano desiderando di diventare una sirena (lo so, era un trucchetto meschino, ma la situazione richiedeva anche questo).Mi sfilai le Converse e la giacca e mi gettai anch'io. Ci furono almeno quattro metri tra il ponte e l'acqua fredda, era lievemente dura, ma mi sentii subito come a casa.
Sentii immediatamente un forte formicolio alle gambe e prima che me ne rendessi del tutto conto i miei capelli corti erano diventati lunghissimi e avevo la coda. Localizzai in vampiro abbastanza in fretta e lo colpii a una velocità incredibile: come sirena era un lampo. Lui inghiottì una boccata d'acqua e risalì in superficie insieme alla bambina. Lo seguii a tutta velocità, poi feci un salto oltrepassandolo e ritornai in acqua con un tuffo di testa. Lui rimase fermo mentre io salivo, stavolta per prendere la bambina, più velocemente che potevo, quando l'afferrai portandola via lui rimase spiazzato e sorpreso. Mi tuffai nell'acqua allontanandomi abbastanza da aver tempo di reagire nel caso mi avesse attaccato mentre tenevo la bambina. Lei mi stringeva forte le spalle con le sue piccole mani, il suo corpo tremava scosso dai singhiozzi e dal freddo, il volto era rigato di lacrime. La strinsi ancora più a me e le bisbigliai nell'orecchio -Tranquilla, andrà tutto bene.- mentre il vampiro si stava lentamente allontanando, forse sperando che non lo vedessi, pensando in questo modo di salvarsi.
-Trattieni il respiro.- bisbigliai e, dopo essermi assicurata che l'avesse fatto, mi immersi di nuovo. Il tatuaggio brillava, di un azzurro intenso e luminoso, lo sfiorai con una mano e una scia azzurra l'avvolse trasformandosi poi in una sfera blu luminosa, in pochi istanti si disperse nell'acqua e il fiume iniziò a brillare. In pochi istanti il vampiro prese a sciogliersi, come se fosse stato sommerso dall'acido, e di lui non rimase niente. Io intanto nuotavo verso riva con la bambina, non ci tenevo a vedere quello spettacolo. Sentii il mio tatuaggio tornare il suo posto, era come se un piccolo sciame di insetti mi pungesse, poi sentivo qualcosa di freddo acquistare una strana forma sulla mia pancia e alla fine il tatuaggio si formava.
Arrivai a riva e poggiai la bambina sulla terra ferma mentre uscivo dall'acqua, non riuscivo a stare in piedi quindi mi sdraiai accanto alla bambina che piangeva e respirai lentamente, tentando di riprendermi.

Spazio Autrice
Spero che il capitolo vi piaccia, mi raccomando votate e commentate facendomi sapere se vi è piaciuto oppure dandomi dei consigli per migliorarlo
Un Bacio❤️

||•Mermaid Vampire•||♡Lorenzo Ostuni♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora